Sallustio bellum Catilinae PDF

Title Sallustio bellum Catilinae
Author Aldebaran Alfa
Course Didattica del latino 
Institution Università degli Studi di Salerno
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Summary

Estratto da Sallustio, Bellum Catilinae...


Description

Marzia Mortarino, Mauro Reali, Gisella Turazza

LOCI SCRIPTORUM Antologia modulare di autori latini

SALLUSTIO

Marzia Mortarino, Mauro Reali, Gisella Turazza

Loci scriptorum Antologia modulare di autori latini

Sallustio A cura di Marzia Mortarino

LOESCHER EDITORE Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

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ISBN 97888201335553 Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo: Loescher Editore s.r.l. Via Vittorio Amedeo II, 18 10121 Torino Fax 011 5654200 [email protected] Loescher Editore S.r.l. opera con sistema qualità certificato CERMET n. 1679-A secondo la norma UNI EN ISO 9001-2008 Loci scriptorum è un progetto nato dal lavoro comune degli autori. In particolare, il presente volume è stato curato da Marzia Mortarino. Matteo Boero ha scritto le sezioni Figure, temi, motivi e Oltre Sallustio, steso la scheda Chi erano i congiurati, rivisto e integrato tutte le annotazioni ai testi e gli apparati didattici. Coordinamento editoriale: Milena Lant Redazione: Matteo Boero Progetto grafico e impaginazione: Silvia Ceratto, Sara Keller - Rubber Band Ricerca iconografica: Emanuela Mazzucchetti Copertina: Visualgrafika - Torino Stampa: Sograte Litografia s.r.l. Zona Industriale Regnano 06012 Città di Castello (PG)

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Indice Storia, civiltà, cultura

PROFILO DELL’AUTORE Gaio Sallustio Crispo ............................................ 6 La vita.................................................................... 6 Le opere ................................................................ 7 Il De coniuratione Catilinae ...................................... 8 Il Bellum Iugurthinum .............................................. 9 Lingua e stile ...................................................... 10

Chi erano i congiurati.............................................. 35

Letteratura L’arcaismo in Sallustio...................................... 11

1.8 Sempronia (De coniuratione Catilinae 25) ............ 40

La fortuna ........................................................... 11 Indicazioni bibliografiche ....................................... 12 I CONTENUTI DELLE OPERE .................................... 13

PERCORSI ANTOLOGICI

1.7 Il discorso di Catilina ai congiurati in Roma (De coniuratione Catilinae 20) ............................. 35 Lessico – Il lessico morale ........................................... 38 Analisi del testo

39

Lessico – Il lessico morale .......................................... 40 Analisi del testo

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1.9 La situazione della plebe e le speranze riposte nella congiura (De coniuratione Catilinae 37) ............... 42 1.10 Esordio di Cesare: il senato valuti razionalmente la situazione (De coniuratione Catilinae 51,1-15) ... 44 1.11 Un pericoloso precedente (De coniuratione Catilinae 51,25-43) .................. 47

Percorso 1 De coniuratione Catilinae ....................................... 15 1.1 Solo la forza dello spirito consente di ottenere la gloria (De coniuratione Catilinae 1) .................. 16 Lessico – Il lessico morale ........................................... 17 1.2 Sallustio giustifica la propria scelta di dedicarsi alla storiografia (De coniuratione Catilinae 3-4) ... 18 Lessico – Il lessico morale ........................................... 20 1.3 Catilina (De coniuratione Catilinae 5; 15)............. 21

1.12 La replica di Catone: abbiamo perso il vero significato delle parole (De coniuratione Catilinae 52,7-12) .................... 50 1.13 Cesare e Catone (De coniuratione Catilinae 54).. 52 Lessico – Il lessico morale ........................................... 53 Analisi del testo

53

1.14 L’esecuzione dei congiurati (De coniuratione Catilinae 55) ............................ 54

Lessico – Il lessico morale ........................................... 22

1.15 L’ultimo discorso di Catilina ai suoi soldati (De coniuratione Catilinae 58,1-17) .................... 56

Letteratura La figura di Catilina .............................................. 26

1.16 La morte di Catilina (De coniuratione Catilinae 60-61) ....................... 58

1.4 Origini della decadenza della Repubblica (De coniuratione Catilinae 10) ............................. 28 Lessico – Il lessico morale ........................................... 28 Analisi del testo

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1.5 Lusso e avidità: la rovina di Roma (De coniuratione Catilinae 12) ............................. 31 1.6 I rivoluzionari: un’analisi spietata (De coniuratione Catilinae 14; 16) ....................... 32

Analisi del testo

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FIGURE TEMI MOTIVI Il moralismo nella storiografia latina (Sallustio, Livio, Tacito) ............................................. 62 Oltre Sallustio Leopardi: il Dialogo di un lettore d’umanità e di Sallustio ............................................................ 64

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Laboratorio Verifica del percorso ............................................ 67 Lavorare sul testo I boni mores di Roma arcaica (De coniuratione Catilinae 9)................................ 67 Versioni e guida all’analisi Prove di colpo di Stato (De coniuratione Catilinae 18).............................. 68 Catilina parla davanti al senato (De coniuratione Catilinae 31).............................. 69

2.9 Metello ottiene la Numidia (Bellum Iugurthinum 43) ..................................... 97 2.10 Mario: un homo novus (Bellum Iugurthinum 63) .................................... 98 Lessico – Il lessico morale ........................................... 99 Analisi del testo

100

2.11 Mario e Metello (Bellum Iugurthinum 64) ......... 101 2.12 Il discorso di Mario al popolo romano (Bellum Iugurthinum 85,1-9; 13-17; 29-43)...... 103 Lessico – Il lessico morale ......................................... 104

Percorso 2

Analisi del testo

108

Bellum Iugurthinum ................................................ 71 2.1 L’uomo volto alla virtù non ha bisogno della fortuna (Bellum Iugurthinum 1) ................... 72

Storia, civiltà, cultura La riforma dell’esercito di Mario ........................ 110

2.2 I motivi dell’opera (Bellum Iugurthinum 5) ........... 74 Analisi del testo

76

2.3 Il ritratto di Giugurta (Bellum Iugurthinum 6-7).... 77 Lessico – Il lessico morale ........................................... 78 Analisi del testo

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2.4 Scipione e Giugurta (Bellum Iugurthinum 8-9) ..... 82 Lessico – Il lessico morale ........................................... 82

FIGURE TEMI MOTIVI I discorsi nella storiografia greca e latina (Tucidide, Polibio, Sallustio, Tacito) ........................ 111 2.13 Silla: un uomo destinato a una grande carriera (Bellum Iugurthinum 95,3-96) .......................... 113 Oltre Sallustio Il Trionfo di Mario di Tiepolo .................................... 115

2.5 Discorso di Micipsa a Giugurta (Bellum Iugurthinum 10) ..................................... 84

Laboratorio

Lessico – Il lessico morale ........................................... 85

Verifica del percorso .......................................... 117

2.6 L’Africa (Bellum Iugurthinum 18-19) .................... 87

Lavorare sul testo La fine di Giugurta (Bellum Iugurthinum 113) .. 117 Versioni e guida all’analisi Giugurta compra il senato di Roma (Bellum Iugurthinum 13,5-8) ............................... 118 La geografia dell’Africa (Bellum Iugurthinum 17) ..................................... 119

Storia, civiltà, cultura Le complesse vicende dell’Africa romana ............ 90 2.7 Venalità e avidità, malattie mortali della società (Bellum Iugurthinum 28-29) ................................ 92 2.8 Metus hostilis e paradossi della pace (Bellum Iugurthinum 41) ..................................... 95

Glossario dei termini di retorica e stilistica ................ 121

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C

« oncordia parvae res crescunt, discordia maxumae dilabuntur»

«I piccoli Stati prosperano con la concordia, con la discordia vanno in rovina i più grandi» (Bellum Iugurthinum 10, 6; trad. L. Storoni Mazzolani)

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Gaio Sallustio Crispo

Gaio Sallustio Crispo La vita Della vita di Sallustio abbiamo poche notizie. Secondo il Chronicon di Gerolamo (347-420 d.C.), che ha probabilmente come fonte Svetonio, Sallustio nacque ad Amiterno, municipium sabino, nell’86 a.C. Talune informazioni ci vengono anche dai dati autobiografici che lo storico ha inserito nei proemi delle sue due monografie, riguardanti in particolare le sue esperienze di vita politica negli anni che seguirono la dittatura di Silla, e che videro il veloce affermarsi del suo grande protettore, Giulio Cesare. Quella di Sallustio era probabilmente una facoltosa famiglia plebea di possidenti terrieri di Amiternum; poiché ai municipia della Sabina era stata concessa la cittadinanza romana ancor prima della guerra sociale (90-88 a.C.), era possibile, per i maggiorenti locali forniti di mezzi e di un’appropriata preparazione, partecipare alla vita politica e culturale della capitale. Sallustio rispondeva a questi requisiti: certamente aveva ricevuto un’educazione di buon livello e poté stabilirsi a Roma coltivando relazioni politiche e culturali adeguate al suo status sociale. Il passo successivo fu la partecipazione alla politica attiva, iniziata in giovane età (ego adulescentulus initio, sicuti plerique, studio ad rem publicam latus sum, De coniuratione Catilinae 3,3; D TESTO 1.2). Riguardo al cursus honorum seguito da Sallustio, non abbiamo la data della sua questura, mentre la prima informazione certa è relativa alla carica di tribuno della plebe, ricoperta nel 52 a.C.; è possibile tuttavia che già da quell’epoca egli si fosse schierato con i cesariani. Oscure sono le motivazioni che portarono, nel 50 a.C., alla sua espulsione dal senato a opera dei censori Appio Claudio Pulcro e Calpurnio Pisone, ufficialmente per indegnità (probrum); è probabile che – come riferisce Gellio (Notti attiche 17,18) – la ragione sia stata l’adulterio con Fausta, figlia di Silla, moglie di Milone, anche se probabilmente si trattò di uno spregiudicato attacco politico. Da quel momento, Sallustio rimase ai margini della politica attiva, pur mantenendosi strettamente legato a Cesare, che gli affidò incarichi militari. Nel 49 a.C. combatté nell’Illirico contro i pompeiani, senza successo. Come narra lo storico greco Dione Cassio (155-235 d.C.), nel 47 a.C. Sallustio rischiò di essere ucciso nel corso di un tentativo di domare la ribellione della X e della XII legione, che non volevano imbarcarsi per l’Africa. Sempre Dione riferisce che in quel medesimo anno era stata proposta la candidatura di Sallustio alla pretura per il 46 a.C., per consentirgli di rientrare in senato (Storia di Roma 42,52,2). Dopo che ebbe compiuto con successo la missione di rifornire l’esercito dei cesariani in Africa, Cesare lo nominò governatore della neocostituita provincia dell’Africa Nova (D Le complesse vicende dell’africa romana, p. 90), con il titolo di proconsul cum imperio, cioè con la concessione dei pieni poteri. Durante questo incarico, Sallustio si sarebbe macchiato, secondo Dione Cassio (Storia di Roma 43,9,2), di grandi ruberie a danno dei suoi amministrati, rischiando una seconda espulsione dal senato e andando incontro a un processo de repetundis, cioè per concussione. Scampato, forse per intervento di Cesare, ad ambedue i pericoli, lo storico fu con tutta probabilità costretto a rinunciare definitivamente alla vita politica. Ritiratosi in un fastoso palazzo, circondato da giardini (gli Horti Sallustiani), Sallustio si dedicò esclusivamente all’attività letteraria, che vide la stesura, a breve distanza l’una dall’altra, fra il 43 e il 40 a.C., delle due monografie, il De coniuratione Catilinae e il Bellum Iugurthinum. Anche se le due opere furono redatte di fatto una dopo l’altra, esse mostrano un processo di maturazione artistica. A partire dal 39 a.C. Sallustio si accinse a un’opera di maggiore ampiezza, non più monografica ma costruita secondo il modello annalistico, le Historiae. L’intento era descrivere le vicende dello Stato romano dalla morte di Silla (78 a.C.) fino,

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Profilo dell’autore

presumibilmente, al 63 a.C., l’anno del consolato di Cicerone. La morte prematura dello storico, collocabile intorno al 35 a.C., impedì il completamento dell’opera, interrotta al libro V, che a ogni modo ci è giunta in stato frammentario.

Le opere Sallustio motiva la sua scelta di dedicarsi alla storiografia nei proemi delle sue due opere monografiche (De coniuratione Catilinae 1-2 D TESTO 1.1, e Bellum Iugurthinum 1 D TESTO 2.1), presentandola come unica possibilità di servire lo Stato in un’epoca in cui, per i torbidi e la violenza, non è più possibile farlo occupandosi di politica. Per gli intellettuali romani dell’epoca repubblicana è una costante giustificare i loro otia volontari o obbligati, ma questi vengono sempre percepiti come inferiori, per dignità, all’esercizio delle cariche pubbliche: come è per Cicerone, così è per Sallustio. Per poter quindi rendere la sua attività degna di rispetto, Sallustio la presenta come continuazione dell’impegno in politica, solo con altri mezzi; in tal senso la monografia si giustifica come scelta di narrare un episodio della storia di Roma che sia esemplare e significativo, e come impegno a evidenziare i caratteri del presente. Gli avvenimenti che Sallustio sceglie di narrare sono emblematici perché permettono di individuare le cause della crisi che lo Stato romano sta attraversando. Fornendo una chiave di lettura della realtà contemporanea, contribuiscono alla formazione e all’azione dell’uomo di governo. Ma dal momento che Sallustio appartiene alla parte dei populares e ha apertamente fiancheggiato Cesare, questa operazione è ideologicamente orientata. In linea col suo modello Tucidide, quella sallustiana è dunque una storiografia eminentemente politica. Dal metodo tucidideo Sallustio riprende diversi elementi: la ricerca delle cause prime delle vicende, anche risalendo alle epoche più antiche (la cosiddetta «archeologia», di cui sono emblematici i due excursus nel De coniuratione Catilinae e nel Bellum Iugurthinum, nei quali si chiariscono le origini della decadenza della Repubblica D TESTI 1.4 e 2.7); il particolare sviluppo della problematica morale; lo spiccato interesse per i problemi sociali, politici e militari; infine lo stile irregolare (inconcinnitas) e ricco di arcaismi. Ma lo stile sallustiano è influenzato anche dalla più tarda storiografia ellenistica, nella quale, tramontate ormai le passioni che avevano caratterizzato l’epoca delle póleis, prevalgono gli aspetti retorici e romanzeschi e il fascino di figure eccezionali di statisti e condottieri, primo fra tutti Alessandro Magno. A questa tradizione, Sallustio si ispira nella drammatizzazione degli eventi, nell’approfondimento psicologico e nel rilievo dato ai ritratti dei protagonisti, dei quali descrive con forti chiaroscuri il carattere e la personalità (D TESTI 1.3 e 2.3). Consona e funzionale a tali presupposti è la scelta dei temi: la congiura di Catilina, cioè un exemplum di corruzione e di ambizione sconfinata e nel contempo un fatto di eccezionale gravità, che ha minacciato le fondamenta della Repubblica; e poi la guerra contro Giugurta, vicenda meno

Sallustio, particolare degli affreschi di Luca Signorelli (1441-1523) per il Duomo di Orvieto.

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Gaio Sallustio Crispo

recente ma interessante proprio nella misura in cui, rintracciando le radici della corruzione assai prima della congiura, fa luce su un altro aspetto dell’ambizione: l’ottusa superbia della nobiltà, che non risparmia neppure i suoi migliori rappresentanti, come il console Metello. Comune alle due opere è la riprovazione della divisione della società romana in fazioni: nel De coniuratione Catilinae, la lotta tra fazioni si manifesta nella sovversione a opera di un’articolata compagine di insoddisfatti e di deviati; nel Bellum Iugurthinum, nel modo in cui (per la prima volta, sottolinea lo storico) fu rintuzzata la superbia dei nobili e fu seminato il germe delle guerre civili tra Mario e Silla. Anche le Historiae, ultima opera di Sallustio (scritta a partire dal 39 a.C. e rimasta interrotta alla sua morte), pur avendo una struttura annalistica, risponde ai criteri prima enumerati: il periodo considerato è abbastanza breve (dal 78 al 63 a.C.) e le vicende ancora di bruciante attualità, immediatamente precedenti gli avvenimenti della congiura. A Sallustio furono attribuite anche due Epistulae ad Caesarem senem de re publica e una Invectiva in Ciceronem. Le prime sono dei brevi memoriali politici che per molti aspetti, stilistici e ideologici, potrebbero essere sallustiane. L’ Invectiva invece è un libello composto nella prima età imperiale, probabilmente un esercizio di qualche scuola di retorica. Il De coniuratione Catilinae Siamo fra il 43 e il 42 a.C., il grande protettore di Sallus...


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