Scheda Idealtipo Pedagogico - Frobel PDF

Title Scheda Idealtipo Pedagogico - Frobel
Author Elisa Taboni
Course Storia della pedagogia delle scuole dell'infanzia e primaria
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Scheda per l’analisi e l’individuazione degli idealtipi pedagogici AUTORE: Friedrich Fröbel (Oberweißbach, 1782 - Marienthal, 1858) EPOCA E LUOGO: Il periodo storico della sua infanzia e della sua prima giovinezza è un periodo storico molto travagliato a causa delle Guerre Napoleoniche (18031815), della Restaurazione (1815-1830) e successivamente della “Rigenerazione”, ma anche a causa del passaggio da Illuminismo a Romanticismo, dal quale sarà fortemente influenzato. Il luogo dove svilupperà gran parte del suo operato è la Germania, una terra che non era ancora unita, la quale raggiunge l’unità nel 1870. I tempi ormai erano maturi ed erano caratterizzati: dalla sensibilità del romanticismo sul piano spirituale, dalla rilettura dell’infanzia da parte degli autori del romanticismo dove l’infanzia viene vista come un’età dell’innocenza e della purezza, dalla scoperta del bambino\del sentimento dell’infanzia sul piano pedagogico, dalle scoperte in campo medico (la pediatria differenzia lo 0-3 dal 36), dal movimento europeo degli Asili Infantili etc. EVENTUALE DENOMINAZIONE DELL’ISTITUZIONE: KINDERGARTEN Si tratta del primo “Giardino Infantile Generale Tedesco” o “Giardino d’Infanzia”, fondato da lui a Blankenburg nel 1840. Viene pensato come istruzione educativa per i fanciulli dai 3 ai 6 anni e luogo di formazione e esercitazione delle loro insegnanti. Soprattutto nel mondo anglosassone (anche Inghilterra, ma anche Stati Uniti) e non solo in Germania il kindergarten ebbe una grande diffusione. Il Kindergarten doveva comprendere la fascia 0-6 anni ma sul piano concreto accolse bambini dai 3 ai 6 anni, il quale comporterà un passo in avanti sia per gli asili infantili in Europa ma anche per la pedagogia dell’infanzia. Nel 1851 il governo prussiano fa chiudere i giardini froebeliani, per timore che possano ospitare infiltrazioni sovversive. I suoi giardini dopo la sua morte vengono riaperti nel 1860. I primi Kindergarten in Italia vengono aperti a Venezia nel 1869, rispettivamente da Adolfo Pick e Adele Levi della Vida. Analisi degli elementi “cardine” dell’idealtipo: Antropologia

La visione antropologica dell’uomo per Fröbel è una visione positiva e si interessa a tutti gli aspetti che lo riguardato. È un’idea molto vicina a quella di Pestalozzi, ma anche a quella di Comenio e Rousseau. Per lui il bambino è un piccolo fiore che dev’esser coltivato all’interno di questo ambiente reale e ideale che è il garden o giardino/paradiso terrestre. Questo fiore che dev’essere coltivato in maniera continuativa e attenta già dai primi giorni di vita e dev’essere rispettata la sua propensione a una attività ludica (Rousseau). Questa attività che il bambino svolge con grande piacere gli consente di entrare in contatto con la divinità che è presente in tutte le cose, proprio perché è un’attività di lavoro. Il bambino giocando svolge un lavoro, un’occupazione che lo coinvolge totalmente. Utilizziamo la parola lavoro perché come il bambino giocando svolge un’attività integrale che lo mette in contato con la divinità, l’adulto lavorando fa la stessa cosa. Il rapporto con la natura in campo educativo viene un po’ ridotto al rapporto con l’empirico, bisogna utilizzare lo spazio naturale come occasione di sviluppo della natura del bambino, il primo ad ispirare queste esperienze con le sue idee è Rousseau con l’Emilio, dove il fanciullo cresce in campagna. Trasformare la natura in un’amala rende i bambini più

Teleologia

concertarti e coinvolti nell’azione educativa e raggiungere lo sviluppo della loro natura profonda, soprattutto con bambini di difficolta di apprendimento. L’uomo è stato creato da Dio e può entrare in contatto con quest’ultimo anche attraverso la natura. Il concetto di unitarietà di tutte le cose si sviluppa con lui durante i suoi studi universitari in campo mineralogico. Nei minerali e soprattutto nei cristalli vede il simbolo dell’unitarietà di tutte le cose, nel cristallo vede il simbolo dell’unitarietà di tutte le cose cioè richiamo a quella unità di fondo che governa tutto, e che lo porta a sviluppare una sua teoria della sfera, ovvero di quella forma che rappresenta simbolicamente l’unità di tutte le cose. Il rimando tra la parte e il tutto è una modalità di pensiero e approccio alla realtà fondamentale per la sensibilità pedagogica. C’è una ricerca di una visione unitaria dell’uomo. Per lui educare coincide con una riconduzione del bambino a un’unita di fondo. Lui pensa quindi un vero e proprio sistema educativo e una pedagogia pensata e elaborata specificamente sulle caratteristiche della fascia 0-6, ecco perché parliamo di pedagogia dell’infanzia perché non è una pedagogia generale. Fröbel è fortemente influenzato dal Romanticismo, e uno degli aspetti principali per il Romanticismo è la spiritualità, la quale si esprime per diversi intellettuali attraverso la contemplazione della natura, perché individuano una presenza divina. Infatti, la religiosità di Froebel è una religiosità panteistica (vuol dire che in tutte le cose c’è una presenza divina, soprattutto nella natura creata da Dio). Sia in Pestalozzi che in Fröbel, che sono entrambi protestanti e quindi non hanno il culto della Vergine Maria, abbiamo una sorta di spiritualizzazione della figura materna. In questo contesto tenta di rendere protagoniste le donnemadri. La donna con cui Fröbel si frequenta, con la quale ha un amore platonico, viene spiritualizzata e ricondotta al simbolo del giglio (simbolo della purezza, castità). Fröbel trova spesso rifugio nella natura e grazie a questa sua sensibilità innata, inizia a sviluppare un senso di spiritualità. Essendo figlio di un pastore protestante viene avviato fin da subito a una conoscenza profonda della religione. Questo elemento di forte sensibilità spirituale e interesse per la natura verrà coltivato attraverso le passeggiate e i momenti solitari. L’uomo è stato creato da Dio e può entrare in contatto con quest’ultimo attraverso la natura e attraverso l’attività ludica. Il bambino giocando svolge un lavoro, l’adulto lavorando fa la stessa cosa. Sarà proprio Fröbel a contribuire a definire sul piano pedagogico la valenza educativa del gioco, non più come perditempo, come vizio, come attività disordinata, ma come occupazione propria del bambino che entra in contatto con la spiritualità di tutte le cose e costruisce un suo ordine mentale. Il bambino inizia ad assumersi delle responsabilità: dare da mangiare e coltivare, aiutare la\il bambina\o più piccolo, etc. Sono atti di responsabilità che possono avere nella sua vita grandi ricadute e far capire ai genitori che quello che fanno non è perdita di tempo ma qualcosa di importante per il loro presente ma soprattutto per il loro futuro. La finalità che lui pone all’educazione è di sviluppare a pieno la natura profonda del bambino, la sua physis, riconducendolo a quella che è la sua origine, a quello che è il suo spazio di crescita, ricreando un luogo famigliare stimolante, un luogo di vita armonica dell’uomo, che definirà

Metodologia

come paradiso terrestre. Il suo giardino infatti non è solo un luogo fisico ma anche la metafora con cui indicare il paradiso terrestre, il luogo ideale dove condurre il bambino al processo educativo. È un luogo ideale descritto come paradiso terrestre, come regno della totale armonia, troviamo ancora una metafora religiosa. L’esigenza a cui risponde l’educazione umana ma anche questa istituzione è quella di unificare la vita della famiglia e della scuola, la visione della madre come maestra\giardiniera ne è un esempio. Lo definisce KINDERGARTEN perché per lui è un giardino per i bambini, un paradiso per i bambini perché permette ai piu piccoli di godere già su questa terra della presenza di Dio, guidati da una giardiniera accorta che è la donna-madre. C’è una valenza spirituale e ideale nella scelta dell’intitolazione del nome stesso dell’istituzione, è una scelta legata molto al luteranesimo. Una della caratteristica principali della metodologia di Fröbel è quella di essere centrata sull’attività ludica. Si tratta di un metodo d’insegnamentoapprendimento naturale perché attento alla natura profonda del bambino, che utilizza la natura empirica come aula e che si avvale di alcuni materiali strutturati per la didattica che vengono definiti doni (sfera\cilindro\cubo sono i principali). Hanno una valenza simbolica, perché nella loro forma\struttura\consistenza\manipolabilità richiamano aspetti profondi della realtà e delle leggi universali che riguardano l’organizzazione di tutta la natura che ci circonda. Per mezzo dei doni il bambino impara a conoscere il mondo e le sue leggi in maniera spontanea e la “”maestra giardiniera” lo assiste nelle sue scoperte. La sfera è il primo dono sperimentato da lui che permette al bambino, anche piccolo, di entrare in contatto con la legge sferica, sulla quale si struttura tutta la realtà. La legge sferica è una legge eterna che domina tutto, sia la natura empirica che spirituale, e viene colta in maniera profonda da chi fa lo sforzo di ricondurre il particolare al generale e viceversa, cioè da chi sa condurre l’empirico al meta-empirico e viceversa (questo ricorda la filosofia idealista del Romanticismo). Pian piano il bambino riesce a ricondurre una determinata azione a un’azione più ampia di organizzazione della realtà. Giocando con la sfera tutte le percezioni accolte con quella attività iniziano ad assumere una forma unitaria e reale, proprio per la loro valenza simbolica. Fröbel decide di introdurre gradualmente questi materiali per non provocare confusione al fanciullo, per rispettare lo sviluppo naturale del bambino. Con il tempo i doni diventano più complessi. L’attenzione che dedica ai doni è maniacale perché essi sono costruiti con un certo colore, una certa forma, un certo peso, una certa dimensione, etc. Questo tipo di didattica facilita l’auto-apprendimento. Il forte accento posto sull’auto-educazione e sull’auto-apprendimento (stesso accento posto da Rousseau e Pestalozzi) ha una forte valenza pedagogica, per la promozione di un’educazione integrale, e di un’educazione per tutti. Il bambino viene considerato costruttore, protagonista del suo processo educativo. Questo accento ha anche una forte valenza politica, perché il bambino viene messo nella condizione di risollevarsi dalle sorti di miseria e prendere in mano la propria vita. Forte valenza simbolica e non solo spirituale del rapporto che il bambino ha con la natura.

Ruolo del maestro

Rapporto maestro-allievo

Rapporto maestro-cultura

Rapporto maestro-società

Prima di arrivare ai Kindergarten, Fröbel pensa ai doni e inizia a sperimentarli con i figli delle signore che lo sostenevano. Una di queste signore diventerà la maestra di questo “Istituto dei giochi educativi”, che era un’istituzione pomeridiana per bambini dagli 0 ai 6 anni, in cui sotto la supervisione di questa mamma-maestra inizieranno a utilizzare i doni e sperimentare la metodologia del giardino dell’infanzia. Si tratta della prima figura di maestra, che sarà anche maestra-giardiniera, perché la madre è l’educatrice secondo natura ma è anche in grado di far germogliare il fiore del suo bambino al di fuori della casa, nel kindergarten. In questo contesto tenta di render protagoniste le donne le madri e per descrivere questa sua esperienza di ammirazione\stima nei confronti della donna utilizza spesso il simbolo del giglio (simbolo della purezza, castità). Era sempre piu convinto che la donna in quanto madre fosse l’educatrice per natura del bambino e doveva diventare la maestra dell’istituzione educazione pre-scolastica che chiamerà appunto Kindergarten. La kindermutten (madre di famiglia) era l’educatrice di tutti, non solo della famiglia. Lui vedeva in questa donna-madre il simbolo dell’unità di azione, il simbolo dell’amore e dell’educazione stessa la quale attraverso un’educazione materna in un ambiente domestico generava affetti ed emozioni che sono pilastri fondamentali nei processi educativi. Per lui educare coincide con una riconduzione del bambino a un’unita di fondo. Il Kindergarten era anche un luogo di apprendimento e di tirocinio delle future maestre-giardiniere che osservavano quello che le maestre esperte facevano. Il rapporto tra maestro e allievo è fondato su affetto ed emozioni, il che rende l’educazione ancora più efficace, l’amore del maestro deve stimolare l’interesse dei fanciulli. È molto importante creare attraverso un rapporto educativo dapprima di madre e figlio e successivamente di maestra-giardiniera e allievo, una continuità amorosa\armonica tra ordine naturale e ordine sociale. Ricondurre il bambino dall’ordine naturale, a quello sociale e a quello spirituale sul piano didattico gli permette di capire che dietro questa esperienza empirica (per esempio dopo aver giocato con il vento e con un aquilone) c’è qualcos’altro che è rappresentato da Dio dal quale dipende tutto e viene ricondotto tutto. Il maestro è un rappresentate “dell’umanità adulta”, deve sostenere i processi educativi del bambino senza imposizioni o coercizioni, consentendo alle loro facoltà fisiche e mentali di svilupparsi nella gradualità con cui emergono. Il maestro è influenzato dall’ambiente storico-culturale e polito in cui si trova. Un’epoca ricca di trasformazioni: dalle Guerre Napoleoniche (18031815) alla Restaurazione (1815-30) e dall’influenza del Romanticismo con il quale condivide: la centralità del bambino, la sensibilità sul piano spirituale, la rilettura dell’infanzia vista come un’età dell’innocenza e della purezza, la spiritualità espressa attraverso la contemplazione della natura e il riconoscimento di una presenza divina in tutte le cose, soprattutto nella natura creata da Dio. Il maestro è caratterizzato da uno spirito tedesco di forte patriottismo, dove deve insegnare al bambino l’importanza della sua patria. Attraverso il popolo tedesco e cioè l’educazione tedesca per i tedeschi si giungeva all’educazione dell’umanità. Fröbel sentiva con forza il sentimento del

Popolo tedesco. Si può parlare quindi di un patriottismo con fondamento religioso cristiano. Il compito fondamentale della scuola era quello di rendere i fanciulli coscienti della forza vitale che viveva dentro di loro e in tutte le cose, una forza divina, al centro della concezione panteistica della realtà di Fröbel.

Al fanciullo vengono forniti strumenti didattici come i DONI, o giochi istruttivi. I quali venivano fabbricati da apposite imprese artigianali che lavoravano il legno e il cuoio (materiale in cui erano realizzati) Fröbel fece anche stampare fogli illustrativi dei singoli doni e dei metodi differenti per utilizzarli. L’attenzione che dedica ai doni è maniacale perché essi sono costruiti con un certo colore, una certa forma, un certo peso, una certa dimensione, etc. Attraverso l’utilizzo dei doni il bambino riesce ad esprimere la propria creatività, che era una vera e propria attività spirituale, in quanto gli consentiva di entrare in contatto diretto con la divinità presente nell’essenza di tutte le cose. I primi doni erano costituiti dalla sfera, dal cubo e dal cilindro, costruiti con materiali naturali e resistenti, (cuoio, stoffa, legno) che rimandavano alla forma di base, dalla quale emergeva il rapporto fra la natura e Dio, fra l’uomo e Dio. Hanno quindi un significato pedagogico simbolico, perché nella loro forma, consistenza e manipolabilità richiamano aspetti profondi della realtà e delle leggi universali che riguardano l’organizzazione di tutta la natura che ci circonda. Per mezzo dei doni il bambino impara a conoscere il mondo e le sue leggi in maniera spontanea. La “maestra giardiniera” lo assiste nelle sue scoperte, e dev’essere opportunamente formata all’attività da svolgere e all’utilizzo dei doni da proporre ai bambini. I doni erano riposti in una sorta di sgabuzzino e venivano presi dai bambini con una carriola. Venivano introdotti gradualmente per non provocare confusione al fanciullo, per rispettare lo sviluppo naturale del bambino e con il tempo diventavano sempre più complessi. Questi venivano introdotti come occasione di gioco, attraverso una “cerimonia”. Dietro ogni dono c’era una storia e quindi c’è una cornice didattica molto complessa dentro la quale svolgere l’attività di gioco con il dono. La maestra introduceva il dono secondo regole ben precise, con una canzoncina o una filastrocca che generalmente narrava di un episodio di vita quotidiana e coinvolgeva i bambini a cantare con lei. Questi canti e filastrocche non servivano solo per accompagnare l’acquisizione di un nuovo dono, ma anche per favorire lo sviluppo linguistico e lessicale nel fanciullo. I bambini prendevano in mano i doni, li manipolavano e potevano inventare loro stessi delle storie. La sfera è il primo dono sperimentato da Fröbel che permette al bambino di entrare in contatto con la legge sferica, sulla quale si struttura tutta la realtà. Pian piano il bambino riesce a ricondurre una determinata azione a un’azione più ampia di organizzazione della realtà. Giocando con la sfera tutte le percezioni accolte con quella attività iniziano ad assumere una forma unitaria e reale, proprio per la loro valenza simbolica. Viene data molta importanza anche alle attività di giardinaggio e di allevamento di piccoli animali e per i giochi di movimenti. Organizzazione della giornata Il fanciullo veniva seguito per l’intera giornata scolastica, la quale era caratterizzata: dalla cerimonia per la consegna dei doni, dalle attività di scolastica

Principali strumenti didattici

giardinaggio e di allevamento che erano ritenute fondamentali per imparare a curare e proteggere la vita degli altri e di conseguenza anche la sua, l’attività spirituale del gioco e da attività di ginnastica (Pestalozzi). La giornata prevedeva anche l’apprendimento delle diverse discipline come la matematica, la lingua, la lettura, la scrittura e il disegno attraverso la dottrina degli elementi dell’intuizione (forma, parola e numero), anche qui troviamo un richiamo alle idee pestalozziane. Organizzazione degli spazi Per quanto riguarda l’organizzazione degli spazi educativi, il Kindergarten educativi è organizzato come un simbolico paradiso terreste, cioè un luogo dove il bambino si può auto-formare e realizzare a 360°) All’esterno davanti alla scuola abbaiamo un grande spazio occupato da un giardino, suddiviso in due spazi, uno pensato per le attività di giardinaggio e uno pensato per l’allevamento di piccoli animali e giochi di movimento. L’orto è suddiviso a sua volta in 2 spazi:  Spazio comune: dove i bambini coltivano insieme, sviluppando così la pratica del mutuo insegnamento  Spazio con appezzamenti individuali: dove ciascun bambino si deve prendere cura di un appezzamento imparando così a sviluppare un’idea di proprietà privata. Sul giardino si affaccia un edificio con due locali interni per ogni 20 o 30 bambini, da utilizzare soprattutto in caso di avverse condizioni meteo. Ogni 30 bambini vi dovevano essere due direttori, di cui uno di sesso maschile. Ogni bambino aveva un tavolo con una panchina, dove svolgeva le attività con i doni. Il tavolo essendo con una lunghezza doppia della larghezza, poteva essere raggruppato con gli altri, formando così un unico grande tavolo quadrato. Potevano essere raggruppati a isole per lo svolgimento di attività di gruppo. Vi erano, inoltre, un tavolo rotondo per particolari giochi in comune, una cassettiera per ogni bambino nella quale poteva riporre il proprio materiale e piccole carriole per trasportare con facilità i doni dall’angolo magazzino al cantiere di lavoro. Libri di testo, manuali, sussidi Le opere principali di Fröbel: - Sphaïra (1811) - L’educazione dell’uomo e altri scritti (1826) - Pedagogia del giardino d’infanzia (1840) Per quanto riguarda libri di testo, manuali o sussidi non è specificato il loro utilizzo se non per quanto riguarda libri di fiabe e favole. Principali discipline/attività Le principali attività svolte sono ludiche, di giardinaggio, di allevamento e sensoriali. Viene soprattutto sottolineata questa correlazione tra gioco e svolte lavoro. I giochi proposti all’interno del giardino avranno una grande valenza simbolica e saranno bastati su questa correlazione. Fino ad allora il gioco veniva considerato come una sorta di perditempo, e non come una valen...


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