stabulazione fissa PDF

Title stabulazione fissa
Course Costruzioni per l'agricoltura
Institution Università degli Studi di Catania
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stabulazione fissa...


Description

LA PROGETTAZIONE DELLE STALLE PER BOVINE DA LATTE A STABULAZIONE FISSA La stabulazione fissa è la soluzione più usata in Italia per l’allevamento delle bovine da latte, in considerazione della dimensione media degli allevamenti che si attesta sui 20-30 capi in produzione. In questo tipo di stalla, adottata anche per l'allevamento di oltre 50 capi, le tipologie adottate sono quelle ad uno, due o più ordini di poste. 1. Le tipologie funzionali La stalla ad un ordine di poste più diffusa è quella con gli animali legati a pa- rete, cioè priva di corsia di foraggiamento (fig. 1A). E’ una tipologia da ritenere senz’altro superata, in quanto impone la distribuzione manuale degli alimenti nel- la mangiatoia realizzata lungo la parete perimetrale della stalla. In questo tipo di stalla la lunghezza della posta – non sempre delimitata da battifianchi – è nell’ordine di 2,0-2,2 m; la larghezza della stalla risulta, quindi, molto contenuta, dell’ordine di 3,5-4,5 m, in funzione delle dimensioni dell’unica corsia di servizio esistente. La stalla con corsia di foraggiamento (fig. 1B) costituisce l’evoluzione natu- rale della suddetta tipologia priva di tale corsia. La larghezza della corsia di fo- raggiamento è generalmente limitata a 1,2-1,5 m, sufficiente alla distribuzione manuale del foraggio nella mangiatoria. Raramente la corsia di foraggiamento ha la larghezza di 2,8-3,0 m necessaria per il transito del mezzo meccanico per la distribuzione del foraggio. In entrambi questi tipi di stalla la pulizia viene sempre realizzata con sistemi manuali. Le stalle a due ordini di poste sono adottate quando i capi da allevare sono al- meno 20. A seconda della collocazione dei capi si ha la distinzione tra la tipologia “groppa e groppa” e la tipologia “testa a testa”. Nelle vecchie stalle con tipologia “groppa a groppa” gli animali sono legati alle pareti longitudinali della stalla, lungo le quali sono realizzate le mangiatoie; è presente un’unica corsia di servizio, della larghezza di circa 2,0 m, utilizzata per le operazioni di foraggiamento, di mungitura e di pulizia (fig. 1C). Nelle stalle di più recente realizzazione sono previste due corsie di foraggiamento, di limitate dimensioni, lungo i lati perimetrali dell’edificio (fig. 1D). Nelle stalle più razionali, per favorire la meccanizzazione delle operazioni di governo degli animali, si adotta la tipologia “testa a testa”, che presenta una corsia di foraggiamento centrale e due corsie di servizio laterali, comprese tra le pareti perimetrali dell’edificio e le poste degli animali (fig. 1E). 2. La posta e la mangiatoia L’evoluzione costruttiva delle stalle fisse ha portato progressivamente all’abbandono delle “poste lunghe” (fig. 2A), così definite per la loro notevole lunghez-

za, dell’ordine di 2,0-2,2 m, nelle quali la bovina, pur essendo legata al bordo della mangiatoia, è in grado di muoversi abbastanza liberamente sulla posta, potendo defecare al suo interno. Oggi viene comunemente adottata la “posta corta”, (fig. 2B) caratterizzata da una lunghezza dell’ordine di 1,60-1,75 m e da una larghezza di 1,1-1,2 m, in rela- zione alla taglia della bovina. La riduzione della lunghezza della posta è stata resa possibile dall’adozione di una mangiatoia “bassa”, in sostituzione della mangiato- ia “alta”. Inoltre, nella posta corta, grazie all’impiego di sistemi di attacco parti- colarmente rigidi, sono quasi del tutto impediti i movimenti della bovina nella di- rezione dell’asse longitudinale della posta. La minore lunghezza della posta e le ridotte possibilità di movimento della bovina garantiscono che le deiezioni pro- dotte dall’animale cadono direttamente nell’apposita cunetta realizzata posterior- mente alla posta, con conseguente riduzione della manodopera necessaria per le operazioni di pulizia delle poste e delle mammelle delle bovine prima della mun- gitura. La soluzione edilizia di stalla a stabulazione fissa oggi più diffusa è con distribuzione degli animali "testa a testa" in poste corte (fig. 3). La struttura per l'attacco delle bovine è costituita da montanti in acciaio collegati superiormente con un traverso. Il sistema di attacco più diffuso, denominato "Olanda diritto", è costituito da una catena (o cinghia) fissata inferiormente alla testa del muretto che separa la mangiatoia dal pavimento della posta e superiormente al traverso della struttura di attacco. Lungo la catena scorre il collare che vincola l’animale in modo che la sua testa può sporgere sulla mangiatoia anche quando esso è in posizione di decubito (fig. 4A). La catena deve rimanere sufficientemente tesa in modo da consentire unicamente movimenti in senso verticale della testa della bovina ed evitare che essa possa avanzare eccessivamente verso la mangiatoia, con il conseguente rischio che le deiezioni sporchino la parte posteriore del pavimento della posta. E’ preferibile fissare la catena verticale, anziché alla testa del muretto, ad un anello infisso nel pavimento della posta a circa 10 cm dal muretto stesso. In tal modo la bovina può disporsi in posizione di decubito più distante dal muretto e avere più spazio per compiere i movimenti necessari per l’alzata con conseguente riduzione del rischio di lesioni alle ginocchia causate dall’urto delle ginocchia contro il muretto. L’attacco migliore è probabilmente il cosiddetto ”Olanda sagomato” (fig. 4B), che deriva dal precedente con l’unica variazione della sagomatura dei piantoni nella parte superiore. Tale sistema consente all’animale di sfruttare il giaciglio in tutta la sua lunghezza quando è sdraiato e di stare in posizione più arretrata quando è in piedi in modo che le deiezioni cadono dentro la cunetta realizzata posteriormente alla posta. Molto utilizzato all’estero è l’attacco tipo “America” (fig. 4C), formato da due tubi verticali dotati di snodi a cerniera e da un sistema di chiusura-apertura che consente l'inserimento e l'estrazione della testa della bovina. Il pavimento della posta che costituisce il piano di decubito degli animali è generalmente realizzato in battuto cementizio lisciato, inclinato con pendenza del

2% verso la cunetta di raccolta delle deiezioni (fig. 4D) in modo da garantire lo sgrondo di eventuali acque di lavaggio. Molto usati sono i calcestruzzi alleggeriti con argilla espansa o altri materiali isolanti al fine di diminuire la conducibilità termica della pavimentazione della posta con conseguente riduzione delle dispersioni di calore dal corpo della bovina quando questa è in posizione di decubito. La pavimentazione della posta viene coperta con paglia da lettiera al fine di renderla più comoda e più naturale per l’animale. L’impiego di circa 1,0-1,5 kg di paglia al giorno per posta consente di mantenere il giaciglio dell’animale sufficientemente pulito e asciutto. La distribuzione della paglia viene eseguita manualmente così come l’asportazione della paglia sporca che con l’ausilio di un rastrello viene fatta cadere all’interno della cunetta per la raccolta delle deiezioni realizzata posteriormente alle poste. Qualora la paglia da lettiera non sia disponibile nei quantitativi sufficienti, essa può essere sostituita con appositi tappetini di gomma che hanno buone caratteristiche isolanti e igieniche ma hanno durata limitata nel tempo. Nella posta corta il fondo della mangiatoia è realizzato ad una quota di 0,100,15 m superiore alla quota della pavimentazione della zona anteriore della posta (fig. 4D), per favorire la presa degli alimenti da parte degli animali. Il muretto di separazione della posta dalla mangiatoia deve avere un’altezza di circa 0,20-0,30 m, misurato dal lato del pavimento della posta, e spessore non superiore a 0,20 m con spigoli arrotondati in modo da limitare il rischio di contusioni al collo dell’animale. La larghezza della mangiatoia deve essere di 0,60-0,80 m. Inoltre, la mangiatoia deve essere priva di spigoli vivi, in modo che essa possa essere facilmente pulita per evitare che le parti di alimenti residue possano rimanere nella mangiatoia e fermentare. I battifianchi impiegati per delimitare la posta in cui è legata la bovina posso- no avere varie forme e dimensioni (fig. 4), ma in genere presentano un’altezza di 1,0 m e una lunghezza di 1,0 m. Un battifianco di lunghezza inferiore a 1,0 m consentirebbe all’animale di disporsi obliquamente, sconfinando con parte del suo corpo nella posta contigua. Normalmente una coppia di battifianchi delimita una posta di larghezza 1,10-1,20 m in cui è legata una bovina ma è frequente an- che la realizzazione di "poste doppie", di larghezza 2,20-2,40 m, che prevedono la presenza di due animali tra una coppia di battifianchi. In posizione centrale tra due poste adiacenti, fissato ai montanti del sistema di attacco, è installato l’abbeveratoio, posizionato ad un’altezza di 0,65-0,70 m dal pavimento della posta (fig. 4). E’ preferibile installare l’abbeveratoio in modo che sporga verso l’esterno della posta sulla mangiatoia, per evitare di bagnare il pavimento della posta. Il tipo più diffuso è l’abbeveratoio a tazza che consente l'erogazione dell’acqua con la pressione esercitata dal muso dell’animale (fig. 5). 3. La corsia di foraggiamento Nelle stalle per vacche da latte a stabulazione fissa il corretto dimensionamento della larghezza della corsia di foraggiamento assume un’importanza rilevante, dato che questa deve consentire l’agevole passaggio della trattrice con il

carro foraggiero. La larghezza minima della corsia di foraggiamento per consenti- re il transito del mezzo meccanico è di 3,0-3,5 m (mangiatoie escluse), ma può ar- rivare a 6,0-8,0 m nelle stalle in cui la corsia di foraggiamento viene utilizzata an- che per il deposito temporaneo dei foraggi da distribuire nelle mangiatoie. La mangiatoia può avere forma concava con fondo ribassato di 0,15-0,25 m rispetto al pavimento della corsia di foraggiamento oppure può essere a fondo piano posto alla stessa quota del pavimento della corsia di foraggiamento. La corsia di foraggiamento assume dimensioni minime nel caso di distribuzione con nastro trasportatore degli alimenti nella mangiatoia, secondo tecniche abbastanza diffuse soprattutto nei paesi nordici dove a causa del clima invernale particolarmente freddo è necessario contenere al minimo l’indice di cubatura della stalla: in tali casi si hanno corsie di foraggiamento larghe 1,0-1,5 m. 4. Le corsie di servizio Le corsie di servizio, utilizzate per la mungitura, il rinnovo della lettiera, il controllo degli animali, ecc., corrono parallelamente al bordo posteriore delle poste e sono adiacenti ai muri perimetrali nella tipologia “testa a testa”. Tali corsie devono avere una larghezza dell’ordine di 1,5-2,0 m, per rendere possibili con sufficiente facilità anche eventuali interventi di assistenza al parto degli animali. Poiché tale larghezza della corsia di servizio è sovrabbondante rispetto alle esigenze di spazio per lo svolgimento delle operazioni di mungitura, il maggiore spazio disponibile può essere utilizzato per lo stoccaggio della paglia da impiegare come lettiera sul pavimento delle poste. 5. I sistemi di asportazione delle deiezioni Posteriormente alla posta vengono realizzate le cunette che consentono l'allontanamento delle deiezioni all'esterno del fabbricato. Il materiale che deve essere allontanato mediante le cunette è rappresentato da letame, in quanto alle deiezioni prodotte dagli animali viene aggiunta la paglia proveniente dalla rimozione delle lettiere disposte sul pavimento delle poste oppure, più raramente, da liquami se il pavimento delle poste è coperto con tappetini di gomma. Le cunette hanno profondità di 0,15-0,25 m e larghezza di 0,50-0,55 m, con pendenza dello 0,2-0,5% verso l’esterno del fabbricato. Le cunette devono essere coperte con una griglia in acciaio nel caso in cui si attua una "stabulazione mista" che prevede che le bovine escano dalla stalla per andare al pascolo. La griglia deve essere realizzata con tondini di acciaio zincato a caldo di diametro 20 mm disposti con luci di 30-40 mm. La griglia in acciaio è preferibile a quella in calcestruzzo per la maggior facilità di pulizia. Quando la cunetta è coperta con la griglia è preferibile adottare i tappetini in gomma oppure la segatura come lettiera al posto della paglia che andrebbe ad ostruire le luci della griglia.

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I sistemi meccanici di asportazione delle deiezioni da installare all’interno delle cunette possono essere il raschiatore a palette a moto alternato o il raschiato- re a palette a moto continuo. cunetta, rigidamente fissate con Il raschiatore a palette a asse perpendicolare alla catena di moto alternato (fig. 6) è costituito traino, con passo di cir- ca 0,4 m. da un sistema ad asta rigida, Con questo sistema la pulizia di installata lungo uno dei bordi una stalla a due serie di poste della cunetta, alla quale sono disposte testa a testa viene fissate ad interasse di circa 1,5realizzata con un unico 1,7 m palette metalliche della raschiatore, che compie nella lunghezza generalmente di 0,50stalla un giro completo, arrivando 0,55 m, comunque non inferiore alla sommità dell’elevatore posto alla larghezza della cunetta. Il sulla concimaia. Tale sistema è vincolo delle palette all’asta applicabile limitatamente a rigida è costituito da una cerniera lunghezze globali delle catene di che consente alle palette la rotatraino non superiori a 60-70 m. zione di un angolo di 90° in La potenza necessaria per il modo che esse, grazie alle forze funzionamento di tale tipo di radi attrito con il fon - do della schiatore è pressoché analoga a cunetta, si dispongono in quella dell’asportatore a moto posizione ortogonale all’asta alternato: si consi- glia di rigida in fase di trasporto delle prevedere 0,7 kW per ogni 15-20 deiezioni e si richiudono sull’asta m di lunghezza della catena di stessa nella fase di ritorno passi traino. vo. La cunetta per l'allontanamento delle deiezioni 6. Lo stoccaggio delle deiezioni prosegue all'esterno della stal- la Nelle stalle a stabulazione fissa la concimaia per l’accumulo fino al braccio elevatore. Il del letame, por- tato all’esterno raschiatore spinge il letame sul della stalla per mezzo dei sistemi braccio elevatore alla fine del meccanici sopra descritti, deve quale viene scaricato in cumulo garantire un volume di stoccaggio nella concimaia. La potenza necessa- ria per il funzionamento di 7,0-7,5 m3 per capo stabulato, sufficiente a consentire di tale tipo di raschiatore in una cunetta di lunghezza cir- ca 30 m, l’accumulo del letame per un periodo di circa 6 mesi (fig. 7). a servizio di una stalla che ospita circa 30 capi disposti "testa a La super- ficie della concimaia testa", è dell’ordine di 1,5 kW. dipenderà, quindi, dall’altezza Il raschiatore a palette a media del cumulo del letame: moto continuo è costituito da una indicativamente si possono serie di palette del- la lunghezza prevedere 3,0-3,5 m2 di platea per di 0,45-0,50 m, comunque non capo con un’altezza media del inferiore alla larghezza della cumulo dell’ordine di 2,0-2,5 m.

Per una corretta formazione del cumulo del letame è opportuno utilizzare ele- vatori a braccio orientabile, idonei a garantire una migliore distribuzione del leta- me nella concimaia. La concimaia è costituita da una platea impermeabile delimitata perimetral- mente da un muro di altezza almeno 0,8 m avente la funzione di evitare lo sgron- do di liquami fuori dalla concimaia. Tale muro deve essere interrotto per la lar- ghezza sufficiente all'ingresso del mezzo meccanico per lo svuotamento della concimaia. Accanto alla concimaia occorre prevedere una vasca interrata per l’accumulo delle urine percolanti dalla platea della concimaia e delle acque di pioggia che ca-

dono sulla concimaia, con un dimensionamento di 0,4-0,5 m3 per capo per mese di stoccaggio. Nelle stalle in cui non si fa uso di paglia di lettiera per realizzare il giaciglio per la bovina sul pavimento della posta, i reflui che vengono allontanati dalla stal- la mediante i sistemi meccanici sopra descritti sono liquami che vanno accumulati in apposite vasche la cui cubatura viene determinata considerando che la produ- zione media giornaliera di deiezioni può essere stimata pari al 10% circa del peso dell’animale. Il tempo di ritenzione dei liquami nella vasca dovrà essere di alme- no 6 mesi. Solo in tal modo, infatti, si potrà garantire un ottimale utilizzo agrono- mico dei liquami. 7. Le caratteristiche dimensionali della stalla Nella stabulazione fissa, per una stalla a due ordini di poste e con corsia di foraggiamento di media larghezza (5,0 m circa comprese le mangiatoie), la super- ficie coperta risulta dell’ordine di 9 m2/capo. Il campo di variabilità di questo parametro è compreso, comunque, tra i 7 m2/capo e i 10 m2/capo per la stalla vera e propria; vanno considerate a parte le aree coperte necessarie per la sala del latte e per gli altri locali annessi alla stalla. La cubatura specifica delle stalle a stabulazione fissa deve essere mantenuta sufficientemente elevata per 3

poter garantire un buon ricambio dell’aria nella sta- gione estiva, soprattutto nelle zone caratterizzate da estati calde. Indicativamente si possono considerare necessari 20-25 m3/capo, ottenibili con corsie di foraggia- mento di larghezza circa 5,0 m (comprese le mangiatoie) e altezze in gronda del fabbricato non inferiori a 2,8 m. Nelle stalle di montagna, per evitare che durante l’inverno l’ambiente di allevamento sia eccessivamente freddo, la cubatura speci- fica può scendere fino a un minimo di 12,5 m3/capo.

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Fig. 1

Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4

Fig. 4...


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