Tacito PDF

Title Tacito
Author Giovanna Crisci
Course Letteratura latina (Liceo classico)
Institution Liceo (Italia)
Pages 5
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Summary

TACITOTacito nacque intorno al 55-57, non si hanno informazioni precise sulla sua provenienza, alcuni ipotizzano sia provinciali altri che provenga dall’Italia centrale. Sappiamo che apparteneva ad una famiglia agiata in quanto nel 77 sposò la filia di Giulio Agricola, uomo politico e militare, pers...


Description

TACITO Tacito nacque intorno al 55-57, non si hanno informazioni precise sulla sua provenienza, alcuni ipotizzano sia provinciali altri che provenga dall’Italia centrale. Sappiamo che apparteneva ad una famiglia agiata in quanto nel 77 sposò la filia di Giulio Agricola, uomo politico e militare, personalità in vista nella società romana. La sua educazione fu eccellente e di retorica, ne è testimonianza l’opera Dialogus de oratoribus e dalla sua carriera di valido avvocato. Iniziò la sua carriera politica sotto Vespasiano, divenne questore sotto l’impero di Tito e pretore sotto Domiziano, anche se negli ultimi anni del suo dominio si pensa si sia ritirato a vita privata per usa mancanza di libertà. Torna alla vita pubblica e divenne console sotto Nerva e esercitò con successo l’avvocatura. In questo periodo compose l’Agricola e la Germania, mentre sotto Vespasiano compose gli Annale e le Historiae. Morì prima del 120. AGRICOLA Questa è la prima opera di Tacito che ci è giunta: è un elogio funebre al suocero che viene esaltato per la sua capacità di comando e per la moralità con cui aveva fedelmente servito lo stato; per questo motivo il suo cero suscitò l’odio di Domiziano che lo portò, secondo Tacito, ad assassinarlo. La biografia del suocero comincia secondo uno schema cronologico dei più importanti avvenimenti della sua vita, soffermandosi sul solo impegno in Britannia, fino al raggiungimento della carica di console. Il racconto del suo impegno in Britannia costituisce un espediente per Tacito per realizzare un ampio excursus geoetnografico sulla regione e sui suoi abitanti: si sofferma soprattutto sui caratteri di integrità morale e spirito di indipendenza che contraddistinguono i Britanni. Dall’altro lato, con l’esaltazione di questi valori dei barbari, vi è la denuncia all’imperialismo romano. L’opera si presenta dunque come una monografia volta ad elogiare la figura di Agricola e per sottolineare che è possibile mantenere un comportamento moderato e rispettoso anche sotto il dominio di un tale despota quale Domiziano; l’intento è infatti polemico: persino sotto un. Regime tirannico vi è la possibilità di scegliere una via intermedia fra l’ossequio ai potenti e l’aperta ribellione, identificata con il suicidio stoico. L’opera risulta originale per la mescolanza di generi: storiografia, biografia, encomio ed etnografia.

GERMANIA In quest’opera emerge l’interesse etnografico per la vita e l’organizzazione politica e sociale delle popolazioni germaniche. Le fonti per la realizzazione dell’opera, oltre al modello ispiratore di Cesare e Sallustio riguardo gli excursus, non sono dirette: Tacito non conosce direttamente la popolazione e le zone geografiche prese in esame, tuttavia si avvale di testimonianze quali i capitoli dedicati ai Germani nel De bello Gallico di Cesare e nei trattati di geografia e storiografia come quelli di Plinio il Vecchio. L’opera si divide in due parti, nella prima che segue i capitoli 1-27 vengon o descritti il paese, l’origine, l’organizzazione politica e militare, la religione, l’amministrazione della giustizia, la famiglia e la vita domestica, l’educazione dei figli e le attività produttive del popolo protagonista. Nella seconda parte che segue i capitoli 28-46 Tacito si sofferma soprattutto sulle popolazioni più civilizzate e conosciute, per poi passare a tribù meno note, quasi selvagge. Tacito in quest’opera non nasconde la sua ammirazione per le caratteristiche positive di questa popolazione barbara: l’onestà, la moralità familiare e il senso dell’onore; ma d’altro canto non nasconde la ripugnanza verso gli aspetti negativi: l’incostanza, la pigrizia, la tendenza al gioco e la rissosità. Tuttavia nell’eseguire un confronto fra barbari e romani prevalgono i primi, ritenendo colpevole la corruzione morale romana e temendo per le sorti dell’imperium. Da questo punto parte il giudizio sulla classe politica romana: in contrapposizione Tacito sottolinea come le tribù germaniche non organizzate e prive di struttura sociale, essendo prive di ogni preoccupazione e desiderio, siano le più sicure sia contro i pericoli dell’uomo sia contro quelli degli dei. DIALOGUS DE ORATORUBUS Questa opera rappresenta un dialogo tra alcuni uomini sulla crisi dell’eloquenza in età imperiale. Questo espediente letterario permette allo scrittore di presentare indirettamente il proprio punto di vista. L’opera prende spunto dall’opera De oratore di Cicerone: l’autore ritiene che dopo la morte di questo oratore ed con l’avvento del principato l’oratoria è andata trasformandosi profondamente vedendo ridotti gli spazi di espressione a causa dell’autocrazia del potere imperiale, favorendo un’eloquenza fondata sull’elemento patetico.

Uno dei personaggi, Marco Apro, sottolinea il primato dell’eloquenza sulla poesia, tuttavia non ritiene che l’eloquenza in età imperiale sia da valutare negativa; altro interlocutore Messalla dissente e attacca la qualità scadente dell’oratoria contemporanea. Il dibattito viene chiuso da un terzo personaggi, Materno, ritenuto portavoce della tesi di Tacito, che spiega ai due, concordando con Messalla, che l’oratoria non è altro che un riflesso della situazione politica e del tempo in cui viene esercitata: infatti l’eloquenza in età repubblicana è figlia della licentia, la mancanza di controllo, a cui ha posto fine l’età imperiale. HISTORIAE In quest’opera storiografica Tacito si propone di assumere una rigorosa imparzialità nell’esposizione dei fatti, eque amore et sine odio (senza amore né odio). Egli sceglie di percorrere, sin dalla morte di Nerone avvenuta nel 69, il periodo dell’anarchia militare, l’intera dinastia Flavia fino agli imperi di Nerva e Traiano. Tacito ritiene colpevole l’aristocrazia romana: essa dopo le guerre civili avevano lasciato si che il potere risiedesse tutto nelle mani di un solo uomo, Cesare, dunque se la repubblica era finita era colpa di quell’aristocrazia che aveva perduto le capacità e la dignità morale per essere classe dirigente. Tuttavia con l’ascesa di Nerva e Traiano si accende nell’autore un barlume di speranza di stabilire un nuovo patto tra potere imperiale e senato. Con l’esaltazione di Nerva prima e di Traiano poi, Tacito va a stigmatizzare l’intera dinastia Flavia e tutti coloro che avevano stabilito un potere autocratico. Infine, secondo Tacito, motivo per cui si affermò l’impero fu la scelta tramite adozione del proprio successore: iniziata con Augusto continua fino ai suoi tempi, questa è quindi l’essenza dell’impero. - LIBRO I: Tacito critica i suoi predecessori che avrebbero falsato la verità storiche per mancanza di oggettività, per servilismo o per odio. Gli avvenimenti hanno inizio con la morte di Nerone e l’elezione di Galba, da parte dell’esercito, tuttavia contemporaneamente un’altra fazione di questo si ribella e proclama come imperatore Otone, che assassina Galba e il suo successore. Segue la scesa di Vitellio in Italia per affrontare Otone; - LIBRO II: Otone e Vitellio si scontrano e il primo, sconfitto, si uccide. Il senato riconosce Vitellio come imperatore, ma le legioni ad oriente avevano proclamato Vespasiano come imperatore; - LIBRO III: Antonio Primo scende in Italia per affrontare Vitellio, in supporto di Vespasiano, egli dun qui riesce a raggiungere Roma e ad

espugnarla: Vitellio viene assassinato; - LIBRO IV: in questo libro Tacito apre una digressione sulla sanguinosa guerra dei Batavi, segue l’arrivo di Vespasiano in Italia; - LIBRO V: racconta l’assedio di Gerusalemme ad opera del figlio Tito di Vespasiano, il racconto si interrompe in questo periodo storico. ANNALES Gli Annales vanno dalla morte di Augusto a quella di Nerone, dunque percorre tutta la dinastia Giulio-Claudia: in questo modo ha ricostruito l’avvento del potere imperiale. Anche per quest’opera Tacito sottolinea la propria imparzialità nella descrizione e narrazione degli eventi, tuttavia gli studiosi sono convinti che non abbia potuto fare a meno di descrivere questi imperatori terribili per l’odio che nutriva. Le fonti usate per la composizione dell’opera riguardano storici che avevano narrato l’impero di Tiberio e Nerone, memorie di personaggi famosi e atti conservati negli archivi del senato. Come già espressa nelle Historiae, Tacito conferma la teoria secondo cui grazie alla decisione del successore al trono tramite adozione si sia stabilito l’impero sulla repubblica. - LIBRO I: nella prefazione Tacito ribadisce il proposito di esporre gli argomenti imparzialmente. Segue la narrazione della successione di Tiberio ad Augusto; - LIBRO II: il figlio di Tiberio Germanico prosegue con successo la campagna militare in Germania e viene richiamato da Tiberio a Roma, geloso di lui. Germanico muore misteriosamente; - LIBRO III: Tiberio chiede la podestà per sui figlio Druso; - LIBRO IV: Tiberio si affida al prefetto del pretorio Seiano che si insinua al potere e cerca di cacciare l’imperatore; - LIBRO V: Tiberio aumenta il potere di Secano; - LIBRO VI: la salute di Tiberio si aggrava, viene soppresso da un sostenitore del figlio di Germanico, Caligola; - LIBRO VII-X: periodo di principato di Caligola e inizio di quello di Claudio; - LIBRO XII: Agrippina assume la gestione del potere e fa chiamare il filosofo Seneca per l’educazione del figlio Nerone. Claudio viene assassinato sto da Agrippina e viene proclamato imperatore Nerone; - LIBRO XIII: Nerone fa avvelenare Britannico e abbandonandosi alle stranezze; - LIBRO XIV: Agrippina muore e Nerone si è al potere; - LIBRO XV: Roma è devastata da un incendio e corre la voce che

Nerone lo abbia fatto appiccare. Nerone accusa i cristiani che vengono perseguitati e scopre una congiura contro di lui condannando a morte i Pisoni; - LIBRO XVI: il racconto si interrompe con Seneca che è costretto al suicidio...


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