Proemio Historiae Tacito PDF

Title Proemio Historiae Tacito
Author Sveva Zanolla
Course Latino
Institution Liceo (Italia)
Pages 1
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Summary

Traduzione del testo latino
Liceo Scientifico Angelo Messedaglia
Docente: Chiara Peruzzi...


Description

PROEMIO HISTORIAE [69 d.C.]. La mia opera prenderà avvio dal secondo consolato di Servio Galba, con Tito Vinio suo collega. Molti storici, nel ricordare le vicende di Roma lungo gli ottocentoventi anni dopo la sua fondazione ne hanno parlato con eloquenza pari al loro spirito di libertà; ma dal tempo della battaglia di Azio, quando, nell'interesse della pace, convenne consegnare tutto il potere a un'unica persona, talenti come quelli sono scomparsi. Da allora mille sono stati i modi di calpestare la verità: prima il disinteresse per la realtà politica, come cosa estranea; poi la corsa all'adulazione e, per converso, l'odio verso i dominatori. Nei due casi, tra avversione e servilismo, l'indifferenza verso i posteri. Ma è facile rifiutare la cortigianeria di uno storico, mentre la calunnia prodotta dall'astio trova orecchie ben disposte: perchè l'adulazione implica la pesante taccia di servilismo, nella maldicenza, invece, si profila un falso aspetto di libertà. Quanto a me, non ho conosciuto Galba, Otone e Vitellio: quindi nè benefici nè offese. La carriera politica, iniziata con Vespasiano e continuata con Tito, l'ho proseguita sotto Domiziano, non lo nego. Ma chi professa una fedeltà incorrotta al vero, deve parlare di tutti senza amore di parte n? odio. Riservo per la vecchiaia, se la vita vorrà bastare, il principato del divo Nerva e l'impero di Traiano, tema più stimolante e più sicuro: fortuna singolare del presente, in cui siamo liberi di pensare come vogliamo e di dire quel che si pensa.

I consoli Servius Galba rieletto e Titus Vinius saranno per me il termine iniziale dell’opera. Infatti negli ottocentovent’anni di Roma molti autori tornarono indietro agli anni dei secoli precedenti mentre le vicende del popolo romano erano ricordate, con pari eloquenza e libertà. Dopo il combattimento ad Anzio e (dopo che) fu interesse della pace consegnare tutto il potere ad uno solo, quei grandi ingegni sparirono. Contemporaneamente la verità tradita in molteplici modi: prima per ignoranza degli affari di stato in quanto sotto sequestro, poi per il gusto di assentire o al contrario per l’odio contro i governanti. Così tra avversari o servi a nessuno importava dei posteri. Ma la ruffianeria dello scrittore si può facilmente scansare, la maldicenza e l’invidia sono ricevute da orecchie consensienti, perché all’adulazione si lega l’infamante colpa del servilismo ,alla malignità una falsa specie di libertà. Galba, Otho e Vitellius da me conosciuti senza danno né vantaggi. Non potrei negare che la nostra carriera sia iniziata con Vespasianus, aumentata con Titus e più a lungo incrementata con Domitianus, ma da coloro che si professano di incorrotta onestà chiunque deve essere descritto senza odio né affetto. Che se la vita basterà, tratterò del governo del divino Nerva e il dominio di Traianus, materia assai ricca e meno pericolosa per la rara benevolenza dei tempi dove è permesso pensare ciò che vuoi e dire ciò che pensi...


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