The Ancient Mariner PDF

Title The Ancient Mariner
Author Alessia Lamendola
Course letteratura inglese anno 4 e 5
Institution Liceo (Italia)
Pages 2
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Description

The Rime of the Ancient Mariner Read by Richard Burton, Robert Hardy, John Neville Parts I-III https://www.youtube.com/watch?v=RGH4p4z4s5A Parts IV-V https://www.youtube.com/watch?v=1Aa1Fj9pPYI Parts VI-VII https://www.youtube.com/watch?v=Tp7q6o7Z3rw “Poor Hawk! O Strange Lust of Murder in Man! – It is not cruelty/it is mere un non-feeling from non-thinking!” (Coleridge’s Notebooks, vol. 2, 1804) The Aeolian Harp (sound) https://www.youtube.com/watch?v=LO7yiuOEvFI

ANALISI The Rime of the Ancient Mariner (La ballata del marinaio antico) è la poesia più celebre di Coleridge, una ballata progettata a quattro mani assiema a Wordsworth, difatti alcuni degli elementi più importanti - fra cui il protagonista furono suggeriti da quest'ultimo, anche se egli non partecipò quasi per nulla alla stesura ed espresse delle riserve sull'uso del soprannaturale. Fu scritta fra il 1797 e il 1798 e pubblicata subito dopo nella Lyrical Ballads: essa riprende infatti lo stile della ballata popolare, caratterizzata da un ritmo che la rende anche cantabile, nonostante il linguaggio sia ricco di arcaismi e non più popolare e semplice come nella ballata medievale. Inoltre il componimento è molto più lungo del normale: è formato da sette parti composte prevalentemente da quartine con schema di rime ABCB. Sul piano tematico, la ballata è caratterizzata da una complessità filosofica e di contenuti, prima fra tutti il senso di esclusione caratteristico di Coleridge, a cui seguono il senso di colpa e l'espiazione. Essa presenta inoltre svariati rinvii testuali ad opere di vario genere, fra cui libri di viaggi per mare come A Voyage Round the World by War of the Great South Sea del corsaro inglese George Shelvocke. Come già indicato, nell'opera è percepibile l'eco dantesco: esiste difatti un'innegabile corrispondenza fra l'atmosfera visionaria e angosciosa dell'Inferno di Dante e quella della poesia del marinaio, il cui viaggio ricorda in un certo senso l'episodio di Ulisse nella Divina Commedia, che arrivò via mare alle Colonne d'Ercole per poi esplorare l'emisfero sud. Per quanto riguarda il piano narrativo, la poesia si sviluppa due differenti livelli di narrazione, vale a dire quello del marinaio che la racconta la sua storia ad un giovano e quello della vicenda stessa. L'opera incomincia con una breve introduzione sull'argomento della stessa, seguita da un motto, una citazione in latino nella quale afferma che nell'universo ci sono più essere invisibili che visibile, e che è necessario distinguere il certo dall'incerto e il giorno dalla notte, ossia il reale dal soprannaturale, anticipando così la vicenda del protagonista. Nella prima parte il protagonista, un marinaio antico, incontra tre gentiluomini diretti ad un matrimonio e ne ferma uno per raccontargli la propria storia; questi cerca di andarsene, ma è stregato dal suo occhio spiritato e costretto ad ascoltare. Il marinaio spiega che un giorno, mentre navigava con la sua ciurma, una tempesta trascinò la sua nave verso sud, portandola alla terra dei ghiacci, dove non vedevano nulla se non neve e foschia; ad un certo punto giunse un albatro (il piccolo uccellino nero descritto da Shelvocke), il quale si dimostrò un simbolo di buon augurio, poiché assieme a lui arrivò anche un vento che gli permise di navigare verso nord. Tutta via il marinaio si macchiò dell'arbitrario assassinio dell'animale innocente, che rappresenta un peccato contro la natura e contro Dio, a tal punto che viene paragonato all'uccisione di Cristo. Nella seconda parte il vento cessò di soffiare, e la nave rimase immobile per giorni sotto un sole rosso, simbolo di cattivo augurio per i marinai: pare che uno Spirito, abitante invisibile dell'universo, li avesse seguiti e si trovasse sotto l'imbarcazione. Nella terza parte il protagonista vide avvicinarsi una nave, o meglio solo la nervatura di una nave, sulla quale scorse la Donna-Spettro Vita-in-Morte (LIfe-in-Death) e il suo compagno, il Signor Morte (Death), i quali si giocarono a dadi la ciurma della nave. La Donna vinse il marinaio, la nave spettrale sparì col sole e sorse una luna, sulla cui punta inferiore luccicava una stella, anche questo simbolo di malaugurio. I 50 uomini della ciurma caddero improvvisamente a terra privi di vita. Nella quarta parte, rimasto solo in mezzo all'oceano, l'uomo attese per 7 giorni, durante i quali non poté proferire una parola perché estremamente disidratato. Quando finalmente riuscì a pregare, l'incantesimo iniziò a spezzarsi.

Nella quinta parte, infatti, la Madonna, sentendo le sue preghiere, ebbe pietà di lui, poiché degli spiriti angelici si impossessarono dei cadaveri dei suoi compagni e obbligarono lo Spirito sotto l'imbarcazione a trascinarla verso nord, nonostante l'assenza di vento. Tuttavia quest'ultimo reclamava ancora vendetta per l'albatro, e gli inflisse una penitenza lunga e pensante (penance long and heavy). Nella sesta parte il protagonista giunse al suo paese natio, gli spiriti angelici lasciarono i cadaveri e divennero ombre rossastre, nelle quali il marinaio riconobbe i serafini, ossia gli angeli più vicini a Dio. A quel punto arrivarono su una barca un pilota, il suo mozzo ed un eremita. Nell'ultima parte, improvvisamente, la nave del marinaio affondò, ma questi fu tratto in salvo sulla scialuppa del pilota. Tuttavia egli aveva occhi e voce demoniaci, e pregando l'eremita di assolverlo dal suo peccato venne a conoscenza della sua penitenza: per tutta la vita un bruciore atroce al cuore lo avrebbe costretto a raccontare la propria storia, per insegnare, attraverso il suo caso personale, amore e rispetto per ogni cosa che Dio ha creato e ama (to teach, by his own example, love and reverence to all things that God made and loveth). Per quanto riguarda le citazioni da parte di altri intellettuali, bene sottolineare che Primo Levi, al ritorno da Auschwitz, disse di senrsi un ancient mariner obbligato a raccontare a tutti la sua orrende storia....


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