The Songs of Chu PDF

Title The Songs of Chu
Course Letteratura cinese I
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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 The Songs of Chu: originari dello stato meridionale di Chu, l’ultimo a cedere sotto lo stato Qin. I testi di Chu (17) sono stati messi insieme come appartenenti alla stessa tradizione; tuttavia, essi vengono recuperati e riordinati intorno al II-III sec d.C., attribuendogli un’interpretazione che non necessariamente riflette il mondo culturale che produsse questi testi (gli viene data un’impronta confuciana, come Book of Songs). Tra di essi, Encountering sorrow è componimento più lungo e più importante. Si dice che la letteratura cinese comincia due volte: 1.con lo Shijing; 2.con Encountering sorrow. Per molto tempo si enfatizzava la distanza culturale tra i due testi, come provenienti da mondi diversi. Lo stato di Chu viene visto come mondo “altro”, in quanto ha a che vedere più col fiume azzurro, e non con quello giallo come vuole la tradizione cinese. Tutti i testi vengono dal Sud, a testimonianza di una forte tradizione letteraria. Di sicuro, il regno di Chu aveva una cultura fortemente locale, ma anche un collegamento evidente con la cultura settentrionale (nordica), nella quale troviamo il libro delle Odi, ma non al punto tale da considerare che la letteratura abbia avuto due inizi. Bisogna considerare che il testo circolava tra i vari stati e veniva recitato in una lingua comprensibile sia a Chu sia negli altri stati. Tra i circa 17 componimenti, abbiamo: • Domande Celesti: testo interamente posto in forma di domande; non si sa cosa fosse questo testo, ma secondo un interprete era un manuale per praticanti religiosi; • Il Richiamo dell’Anima: si riferisce a riti funerali, secondo i quali, quando qualcuno moriva, il cadavere veniva messo in giardino, o fuori dalla casa, e un parente saliva sul tetto e chiamava l’anima del defunto. La teoria della vita e della morte prevedeva che ci fossero due anime: terreste e celeste (si parla di 10 anime, di cui 7 appartenenti a una categoria e 3 all’altra). Già dal periodo pre-imperiale, vi è questa bipartizione di anime dovuta proprio alla tradizione meridionale. Il parente chiama l’anima dal tetto perché c’è ancora tempo per ricongiungersi al corpo, cosicché non ci sia morte: il sogno, visto come temporaneo allontanamento dal corpo, in modo tale che il defunto ritrovi la vita. Questo rito presuppone una tripartizione del mondo in mondo celeste, mondo di mezzo (il mondo degli uomini) e mondo sotterraneo. Nel 1972, in un ex territorio Chu furono trovate due tombe di una principessa e suo figlio, nelle quali furono trovati dei testi, come il libro della Via e della virtù. Nella stessa tomba, la tomba di Mawandway, fu trovato uno stendardo di seta dipinto, che raffigura questa tripartizione del mondo;

 Incontro al dolore: riflette aspetti della cultura religiosa, in particolare credenze di tipo sciamanico (lo sciamano è un tramite tra il mondo degli uomini e gli dei, cadendo in stato di trance, come un medium che viaggia attraverso i due mondi). Accanto allo stato di trance, c’è anche la danza che conduce a questo stato, e spesso anche un totem di tipo animale (culture amerindiane e della Siberia). Pratiche sciamaniche sono ancora diffuse in Corea, che vede praticanti di tipo femminile, e in Cina. In antica Cina, 巫 : 二 rappresenta il livello celeste e quello terrestre, | l’asse del mondo che collega i due livelli, 人人 due persone sospese in questo spazio. Questo tema è presente in questo testo. Da un punto di vista formale, è considerato il componimento più lungo in periodo preHan; qui il verso per la prima volta contiene 5 parole (diventerà la forma preferita). Tra i primi 3 versi e gli altri 2, si inserisce una particella vuota, come se ci fosse espirazione d’aria. Essa non si traduce, ma riflette un’emissione d’aria. Come anche le Odi, questi erano accompagnati da musica (nello stato di Chu, tra gli strumenti non troviamo solo tamburi e campane- del Nordma anche flauti e strumenti a corde). I stanza: comincia imponendo una persona, che si presenta fornendo il suo nome e la sua discendenza. Sembra che questa sia membro di una discendenza divina. II stanza: questa persona dice di essere nata con quest’innata bellezza (bellezza interiore/discendenza aristocratica). Inoltre, troviamo una paura del tempo, nonché una lotta contro di esso: il tempo è suo nemico, ma anche nemico dei fiori (confusione tra soggetto e oggetto: il tempo corrode la giovinezza e fa appassire i fiori). È evidente una devozione per i fiori: il soggetto, infatti, ricerca dei fiori per farne ghirlande. L’eccellenza estetica si manifesta nella scelta dei fiori e delle piante. III stanza: paura che la bellezza possa anch’essa appassire. Fairest= Meiren= di solito bella donna, forse al tempo bel ragazzo: si narra che un giorno, nel periodo degli Stati Combattenti, l’amante del re sta pescando e comincia a piangere in quanto, per un pesce più grande, ne ha buttato uno più piccolo, così come potrebbe fare il re con lui. Allora il re emana un editto, secondo il quale era vietato portargli dei meiren a corte. In chiave allegorica, potremmo leggere ciò come una delusione politica. (Interpretazione confuciana, secondo la quale la persona bella è il re, mentre la persona che parla è il poeta identificato con Qu Yuan: Qu Yuan è il primo nome e cognome che abbiamo nella tradizione cinese.

Qu Yuan avrebbe scritto questo testo e, secondo Ssu-ma Chien, ministro del regno di Chu che prima godeva del favore del sovrano e, a un certo punto, fu esiliato dal figlio del re Kuai nell’estremo sud dello stato. Qui, egli si suicidò nel fiume Milo. Da allora, il V giorno del V mese dell’anno, si celebra la festa delle barche-drago: tipicamente si organizzano delle gare di barche su corsi d’acqua e si preparano dei dolci, che vengono gettati nel fiume per i pesci, in modo tale che questi non tocchino il corpo del poeta). IV stanza: riferimenti storici a personaggi dell’antichità positivi (Yao e Shun) o negativi (Chieh e Chou, gli ultimi sovrani che hanno portato alla distruzione della dinastia Shang). “Then indeed fragrant flowers had their proper place”: evoca un tempo in cui i fiori fragranti erano ancora al giusto posto. I fiori fragranti sono il re e il ministro, che sono in grado di riconoscere i fiori fragranti e quelli che non lo sono – critica alla politica confuciana. C’è un livello etico-politico e uno estetico, che si sovrappongono: la persona che sa discriminare allegoricamente si riferisce a una persona che sa svolgere distinzioni tra ad esempio la buona e cattiva politica, principi etici e mancanza etica… V stanza: “But the Fragrant One refused to examine my true feelings: He lent ear, instead, to slander and raged against me”: il sovrano ha considerato anche le persone che “non sanno distinguere i fiori”, mettendo da parte la voce poetica, ovvero il ministro che non è stato capito. VI stanza: denuncia di questa mancanza di costanza di bellezza nei suoi confronti (interpretazione di tipo confuciana: il sovrano ha cambiato sentimenti nei suoi confronti). In pratica, viene articolata come una relazione sentimentale, un’immagine erotica, in cui il sovrano è visto come la figura maschile, mentre “lui” come figura femminile (si pone, infatti, nella categoria delle “altre”). VIII stanza: si stabilisce che tutti gli altri, con cui egli è in competizione, sono avidi, pensano ai propri vantaggi. IX stanza: questa voce ristabilisce che il suo unico piacere è quello di “intrecciare ghirlande di fiori fragranti”, ma al tempo stesso dice che le altre saranno gelose di lui. Wantonness: fondamentale metafora erotica, vista come rivalità con persone di diverso orientamento politico ed etico. XII stanza: esaltazione dell’aspetto spirituale su quello fisico. Egli è orgoglioso di essere solo, unico, di non cadere in una categoria ovvia di persone false, come “un’aquila che non vola con i corvi”; la sua superiorità aristocratica un tempo era riconosciuta, ora non più, per cui lui va per la sua strada. Notiamo un’alternanza tra il sovrano come

oggetto del desiderio e la voce poetica come soggetto desiderante, e il soggetto stesso come oggetto del desiderio del sovrano. Dopo aver usato la storia come specchio morale, nella II parte, questa persona è delusa da questa realtà e allora attacca dei draghi ad un carro, si solleva con il vento e comincia il suo viaggio, che porta questa figura a cercare una gioia, un completamento del conflitto, una ricomposizione (da intendere sempre in termini erotici). Egli va in altri paesi con lo scopo di trovare divinità femminili (oggetto del desiderio), che però lo deludono sempre: ora è un personaggio maschile, non più femminile. Egli continua a non trovare ciò che cerca: ricerca di una persona ideale, bella ma che presenta anche dei principi etici (è un viaggio statico, che dà l’avvio ad una poesia visionaria della tradizione cinese). Questo componimento non diventerà mai un classico, in quanto troppo cupo, è un testo tragico che non ha soddisfacimento. Esso rappresenta la tragica fine di un letterato, un uomo di principi la cui virtù non è riconosciuta (elemento tipicamente confuciano). Ultima strofa: egli rimane irresoluto tra i due mondi, incapace di trovare una collocazione tra i due: finale tragico; gli manca il mondo di cui si è lamentato finora, pur non essendo perfetto, in quanto lì la bellezza può scomparire; tuttavia, non trova soddisfazione neanche nel mondo ultraterreno perfetto e pieno di felicità....


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