The texas chainsaw massacre-Cooper PDF

Title The texas chainsaw massacre-Cooper
Course Storia della cultura americana
Institution Università degli Studi di Macerata
Pages 5
File Size 235.3 KB
File Type PDF
Total Downloads 73
Total Views 149

Summary

Download The texas chainsaw massacre-Cooper PDF


Description

The Texas chainsaw massacre • •





• • • • • •







Censura del film per avere più pubblico possibile (alcune scene ci vengono fatte immaginare senza farle vedere nella scena, censura delle scene violente come nel cid) Figura di Leatherface, non solo nei comportamenti ma proprio nel suo aspetto. Lui che è deriso, dal punto di vista del trucco e parrucco viene descritto come colui che provvede a procurare il cibo, a trattarlo e a cuocerlo per la famiglia, ha un ruolo femminile. All’inizio della scena ha infatti un grembiule addosso, che sappiamo essere un grembiule da macellaio ma riporta all’idea del grembiule che portano le donne in cucina. Ad un certo punto il padre gli dirà torna in cucina per dirgli che è quello il suo posto, lo riporta allo spazio domestico che gli pertiene, come se leatherface fosse femminilizzato. Ha i capelli un po’ lunghi ricci, ha una maschera che sembra sia truccata, le gote rosse, le labbra color carminio…allo stesso tempo è colui che di fatto procura il cibo alla famiglia. Mentre gli altri sono più aggressivi nei confronti della ragazza, leatherface è come se fosse incuriosito, ha un atteggiamento diverso rispetto agli altri personaggi. (è stato deriso, femminilizzato ma anche animalizzato, non parla, emette suoni sconnessi che fanno parla della colonna sonora di suoni disturbanti). Film che di fatto utilizza la violenza per metterla in discussione, ha dei rapporti molto forti con il contesto statunitense in generale, con la storia volente del sud-ovest degli stati uniti, con il contesto del momento di grave instabilità (guerra del Vietnam), il fenomeno dei cosiddetti serial-killer che negli stati uniti sono un fenomeno abbastanza importante. La storia è infatti ispirata da Ed Gein serial killer che usava utilizzare i corpi delle sue vittime per fare lampade ed oggetti di arredamento come vediamo nei film (ciò che pensiamo sia uscito dalla mente malata del regista è in realtà accaduto). Mentre l’inizio gioca sull’equivoco tra realtà e finzione, come la cornice iniziale che inizia al buio con dei flash di luce dove non si capisce cosa stia succedendo, poi si sentono dei segnali radio, quasi per dare un senso di realtà alla cosa. Questo riprendere situazioni della realtà rendono il film più appetibile da colui che lo vede. Alcune scene come gli inseguimenti lunghi ed esasperati rendono però il film più distaccato dalla realtà, essendo scene fin troppo esasperate. Costante sensazione di disturbo e fastidio che non è solo visuale ma anche auditivo, come il rumore costante del generatore. La casa: da fuori rappresenta in un certo senso l’aspetto formalmente impeccabile della nazione, una casa pulita, normale che in realtà nascondeva ogni male. Nell’ultima scena da un punto di vista dell’uso della macchina da presa c’è un continuo passaggio da un dettaglio ad un altro, quasi schizofrenica. L’incubo che sostituisce la realtà, la realtà è peggio di ciò che viene raccontato nel film. I 5 outsider sono pacifisti, hippie, donne, appartengono da vari punti di vista a gruppi minoritari. Anche leatherface e gli stessi Soyer in un certo senso rappresentano una micro-comunità all’interno di una già piccola comunità rurale del sud degli Stati Uniti. Leatherface è proprio colui che non può essere lasciato solo, ma è anche colui che procura il cibo, catturando le loro vittime. Oggettificazione e sguardo pornografico riguardo i personaggi femminili. Sally, colei che viene definita dal gergo cinematografico come la it-girl, colei che si salva, è lei che riesce ad avere la ragione tra i quattro uomini, è colei che riesce a sopravvivere. Chi è, qual è lo sguardo di riferimento, la prospettiva di riferimento? I Sawyer, la comunità del paese o i cinque outsider? Come vedremo in un certo senso non si salva nessuno, i ragazzi sono delle vittime innocenti ma sono proprio coloro che vengono da fuori, rappresentano anche loro quella frontiera che vuole mettere in discussione le regole, ruolo che appartiene anche ai Sawyer, c’è una sorta di permeabilità tra i popoli della casa-nazione e della wilderness o frontiera, come se gli Stati Uniti fossero tutta una frontiera selvaggia, in un certo senso come se non esistesse civiltà. Il titolo italiano risente del fatto evocativo, poiché non avrebbero potuto tradurlo letteralmente non avendo in Italia gli stessi riferimenti culturali americani. Non aprite quella porta riporta all’interno delle narrazioni favolistiche come Barba blu.



• • •















Questo film lavora sulla permeabilità delle frontiere, la frontiera tra la casa e la natura selvaggia, tra civiltà e barbarie, tra in ed es, tra umano de animale, tra maschile e femminile, tra vita e morte (nonno. L’elemento al centro del film, il tabù, che non è una mera invenzione del film ma che richiama eventi della storia recente degli Stati Uniti. Tema che viene evocato al the shining, al the donner party, spedizione di un gruppo di pionieri che bloccati sulle sierras per la neve ed il freddo dovranno ricorrere al cannibalismo per la loro sopravvivenza (molto cinema horror, anche la casa di yellow wall-paper è lontana dalla strada principale). Insistere sul fatto che ciò che viene rappresentato sia una storia vera. Il regista è Toby Cooper, se come regista esordisce come regista in erba, nel tempo verrà considerato un vero e proprio maestro del film horror. Il cinema indipendente si situa all’interno di una linea che storicamente vede come pietra di paragone il cinema classico hollywoodiano (dal 27 al 63), caratterizzato da uno stile particolare, seguito poi dalla nuova Hollywood che copre non solo un è periodo molto esteso che inizia dagli anni 60 fino agli 80 ma è anche molto eterogenea perché comprende sia successi di botteghino (predatori dell’arca perduta) e film d’avanguardia dell’Hollywood renaissance (taxi driver). Devono essere considerati come appartenenti ad un unico genere perché hanno in come una seire di elementi stilistico-formali, con le istanze storico sociali del periodo. Il cinema indipendente attinge ai sottogeneri come ad esempio quello dell’horror, producendo alcuni dei film più interessanti del nostro secolo come Pulp fiction e i Segreti di Brockerback Mountain. Sebbene molto eterogenei i film indipendenti hanno alcune caratteristiche comuni sono legati poiché fuori dal controllo delle grandi produzioni. Il sistema di produzione che precede il cinema indipendente va in crisi: si per l’avvento della televisione (che nell’horror ha dei connotati quasi sempre disturbanti e negativi), sia per la sentenza della corte suprema contro l’oligopolio delle grandi case di produzione. Nel ’68 entra in funzione un nuovo sistema di cosiddetta ‘censura’ limitando le fasce d’età. Non esiste più un pubblico d’élite, esistono diversi pubblici, crescita dei pubblici, eterogenei per formazione culturale e per età. Il cinema indipendente si inserisce in questo buco con film d’avanguardia e sperimentali che caratterizzeranno i film più importanti della fine anni ’60 e inizio ’70, con registi come Scorsese, Coppola, George Lucas, … I costi: circa 140 mila dollari dell’epoca (700mila dollari di oggi), viene girato in Texas nel ’72, era stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati. Ha un enorme successo soprattutto nel circuito dei drive-in e incassa circa 27 milioni di dollari. Ottiene diversi importanti riconoscimenti ed è considerato oggi come arte. Il soggetto è di Kim Henkel e la sceneggiatura è una collaborazione tra lo sceneggiatore e il regista stesso. La colonna sonora è un mix tra la musica country/western/hillbilly/folk/blues con la cosiddetta musique concrète che si propone con l’intenzione di esplorare quell’area grigia tra musica e mero suono, creando quell’effetto di inquietudine presente nel film. Concept: Cooper aveva dichiarato che ciò che l’aveva ispirato erano state l’idea di isolamento, i boschi, le aree selvagge, ciò che è sconosciuto e il buio e le tenebre. In un certo senso il gotico americano e lo stesso film giocano nella frontiera tra ciò che è sconosciuto e ciò che è conosciuto. (tra familiare ed estraneo). Il gotico americano è il genere per eccellenza che mette in scena le ombre della cultura americana, mettendo in discussione quella frontiera netta tra i poli della casa e della natura selvaggia, mettendo inscena quanto siano permeabili i confini tra ciò che è familiare e ciò che non lo è. Il film mette in scena una serie di capovolgimenti, non solo quello tra casa/nazione e frontiera, tra in ed es, i cui buoni, le vittime sono coloro che vengono da fuori, i 5 outsider tra cui un disabile e i cattivi sono coloro che abitano lo spazio domestico, i Sawyer stessi. Il cognome richiama ironicamente il classico di Tom Sawyer, ma loro nel film rappresentano il polo dello sconosciuto, nonostante abitino il piccolo paese e lo spazio domestico. Leatherface è un personaggio cardine del film, il film sottolinea il fatto che sia leatherface quello spaventato dagli ‘invasori’, il film è ironico anche per il fatto che gioca su una serie di





• • •







rovesciamenti. Quello che è dalla storia il carnefice paradossalmente è anche il più fragile, marginalizzato all’interno della sua stessa famiglia e femminilizzato, occupa solo lo spazio domestico e nelle poche scene in cui esce è sempre molto goffo (come nella scena finale in cui si taglia la coscia con la sua sega a motore). Cannibalismo e la frontiera che divide i vivi dai morti, evocata anche all’inizio con una sottolineatura della permeabilità tra le linee di frontiere tra realtà e finzione, la complessa cornice con la voce narrante fa riferimento agli annali della storia americana, viene presentato un livello di verosimiglianza che poi viene continuamente smentito durante il film. Figura del nonno che richiama la figura del vampiro che succhia il dito di Sally, viene presentato come una sorta di mummia, mentre la matriarca della famiglia è effettivamente mummificata il nonno abita quella linea perturbante tra la morte e la vita. L’altro elemento che emerge è quello che introduce degli elementi di eco-critica all’interno del film, ovvero la linea che intercorre tra esseri umani ed animali, linea che viene infranta diverse volte nel film, non solo c’è il parallelo tra gli animali del mattatoio che stanno per essere macellati con la sorte che toccherà a quattro dei giovani malcapitati che verranno uccisi nello stesso modo ed addirittura consumati nella stessa maniera. Il cannibalismo si evince come codice culturale, non ci si ciba in maniera animale delle carni umane, ma la famiglia Sawyer provvede ad uccidere, frollare, cuocere e consumare con un pasto familiare e collettivo, un vero e proprio rito. Violenza istituzionale politica e storica del momento con la guerra del Vietnam. Leatherface viene animalizzato, emette dei suoni non umani, felini, a metà tra grugniti. Frontiera tra realtà e finzione: fin dall’inizio il film si presenta come una storia tratta dalla realtà, strategia di marketing ma anche una scelta contenutistica che agisce a diversi livelli, usando le tecniche del cinema vérité, usando dei primi piani, la macchina da presa molto mobile ma tutto frutto di un montaggio molto accurato, come viene giocata l’ironia e il grottesco creando un distanziamento, come se giocasse su due codici contrapposti, la verità e la messa in discussione della stessa, facendo riferimento non solo alla dialettica tra realtà e finzione ma anche una sorta di messa in forma cinematografica di una forma di dissenso politico, metafora della presidenza Nixon, colui che aveva mentito alla nazione. Il film che è altrettanto reale e vero di quel che è successo, dichiara già dalla locandina questo gioco tra realtà e finzione. Dalla locandina del secondo film il gioco tra realtà e finzione non c’è più, il secondo fil è chiaramente ironico, ci sono dei personaggi in posa tutti insieme come se fossero una famiglia. Film proto-slasher, ma di fatto è un meta-slasher. Aldilà delle scene in cui l’autostoppista si ferisce, il nonno che succhia il dito di Sally, tutte le scene in cui leatherface usa la moto sega o appende al gancio i corpi delle vittime noi abbiamo sempre una visione indiretta, per motivi sia di censura ma anche del fatto di mettere in scena la realtà per poi distanziarsene, ricorre aduna grammatica particolare. Il vero e proprio slasher-film degli anni ’60 è Psycho di Hitchcock. La voce narrante parla degli annali all’inizio e poi all’interno del film sentiamo la radiocronaca di quello che sta succedendo al cimitero e quello che è stato fatto ai resti dei corpi viene definito come a work of art, un gioco ironico tra arte (finzionalità) e realtà. Nonostante le voci delle varie radiocronache che sentiamo durante il film quelle profanazioni avvenute nel cimitero vengono sempre attribuite a persone che vengono da fuori, in realtà a commetterle sono coloro che vivono all’interno della comunità texana, appunto i Sawyer. Come nel mito principale che poi fonderò l’autorappresentazione delle colonie e della città americana come la città sulla collina che si deve difendere dagli amici esterni, in realtà il gotico americano sottolinea quanto il nemico sia all’interno delle mura, elemento che caratterizza sia The Yellow Wall-paper con il patriarca che diventa perturbante impedendo alla protagonista di manifestare la propria rabbia, elemento all’interno di Mammy dove l’ombra sulle magnifiche sorti e la democrazia statunitense che riemerge nel presente di New York è la schiavitù e la discriminazione lo vedremo in Shining in cui il nemico è il capo famiglia.





• •





Nel film Cooper parla del Texas, della sua storia di sangue e dell’isolamento del Rural Texas, nonché delle storie che gli raccontavano da bambino su Ed Geane per farlo spaventare. La storia del Texas in sé una storia violenta. Quello che si credeva come spazio wild ed inabitato è in realtà abitato dai nativi americani. È casa per qualcun altro, non è una frontiera selvaggia. Dopo la rivoluzione del ’36 il Texas viene annesso non senza guerre agli Stati Uniti. Dopo il ’48 la sorte dei messico-americani è quella di essere cittadini discriminati. Per quanto riguarda il contesto contemporaneo al film l’argomento dei tempi era sicuramente la guerra del Vietnam e il massacro di My Lai avvenuto nel ’68 in Vietnam in cui 500 civili sono stati uccisi dall’esercito statunitense, carneficina di vittime civili. Quelli che saranno gli elementi chiave dei film come The Texas Chain saw massacre che vengono condannati come violenza fine a sé stessa o film che istigano alla violenza in realtà c’è un sottotesto critico che mette all’indice quella violenza efferata proveniente dalle guerre, in specifico appunto quella del Vietnam. Nel ’67 è la sentenza della corte suprema Lawrince vs Virginia che inizia a mettere fine ad una forma di violenza istituzionale, ovvero il razzismo generalizzato(?) visto anche in occasione del racconto di Dorothy West. In quegli stessi anni oltre all’oppressione c’è anche la resistenza. Uno degli eventi più famosi è sicuramente la fiera di Woodstock nel ’69 in cui Jimi Hendrix ha eseguito una versione acustica dell’inno americano, in cui secondo molti critici c’è sia una forma di patriottismo ma anche, attraverso la distorsione della chitarra, una forma di protesta (distorcere la frontiera tra suono e rumore, civiltà e barbarie, ...). Un altro protagonista che si esibisce a Woodstock è Janis Joplin con Cry baby. Anni in cui la guerra del Vietnam, soprattutto in occasione dei bombardamenti della Cambogia che era neutrale danno inizio a moltissime manifestazioni pacifiste, molte organizzate dalla SDS associazione democratica studentesca, rappresentando una nuova unione tra la New left e il pacifismo. Si ricorda la manifestazione alla Kent State University in cui la polizia fa fuoco contro i manifestanti provocando 4 morti. Evento che sconvolge la nazione anche perché di fatto la guardia nazionale fa fuoco senza alcun motivo, una vera e propria esecuzione. Lo stesso accade nel ’70 al Jackson State University in cui vengono uccisi 2 studenti afroamericani, si sommano le proteste contro il razzismo a quelle contro la guerra. (vedi notizie cbs su youtube). Ciò che succede lì leitera diverse dinamiche di discriminazione, contro le donne, contro le minoranze afroamericane e ciò che succede secondo i sopravvissuti non era casuale. Nel ’72-’73 scoppia lo scandalo Watergate, esce fuori a livello pubblico quella che è la responsabilità della presidenza Nixon e forse dello stesso presidente come poi verrà accertato nel controllo e spionaggio della sede del comitato elettorale della sede del partito democratico di Washington. Inizia il procedimento per l’impeachment su Nixon che era stato eletto nel ’69 e Nixon si dimette. Tra il ’73 e il ’74 c’è anche quella che viene ricordata come austerity in cui c’era più benzina, crisi petrolifera. Era successo appunto un embargo delle nazioni produttrici di petrolio contro le nazioni che avevano appoggiato l’Israele durante la guerra arabo-israeliana, dove le potenze occidentali tra cui anche gli USA si trovano senza benzina. Quello che accade è anche una risposta alla violenza che sia violenza di guerra o istituzionale. Sono gli anni die movimenti delle minoranze come quello femminile, cicano, i Black Panthers, LGBT, anni della cultura giovanile anche musicale, anni del movimento pacifista e degli studenti uccisi in college ed università. È anche l’anno del processo sul diritto all’aborto del ’73. La lettura del film: uno dei momenti più importanti è quando Pam e Kirk lasciano il gruppo ed entrano nella casa dei Sawyer prima Kirk e poi Pam. Importanza del fatto che la casa da fuori ha un aspetto e dentro ne ha un altro, tutto ciò che è rappresentato all’interno di un film, nonostante questo gioco sulla verità e sulla realtà di ciò che viene raccontato è fittizio, costruito e assume un significato che può essere usato per poi leggere il film nella sua interezza. Gli spazi interni della casa dei Sawyer, un percorso potrebbe essere costruito nell’analisi tra spazi esterni e spazi interni, come in Yellow Wall-paper e Texas Chainsaw Massacre. La casa dei Sawyer all’interno è arredata non solo con ossa umane ma anche con pelli animali attaccate alle pareti, ossa animali, con i colori del rosso che predominano, quasi a richiamare il colore del sangue. Per quanto riguarda altre scene significative, un’altra è la scena finale, perché è un finale fatto di un accumulo di rovesciamenti in





cui Sally emerge si come the final girl che appunto si salva ma si salva grazie anche ad un rovesciamento finale, non è più la vittima sessualizzata (ricordando le riprese di Pam mentre si avvicina alla casa, sempre da dietro e dal basso sottolineando il corpo seminudo di quella che sarà presto una vittima, quasi uno sguardo pornografico che indugia sul corpo femminile) riesce ad avere ragione dei suoi torturatori, 4 uomini tra cui però Leatherface comunque femminilizzato, il nonno a metà tra la vita e la morte il padre di famiglia e l’altro figlio non dotati di grandissima intelligenza e in ogni caso lei riesce ad avere ragione e divincolandosi sfrutta l’ineffettualità anche poi di leatherface che all’esterno della casa risulta goffo, cerca di inseguirla ma appunto non riesce e quando l’altro fratello, l’autostoppista sta quasi per prendere Sally viene investito e ucciso e Leatherface si ferisce da solo ad una gamba. Sally con l’aiuto del camionista afroamericano, che arriva con un camion dove sulla fiancata c’è scritto Black Maria, ma di fatto si salva da sola. Rovesciamento finale: Sally nonostante il testo ci dica che appunto impazzisce riesce a mettere in discussione ed è suo lo sguardo finale su cui la macchina da presa indugia con dei primi piani che sì, ne sottolineano la risata isterica rimandandoci alla sua pazzia ma di fatto visualmente vediamo il primo piano di lei e sullo sfondo diventare sempre più piccolo e ineffettuale Leatherface che compie una sorta di danza, una messa in prospettiva visuale. Ciò che è importante è...


Similar Free PDFs