Yerma PDF

Title Yerma
Author Carola Verri
Course Letteratura Spagnola
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

Analisi tragedia "Yerma"...


Description

“YERMA” Federico García Lorca Analisis del texto

GENESI DELL’OPERA Messa in scena “Bodas de sangre”, Lorca inizia a scrivere quella che sarà cronologicamente la seconda opera che costituirà la trilogìa rural, tra la fine del 1933 e l’inizio del 1934. Yerma viene messa in scena il 29 dicembre del 1934, nel Teatro Spagnolo di Madrid, dalla compagnia teatrale a cui apparteneva anche l’attrice Margarita Xirgu, che interpreta, in questo caso, il ruolo della protagonista, Yerma appunto. Non è un caso che per il ruolo della protagonista di quest’opera sia stata scelta una delle attrici più famose dell’epoca, in quanto il personaggio di Yerma rappresenta di fatto la consacrazione di Lorca come drammaturgo. Dopo il grande successo di Bodas de sangre, con Yerma verrà confermato il consenso del pubblico e della critica nei confronti delle opere teatrali del nostro autore. Soltanto i settori più conservatori della critica muovono alcune obiezioni all’opera: -

Critica all’uso esageratamente realistico che l’autore fa del linguaggio , considerato dalla critica eccessivamente semplice ed accessibile: sappiamo che Lorca adegua tono e linguaggio a temi e situazioni trattati nelle sue opere. Yerma è il dramma rurale per eccellenza, dunque i personaggi sono umili, da qui l’adattamento del linguaggio.

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Critica ai riferimenti da interpretare in chiave cristiana e pagana e presenti all’interno dell’opera : Lorca trasforma quello che è un rito cristiano, il pellegrinaggio, in una formula quasi pagana. Viene criticato per questa visione eccessivamente liberale dei principi della religione cattolica.

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Critica conservatrice per quanto riguarda la struttura e l’evoluzione psicologica complessa della protagonista, Yerma: questa, infatti, a differenza della Novia in Bodas de sangre, si ribella fino in fondo, quindi in un certo senso si sottrae a quella che è l’autorità del marito per realizzare il suo più grande desiderio, diventare madre.

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Inoltre, buona parte della critica interpreta questa seconda tragedia in chiave politico-sociale, la contestualizza, cioè in quello che è il background, el entorno, politico e sociale in cui Lorca scrive: la figura di Juan e quella delle sue sorelle, invitate a casa per controllare siamo tra il ’33 e il ’34 Yerma e impedirle di compiere atti contrari alla morale, richiamerebbero le forze di estrema destra che in quegli anni si stavano imponendo a livello politico. Quindi, Yerma, diventerebbe, così, simbolicamente nient’altro che l’emblema di una Spagna in balia di queste forze politiche che la vogliono controllare e soggiogare. Lorca, in realtà, non apprezzò mai queste interpretazioni in chiave politica delle sue opere, in quanto il suo obiettivo non era quello di richiamare esattamente la realtà politica del suo tempo, ma è inevitabile sentirne l’influenza.

Tragedia rurale, ambientazione contadina. Ancora una volta, però, Lorca non vuole contestualizzare in maniera precisa tempo e luogo d’azione: non sono nominati i luoghi, ma ci sono alcuni rimandi ai paesaggi dell’Andalucia, terra dell’autore. In particolar modo, il pellegrinaggio citato nell’opera, la Romerìa, secondo la critica rimanda alla Romerìa de Moclìn, villaggio che si trova a nord di Granada, in cui vi è un santuario che conserva l’effige del Cristo e del pano, a cui si dirigevano le donne che avevano problemi di fertilità per chiedere la grazia a Cristo (tradizione popolare).

STRUTTURA DELL’OPERA L’opera è divisa in tre atti ed ha una struttura simmetrica: tre atti e sei quadri, due quadri per atto. Ogni atto svolge la sua propria funzione, le medesime funzioni già stabilite durante l’epoca classica: ATTO I: atto introduttivo. Lorca ci colloca accanto al personaggio principale, Yerma, nell’ambito della sua quotidianità domestica. Non a caso, l’intero atto si svolgerà all’interno dell’abitazione di Yerma e di suo marito Juan. Vengono, poi, introdotti i vari personaggi protagonisti dell’azione principale. ATTO II: il secondo atto si svolge, al contrario, all’esterno. Questo atto, quindi, ci contestualizza a livello di luogo esteso in cui si inserisce l’azione e i personaggi stessi. Ci troviamo tra le vie del villaggio in cui vivono Yerma e Juan. In questo atto, sono particolarmente importanti i personaggi corali, in quanto svolgono un ruolo determinante nell’evoluzione della relazione tra Yerma e Juan. In particolar modo vedremo il coro de las lavanderas, le quali faranno circolare i primi pettegolezzi che metteranno in crisi la reputazione di Yerma. CRITICA PIÙ O MENO VELATA ALL’INFLUENZA DEL PETTEGOLEZZO DELLE MALELINGUE NELLA VITA DI UN INDIVIDUO. ATTO III: si svolge in parte all’interno, in parte all’esterno. Cambiano i luoghi, l’interno di cui parliamo è infatti la casa di Dolores, la conjuradora, una sorta di guaritrice del villaggio che propone a Yerma degli strumenti e rituali per combattere la sterilità; mentre l’esterno a cui ci riferiamo è esteso, in quanto ci troviamo nei pressi del santuario sopra citato, punto d’arrivo della Romerìa. Lorca, qui, rompe completamente le unità aristoteliche classiche, in particolar modo quella che riguarda lo spazio d’azione, ma anche quella che riguarda il tempo d’azione: tra un atto e l’altro trascorrono, infatti, diversi anni. Il salto temporale è fondamentale, in quanto obiettivo di Lorca, in quest’opera, è quello di mostrare l’evoluzione psicologica del personaggio, che necessita un lungo corso di tempo: Yerma matura durante l’intera opera sia dal punto di vista fisico, che dal punto di vista psicologico. Infine, viene rotta anche l’unità d’azione. Nonostante, infatti, non ci sia una grande azione all’interno di questo dramma (poiché dramma intimo, personale, che ci viene descritto attraverso i cambiamenti del personaggio stesso), ciò che Yerma desidera è il risultato di azioni pregresse: all’inizio dell’opera Yerma è già sposata con Juan, ci viene poi spiegato che questo matrimonio non è il frutto del vero amore, bensì di un’imposizione paterna, quindi Yerma considererà la croce della sterilità come la conseguenza diretta dell’essersi piegata alla volontà del padre ed aver sposato un uomo che non amava. Il lettore/spettatore assiste, però, solo alle conseguenze di queste scelte e azioni precedenti.

TEMA CENTRALE Tema centrale dell’opera è la solitudine della donna sterile in una società maschilista, non in grado di comprenderne la sofferenza, a partire dal marito stesso di Yerma, che risulta indifferente al desiderio della moglie, addirittura quasi contrario. INFLUENZE SULL’OPERA Non si tratta di fonti reali, in questo caso. Si tratta infatti di fonti letterarie, molto differenti tra di loro. Il tema della sterilità era già stato trattato in molte altre opere di autori cari a Lorca, ma nonostante ciò Lorca riesce a rendere il tema originale, grazie alla caratterizzazione stessa del personaggio. 1.La madre de la mejor, Lope de Vega: tratta il tema della sterilità dal punto di vista maschile, però. Opera di carattere religioso, in cui Lope de Vega parla dei genitori de la mejor, ossia della Vergine.

Siamo nel XVII secolo, ma ciò non ci sorprende, in quanto sappiamo che la Generazione a cui Lorca appartiene riprende la tradizione barocca, di cui Lope de Vega è uno dei maggiori esponenti. 2.Raquel encadenada (1921), Miguel de Unamuno: la protagonista, Raquel, soffre per gli stessi motivi che sono causa di sofferenza anche per Yerma, il desiderio effimero di diventare madre. 3.La familia de León Roch (1878), Benito Pérez Galdós: autore ponte tra la tradizione letteraria dell’Ottocento e quella del Novecento. Anche qui la protagonista soffre per la medesima causa di Yerma, desiderio di maternità irrealizzabile. La protagonista è qui un personaggio biblico. 4.Fortunata y Jacinta (1887), Benito Pérez Galdós: Jacinta soffre per un desiderio incompiuto di maternità.

ANALISI DEI PERSONAGGI PERSONAGGI PRINCIPALI: in realtà l’unica protagonista dell’opera è Yerma stessa, gli altri tre sono considerati personaggi principali in quanto fanno da contrappeso alla figura di Yerma, contribuiscono a delineare la figura di Yerma, nonostante non compaiano spesso sulla scena. Si noti come i personaggi hanno nome proprio, o almeno buona parte di questi, quasi sempre si tratta di un nome simbolico. •YERMA: unica protagonista dell’opera. In spagnolo l’aggettivo “yermo” ha un doppio significato: può essere riferito ad un luogo “ de lugar yermo”, ovvero inabitato; oppure può essere riferito ad un terreno “terreno yermo”, no cultivado. Il fatto che la protagonista, il cui dramma è quello della sterilità, si chiami Yerma è un dato chiaramente significativo e simbolico, indica infatti l’impossibilità di generare nuova vita, ed è proprio questa l’ossessione della protagonista. La colpa di Yerma non è dipesa dalla propria volontà, bensì dalla volontà del padre, alla quale Yerma si sottomette, accettando di sposare Juan, un uomo che non ama, ma con l’unico obiettivo di creare una famiglia, che possa permetterle di generare una nuova vita. Idea del matrimonio intoccabile per la protagonista: Yerma non concepisce l’idea di potersi sottrarre al marito attraverso la separazione, né di concepire un figlio al di fuori del matrimonio. Sterilità: da sempre l’idea della sterilità è associata alla donna, la stessa Yerma farà più volte riferimento al suo ventre arido ed incapace di concepire nuova vita. In realtà, questo non è detto, potrebbe essere, infatti, Juan ad essere sterile e non Yerma. Il dramma di Yerma è un dramma intimo e personale. Yerma non accetta di infrangere i voti matrimoniali, nonostante gli venga prospettata la possibilità di concepire il figlio tanto desiderato al di fuori del matrimonio. Yerma non accetta questa proposta per una questione di HONRA, uno dei temi principali all’interno dell’opera. Inoltre, il personaggio evolve durante i vari anni in cui si svolgono i tre atti, sia fisicamente, che psicologicamente che dal punto di vista del linguaggio utilizzato dalla protagonista. Se nel primo atto, Yerma è ancora la moglie devota, affezionata, in attesa della maternità che non arriva, ma ancora speranzosa di poter diventare madre. Con il passare del tempo, questa speranza viene meno e viene meno anche l’umanità del personaggio. Yerma alla fine dell’opera si trasforma da individuo, nel simbolo della donna frustrata in tutti quegli che sono i suoi desideri più intimi. •JUAN. Marito di Yerma, ambizioso, vuole migliorare la sua posizione sociale ed economica, e avaro da tutti punti di vista, sia economico che sentimentale. Al contrario della moglie, non desidera figli, è contento della sua vita ed è il prototipo del perfetto uomo di

famiglia che pensa a soddisfare la moglie dal punto di vista economico, senza curarsi di quelli che sono i suoi bisogni più intimi. Il personaggio che più si contrappone per sensibilità alla protagonista. L’incapacità da parte di Juan di comprendere la sofferenza della moglie è ciò che lo renderà la vittima predestinata e sacrificale dell’odio di Yerma: alla fine la tragedia si risolverà con la sua morte per mano di Yerma. •VÍCTOR. Si contrappone al personaggio maschile di Juan. Vìctor è un pastore, vive un rapporto diretto con la natura. Appare molto poco all’interno dell’opera, ma riveste un ruolo simbolico fondamentale, personifica infatti ciò che Yerma avrebbe potuto avere, ma non ha e non avrà mai. È l’uomo forte, l’uomo vigoroso, l’uomo nel quale Yerma vede, se lo avesse sposato, la possibilità di raggiungere il proprio scopo, cioè diventare madre. La gelosia di Juan nei confronti di Victor è mediata: la gente del villaggio inizia a far circolare voci secondo le quali ci potrebbe essere una relazione extraconiugale tra Victor e Yerma, ma la donna non ha intenzione di tradire il marito, in quanto il suo ruolo di sposa le impone la fedeltà assoluta al marito. •MARÍA. Personaggio femminile opposto a Yerma. Amica di Yerma, rimane incinta all’inizio dell’opera, riesce a realizzare il desiderio incompiuto di Yerma. È sicuramente un personaggio secondario per quanto riguarda il numero di battute pronunciate, ma fondamentale, perché quando nasce il figlio di Maria, Yerma ha quasi una sorta di Epifania, di rivelazione, che la porterà a partecipare alla Romerìa finale.

SECONDARI Personaggi femminili (in maggior numero rispetto a quelli maschili, come nella maggior parte delle opere di Lorca): - VIEJA PAGANA : non ha un nome, viene identificata attraverso quella che è la sua categoria sociale. Rappresenta la tentazione. È colei che cerca di convincere Yerma di poter realizzare il suo desiderio di maternità di diventare madre anche al di fuori del matrimonio. Cerca di portare Yerma fuori da quello che è il suo concetto di MORALE. - DOLORES : definita dall’autore con l’aggettivo di “conjuradora”, cospiratrice, è colei che cerca, in un primo momento, di aiutare Yerma a “guarire” dalla sua sterilità attraverso rimedi alternativi, rituali, posizioni. Una via di mezzo con ciò che è la scienza e ciò che era la cultura popolare, la sua figura attinge in parte alla tradizione religiosa cristiana e in parte a quella pagana (mescolanza tra religione ufficiale e non), per questo viene definita “cospiratrice”, perché si occupava di rituali illegali che venivano svolti all’oscuro. Ha quindi un ruolo simile a quello della Vieja pagana. - LAVANDERAS : svolgono la funzione di osservazione e commento della scena, in particolare all’inizio del secondo atto sono le lavandaie a dare inizio al pettegolezzo sulla reputazione di Yerma, [è questa la critica di Lorca a quelle realtà paesane in cui il pettegolezzo infondato può rovinare le persone, una critica legata al tema delle apparenze, la cui difesa diviene fondamentale per Juan e la sua famiglia]. - MUCHACHAS: (personaggi corali) svolgono la funzione di osservazione e commento della scena. - HEMBRA: più che un individuo è una maschera, la femmina che si contrappone al macho, insieme simbolo di ciò che dà inizio alla vita. Compaiono nell’ultimo atto durante la partecipazione di Yerma alla Romería, quando si assiste ad una danza e un dialogo tra i due, che sono mascherati e che rappresentano la necessità di fondere la componente maschile a quella femminile per creare una nuova vita. - CUÑADAS: sorelle di Juan, invitate a vivere con i coniugi per garantire che Yerma non si comporti in maniera inadeguata, sono le sue custodi. Secondo la critica, richiamano la volontà di Lorca di rappresentare le forze politiche oppressive degli anni in cui il poeta visse. Sono delle presenze abbastanza inquietanti, simboliche per quello che è il loro attaccamento eccessivo all’apparenza e alla religione, due donne definite come estremamente devote e meticolose nel non dare adito ai pettegolezzi, conservatrici e quasi bigotte. Non a caso, nella loro

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caratterizzazione sia fisica che della personalità così cupa, entrano in antitesi con Dolores e la Viaja Pagana. MUJERES : (personaggio corale), svolgono la funzione di osservazione e commento della scena.

Personaggi maschili: -

NIÑOS : hanno funzione corale; MACHO : più che un individuo è una maschera, il maschio che si contrappone all’ hembra; HOMBRES : hanno funzione corale.

COPIONI/RUOLI DEI PERSONAGGI Per quanto riguarda i ruoli dei personaggi: YERMA è la protagonista indiscussa, tutto è dettato dalla sua evoluzione psicologica (potrebbe essere considerata anche l’unico personaggio principale, perché gli altri contano solo sulla base degli effetti che producano su di lei). JUAN è il suo antagonista perché è colui che si pone come ostacolo sul suo cammino per diventare madre ed è pertanto la vittima predestinata dell’odio e dell’ira di Yerma. VÍCTOR rappresenta l’amore impossibile per Yerma, la quale ad un certo punto dell’opera afferma di aver avuto una relazione con questo quando erano molto giovani, [[come succede in Bodas de sangre ma con una differenza]] però non si tratta di un triangolo amoroso, perché Yerma non è innamorata di Víctor a tal punto da tradire il suo onore e abbandonare il marito, è semplicemente infatuata da lui perché pensa che potrebbe darle ciò che il marito non può e non vuole darle, ma nonostante questo non tradirebbe mai la famiglia, ed il proprio onore ed è pertanto un amore impossibile. La VIEJA PAGANA funge da tramite perché cerca di dare una svolta alla situazione, proponendo l’unica soluzione possibile.

TEMI PRINCIPALI DELL’OPERA Il tema centrale è quello della STERILITÀ ED INFECONDITÀ (1): Yerma non può avere figli e lo manifesta fin da subito. A questo si lega il TEMA DEL RUOLO DELLA DONNA IN UNA SOCIETÀ CHIUSA E CONSERVATRICE (2): una società che si aspetta che una donna adempi al suo compito di mettere alla luce un figlio e che non accetta la possibilità della sterilità che viene vista come una “colpa” del tutto femminile. Yerma, poi, è stata cresciuta secondo LA MORALE CRISTIANA (3), altro tema dell’opera, una serie di norme che devono essere rispettate per mantenere il decoro e rispettare quella che è la HONRA (4), funziona come motivo drammatico nella tragedia, l’onore che riguarda l’individuo, la sua intimità e il rispetto della natura, altro tema dell’opera (per questo Yerma rifiuta la proposta della Vieja Pagana di poter concepire un figlio con Vìctor). Al contrario, altro tema dell’opera, legato principalmente al personaggio di Juan, è l’ HONOR (5), la reputazione innalzata a livello pubblico. A Juan non interessa la conservazione della propria identità, bensì mantenersi coerente con sé stesso per evitare che la gente del suo pueblo possa criticarlo. Infine, ultimo tema è LA FRUSTRAZIONE AMOROSA (6), è un tema personificato da Lorca nel personaggio di Victor che apre gli occhi a Yerma, che inizia a maturare l’idea che la sua sterilità possa essere la punizione per essersi sposata con l’uomo sbagliato, di cui non era innamorata.

SIMBOLI PRINCIPALI L’opera a livello linguistico è abbastanza semplice, la complessità è, infatti, da ricercarsi nei simboli che l’opera contiene: 1) Niño – pastor. Nel primo atto Yerma fa un sogno in cui vede un pastore accompagnato da un bambino, sogno profondamente simbolico perché fa riferimento al sogno fatto dalla Vergine in cui vi era l’arcangelo Gabriele che annunciava l’imminente figlio. Questo porta Yerma ad illudersi che anche lei avrà un figlio, ma in realtà l’annunciazione riguardava la sua amica María: la speranza di Yerma crollerà miseramente. Scopriremo, poi, che Víctor è proprio un pastore. 2) Agua. Simbolo che costituisce un nodo isotopico, elemento che compare diverse volte nei tre atti. Fa da filo conduttore a tutta la vicenda. È simbolo di fecondità, ma anche di sterilità, perché l’assenza di acqua rende la terra arida. Si parla anche [[come in Bodas de sangre]] di acqua stagnante, ferma, simbolo di decadimento e quindi di morte. Un’acqua che dà vita ma che, allo stesso tempo, la toglie. 3) Leche. Un riferimento costante nelle battute di Yerma, si riferisce a tutta quella sfera materna dell’allattamento. 4) Yerbas. Nell’immaginario comune dell’epoca le erbe erano collegate all’occulto, alla magia, a ciò che non si conosce e pertanto sono connotate negativamente. Ma, dall’altro lato sono anche connotate positivamente perché danno una speranza, se pur illusoria, a Yerma quando decide di utilizzarle sotto consiglio di Dolores. 5) Sangre. Simbolo costante nelle produzioni di Lorca, legato al concetto di casta e onore, ma anche simbolo di istinto e passione. 6) Tierra. Simbolo che torna spesso nelle opere di Lorca, è il luogo da dove tutti proveniamo e che indica un legame costante tra l’uomo e la terra, appunto. Yerma spesso viene descritta scalza, nel tentativo di aver un contatto costante con la terra, una terra che può dare vita se umida, ma che allo stesso tempo può essere arida, quindi sterile. 7) Luna. In questa opera non è personificata, ma vi è un’allusione. Ancora una volta rappresenta un elemento negativo perché è preludio di morte, infatti la scena viene rischiarata dalla luna prima che Yerma uccida il marito, nella scena finale. TRATTI FORMALI Yerma è un’opera in cui predomina la prosa molto più che in Bodas de sangre, anche se il verso compare ancora soprattutto quando vi sono i personaggi corali, che dialogano tra loro i...


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