08 Arnolfo di Cambio PDF

Title 08 Arnolfo di Cambio
Author Tommaso Furia
Course Scienze umanisteche, storico artistiche
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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Summary

Arnolfo di Cambio...


Description

ARNOLFO DI CAMBIO La sua formazione avviene presso Nicola Pisano ed i monaci cistercensi, esclusivamente al sud, presso la corte di Carlo d’Angiò, a cui dedicò una statua che appunto rappresenta il re seduto con i leoni alat, della quale si mantiene ancora la policromia originale; si presuppone che nella corona ci siano state delle pietre preziose incastonate; ha uno stile che possiamo definire classico. Arnolfo è il vero erede di Nicola Pisano per quanto riguarda rappresentare figure in stile classico. FONTANA DI PERUGIA -> oltre a quella maggiore realizzata da Nicola Pisano, vi è questa, definita minore per differenziala, che fu commissionata dalla città, molto documentata ma ci è giunta frammentata, forse perché la città di Perugia non aveva sufficiente acqua per alimentare entrambe le fontane e decise di chiuderne una, ovvero questa, che si è poi smembrata. Abbiamo cinque frammenti conservati nella galleria nazionale dell’Umbria e non sappiamo cosa raccontassero, quindi le possibilità sono due: o vi è esplicitato un programma laico, come ad esempio la rappresentazione del governo di Perugia, oppure si tratta di temi cristologici. -due scribi che raffigurano: due giudici, se si tiene conto della rappresentazione del governo, oppure due evangelisti se si tiene conto dei temi cristologici -altre tre figure, dette gli assetat, ovvero coloro che cercano l’acqua e possono rappresentare: figure degli stati più bassi della società ovvero serve ed ancelle, nel caso di una lettura profana (riguardante quindi il governo) oppure indicano, secondo una lettura cristologica, la Maddalena, la brocchifera del pozzo di Adamo ed il paralitico della piscina di cui parla Giovanni nel vangelo.

-La presunta vecchia/ Maddalena che si piega per raccogliere acqua ai piedi di cristo, dal punto stilistico ha un tratto semplice, vi è il dialogo tra figura e spazio, uno spazio che sta tra la figura e la fontana, da cui si immagina sgorgare l’acqua, che quindi sembra creare uno spazio tridimensionale. -Serva/brocchifera del pozzo di Adamo (vecchio testamento): ci appare in una naturalezza del gesto, nei dettagli dell’abito e del seno nudo vediamo tantissima attenzione alla realtà. -Malato/paralitco : è un mendicante che si sta scostando la veste per mostrare la gamba malata e chiedere l’elemosina. Oppure rappresenta il paralitico della probatica piscina, una sorta di parabola raccontata in Giovanni dove un angelo scende tocca l’acqua e la rende benedetta dicendo che il primo che avrebbe toccato l’acqua sarebbe guarito, un paralitico ne usufruisce. Il punto di partenza di Arnolfo è senza dubbio il mondo antco, ma non si tratta di una replica dell’antico (volumetria, tridimensionalità e compostezza), inserisce qualcosa di contemporaneo, ovvero il sentimento gotco, un sentimento che lo porta verso la rappresentazione della realtà più bassa, concreta, umile, lo vediamo nella scelta del soggetto che non è una divinità ma un uomo comune, aggiungendo un sentimento di pathos, per cui alla compostezza del corpo si aggiunge uno scatto nervoso dato dalla figura, dando movimento e dinamicità, che in caso contrario avrebbe solo ripreso la compostezza classica. MONUMENTO FUNEBRE A DE BRAYE

È un momento funebre dedicato a De Braye nel 1282 e si trova nella chiesa di S. Domenico ad Orvieto. Ci colpisce la profonda classicità di questa madonna col bambino, che effettivamente in seguito ad un restauro si è dimostrata essere una scultura antica rilavorata da Arnolfo, ed è diventata l’immagine della madonna col bambino. Dal punto di vista logistico e pratico, Arnolfo aveva capito che se vi era un pezzo già lavorato e solo da sistemare è utile, si risparmiava tempo. Aggiunge la tradizione romanica della cosmatesca, l’utilizzo dell’opus sectle, che era una ripresa si antica, ma erge nel periodo romanico. CIBORIO A S. PAOLO FUORI LE MURA È molto grande e ci colpisce la profonda adesione di Arnolfo allo stile architettonico gotico, con element gotci tpici delle architetture del tempo (guglie, pinnacoli) che egli assorbe con grande velocità, forse grazie alla sua conoscenza del gotico francese, in più l’interazione tra figura e spazio con l’inserimento di figure all'interno di nicchie nell’architettura. La sua attenzione per la realtà lo porta a rappresentare un diacono con una tunica la quale manica lunga gli copre la mano destra, indugia su un aspetto secondario, quotidiano, guarda la realtà e questo lo fa tremendamente gotico. MONUMENTO FUNEBRE AD ANNIBALDI È situato a S. Giovanni in Laterano e fu realizzato nel 1289. È rappresentata una sorta di processione funebre di chierici e un vescovo; la compostezza e la lentezza sono di stampo classico e ci sono particolari che mirano la realtà: una persona sta soffiando ed appunto viene rappresentato con la bocca gonfia. Altrettanto è realistico il viso di Annibaldi, poiché sono state utilizzate maschere di cera che si posavano sul defunto per realizzare il viso.

AFFRESCHI CHIESA S. FRANCESCO D’ASSISI Sono situati nella basilica superiore di Assisi e sono di dubbia attribuzione: si pensa a Giotto o Arnolfo o il maestro di Isacco, probabile siano di Arnolfo in quanto c’è la presenza di suoi elementi tipici. Sono raffigurate storie di Isacco (v. testamento) e sono di altissima qualità dato che le figure sono molto moderne, tridimensionali e si atteggiano naturalmente; dal punto di vista tecnico fu usata la tecnica delle giornate anziché delle puntate.

PRESEPE S. MARIA MAGGIORE Si tratta di quattro pezzi che rappresentano: uno i due magi stanchi, tra cui uno di loro in ginocchio, uno Giuseppe e l’altro con il bue e l’asino, non è coerente il pezzo con la Madonna col bambino, il quale sembra una scultura romana rilavorata da Arnolfo e poi nuovamente in epoca rinascimentale (è solo un’ipotesi). Essendo pezzi moventi non sappiamo come fossero in origine. Lavorava alla perfezione solo il lato della scultura che doveva essere visto dallo spettatore, il resto era abbozzato, ad esempio il re magio in ginocchio è lavorato solo sul lato sinistro, mentre il lato destro è abbozzato, era seduto in modo tale da guardarlo da sinistra. Applicava questo criterio di visibilità perché si risparmiava tempo e fatica, perché lavorare una parte che nessuno guardava? questo era un concetto molto diverso dall’antico, le quali sculture erano lavorate anche nella parte che non si poteva vedere perché era la creazione di un’opera che doveva vivere. CIBORIO DI CHIESA S. CECILIA IN TRASTEVERE Il ciborio è più piccolo ma slanciato perché il coronamento superiore è più basso e stretto rispetto alle colonne, confrontato con il ciborio di S. Paolo fuori le mura. Ha una maggiore attenzione all’interazione della figura con l’architettura, che arriva a fare ad esempio il santo a cavallo che esce dall'architettura, che riprende il mondo classico con spirito gotico. MONUMENTO DI BONIFACIO VIII Monumento funebre del Papa, smembrato e si trova ora nelle grotte vaticane, è composto dalla figura del defunto sul sarcofago. Il volto è molto veritiero, pare sia stato realizzato con maschera di cera fatta quando Bonifacio VIII era ancora vivo, quindi fu lui a commissionare ciò. STATUA BRONZEA DI S. PIETRO Si trova nella basilica di S. Pietro ed è quella a cui si tocca il piede in segno di fortuna. In origine era colorata, era fortemente classica, infatti dalle analisi diagnostiche era ritenuta antica, ma successivamente si attribuisce al XIII secolo e poi attribuita ad Arnolfo.

ARNOLFO DI CAMBIO ARCHITETTO -Realizzazione della chiesa di S. Croce a Firenze, chiesa francescana che nella struttura presenta uno stle gotco dovuta dall’arco a sesto acuto e una verticalità dovuta dalla cornice marcapiano che riporta ad una altezza più romanica. Il soffitto riprende la spazialità paleocristana. -Cattedrale di Firenze-> all'epoca di Arnolfo esisteva già, era una chiesa piccola che si chiamava Santa Reparata, che aveva una struttura presbiteriale triconca, cioè un’abside formata da tre nicchie molto grosse. L'interno è gotco con volte ad archi acut, finestre istoriate e altri elementi tipici. Lavora anche nella facciata, demolita nel 1587, non sappiamo perchè, era una facciata rimasta a metà, per ragioni ignote, nel rivestimento marmoreo. Dopo l’800 si realizzò quella che è l’attuale facciata della cattedrale, è neogotica....


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