America Meridionale-Economia PDF

Title America Meridionale-Economia
Author Claudia Albertario
Course Geografia
Institution Università degli Studi di Torino
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settore primario, secondario e terziario completo...


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ECONOMIA: AMERICA MERIDIONALE Nel contesto dell'economia mondiale, l'America Centro-Meridionale occupa tuttora una posizione decisamente marginale: basti osservare, per confronto, che, pur avendo le stesse dimensioni del NAFTA in termini di superficie, e circa 100 milioni di ab. in più, essa pesa sul valore globale delle esportazioni internazionali per il 3,7% (contro il 13,6%). Il subcontinente, pertanto, può definirsi, in prima approssimazione, tuttora sottosviluppato e, comunque, affetto da gravissimi squilibri regionali, anche all'interno delle singole unità statali, a loro volta profondamente difformi per composizione etnico-culturale, estensione territoriale e grado di industrializzazione. Buona parte della popolazione vive nettamente al di sotto della soglia di povertà, mentre una percentuale considerevole della ricchezza è goduta ancora oggi da una ristretta minoranza (un decimo della popolazione). Solo Messico e Brasile, paesi in grande crescita economica, dispongono di un sistema produttivo più solido rispetto agli altri paesi e di una buona base industriale. STORIA Le cause di tale situazione vanno ricercate nel periodo coloniale, durante il quale l'America Latina, considerata per lungo tempo unicamente come terra di conquista, è stata sottoposta a un intenso sfruttamento (oro, argento epoca dei conquistadores, poi caffè e colture tropicali dove lavoravano gli schiavi africani), non accompagnato dalla creazione - come avveniva, al contrario, nelle colonie di popolamento dell'America anglosassone - di solide basi strutturali dell'economia. L’America Latina per lungo tempo è stata caratterizzata da instabilità politica e da dittature militari che si sono rese colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani. Per quasi tutto il Novecento i governi democratici, deboli e di breve durata, sono stati spesso rovesciati da colpi di stato militari appoggiati da proprietari terrieri e da multinazionali minerarie e agroalimentari. Negli ultimi anni, tuttavia, si è registrato un graduale ritorno alla democrazia in molti paesi dell’area e sono state avviate riforme, che fino a oggi però non hanno inciso sulle disuguaglianze e gli squilibri economici di quei paesi. Nel 2004 i 12 stati indipendenti del Sudamerica hanno firmato un’intesa, sul modello dell’Unione Europea, per la formazione dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR): le finalità principali dell’organizzazione sono la promozione dello sviluppo economico dell’area e di una maggiore autonomia dagli Stati Uniti. SETTORE PRIMARIO Fatta eccezione per alcune aree e settori produttivi particolarmente evoluti, l'agricoltura latino-americana presenta un quadro generale piuttosto misero, sia per la diffusa precarietà delle condizioni naturali sia per il persistere di condizioni socio-economiche emblematicamente rappresentate dal micro-fondo e, all'opposto, dal latifondo: nel primo caso, appezzamenti troppo piccoli per garantire un minimo di efficienza produttiva; nel secondo, vaste proprietà sottosfruttate o specializzate in produzioni agricolo-industriali di tipo coloniale. Ne consegue una scarsa diffusione delle colture alimentari, destinate al consumo interno, rendendo necessario il ricorso a massicce importazioni di derrate che gravano pesantemente sulla bilancia commerciale di alcuni Paesi. La situazione va però gradatamente migliorando grazie al migliore sfruttamento delle terre più ricche. Nuove colture, soprattutto cerealicole, sono andate aggiungendosi o sostituendosi a quelle più tradizionali e notevoli possibilità di sviluppo si collegano alle grandi opere idriche di sbarramento e canalizzazione. Le colture dominanti rimangono comunque quelle di piantagione: caffè (la Colombia è il terzo produttore mondiale), cacao, canna da zucchero e banane. Quanto all'allevamento, le steppe della Patagonia costituiscono la regione dell'allevamento ovino, che si spinge sino alla Terra del Fuoco. Le grandi aree interne dell'America Meridionale sono invece un unico vasto dominio dell'allevamento bovino (il Brasile, con oltre 200 milioni di capi, è il più grande Paese allevatore di

bovini). L'Argentina, con oltre 14 milioni di t, è il massimo produttore latino-americano di frumento. La pesca non ha particolare importanza. Le foreste occupano circa il 22% del Sud America e rappresentano circa il 27% della copertura forestale di tutto il mondo. Svolgono un ruolo importante nel budget di carbonio (ossia l'apporto di biossido di carbonio al pianeta) e nell'economia dei paesi dell'America Latina, nonché di altre parti del mondo. La deforestazione della foresta pluviale dell'Amazzonia sta producendo un impatto negativo sul pianeta perché, a causa della riduzione delle precipitazioni, sta provocando una perdita delle acque di scorrimento e di conseguenza una riduzione dell'afflusso idrico in varie regioni, come Brasile, Venezuela e Bolivia. I biomi forestali in questa regione includono le foreste pluviali tropicali, come quella dell'Amazzonia e della Mata Atlantica in Brasile. SETTORE SECONDARIO

Risorse minerarie ed energetiche La zona mineraria più caratteristica è quella andina, soprattutto per quanto riguarda i minerali metalliferi. Fatta eccezione per l'argento, di cui Perú, Cile e Bolivia sono tra i maggiori produttori mondiali, e l'oro nel caso del Perú (quinto produttore mondiale), scarsa importanza rivestono ormai i metalli nobili. Rilevante, invece, la produzione di rame (Cile, primo produttore mondiale, e Perú, il terzo), stagno (Perú, Bolivia, Brasile), antimonio (Bolivia), manganese (Brasile), bauxite (di cui Giamaica, Brasile, Venezuela, Suriname, Guyana, Repubblica Dominicana forniscono ca. un terzo della produzione mondiale). Non manca il ferro, che ha i suoi principali giacimenti nei massicci della regione nordorientale (Brasile, Venezuela). L'America Latina è invece povera di carbone e relativamente recente è la valorizzazione del petrolio, cui ha contribuito, oltre alla scoperta di nuovi importanti giacimenti in Venezuela, anche l'entrata in attività di giacimenti, come quelli amazzonici, che in passato, per la loro ubicazione in zone scarsamente accessibili, risultavano antieconomici. Tra gli altri Paesi produttori figurano Trinidad, che dal petrolio ricava ben più dei due terzi del valore delle merci esportate, l'Ecuador, la Colombia, l'Argentina. Alla relativa povertà di risorse energetiche l'America Meridionale può tuttavia supplire con una enorme potenzialità di energia idroelettrica, solo in minima parte sfruttata e di cui è in corso la valorizzazione: sul fiume Paraná è in funzione la diga di Itaipu, tra le più grandi del mondo.

Industrie La costruzione di nuove centrali idroelettriche dovrebbe contribuire a dare impulso all'industrializzazione, sinora basata essenzialmente sull'attività di trasformazione dei prodotti agricoli e sull'industria tessile, consentendo di potenziare anche settori di base come il siderurgico e il metallurgico; già rimarchevoli sono stati i progressi realizzati nel settore meccanico, soprattutto per quanto riguarda la produzione di elettrodomestici, autoveicoli (Brasile) e macchine agricole (particolarmente tumultuoso è stato lo sviluppo industriale del Brasile, che produce ed esporta persino aerei e navi), grazie al crescente interesse dimostrato dalle società multinazionali nordamericane, europee e asiatiche, i cui investimenti si sono raddoppiati rispetto agli anni Settanta. Le Multinazionali: Nestle, Chiquita, Benetton (Patagonia)… Altre attività industriali sono presenti in modo significativo in Argentina (automobili, petrolchimico, metallurgia) e in Cile (alimentare, tessile, siderurgico). IMPRESE ITALIANE Per quanto riguarda la distribuzione delle imprese italiane tra i paesi latino-americani risulta evidente, come nel caso del commercio, il peso preponderante delle principali economie - Brasile, Argentina e Messico - che assieme ospitano i tre quarti delle imprese italiane nella regione Il Brasile rappresenta il maggiore mercato della Fiat dopo l’Italia e occupa oggi una posizione di grande rilievo nella strategia globale del gruppo. Telecom Italia è presente in Argentina dal 1990. La Pirelli opera in Brasile da 82 anni.

SETTORE TERZIARIO

Trasporti Le maggiori carenze si riscontrano ancora nella rete ferroviaria, ancora scarsa e con pochi raccordi continentali (malgrado le ardite ferrovie transandine, in via di dismissione); vertici delle comunicazioni sono San Paolo e Buenos Aires sull'Atlantico, Santiago e Lima sul Pacifico. Tra i progetti ferroviari, un posto di rilievo occupa la linea venezuelana che, lungo un percorso molto impervio di oltre 700 km, collega Caracas a Maracaibo e Ciudad Guayana, nuovo polo di sviluppo industriale sulle rive dell'Orinoco, in prossimità di ricchi giacimenti ferrosi. Progressi maggiori sono stati compiuti nel potenziamento della rete stradale, che nel suo complesso è però tutt'altro che unitaria; tra le nuove arterie di penetrazione verso l'interno spicca la Transamazzonica, la cui realizzazione ha tuttavia generato forti preoccupazioni per il pesante impatto ambientale determinato dall'apertura di un così profondo “taglio” nella foresta pluviale. Importanza fondamentale continua a rivestire la Panamericana che, attraverso la regione andina, collega l'America Centrale con l'America Meridionale. Discreto sviluppo hanno i trasporti aerei (soprattutto in Brasile), mentre generalmente carenti risultano le strutture portuali, soprattutto in relazione all'aumento degli scambi di Paesi come il Brasile o il Venezuela. Le crescenti esigenze del traffico hanno fatto sentire anche l'insufficienza del Canale di Panama e la necessità di una nuova e più ampia via d'acqua nella regione istmica. Verso l'Atlantico l'America Latina ha ancor oggi i suoi interessi maggiori, sia per quanto riguarda l'esportazione delle materie prime sia per l'importazione dei prodotti industriali richiesti ormai in misura massiccia.

Commercio Anche per l'America Latina, in ogni caso, il futuro sviluppo dell'economia sembra legarsi agli accordi di cooperazione: accanto alle organizzazioni già esistenti (SELA, Sistema Economico Latino-Americano; MCCA, Mercato Comune Centro-Americano; CARICOM, Comunità dei Caraibi; Patto Andino, che, dopo una fase di crisi, dal 1996 ha avviato la propria sostanziale ristrutturazione), assume una particolare importanza il MERCOSUR (Mercato Comune dell'America del Sud, entrato effettivamente in vigore dal 1995 con la partecipazione di Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, cui si è aggiunto il Venezuela nel 2006). Il valore strategico del primo di tali accordi risiede nella partecipazione del Messico che, essendo anche membro del NAFTA, potrebbe svolgere una determinante funzione di raccordo economico e politico con l'America Settentrionale

Turismo Il turismo è una delle fonti di reddito più importanti per molti paesi della zona. Perù: il turismo legato alle testimonianze della civiltà azteca (Machu Picchu, Cuzco). Argentina: Buenos Aires luogo di nascita del tango Bolivia: montagne, le Ande Brasile: foresta Amazzonica e Rio de Janeiro, Cristo redentore Cile: isola di pasqua...


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