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Analisi di Camera Café Cecilia Dondi, 4505443

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Inquadramento del prodotto

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Camerà café nasce in Francia grazie all’idea del conduttore televisivo, attore, scrittore e regista francese Bruno Solo, che proprone all’amico Yvan Le Belloc’h di creare un programma ambientato all’interno di un’azienda, di fronte alla macchinetta del caffé. Il progetto ha inizio nel 1995, ma inizia a riscuotere successo soltanto a partire dal 2001. Il programma, dopo essere andato in onda su M6 per quattro stagioni, nella primavera del 2005 è diventato anche un film. Nel panorama televisivo il format di Camera Café costituisce una vera e propria innovazione sia dal punto di vista tecnico, sia da quello contenutistico, e dal 2002 è stato importato in 23 paesi stranieri tra cui Québec e Grecia, Polonia, Spagna, Portogallo, Marocco, Australia, Fiandre, Lussemburgo, Riunione, Svizzera, Ucraina, Filippine, Brasile, Romania, Serbia e Cina. Il titolo del programma deriva da una paronomasia in lingua francese nata dalla fusione dei termini café ("caffè") e caméra cachée ("telecamera nascosta”). L’idea alla base della serie è infatti quella di riprendere le vicende che vedono protagonisti impiegati e dirigenti di un’azienda durante la loro pausa lavoro di fronte alla macchinetta del caffè, nella quale viene nascosta una telecamera. I personaggi sono stereotipati e la routine aziendale che si trovano a vivere viene raccontata con sarcasmo e comicità. Le prime cinque stagioni della serie sono state relaizzate in Italia da Magnolia e da ITC Movie e trasmesse su Italia uno. La sesta stagione, trasmessa a partire da Settembre 2017 , passa da Italia 1 a Rai 2, e viene prodotta da ZeroStories in collaborazione con Rai Fiction. Con la nuova stagione Camera Café aggiorna il format principalmente a livello tematico, nel tentativo di rimanere al passo con i tempi e dipingendo i cambiamenti vissuti dall’Italia negli ultimi anni attraverso qualche modifica alla trama e l’introduzione di nuovi peronaggi. La principale novità consiste nel fatto che l’azienda viene acquisita dalla società cinese Fēidàn, in passato rivale commerciale della ditta, facendo piombare i dipendenti nel terrore di un possibile trasferimento nella filiale di Nanchino. Per quanto riguarda le “new entry”, degna di nota è la Dott.ssa Corti, la nuova direttrice marketing, donna in carriera perennemente collegata al suo tablet. Ciascuno di questi cambiamenti è stato ideato nell’ottica di attualizzare la serie, lasciando spazio a temi quali la crisi economica, l’ombra cinese imminente, il precariato, lo scontro generazionale fra impiegati storici e millenials, le conseguenze dell’ avanzata del digitale o dibattiti e luoghi comuni relativi alla presenza di donne e immigrati.

Qualche lieve modifica investe anche la scenografia della serie. Molto più significativo è il fatto che con la nuova stagione il programma abbia cambiato rete e palinsesto.

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Collocazione

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Camera Café è una sitcom italiana prodotta dal 2003 al 2017. Dopo una pausa di tre anni, nel giugno 2011 Mediaset ufficializza il ritorno in produzione di Camera Café per una quinta stagione, in onda nella stagione 2011-2012. In seguito a un'altra pausa della durata di cinque anni, la sitcom torna in palinsesto per la stagione 2017-2018 con una sesta stagione, passando da Italia 1 a Rai 2. Si tratta di un cambiamento assolutamente inatteso: i contenuti leggeri, i toni sarcastici e grotteschi, il linguaggio giovanile, e lo stesso formato della serie, sono infatti tipici di Italia 1, che ha come target di riferimento i giovani. I protagonisti della serie, tuttavia , sono già noti al pubblico di Rai 2, avendo condotto con successo il programma “Quelli che il Calcio”.

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Nata nella fascia serale 18.00-19.00, per poi passare in prima serata e successivamente al pomeriggio, la sesta stagione della serie viene trasmessa dal Lunedì al Venerdì nella fascia dell’access prime time, subito dopo il Tg2 delle 20.00, fascia genrelamente considerata redditizia per l’emittente. Al debutto, gli ascolti di questa nuova edizione sembravano essere positivi, con una media di oltre 1.6 milioni di spettatori e uno share che sfiorava la soglia del 7%. Tuttavia, nei giorni successivi, i dati auditel della sitcom sono calati sempre più, fino ad arrivare al record negativo di 1 milione di spettatori con uno share del 4-5%, numeri chiaramente bassi per l'access prime time di Raidue. Il traino flop della serie ha rischiato anche di danneggiare il programma di prima serata.

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Genere di riferimento

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Camera café può essere attribuito al genere della sitcom, seppur con qualche sottile differenza. La serie si basa infatti sull’interazione di un numero fisso di personaggi all’interno di un ambiente ristretto. Si tratta di personaggi stereotipati che affrontano la realtà della vita quotidiana con umorismo e comicità. Tipico della sitcom è anche il fatto che il programma sia caratterizzato da una serializzazione verticale- Gli eventi relativi a ogni episodio, infatti, si risolvono nell'episodio stesso, ripristinando l’equilibrio iniziale, mentre gli avvenimenti realtivi a episodi precedenti vengono menzionati molto di rado. Tuttavia, a differenza della sitcom tradizionale, che va in onda una volta alla settimana, il programma viene trasmesso tutti i giorni. Inoltre, mentre la durata classica della sitcom è di 30 minuti, gli episodi di Camerà café durano poco più di 5 minuti, appropriandosi dei canoni dello scheth, breve ed incisivo.

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Analisi testuale

! Formato !

Camera Café è un programma che va in onda ogni settimana dal Lunedì al Venerdì. Gli episodi hanno una durata di circa 5 minuti e ognuno di essi è composto da un prologo, tre o più sketch e un epilogo. I vari episodi vengono poi raggruppati per formare un blocco di durata più lunga. Di conseguenza, ogni appuntamento di Camera Café si articola in più episodi, il cui numero varia a seconda del format utilizzato: una striscia quotidiana, o uno speciale in prima serata. Con il passare degli anni, il numero di episodi per stagione si è man mano ridotto: la prima stagione è formata da 478 episodi, mentre l’ultima da 150 . La durata degli episodi, invece, si è allungata sempre più: diversi episodi delle prime due stagioni non raggiungono i quattro minuti, mentre molti delle seguenti superano abbondantemente i sette minuti, arrivando in alcuni casi anche a sfiorare i dieci minuti.

! Messa in scena: spazio, tempo, personaggi ! ! Come accennato precedentemente, tutta la sitcom è ambientata all’iinterno dell’area relax di un’azienda. Nella prime stagioni l’area è tinta di giallo e lascia intravvedere la toilette a sinistra, il corridoio, due piccole finestre, l'ascensore sul fondo, e inizialmente una grande finestra a destra; quest'ultima è sostituita, dalla quarta stagione, da un nuovo ambiente, il "cucinino" , ossia una stanza con frigorifero e forno a microonde. In seguito a un primo restyling, l’area relax si tinge di arancione, mentre nella sesta stagione si ha un nuovo rinnovamente dello spazio con l’ acquisizione cinese: si sostituisce un elegante parquet alla vecchia moquette, si aggiungono una postazione coworking accanto l'ingresso dell’ascensore e i cestini per la raccolta differenziata(come evidenzia Paolo nel primo episodio sarcasticamente) mentre sulla parete viene appeso un dipinto cinese( in seguito alla nuova acquisizione.) Solamente parte della prima puntata della sesta stagione si svolge in un luogo diverso dall’area relax, ossia la cantina dell’azienda, in cui Luca riunisce i colleghi come forma di protesta alla direzione. Trattandosi di una sitom, le puntate sono registrate, dal momento che richiedono un notevole lavoro di post produzione. Infine, per quanto rigurda i personaggi, ecco una tabella che riporta quelli più rilevanti:

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La sesta stagione vede come protagonisti nuovi attori , tra i quali si distingue la La Dott.ssa Corte, nuova direttrice marketing dell’azienda, interpretata da Serena Autieri. Tra gli altri personaggi possiamo citare la nuova segretaria Arianna Marelli (Roberta Mengozzi), il responsabile dell’e-commerce Stefano Ambrosini (Marco Palvetti ), la receptionist Chiara (Sara Cardinaletti), l’addetta ITC Martina Paroli (Brenda Lodigiani), il “troll” Fegato Marcio (Pier Giorgio Bellocchio), il migrante violinista Asafa (Alberto Malanchino) e le donne delle pulizie Cristina e Cristiana (Beatrice Schiros e Alessia Giuliani).

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Costruzione audiovisiva

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Per le riprese del programma viene utilizzata" un’unica telecamera a inquadratura fissa, che divene l’unico punto di vista dello spettatore. Non vi sono nè zoommate, nè panoramiche, l’unico movimento è quello degli attori. I personaggi, che tendenzialmente si trovano esattamente di fronte al distributore del caffè, in cui è nascosta la telecamera, vengono inquadadrati a mezzo busto. Con lo spostamento degli attori all’interno dell’area relax o lungo il corridoio, si hanno anche riprese a piano americano o a figura intera. Non essendo necessario il lavoro di nessun operatore di ripresa i costi di produzione del programma sono contenuti. Il montaggio è rapido, i dialoghi sintetici"

e le battute" si sussegono una dopo l’altra senza alcuna pausa. Il ritmo veloce, che si ispira al linguaggio dei fumetti, è una caratteristica essenziale della serie. Le luci, non potendo entrare in scena, sono tutte poste in alto e l’illuminazione è in chiave alta. La colonna sonora del programma ha subito qualche lieve modifica nel corso delle stagioni, ma rimane sempre realizzata in computer grafica, e riproduce il processo di preparazione del caffè all’interno del distributore. Caratteristico del programma è il fatto che tra uno sketch e l’altro vengano riprodotti un frammento della colonna sonora e la grafica di un bicchiere di caffè che scende dalla macchinetta (nell’ultima serie i bicchieri sono molti di più).

! Estensione significativa

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Camera Cafè non è solo un programma televisivo cult, ma è iniziato ad uscire dai confini della televisione diventando un vero e proprio fenomeno. Sull’onda del successo del programma sono nati il sito online, un cofanetto (un libro e due dvd) e l’omonimo videogioco indie. Il gioco, prodotto nel 2005 , è ambientato all’interno dell’azienda e offre la possibilità al giocatore di vestire i panni di Paolo Bitta e Luca Nervi e di interagire con gli altri personaggi della sitcom, ricreandone perfettamente l’atmosfera. Lo scopo del gioco è quello di riuscire a raggiungere gli obiettivi assegnati, svolgendo le proprie mansioni all’interno dell’azienda. I personaggi, nei loro dialoghi, rimangonmo fedeli ai ruoli imposti dalla sit-com. Una delle uniche incongruenze con la serie riguarda il personaggio di Pippo. Nel gioco infatti non è lui ad essere gay, bensì Olmo Ghesizzi. Il secondo videogioco, uscito nel 2006, presenta la modalità Dirty Trick Contest, che ha come scopo quello di fare il maggior numero di dispetti possibile ai colleghi. L'area di gioco, a differenza di quella della sitcom, è raddoppiata e presenta la maggior parte dei personaggi presenti nel cast. Entrambi i videogiochi contribuiscono a sviluppare una maggiore interazione del pubblico con il programma e una maggior fidelizzazione.

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