Antony Gormley PDF PDF

Title Antony Gormley PDF
Course Arte e comunicazione
Institution Università degli Studi di Torino
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Ricerca sull'artista Antony Gormley con descrizione di alcune opere...


Description

ANTONY GORMLEY Nato a Londra nel 1950. Ha conseguito la laurea in archeologia, antropologia e storia dell’arte al Trinity College di Cambridge e dal 1971 al 1974 ha viaggiato in India e Sri Lanka per approfondire gli studi di architettura e scultura etnica. Tornato a Londra ha seguito corsi di approfondimento alla Central School of Art, al Goldsmiths College e alla Slade School of Art. Antony Gormley è molto acclamato per le sue sculture e installazioni che investigano sulla relazione tra corpo umano e spazio. Tramite l’impiego del suo stesso corpo e quello degli altri cerca di dare una risposta alla domanda esistenziale: “dove si colloca l’essere umano nella natura e nel cosmo?.” Gormley identifica l’arte come un luogo in continua evoluzione in cui possono svilupparsi nuovi comportamenti, nuovi pensieri e sentimenti. I lavori di Gormley sono stati esposti in Regno unito, ma anche internazionalmente a Shanghai, Londra, Firenze, Bern, Rio de Janeiro E Brasilia, Hamburg, St Petersburg, Austria, Londra, Svezia, Danimarca. Ha vinto il Turner Prize nel 1994 e la Regina Elisabetta lo ha nominato Cavaliere dell’Order of British Empire. Oltre ad essere un architetto e un archeologo, è l’inventore di un nuovo linguaggio artistico ed un esploratore che ha posto come principale campo d’indagine le diverse relazioni fra l’involucro corporale, considerato alla volta architettura e sede della mente, e lo spazio architettonico o naturale col quale si relaziona. Gormley utilizza il calco grezzo del proprio corpo come matrice e misura della sua opera divenendo dunque soggetto, strumento e materia della sua ricerca. I suoi sé vengono così collocati nei contesti più disparati divenendo veicolo e simbolo di quell’eterna riflessione dell’uomo sulla mutevole realtà circostante: costretti a testa in giù e sospesi a un filo, in piedi a vegliare pensosi in cima agli edifici dei centri cittadini, su promontori innevati, semi-immersi in mare o in campi coltivati. I suoi lavori più recenti sono invece sempre più legati ai sistemi di energia, quanti e campi di forze, piuttosto che alle masse e ai volumi definiti.

ANGEL OF THE NORTH, 1998 Realizzata in acciaio, L'Angelo del Nord è l'immagine di un angelo in piedi alto 20 metri e con le ali aperte che misurano 54 metri. Le ali non sono perfettamente in linea, ma sono flesse di 3,5 gradi in avanti, per dare, secondo l'autore, la sensazione di un abbraccio. In un primo momento l’ “Angelo" ha suscitato qualche polemica sui giornali britannici, tra cui la campagna "Gateshead ferma la statua". La popolazione locale usa chiamare la scultura "L'esibizionista di Gateshead" (Gateshead Flasher), per la sua posizione e il suo aspetto. L’opera è in acciaio e pesa 200 tonnellate. La collinetta prescelta, nei pressi dell’autostrada, fu creata in seguito alla chiusura della miniera di carbone “Lower Tyne”, con i resti della struttura. È’ un tumulo che mar ca la fine dell’era delle miniere di carbone in Inghilterra. L’Angelo porta testimonianza delle centinaia e migliaia di minatori che hanno lavorato nei passati trecento anni.

ANOTHER PLACE, 1997 Ha causato una rivolta di pescatori e surfisti e scatenato una vera e propria battaglia politica e culturale. L’artista ha occupato per tre chilometri la riva della spiaggia con cento “Iron Men” da 650 kg rivolti verso l’orizzonte. Alla fine la pubblicità e l’indotto generati dall’opera (milioni di sterline) convinsero tutti a renderla permanente. Le sculture derivano da 17 calchi del corpo dello stesso artista protetto da un sottile strato di plastica da imballaggio. Le figure sono rappresentate in piedi, più o meno impettite, e le loro posture sono di diversi gradi di tensione e rilassamento. L’ idea è quella di indagare il tempo e la marea, l’ immobilità e il movimento, e in qualche modo coinvolgere le sculture nella vita balneare di tutti i giorni. Ogni scultura è distante circa 500 metri l’ una dall’ altra, e il complesso si estende per 2,5 chilometri sulla spiaggia e un chilometro nel mare. Le sculture arrivano ad essere sotterrate fino alle ginocchia.

MOSTRA A FIRENZE: “HUMAN” (2015) Human vede riunite più di cento opere di Gormley nelle sale interne della palazzina del Forte di Belvedere, sui bastioni, sulle scalinate e le terrazze, occupando ogni lato della fortezza cinquecentesca. Costruito a fine Cinquecento, per la sua posizione strategica il Forte si ergeva come simbolo di potere e difesa della città. Nel 2013 si concretizza l’intenzione di riaprirlo e di renderlo largamente accessibile ai cittadini. A questo proposito, Gormley decide di installare Critical Mass II, che è formata da dodici figure antropomorfe che rappresentano una serie di pose del corpo umano. Queste sculture possono essere orientate in modo differente. Nella zona est della terrazza inferiore al Forte, le dodici figure sono disposte in una progressione lineare che procede gradualmente dalla posizione fetale a quella completamente eretta che osserva l’orizzonte, evocando l’evoluzione dell’uomo. Sul lato opposto gli stessi corpi sono ammassati in ordine confuso, appaiono come una pila di scarti; qui si rifà alle ombre del secolo scorso, ai lati oscuri del progresso, all’abiezione di cui è capace l’essere umano. La grande esposizione che vede la ridefinizione della figura umana, trova la sua collocazione “naturale” a Firenze, città nella quale, tra Quattrocento e Cinquecento, artisti come Donatello e Michelangelo si sono dedicati allo studio della rappresentazione dell’uomo “ideale” in rapporto all’architettura....


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