Articolo 43 codice penale PDF

Title Articolo 43 codice penale
Author Chiara Carcione
Course Diritto penale del lavoro
Institution Università degli Studi di Siena
Pages 3
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Summary

spiegazione dell'articolo 43 c.p...


Description

ART 43 CODICE PENALE Art 43 c.p → descrive dolo, colpa, preterintenzione e tutte le forme di colpevolezza. La definizione di dolo è confusa e può suscitare dubbi ed equivoci. Tradizionalmente si cerca di far entrare nel concetto di dolo anche atteggiamenti in cui non esiste un intenzione. Il delitto è doloso quando l'evento è preveduto e voluto. Il dolo ha 2 componenti: • intellettiva → rappresentazione; • la volontà → elemento volitivo. L'evento è collocato come oggetto del dolo, ciò che il soggetto deve rappresentarsi e volere per essere in dolo. Il riferimento all'evento viene fuori perché questo termine è stato interpretato da alcuni come EVENTO NATURALISTICO, ma secondo una dottrina maggioritaria il termine evento nell'art 43 non significa evento naturalistico ma significa fatto di reato perché in realtà nelle varie norme del codice è usato in accezioni diverse. L'oggetto del dolo è il fatto materiale di reato e il dolo è rappresentazione di volontà del fatto materiale di reato. DOLO → la prima e originaria forma di responsabilità colpevole e all'inizio era proprio l'unica forma (perché si associava il reato alla cattiveria della persona). Si ritiene abbia varie forme: • DOLO EVENTUALE → • DOLO INTENZIONALE → ha di mira la realizzazione del reato. • DOLO DIRETTO → viene equiparato al dolo intenzionale perché il reato è lo scopo perseguito dal soggetto. Può assumere vari gradi di intensità e viene richiamato dall'articolo 133. Il dolo di premeditazione è una figura generale, è un aggravante dell'omicidio doloso ed è il più grave. Il dolo di impeto si ha quando la decisione di commettere il reato è immediata. Il dolo è formato da: • struttura; • oggetto → fatto di reato ; • accertamento del dolo → è una questione pratica, come si accerta in giudizio. La presunzione di non colpevolezza ha degli effetti pratici, non è solo una dichiarazione astratta perché significa che la colpevolezza deve essere provata dalla pubblica accusa → quindi il dolo va provato, non può essere presunto. Il procedimento ha ad oggetto inizialmente i dati esteriori di realtà, tutte le circostanze che hanno preceduto e successo il reato → raccolti questi elementi si valutano in base al criterio di pubblica esperienza (si usa la ragionevolezza). Si ha anche una terza fase, la valutazione di eventuali circostanze che possono aver fatto deviare il fatto esaminato dalle regole. L'onere di allegazione da parte dell'imputato → spetta all'accusa l'onere della prova, quindi nel caso di dubbio si assolve. COLPA → è simmetrica negativa al dolo, il delitto è colposo o contro

l'intenzione. Si ha quando l'evento, anche se preveduto non è voluto ma deriva da negligenza/imprudenza/imperizia. Art 61 → colpa con previsione. Il legislatore del 30 ha detto che la previsione del fatto anche se non voluto costituisca un aggravante. La previsione e la rappresentazione sono requisiti solo eventuali, è necessario che l'evento non sia voluto. La colpa viene ricostruita nei suoi elementi psicologici, dal punto di vista psicologico è un nulla, una non volontà, quindi psicologicamente è un dato negativo. La contrapposizione tra azione e omissione è la stessa tra dolo e colpa. Il primo elemento della colpa è negativo, il secondo è un elemento oggettivo che assume due forme: • negligenza/imprudenza/imperizia → colpa generica, violazione di regole cautelari non scritte • violazione di leggi/regolamenti/ordini/discipline contenenti regole cautelari scritte → colpa specifica perché si fa riferimento a specifici dati normativi. Con una violazione dell'art 2087 si ha una violazione generica. Colpa generica e colpa specifica possono anche sussistere insieme. Nel nostro ordinamento si ricorre sempre al giudizio penale, per tutelare le vittime. Il terzo elemento della colpa è quello che soggettivizza la responsabilità, cioè la rimprovabilità dell'inosservanza della regola cautelare al soggetto agente. Il sogg si rimprove perchè il fatto era prevedibile ed evitabile, si rimprovera perché si è realizzato un fatto che si poteva non realizzare seguendo le regole cautelari. Le regole cautelari scritte (si trovano ad esempio nel testo unico) sono la positivizzazione di giudizi di prevedibilità ed evitabilità. Per le regole di dirigenza/prudenza/perizia, essendo orali, vi deve essere la misura oggettiva della colpa. Secondo alcuni si deve guardare per valutare queste regole non scritte alla miglior scienza ed esperienza. Per non essere in colpa oggettiva bisogna richiedere uno standard così elevato che farebbe quasi sovrapporre la colpa oggettiva con la causalità. Per valutare la colpevolezza si guarda anche alle scoperte scientifiche non divulgate mentre qui no perché riguardano solo chi le conosce. Si hanno delle tesi divergenti perché più chiediamo uno standard alto più si allarga la responsabilità colposa, più è basso più si ristringe il campo. Quelli che ritengono troppo elevato questo standard dicono che bisogna guardare all'agente modello → è l'uomo esperto del settore, una persona dotata di capacità/esperienza/perizia e che si aggiorna ma non è la miglio scienza ed esperienza, quindi non può sapere proprio tutto. Non si fa riferimento alla professione svolta ma al tipo di attività che intraprende. Vi è una discussione su il terzo elemento della colpa, coloro che fanno richiamo alla miglior scienza ed esperienza come paramento della colpa oggettiva usano l'agente modello per soggettivizzare la colpa. Secondo alcuni la colpa dovrebbe essere parametrata alla capacità del soggetto e il che è inaccettabile perché si eliminerebbe la colpa. PRETERINTENZIONE → il delitto è preterintenzionale quando il soggetto

voglia un evento minore ma cagiona un evento maggiore non voluto (es: omicidio preterintenzionale e aborto preterintenzionale). È una figura che ha causato varie discussioni perchè si sono scontrate 2 teorie • la preterintenzione sarebbe dolo (per l'evento minore) misto a responsabilità oggettiva (per l'evento maggiore) → deriva da una vecchia concezione; • corrisponde a quanto detto dalla corte costituzionale nella senza n° 364 1988....


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