assi di variazione Linguistica PDF

Title assi di variazione Linguistica
Author Gloria Quadri
Course Linguistica italiana
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 7
File Size 212.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 169
Total Views 227

Summary

ASSI DI VARIAZIONE LINGUISTICA:La lingua cambia a seconda di fattori esterni, extralinguistici (esempio. il parametro del giovanilese è l’età del soggetto).5 assi della variazione: - Diacronia: variazione nel tempo - Diatopia: variazione nello spazio - Diamesia: variazione per i mezzi (parlato, scri...


Description

ASSI DI VARIAZIONE LINGUISTICA: La lingua cambia a seconda di fattori esterni, extralinguistici (esempio. il parametro del giovanilese è l’età del soggetto). 5 assi della variazione: - Diacronia: variazione nel tempo - Diatopia: variazione nello spazio - Diamesia: variazione per i mezzi (parlato, scritto, trasmesso..) - Diafasia: variazione per situazione comunicativa (argomenti, contesti..) da “phasis”, parlare - Diastratia: variazione per ceto sociale

DIATOPIA Diatopia: variazione linguistica dovuta al fattore spaziale. Persone che vivono in luoghi diversi si esprimono con lingue o variazioni linguistiche differenti. Origini: - Meccanismi di sostrato linguistico. Meccanismo per cui una lingua che si afferma in un territorio subisce l’influenza della lingua presente precedentemente nello stesso luogo. La lingua precedente è detta lingua di sostrato, quella che si impone è chiamata lingua di superstrato. (esempio. i nuovi territori conquistati dai romani parlavano un latino differente dal latino di Roma poiché influenzati dalla loro lingua d’origine) - Meccanismi si superstrato linguistico Meccanismo per il quale la lingua che si sovrappone influenza quella a cui si è sovrapposta. [ il dialetto è la lingua parlata in un determinato luogo, gli italiani regionali sono le lingue di sostrato ormai influenzate da quelle di superstrato]

DIALETTO Il termine dialetto iniziò ad essere utilizzato quando venne correlato alla lingua. I dialetti italiani non sono dialetti dell’italiano, ma del fiorentino. Un dialetto è un sistema linguistico divenuto secondario rispetto ad uno dominante, dove con secondario si intende subordinato; i dialetto non è una lingua standard ma è subordinato ad una lingua standard. Tra lingua e dialetto la distinzione si basa su criteri di tipo: - Storico. - Geografico - Sociale (perché utilizzato in determinate occasioni) - Funzionale (perché non utilizzato in ambiti tecnici scientifici) Quindi, il dialetto è un sistema linguistico definito diatopicamente, tipico di una certa regione, con una differenza di raggio funzionale, sociale e comunicativo rispetto ad una lingua standard di cui il dialetto è diventata una lingua secondaria e meno prestigiosa. Per Pellegrini è possibile suddividere i dialetti in 5 grandi aree (ora ormai cambiate perché il sardo e il friulano sono state dichiarate lingue e non dialetti). La Linea la Spezia-Rimini, Linea Roma-Ancona fungono da confini, linee di passaggio tra i dialetti; rispettivamente una da i dialetti settentrionali e centrali , l’altra tra i centrali e meridionali. Queste sono composte da fasci di linee, detti isoglosse, cioè linee immaginarie che uniscono punti geografici che presentano lo stesso fenomeno linguistico.

I dialettofoni esclusivi, coloro che parlano esclusivamente dialetto sono diminuiti; mentre gli italofoni esclusivi, coloro che parlano solo italiano sono aumentati. (dati Istat dal 74 al 2015) Sempre gli stessi dati hanno dimostrato delle correlazioni tra l’uso del dialetto e: Analfabetismo. (spesso di dialettofoni esclusivi sono coloro in possesso della licenza elementare) - Età. (per lo più tra anziani) - Luoghi (alcune regioni più di altre) - Contesti (soprattutto in famiglia) Il dialetto e la lingua non sono codici esclusivi, una non esclude l’altro. Bilinguismo: compresenza di due sistemi linguistici diversi nel repertorio di una persona o comunità. Esso può essere un bilinguismo con : - Diglossia. Ovvero quando le varietà presenti hanno diverso prestigio e impiegate in domini e usi differenti. Le due varietà non possono essere scambiate negli usi. - Dilalia. Situazione di compresenza di sistemi linguistici, con status diversi, ma che possono essere usate in tutti i domini. - Dominio. È la classe di situazioni che appartengono allo stesso campo d’esperienza e hanno alcune caratteristiche in comune. (dominio familiare, lavorativo, con estranei..) Alternanza di codice: quando il parlante sceglie il codice da utilizzare in relazione al dominio. Cambio di codice: passaggio da un codice all’altro durante la stessa conversazione. Questo ha 3 modalità: - Code-switching Passaggio da un codice all’altro all’interno della stessa situazione comunicativa, interfrasale. - Code-mixing Mescolanza di due codici a tutti i livelli (fonologico, morfologico..). itrafrasale. - Prestito Cambio di codice limitato al livello lessicale, ad una sola parola. Ultimamente si è registrato un aumento dell’uso del dialetto. Esso può essere legato alla nuova percezione collettiva del dialetto, non si pensa più sia una lingua meno dignitosa. Dialetti italianizzat: varietà di dialetti nate dall’influenza ricevuta dall’italiano, la lingua superstrato. Questo fenomeno può essere motivato dalla necessità di nuovi termini che non esistevano in dialetto o ancora, dalla sostituzione di parole dialettali in declino con nuovi termini più vicini alla lingua nazionale (esempio da magiustra è diventata fragula). Meccanismo di superstrato . Italiani regionali: varietà di italiano che possiedono caratteristiche peculiari di una determinata area geografica.

Questi sono nati dall’incontro tra italiano regionale e lingue dialettali. (esempio. un dialettofono esclusivo imparava l’italiano mantenendo però delle strutture del suo dialetto). Queste caratteristiche diventano più numerose più il parlante non abbia ricevuto un istruzione. Meccanismo di sostrato.

DIAMESIA Diamesia: insieme della varietà della lingua italiana che dipendono dal mezzo utilizzato per la trasmissione (da “mesos”, mezzo). I sue estremi dell’asse diamesico sono lo scritto e il parlato. Caratteristica scritto: - Lunghi tempi di programmazione - Correzioni - Si può ripercorrere, esaminare; poiché viene mantenuto Caratteristiche parlato: - Brevi tempi di programmazione - Possibilità di temi sospesi - Autocorrezioni - Parole generiche (meno tempo di pensare a parole specifiche) - Sintassi tendenzialmente più semplice (prevalenza di paratassi) - Tratti prosodici (tono, ritmo e velocità, intonazione) - Tratti paralinguistici (gestualità, espressioni..) - È evanescente, non dura e quindi non si può riesaminare Esistono delle varietà intermedie tra scritto e parlato. Per esempio il monologo (non teatrale): ha maggiore unità tematica, o ancora le manifestazioni di discorsi orali che prevedono una previa stesura scritta (conferenze, relazioni, oratoria, copioni teatrali che rientrano nella sezione del PARLATO-RECITATO), questi potrebbero sembrare puramente parlato ma non si verificano interferenze, scambi di battute, autocorrezioni e segnali discorsivi tipici del parlato, in più la sintassi è complessa e legata alle caratteristiche dello scritto. C’è anche il trasmesso (radio, TV, chat, e-mail, SMS), dove quest’ultimo risulta scritto per via del mezzo Utilizzato ma nella stesura si verificano le particolarità del parlato quali la sintassi semplice, lo scambio di battute immediato e la programmazione linguistica breve.

IL TRASMESSO Francesco Sabatini introduce il “trasmesso” , la dimensione comunicativa dei messaggi che necessitano di un apparato tecnico (mass media). Non è una variazione linguistica, bensì una nuova situazione comunicativa atipica.

Questo condivide alcuni carattere dello scritto e altri del parlato. Viene percepito sia a carattere vicino sia a carattere distante.

IL FUMETTO Caratteristiche fondamentali derivano in gran parte dalla sua stretta connessione con l’immagini. Il fumetto tende ad utilizzare frasi e parole brevi per necessità di spazio. Questa tipologia di opera ci permette non solo di sentire ma anche di vedere i contesto extralinguistico delle enunciazioni. Si può definire “parlato-scritto” perché sono testi scritti che simulano il parlato, questo avviene per mezzo di alcune strategie come troncamenti, interruzioni, elementi deittici (elementi che necessitano delle informazioni extra per essere compresi), caratteri dell’italiano medio , neostandard. Tutte queste caratteristiche però dipendono dall’autore e dalla tipologia di fumetto. Altri mezzi comunicativi sono dati dallo stile della scrittura (maiuscole, grassetto, punteggiatura multipla di seguito).

LA CANZONE È uno scritto nato per essere cantano. [Oliver Sacks ha delineato delle vie neurologiche differenti per la pronuncia di parole cantate rispetto a quelle parlate normalmente, ciò spiega anche come una persona afasica o con altri disturbi del linguaggio riesca a cantare senza problemi]. Interconnessione fra testo e musica. Gli autori devono sottostare ad elementi di ritmo e quindi adattare il testo (spesso vengono cambiati gli accenti per necessità di ritmo). Evoluzione diacronica importante della canzone in Italia. Se prima la canzone italiana era fermamente nazionale, ora è aperta ad influenze europee e nazionali. [Sanremo dal 51 è il palco made in Italy. Il momento di svolta arriva nel ’58 con Modugno e “il blu dipinto di blu”. È una rivoluzione perché per la prima volta scrive con immediatezza e colloquialità. Le canzoni sanremesi da qui verranno chiamate “canzonette” a causa della loro prevedibilità di temi (amore), per la loro scelta linguistica media e scelta metrica (rime..). ] LE CANZONI DI AUTORE Michele Cortelazzo in uno studio sulle canzoni individua negli anni’60 una svolta, i cantautori. Questi creano fughe dalle solite canzoni, dagli stereotipi sanremesi. Qui la musica passa in secondo piano rispetto alla parola che viene caricata di grande potenza. Maggiore espressività puntano a riferimenti letterari o toni aulici; da qui la canzone d’autore venne chiamata “lingua poetica di consumo”. IL RAP La parola diventa più importante della musica, infatti la musica diviene il più semplice possibile. Parlato spontaneo e informale. Negli ultimi vent’anni si registra una riscoperta del dialetto che si individua anche nel rap. Questo accadde perché risulta avere una carica espressiva maggiore. Come per il dialetto, aumenta l’apertura alla componente straniera.

IL PARLATO TRASMESO DELLA RADIO È un ibrido tra il parlato e lo scritto, avrà caratteristiche di entrambi gli estremi degli assi. Avrà le caratteristiche del parlato quali, il tono, il ritmo.. tutti quegli elementi legati ad un aspetto extralinguistico. Le caratteristiche dello scritto saranno la possibilità di mantenimento (podcast..), una comunicazione unidirezionale, luoghi diversi tra i comunicanti, elevato numero di destinatari. Tratti specifici rispetto agli altri mezzi:

-

Passa la voce ma non l’immagine (passano tratti paralinguistici come tono, intonazione ma non quelli come gesti, espressione del viso). Ascolto non esclusivo, non attento che può comprometterne l’efficacia. Frasi brevi e semplici (sia perché l’ascolto non è attento, sia per far si che sia alla portata di tutti). Pronunce regionali

Diverse tipologie di parlato radiofonico su base di improvvisazione linguistica: 1) Radio notiziari brevi. Sostanzialmente testi scritti letti dal radiofonico; dunque manca l’improvvisazione. 2) Radio notiziari lunghi. Più improvvisazione di quelli brevi poiché presenti anche telefonate ed interventi di altre persone. 3) Programmi contenitori, di varietà. “chiacchere” tra i conduttori, giochi a premi, interviste.. Più improvvisazione, seppur sempre presente una scaletta.

DIAFASIA Sotto l’italiano ci sono diverse varietà (giovanilese, burocratico..). La diafasia dipende dal: 1) Parametro della situazione comunicativa (formale, informale) 2) Parametro della confidenza tra i soggetti 3) Parametro dell’argomento del discorso. Le lingue speciali dipendono da questo ultimo parametro. Le lingue speciali le modalità di esprimersi in ambito specialistico, soprattutto tecnico-scientifico. (sono varietà diafasiche) Il sottocodice è invece la varietà della lingua correlata all’argomento di cui si tratta (medicina, sport, etc.), all’interno del quale possono esserci ulteriori specificazioni (pediatria, calcio, etc.). Il linguaggio delle lingue tecniche è caratterizzato dalla neutralità emotiva, che esclude i caratteri connotativi legati alle singole voci. Come si compone il lessico delle lingue speciali: - importano termini dal greco o lingue stranieri. - creano neologismi (formazione tramite suffissi; -ite significa infiammazione acuta), - risemantizzatine (presa di una parola comune e attingergli un nuovo significato specifico; esempio. Galileo diede un significato tecnico specifico alla parola “forza”). - acronimi (esempio. la tac ospedaliera è un acronimo, tomografia assiale computerizzata). - eponimi (termine che derivano dai nomi propri di persona; esempio. morbo di Parkinson). Testualità delle lingue speciali: caratteri rigidi, specifici, note, citazioni, rinvii interni (vedi sopra, come abbiamo detto prima..), connettivi (ne consegue che, nel caso che..)

Morfosintassi: uso limitato di verbi per lasciare più spazio a nomi specifici (esempio. foglio illustrativo), verbi generici, uso del passivo e delle forme impersonali.

REGISTRI I registri dell’italiano dipendono da tutti e tre i parametri della diafasia. Essi variano a seconda del rapporto tra interlocutori e contesto, dipendono dal grado di formalità o informalità della situazione comunicativa e che spesso si adeguano all’interlocutore. 1) BABY TALK: registro linguistico adottato per rivolgersi ai bambini, intonazione dolce, lessico semplice e morfologia semplificata, vezzeggiativi. 2) ELDERLY SPEAK: nei confronti degli anziani, fenomeni di iperadattamento possono essere visti come offensivi. 3) FOREIGNER TALK: quando ci si rapporta alle persone stranieri, fenomeni semplificanti della Morfosintassi.

DIASTRATIA Diastratia : insieme della varietà della lingua italiana dipendenti dalla condizione socio-economica del soggetto.

VARIETA’ PIU’ BASSE Italiano popolare: “Modo di esprimersi di un incolto che, sotto la spinta di comunicare e senza addestramento, maneggia quella che ottimisticamente si chiama lingua ‘nazionale’ , l’italiano” Tullio de Mauro “Il tipo di italiano imperfettamente acquisito da chi ha per madre lingua il dialetto” Manlio Cortelazzo “L’italiano dei semi-colti” Bruni, D’Achille “Insieme di usi ricorrenti nel parlare utilizzati da quelle persone non istruite e che per lo più utilizzano il dialetto, caratterizzati da numerose devianze rispetto all’italiano standard” Berruto Utilizzato da persone incolte e semi-colte, solo con un istruzione di base. Caratteri linguistici: - Frequenti errori nell’accentazione - Semplificazione dei nessi consonantici complessi (esempio. pissicologo contro psicologo) - Ipercorrettismo. Il parlante sapendo delle sue tendenze dialettali, una volta che scrive tende a cercar di correggere anche quando non ve ne è il bisogno (esempio. baccio contro bacio) - Assimilazioni o omissioni delle consonanti nasali - Italiano popolare scritto:  L’ “H”  Semplificazione di -gl, -cq..  Estensione nella -q velare (qucina..)  Punteggiatura mancante o a caso

-

-

Tendenza a regolare i paradigmi maschili e femminili usando la -a o -o spesso sbagliando (esempio. la moglia contro la moglie) Rafforzamento di comparativi o superlativi (esempio. il più migliore..) Scambi nel sistema verbale (esempio. ho rimasto contro sono rimasto, vi avete sbagliato contro vi siete sbagliato) e forme improprie (esempio. vada contro vada) Uso dei malapropismi ,ovvero l’uso di parole storpiate sul piano del significante; cioè quando si usa una parola foneticamente simile a ciò che si vuole esprimere (esempio. somatizzare per sodomizzare, celibe per celebre..) Errore nei suffissi o prefissi L’uso di popolarismi espressivi (esempio. “un macello” usato per disastro) Ricorso a dialettismi per riempire i “vuoti” (termini stranieri per i migranti)

Italiano per stranieri: E’ quella lingua italiana parlata da persone non di madrelingua. L’italiano risulta essere la 21esima lingua parlata al mondo e la 4° più studiata. “Interlingua” Selinker 1972: l’interlingua è un sistema linguistco a sé stante che è frutto di tentatvi di riprodurre la lingua di target (quella che si vuole acquisire). È dunque un sistema in contnuo mutamento, non si conclude mai. (a sé stante perché non è più ne la lingua di partenza, ne quella d’arrivo) Elementi che influenzano l’interlingua: - La lingua madre del soggetto - La frequenza e il modo in cui avviene l’apprendimento Caratteri: - Coniugazione del verbi errati - Coniugazione e posizionamento dell’articolo (particolarmente per i russi) - Malapropismi - Modi di dire tradotti letteralmente che spesso in italiano non trovano senso Spesso avvengono dei prestiti da una lingua straniera all’italiano (esempio. sushi, tacos..) Parole del gergo straniero che si sovrappongono a quello italiano (esempio. a milano il termine “zio” significa sia amico che poliziotto (dalla lingua africana))....


Similar Free PDFs