Attivazione extrafollicolare dei linfociti B PDF

Title Attivazione extrafollicolare dei linfociti B
Course Immunologia
Institution Università degli Studi della Tuscia
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sbobine relative all'argomento trattato in classe riviste con eventuale aggiunta di informazioni...


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Attivazione extrafollicolare dei linfociti B La risposta ad antigeni T-dipendenti dei linfociti B nei foci extrafollicolari produce anticorpi a bassa affinità che possono circolare e limitare la diffusione di un’infezione. La risposta extrafollicolare contribuisce anche alla formazione dei linfociti T helper follicolari (TFH) che migrano nel follicolo e sono necessari per la formazione del centro germinativo. Nella milza, i foci extrafollicolari si formano nelle regioni esterne dei manicotti linfoidi periarteriolari (PALS) o tra le regioni T e la polpa rossa. Strutture simili si osservano si osservano nei cordoni midollari dei linfonodi. I linfociti T attivati dai linfociti T helper tramite CD40L nei foci extrafollicolari vanno incontro a scambio isotipico. Le cellule generate nei foci extrafollicolari che producono anticorpi sono prevalentemente cellule a breve sopravvivenza che non acquisiscono la capacità di migrare in siti distali quali il midollo osseo.

Alcuni linfociti B attivati dei foci extrafollicolari ritornano nel follicolo, partecipando alla formazione del centro germinativo e subendo alcune modificazioni che determinano una risposta anticorpale più potente e di durata maggiore. Questi linfociti B vanno incontro ad un intenso scambio di classe (switching isotipico) e alle mutazioni somatiche a carico dei geni V (IPERMUTAZIONE SOMATICA ). In seguito i linfociti B migrano nella zona chiara, dove incontrano le cellule dendritiche follicolari (FDC) che presentano l’antigene e i linfociti TFH. I linfociti B dotati di recettori Ig con maggiore affinità sopravvivranno selettivamente e si differenzieranno in linfociti B secernenti anticorpi o in linfociti B della memoria. Le cellule che producono anticorpi si localizzano nel midollo osseo sotto forma di plasmacellule a lunga sopravvivenza, le cellule della memoria invece vanno incontro a ricircolo. IPERMUTAZIONE SOMATICA Le mutazioni somatiche che si verificano, durante le divisioni mitotiche del linfocita B attivato, a carico dei geni codificanti per le regioni variabili (V) dei linfociti B del centro germinativo generano anticorpi dotati di diversa affinità per l’antigene. Successivamente il legame all’antigene esposto sulle cellule dendritiche follicolari (FDC) è necessario al linfociti B per non andare incontro ad apoptosi. Le cellule follicolari dendritiche (FDC) saggiano con i recettori per gli immunocomplessi (Fc receptor), l’affinità tra anticorpo e antigene e selezionano i linfociti che possiedono un’affinità elevata, coadiuvate dai TFH (MATURAZIONE DELL’AFFINITÀ). Gli immunocomplessi (Ab-Ag) associati alle FDC proteggono i linfociti B dalla morte apoptotica mediata da Fas (il recettore di morte). Se il linfocita non deve morire viene attivato FLIP (inibitore di apoptosi indotta da Fas) che blocca il complesso di morte cellulare (FADD- Fas associated death domain). Le FDC non mandano solo segnali anti-apoptotici, ma promuovono la proliferazione e la sopravvivenza dei linfociti B selezionati producendo citochine quali IL-15 o molecole di adesione. Questa competizione sempre più stringente porta ad un aumento medio dell’affinità degli anticorpi per l’antigene con il progredire della risposta immunitaria umorale....


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