Bonding diretto guidato PDF

Title Bonding diretto guidato
Author Francesco Caracciolo
Course Ortodonzia ii
Institution Università degli Studi di Palermo
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Summary

Master in Ortognatodonzia Clinica - tesina 2011 In questo lavoro si propone per il bonding diretto degli attacchi ortodontici un dispositivo termostampato con funzione di dima....


Description

Il bonding diretto guidato

I risultati di Bonocore trovano un ideale complemento negli studi di Rafael Bowen,grazie ai L'importanza di un preciso posizionamento delle quali si deve la sintesi di un monomero resinoso,il apparecchiature ortodontiche fisse è un concetto che BIS-GMA,con cui si ottiene una nuova generazione si è sviluppato negli ultimi decenni. Nella tecnica di materiali compositi privi di metil-metacrilato e del edgewise multi-bande le informazioni che suo polimero. Il primo adesivo,derivante dalla sintesi derterminavano la posizione dell'elemento dentario del nuovo monomero, per specifico uso ortodontico erano inserite nel filo ortodontico. Per questo motivo si deve alla Unitek che nel 1977 introdusse il non era valutato come fattore decisivo per il successo Concise Ortho Adhesive. Il progresso delle tecniche della terapia una collocazione ideale dell’insieme e dei materiali adesivi è accompagnato dai primi banda-bracket.La successiva commercializzazione tentativi di bonding diretto.Allo scopo di delle apparecchiature pre- informate porta a incrementare la forza di legame con il dente, sui riconsiderare il valore del posizionamento,che classici brackets gemellari edgewise vengono saldate pertanto diviene uno dei fattori più importanti per il retine formate da sottili fili di acciaio.Le innovazioni successo del trattamento ortodontico. riguardanti le caratteristiche dei brackets culminano negli anni ‘70 con l’annuncio ,da parte di Lawrence Evoluzione dell’apparecchiatura F. Andrews,di una apparecchiatura costituita da ortodontica : da multi-bande a multiattacchi differentemente progettati per ciascun brackets dente,in modo che la loro interazione con fili privi di qualsiasi piegatura,avrebbe alla fine portato ogni La progettazione dei brackets ortodontici ha elemento dentario nella posizione ideale.La inevitabilmente risentito del progresso dei materiali dentari.Il legame con lo smalto che si poteva ottenere commercializzazione di questa apparecchiatura con i cementi dentali utilizzati fino agli anni ‘70 era chiamata straight-wire si deve ad Acompany. Probabilmente una dei fattori determinanti per il debole,di certo non sufficiente a consentire il successo dell’apparecchiatura di Andrews è stata successo clinico del bonding : per questo motivo I l’introduzione dei fili in nichel-titanio,prodotti da brackets ortodontici venivano saldati su bande Unitek sul finire degli anni 70’ grazie agli studi di che,tramite un cemento,realizzavano un legame con George Andreasen . la superficie del dente in maniera del tutto analoga ad Il bonding indiretto una corona di acciaio cementata su un moncone protesico. Le apparecchiature stright-wire contengono le informazioni relative al torque,al tip e all’in-out:per Fin dagli anni ‘50 I ricercatori si occuparono di esprimere al meglio le proprie caratteristiche è trovare un metodo per incrementare la forza di essenziale un preciso posizionamento dei brackets. adesione fra i materiali da otturazione e lo La versatilità dell’apparecchiatura consente inoltre il smalto.Una pietra miliare nell’ambito di questo argomento sono gli studi di Michael G.Buonocore, cosiddetto bonding strategico,ovvero un modo di un ricercatore di origine italiana dell’Eastman dental collocare i brackets che si discosta dal center di Rochester.Nel 1955 pubblica il celeberrimo posizionamento standard che potrebbe rivelarsi articolo “A simple method of increasing the adhesion inadeguato in alcuni casi o rendere più difficile la of acrylic filling materials to enamel surfaces.” nel soluzione di alcuni problemi clinici. quale spiega la tecnica della mordenzatura acida.

Introduzione

Il bonding diretto è una procedura relativamente semplice da apprendere e anche un operatore che non si occupa di ortodonzia,ma che ha una esperienza lavorativa nel campo della odontoiatria conservatrice o protesica,comprende la sequenza detersione, mordenzatura,e bonding;tuttavia un accurato posizionamento dei brackets è una procedura non facile,soprattutto per gli elementi dentari dei settori latero posteriori.L’utilizzo degli attacchi autoleganti, che ormai hanno raggiunto una quota di mercato importante,complica ulteriormente questa procedura,poichè sono bracket che nella maggior parte dei casi hanno riferimenti assiali e orizzontali meno pronunciati.In ogni caso perfino i migliori ortodontisti rilevano,durante il corso di una terapia,uno scorretto posizionamento di qualche attacco e pertanto effettuano il rebonding:per questo motivo si sono sviluppate,dagli anni ‘70 a oggi,procedure per il trasferimento dei brackets posizionati sui modelli alle arcate dentarie del paziente.Lo scopo principale è quello di effettuare un bonding più accurato e veloce.Una buona parte di queste tecniche derivano dai lavori di Silverman (1972): questo autore ha proposto l’utilizzo di un materiale temporaneo per l’adesione dei brackets sul modello di gesso che,una volta inseriti all’interno di una struttura in silicone simile ad un cucchiaio individuale e ripuliti dall’adesivo provvisorio, vengono trasferiti sulle arcate dentarie del paziente e incollati contemporaneamente con un cemento adesivo auto-polimerizzabile a base di BIS-GMA.Il principale difetto di questa procedura è l’utilizzo separato dei 2 componenti dell’adesivo autopolimerizzabile,i quali entrano in contatto solo con l’applicazione del tray,ma poichè non riescono a miscelarsi adeguatamente,si determina una incompleta polimerizzazione.Lo stesso autore ha proposto il bonding di brackets con basi dotate di retina saldata e perforata con un adesivo BIS-GMA a polimerizzazione con ultravioletti. La successiva proposta operativa di Thomas(1979) oggi riscuote probabilmente i maggiori consensi:la tecnica si basa,come la precedente,sulla produzione di un tray in silicone in cui sono disposti i brackets dotati di una “custom base”,la quale altro non è che la resina composita rimanente sulla base dell’attacco dopo la separazione dal modello di gesso.In questo modo si ha un più aderente combaciamento dente-attacco,per cui si va a posizionare il bracket con un apporto minimo di sigillante autopolimerizzante e quindi con un trascurabile eccesso di materiale attorno gli attacchi.La tecnica originariamente prevedeva l’utilizzo con dei 2 componenti della resina adesiva non miscelati,ma applicati separatamente prima dell’applicazione del tray,successivamnente,nella

tecnica modificata,fu utilizzato l’adesivo autopolimerizzante già miscelato al momento dell’applicazione del tray. Il vantaggio della riduzione di materiale in eccesso con le tecniche “custom base” è evidente.Sempre a Thomas si deve l’introduzione dei tray termoformati trasparenti che,successivamente,sono stati largamente utilizzati insieme agli adesivi a polimerizzazione luminosa.Hickham ha brevettato nel 1985 un sistema con doppio tray termoformato,dei quali uno in materiale morbido viene termoformato sul modello con i brackets,l’altro che è più rigido,viene termostampato sul morbido.L’applicazione di questi due tray avviene separatamente:dopo l’inserimento del tray con gli attacchi si applica il tray duro che assicura un preciso controllo della posizione e permette una pressione efficace. Sul tray sottostante.Un ulteriore sviluppo di questa tecnica con doppio tray prevede la costruzione di una mascherina per la mordenzatura:viene preparata tracciando con una matita il contorno della base del bracket. La successiva termoformatura della mascherina trasparente con materiale morbido consente ,utilizzando un bisturi,la sagomatura di un foro con una forma corrispondente alla base dei brackets:una volta posizionata sull’arcata la mascherina permette la deposizione del mordenzante nella identica posizione su cui verrà collocato il bracket. Per coloro che prediligono la tecnica “custom base” si è rivelato molto vantaggioso il sistema adesivo proposto da Sondhi(1999):si tratta di un sigillante costituito da 2 componenti,di cui uno va applicato sulla superficie dentale,mentre l’altro si depone sul bracket che è stato ribasato con un materiale composito.Nel momento in cui si inserisce il tray,il contatto che si realizza fra i 2 componenti determina l’inizio della reazione di polimerizzazione che,dopo appena 2 minuti,sviluppa una tale forza di legame da consentire la rimozione del tray.Un autore che si è occupato di migliorare la precisione nel posizionamento dei brackets è Kalange:la sua tecnica prevede la tracciatura sul modello di 3 linee di riferimento:una assiale,una orizzontale corrispondente alla posizione dello slot e un’altra,pure orizzontale,a livello delle creste marginali.Si rivela particolarmente utile per un corretto livellamento delle creste marginali, soprattutto nei casi in cui si hanno elementi dentari che presentano dimensioni anomale o che sono dotati di cuspidi particolarmente abrase .

Bonding diretto e bonding indiretto: dati della letteratura a confronto Gli studi sul bonding indiretto si sono orientati sulla valutazione della forza di adesione e sulla precisione di posizionamento. Nel lavoro di Aguirre non sono emerse differenze significative sulla forza di adesione,Per quanto riguarda il posizionamento è stata rilevata una più elevata precisione sui canini superiori e inferori con il metodo indiretto,e una magiore precisione del metodo diretto sui secondi premolari inferiori.Il tempo richiesto per il bonding indiretto è leggermente superiore al bonding diretto,ma il tempo alla poltrona è quasi dimezzato. Il lavoro ha coinvolto soltanto 11 pazienti e un operatore. Lo studio di Koo,eseguito su manichini,rileva una mancanza di accuratezza in entrambi i metodi,ma attribuisce un miglior risultato al sistema indiretto,soprattutto per quanto riguarda i valori verticali del posizionamento. Yi ha utilizzato 54 premolari estratti,inseriti in una struttura di resina acrilica.Di questi,27 sono stati sottoposti al bonding diretto i rimanenti al bonding indiretto.Dopo 72 ore sono stati sottoposti all’azione esercitata da una apparecchiatura per misurare la forza di distacco.Non si sono rilevate differenze significative fra il bonding diretto e l’indiretto,entrambi hanno superato il valore minimo suggerito per il successo clinico.In seguito al debonding ,anche la quantità residua di adesivo rimasto sulla base dei brackets era analoga. Klocke ha rilevato l’inadeguatezza del composito a polimerizzazione termica per la ribasatura dei brackets poichè realizza una forza di legame considerevolmente più bassa degli altri metodi adesivi.Il metodo di Thomas,sia nella versione originaria(con adesivo di Sondhi) che in quella modificata,ha mostrato forza di adesione comparabile al bonding diretto con Transbond XT.La ricerca è stata effettuata su molari di bovini.

Bonding diretto guidato Nonostante i vantaggi elencati,la maggior parte degli operatori preferisce utilizzare il bonding diretto. Le motivazioni sono diverse:per esempio,un aumento dei costi per le spese di laboratorio oppure,nel caso sia l'odontoiatra stesso a provvedere personalmente,si deve considerare il tempo per la realizzazione della struttura di trasferimento dei brackets che,sommato a quello della fase clinica,potrebbe essere maggiore del sistema diretto;inoltre,la previsione di un tempo più breve alla poltrona potrebbe essere vanificata dal distacco di uno o più brackets,evenienza probabile soprattutto nel caso di un operatore inesperto che non abbia mantenuto il campo di lavoro asciutto. L'impossibilità di avere una completa visione dell'area di lavoro, dopo l'inserimento di una mascherina per il bonding indiretto,può essere un altro fattore indesiderato,così come non poter realizzare una pressione sul bracket durante la polimerizzazione dell’adesivo. Non va inoltre trascurato anche un aspetto psicologico per cui,ogni innovazione che viene inserita nella pratica quotidiana,può essere un ulteriore elemento di stress. Nel caso del fallimento del bonding di un cospicuo numero di attacchi,si deve anche considerare la possibilità che il paziente chieda spiegazioni oppure che si mostri dubbioso sulle capacità dell’operatore. Viene proposta una metodica alternativa al bonding indiretto che,per mezzo dell'ausilio di una mascherina dotata di un alloggiamento per i brackets,dovrebbe facilitare un preciso bonding diretto pur lavorando con la piena visibilità dell'area di lavoro,e quindi consentendo un pieno controllo dell’area di lavoro. La tecnica potrebbe rivelarsi utile per quegli operatori restii ad abbandonare il bonding diretto per cui,una volta sperimentato il vantaggio di un posizionamento guidato,potrebbero essere indotti a utilizzare il sistema indiretto.

dispositivo che,applicato sulla arcata,fornisce una guida al posizionamento degli attacchi ortodontici.

1. Sulle superfici vestibolari degli elementi dentari del modello si tracciano gli assi e si applica uno strato di isolante.

2. Applicazione delle basi sul modello: depositare la colla vinilica sul lato della retina ritentiva e collocare la base nella posizione adeguata con l’ausilio di un altimetro.

Procedura extraorale Gli alloggiamenti nei quali si inseriscono gli attacchi vengono preparati ritagliando dalla mascherina la sagoma delle basi dei brackets. La preparazione non è molto dissimile dalla procedura per la preparazione di una mascherina per mordenzatura.La termoformatura di un foglio termoplastico sul modello determina la produzione di un dispositivo che riproduce la forma dell’arcata con le basi dei brackets.Rimuovendo la porzione del foglio termoplastico che copre le basi,si ottiene un

3. Visione frontale e occlusale del modello dopo l’applicazione delle basi.Si deve attendere il tempo necessario all’essiccazione della colla prima di effettuare la termoformatura.

4. Per la termoformatura della mascherina è preferibile un 7. Il taglio è stato eseguito all'altezza dei colletti. materiale come il copoliestere ,abbastanza rigido anche con spessori ridotti(Erkodur 0,6 - 1 mm).Un modello di eccessiva altezza determinerebbe un assottigliamento indesiderato della mascherina,pertanto si consiglia mediante una squadramodelli l’eliminazione del gesso appena sotto i colletti.

8. Staccare la parte del foglio termostampato che si trova sotto i colletti.

5. Il modello dopo la termoformatura .

9. Separazione della mascherina dal modello:le basi potrebbero restare adese al modello oppure,nonostante l’esiguo spessore, rimanere all’interno della mascherina. 6. Separazione della mascherina dal modello:si utilizza un disco montato su un manipolo dritto.

10. Recupero delle basi:tenute in acqua per 30 minuti e trattate con uno spray al bicarbonato,potranno essere riutilizzate. Staccare la pellicola protettiva interna.

12. Prima di effettuare il bonding,è utile provare la mascherina e simulare il posizionamento dei brackets su un modello di studio.Se la mascherina è stata sagomata correttamente,il collocamento degli attacchi è agevole e si ha una sensazione di stabilità nel momento in cui raggiungono la propria posizione.

Procedura clinica La fase clinica ha una procedura sovrapponibile al bonding diretto.

11.Gli alloggiamenti per i brackets vengono sagomati con forbici a lame corte. Nella foto si vedono nel dettaglio 4.3, 4.4, e 4.5.La forma disuguale è in funzione della differente difficoltà di inserzione. Per quanto riguarda il bonding del gruppo anteriore,il bracket viene posto in posizione cervicale rispetto all'alloggiamento e poi,con un movimento di scivolamento in direzione occlusale,si porta all'interno dell' alloggiamento. Questo movimento di inserzione assiale sarebbe invece estremamente difficile per i settori latero posteriori,pertanto si prevede una sagomatura con eliminazione della porzione 13. La mascherina di posizionamento può essere utilizzata mesiale dell' alloggiamento .In questo caso la funzione di guida anche per guidare la mordenzatura. nel posizionamento è data dall'angolo disto-occlusale dell'alloggiamento e il movimento di inserzione non è verticale,ma obbliquo.

11. La forma della base è un fattore che influenza il posizionamento all’interno della mascherina:quella con gli angoli retti,a sinistra, offre una sensazione di maggior sicurezza nella collocazione all’interno della mascherina.Con le forme arrotondate può essere più indaginoso trovare la corretta posizione.

14. I brackets collocati negli alloggiamenti.

15. La rimozione della mascherina è estremamente semplice se effettuata a partire dalla estremità distale.

16. Bonding completato:è possibile notare alcuni residui di adesivo in eccesso.

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