Canto XVII Paradiso - domande e risposte PDF

Title Canto XVII Paradiso - domande e risposte
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Perugia
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Summary

domande e risposte...


Description

CANTO XVII PARADISO

1. Spiega la similitudine che ruota attorno a Ippolito d'Atene. 2. Il canto è occasione per ringraziare i maggiori mecenati presso i quali ha dimorato il poeta: quali sono e cosa si dice di loro? 3. Dopo aver letto la parte finale del canto illustra qual è, in conclusione, la missione affidata al poeta. 4. Spiega i versi 37-42 che chiariscono il rapporto tra la conoscenza del futuro che possono avere i beati e la predestinazione. 5. Indica i versi in cui parla o si allude a ciascuno dei seguenti personaggi: Enrico VII, Bonifacio VIII, Clemente V, i Guelfi Bianchi. 6. Che differenza c'è tra il linguaggio che usa Cacciaguida nel fare la sua profezia a Dante e quello con cui rispondevano gli oracoli? 7. Cacciaguida dice che Dante deve rivelare quello che ha visto per essempro; Spiegati, aiutandoti con il dizionario, che cos'è l'exemplum e in quale ambito ricorreva spesso nel Medioevo. RISOPINDO: 1) Ippolito, figlio di Teseo e Ippolita, fu cacciato dalla sua città con l’accusa di aver attentato all’onore della matrigna Fedra, sebbene fosse stata ella stessa a fare proposte a Ippolito ma, rifiutata, aveva paura di essere umiliata pubblicamente. Dante come Ippolito sarà costretto a fuggire non per aver commesso qualche reato ma, solo per non aver consentito alle malvagie azioni dei suoi concittadini. 2) Dante ringrazia sia Bartolomeo della Scala sia Cangrande della Scala per averlo ospitato dopo il suo esilio da Firenze. Con Bartolomeo Dante instaurerà un rapporto di vera amicizia in quanto il mecenate è molto ospitale con il poeta si dice che addirittura esaudisse i desideri dell’ospite prima che questo li esprimesse. Per Cangrande Dante spende parole benevole e lodevoli sottolineando di sentirsi onorato per essere stato ospitato da questo grande uomo dalle mille risorse e capacità. 3) Dante chiede dubbioso se può raccontare di questo suo viaggio una volta tornato in terra e la risposta è affermativa. Dante deve raccontare del suo viaggio così da smuovere le coscienze dei suoi contemporanei che sembravano aver perduto il buon senso. 4) Cacciaguida spiega a Dante che lui conosce il futuro perché gli è suggerito da una melodia direttamente proveniente da Dio, melodia che lui si limita solo a riportare. È Dio che disegna il futuro di ognuno, tuttavia è possibile che la realtà in avvenire non sia come lui l’ha immaginata. Cacciaguida spiega ciò utilizzando l’esempio della barca, con questo ci vuol far capire che non è sempre necessario che avvenga ciò per cui si è predestinati. 5) Dante parla di Bonifacio e dei guelfi bianchi dal verso 48 al verso 63, le parole usate verso questi due soggetti sono molto dispregiative e risentite. Enrico e Clemente sono citati al verso 82. Il Papa Clemente V aveva favorito la discesa dell’Imperatore Enrico VII in Italia, per poi tradirlo nel 1312 incitando i Guelfi alla ribellione. 6) Il linguaggio utilizzato da Cacciaguida è più semplice rispetto a quello utilizzato dagli oracoli. Dante chiese espressamente al beato di parlargli in modo chiaro perché durante il suo viaggio aveva incontrato molte anime che rivolgendosi a lui utilizzavano termini elevati alle sue orecchie incomprensibili. 7) exemplum Nella letteratura medievale significa racconto a scopo didattico-religioso. Venne via via assumendo aspetto sempre più letterario, sino a confluire nella novella. Cacciaguida suggerisce

perciò a Dante i che modalità raccontare del suo mistico viaggio che lo ha visto impegnato a visitare inferno, purgatorio e Paradiso....


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