Cosa è successo nel Vaticano II PDF

Title Cosa è successo nel Vaticano II
Author Sara Noira
Course Teologia
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
Pages 45
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Summary

Riassunto capitolo per capitolo del testo per corso seminariale Teologia (I anno magistrale)...


Description

J.W.O’MALLEY CHE COSA E’ SUCCESSO NEL VATICANO II? INTRODUZIONE Non esiste un testo che faccia un resoconto breve dei fatti storici, che inquadri i contesti storici e teologici e ne fornisca una chiave interpretativa. Durò 4 anni , dal 1962 al 1965 e si riunì in 4 periodi di circa 10 settimane, il primo sotto il pontificato di Giovanni XXIII, gli altri con Paolo VI, ma fu importante anche il lavoro svolto prima, fin dal 1959 e nelle assemblee di circa 2200 vescovi e dei periti teologici. Furono redatti 16 documenti, che trasmettono serenità, ma in realtà i contrasti furono molti:   

4 costituzioni, le + importanti: sulla liturgia ( sacrosanctum concilium), sulla Chiesa ( Lumen gentium), sulla Rivelazione( Dei verbum) e sul mondo contemporaneo ( Gaudium et spes). 9 decreti ( sui mass media, sui doveri dei vescovi, sull’attività missionaria,..): alcuni ormai dimenticati 3 dichiarazioni ( sull’educazione cristiana, sulle relazioni con le chiese non cristiane,…)

In questo libro si inquadreranno i documenti nel contesto, dando il senso del prima e del dopo, ricostruendo la genesi. I contesti furono almeno 3: 1. La storia della chiesa occidentale, il riconoscimento di Costantino, il Concilio di Trento, il confronto con i Concili precedenti a partire da Nicea 325 2. Il XIX secolo dalla Riv Francese per la Chiesa alla fine del papato di Pio XII nel 1958, il protestantesimo, il socialismo, il comunismo, la preminenza del papato nella vita dei cattolici 3. Dalla II guerra mondiale, la guerra fredda, la fine del colonialismo, le dittature, le democrazie. Quali problemi vengono trattati? Uso dell’organo, lo studio di s. Tommaso d’Aquino nei seminari, la benedizione acqua battesimale, rapporto papa- vescovi, il fine del matrimonio, gli abiti delle suore, il matrimonio dei diaconi,…la liturgia, l’ecumenismo, l’educazione. Quali furono i problemi + importanti? Riconoscere la dignità dei laici, uomini e donne, e dar loro la possibilità di realizzare la vocazione. L’allontanamento pericoloso dagli insegnamenti del passato. Paolo VI tolse dai lavori il problema del celibato, del controllo delle nascite e della riforma della curia romana, perché troppo spinosi. Il posto del latino nella liturgia= risolto in modo moderato e forse ambiguo: bisogna favorire la maggior partecipazione possibile Relazione tra Tradizione e Scrittura= è lecito applicare i metodi moderni di interpretazione storicoletteraria? Relazione tra la Chiesa e gli ebrei: nel vangelo di Giovanni vengono definiti nemici di Gesù. La libertà religiosa e la separazione chiesa- stato La chiesa nel mondo contemporaneo e temi come gli armamenti e il controllo nascite

L’analisi della relazione papa- vescovi: si parla di collegialità, anche se una minoranza di circa il 10% si oppone

3 problemi fondamentali:   

Quando è opportuno il cambiamento della Chiesa? La giusta distribuzione di autorità tra papato e il resto della Chiesa In quale stile bisogna esercitare questa autorità

Verso la fine del Concilio Murray, gesuita americano, disse che *il problema al fondo dei problemi era lo sviluppo della dottrina, cioè elaborare l’insegnamento della Chiesa oltre la precedente dottrina, differenziandosi sia dalle condanne di separazione chiesa – stato dei papi ma anche dal s. Uffizio. Giovanni XXIII parlava di AGGIORNAMENTO, mettendo il luce la relazione passato presente, ma nei documenti questo senso del prima e dopo non c’è. *Il secondo problema al fondo dei problemi era la eccessiva centralizzazione con marginalizzazione dei vescovi, quando dal Medioevo si inizia a parlare di funzione guida del papato con un potere simil monarchico. La Lumen gentium, ma solo implicitamente, sostituisce il modello gerarchico verticale con uno + orizzontale, parlando non solo di vescovi ma anche di preti e laici definendo la chiesa il popolo di Dio. Implicitamente perché nei 16 documenti non c’è traccia.* Il terzo problema di fondo riguarda la parola carisma, che fa passare da uno stile autoritario ad uno basato sullo scambio reciproco, abbandonando quello utilizzato fina da Nicea legislativo- giudiziario. Solo all’apparenza questo Concilio è una rassegna di temi, in realtà la rete di connessioni è notevole. I 3 problemi citati ci danno chiavi di lettura per interpretarlo, non hanno una soluzione definitiva ma generano tensioni opposte con delle validità e nessuna è assoluta Nel 1979 il teologo gesuita tedesco Rahner disse che il Vaticano II era l’inizio della terza epoca del cristianesimo, dopo quella breve giudaica e quella dell’ellenismo e chiesa europea per arrivare a quella della chiesa mondiale. Nel Vaticano II colpisce il ruolo preminente degli europei.

1.GRANDI ATTESE PER UN GRANDE INCONTRO Angelo Roncalli fu eletto come Giovanni XXIII il 28 ottobre 1958 e usò un nome che era inutilizzato dal 1400, era spontaneo meno formale, anche quando annunciò il 25 gennaio del 1959 di voler convocare un concilio, cosa che si pensava non sarebbe + avvenuta dopo la proclamazione dell’infallibilità del papa nel Vaticano I, interrotto dalla presa di Roma nel 1870; non era una ripresa come disse il suo segretario cardinale Tardini e a differenza dei 20 concili ecumenici precedenti non nasceva da una crisi, ma era un invito cordiale alla gioia del popolo cristiano e alla partecipazione alla grazia e all’unità. Si usano termini positivi e non dichiarazioni di monito e condanna come antidoto ai mali dei tempi, ma un invito al rinnovamento spirituale della Chiesa e del mondo, un’offerta di amicizia alle altre Chiese sempre rifiutata e ribadita da Pio XI e Pio XII. 1.1 la + grande delle assemblee Si sperava terminasse in qualche mese, in realtà durò 4 anni, in sessioni di circa 10 settimane all’anno( quello di Trento ne durò 17!, ma senza preparazione) con 2 anni e mezzo di preparazione divisi in due fasi a partire dal maggio del 1959: a. nomina di una commissione antepreparatoria per sondare opinione vescovi e prelati sui problemi da trattare b. produzione

di materiali. Tardini anziché inviare un questionario inviò 2598 lettere e ricevette 1998 risposte( da 6 righe a 27 pagine…) alla sua richiesta di esprimere onestamente le proprie idee, raccolte in 8 volumi+ 400 pagine di suggerimenti del S. Uffizio e Congregazione dei riti. La maggior parte chiedeva la difesa rigida dello status quo, la condanna del comunismo, mentre pochi volevano l’abrogazione del celibato, l’uso del volgare e la responsabilizzazione del laicato. i cardinali stavano a capo delle commissioni ( formate da membri a pieno titolo, i vescovi che potevano parlare e votare, e da periti/consulenti che non votavano e parlavano solo su richiesta) che scrivevano i documenti sui temi emersi, una commissione preparatoria centrale supervisionava e il Segretariato comunicava con le altre comunità cristiane. Da qui uscirono 7 volumi, parte dei 32 totali del concilio che contengono anche documenti non ufficiali come diari e lettere private o commenti su giornali e riviste. Parteciparono quasi tutti gli invitati, circa 2400 di età media di 60 anni, da 116 paesi, il 36% europei: non parteciparono i paesi comunisti e al di là della cortina di ferro. Quello di Trento ebbe la partecipazioni + bassa con 21 vescovi. Fu un concilio molto costoso visto che ogni vescovo si portavo un segretario o un teologo, ci furono circa 1000 giornalisti, un centinaio di osservatori di altre chiese, due bar dentro s. Pietro, gabinetti: quasi un milione di dollari, in gran parte spesi dal Vaticano, perché neppure la metà dei vescovi era in grado di pagarsi le spese ed erano più di 3000 persone da mantenere, infatti Paolo VI decise di chiudere i lavori dopo il IV periodo. Si iniziava alla 9 con la messa e si lavorava fino alle 12. Nel pomeriggio si lavorava in commissione sui documenti. 1.2 Il Concilio e i concili Nell’edizione latina standard i 16 documenti conclusivi sono di circa 300 pagine contro le 130 del C. di Trento: caratteristica comune di tutti i concili è di essere assemblee soprattutto di vescovi che prendono decisioni vincolanti per la Chiesa, ma furono diversi e si dividono in 2 gruppi: a. I primi 8: celebrati in città greche in Asia minore, in greco, convocati dall’imperatore, senza la partecipazione del papa. Costantino convocò il primo, quello di Nicea, contro l’eresia ariana e la seduta di apertura fu tenuta nel palazzo imperiale. b. Gli altri 13: in Occidente( It- Fr- Svizz) , in latino, convocati dal papa, a maggioranza europea, col 40% di italiani. Nel Vaticano II il 64% dei vescovi invece non era europeo. A fine medioevo si inizia ad invitare teologi a volte con diritto di voto e nel concilio di Trento diventarono la Congregazione teologica, con diritto di voto e discutere i problemi da affrontare in concilio, formulandoli precisamente, ma non votavano i documenti ufficiali. E i re e i nobili inviavano i loro rappresentanti, per esempio a Trento discussero su ciò che li riguardava e anche sul celibato ecclesiastico....


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