D\'annunzio fasi - RIASSUNTI PDF

Title D\'annunzio fasi - RIASSUNTI
Author Carlotta Cassani
Course Scienze umane
Institution Liceo (Italia)
Pages 2
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Summary

RIASSUNTI...


Description

D’ANNUNZIO FASI ESTETISMO Nasce verso fine ottocento, si identifica come una corrente letteraria e filosofica appartenente al decadentismo. Gli elementi distintivi dell'estetismo sono:culto della bellezza e dell’arte, recuperando i canoni greci; quindi l’importanza sta più nella forma che nella sostanza. L’artista cioè l’esteta cerca con questo atteggiamento raffinato, elegante e sensibile di elevarsi alla massa. Per fare questo crea con il proprio gusto le regole della moda e del comportamento, trasformando la propria vita in un’opera d’arte. Il mondo vedeva questi dandy o esteti come degli anticonformisti cioè coloro che andavano contro ogni regola dell’epoca perbenista. I maggiori esponenti dell'estetismo in Europa sono: Hysman scrisse in Francia, il suo romanzomanifesto A revous, O.Wilde elaborò in Inghilterra, il ritratto di Dorian Gray ed infine Gabriele D’annunzio dove stese in Italia, Il piacere. Le vicende che segnarono la formazione culturale e la produzione letteraria, di quest’ultimo, si hanno fin dall’adolescenza. Infatti, a sedici anni per colmare il suo desiderio di farsi pubblicità, pubblica la notizia della sua morte il giorno stesso in cui pubblica ‘’Primo Vere’’, delle poesie ispirate alla poetica del Carducci. Subito dopo il diploma si trasferisce a Roma, all’epoca culla della Belle Epoque, diviene cronista avvicinandosi sia alle masse e sia all’elite, partecipa a feste e balli esclusivi, trasformandosi in un vero e proprio dandy. D’Annunzio partecipa alla vita politica italiana, tanto da divenire quasi un simbolo della prima guerra mondiale, si proclama interventista, penetra con tre unita sommergibili nel golfo di Fiume, volò su Vienna lanciando dei volantini antiaustriaci, occupa Fiume non soddisfatto delle terre concesse dagli alleati. Divenne un modello per Mussolini, anche se per fini diversi. Infatti, l’esteta per D’Annunzio è un uomo violento ma con un gran senso estetico , che riesce ad affermarsi sugl’altri, come un superuomo che partecipa alla vita mondana ma soprattutto alla vita politica con lo scopo di trasformare la realtà; definendosi cosi poeta-vate. Il romanzo ‘’Il piacere’’ è da considerarsi il suo manifesto poetico. In esso l’autore si rispecchia con il protagonista, Andrea Sperelli, dove ricerca il piacere senza reprimerlo con il totale disprezzo per le costrizioni morali e sociali dell’epoca, ma descrive anche la malattia del protagonista, frutto del degrado della società in cui vive. Notiamo come l’autore usi uno stile sublime con termini ricercati e frequenti latinismi per indirizzare il romanzo a un pubblico strettamente colto. Nella sua vita, Gabriele D’Annunzio, scrisse molte opere come ‘’Intermezzo di rime’’, ‘’Giovanni Episcopo’’,’’l’innocente’’, ‘’Le vergini delle Rocce’’, ‘’Le laudi’’ e ‘’il Notturno’’. Nella sua vita però scrive anche numerose opere teatrali come Francesca da Rimini, La figlia di Iorio, Città morta e Il martirio di San Sebastiano.Quando si leggono alcuni dei suoi componimenti non si può non notare la perfetta incarnazione nello stile del dandy e nei principi del edonismo come aveva fatto anche Oscar Wilde. In quel epoca di perbenisti lo stile del dandy veniva criticato perche non rispettava la facciata che l’intera società si imponeva.Il mostrarsi nudi, dichiararsi omosessuali esporre i propri peccati al pubblico venivano pesantemente giudicati. In pratica non veniva giudicato il peccato che si era commesso bensì la pubblicazione dell’atto compiuto. SUPEROMISMO PANISMO Privilegio degli elementi naturali e soprattutto una particolare costituzione che assume la natura nella poesia. Sotto il Decadentismo con Verlaine vi si ramificano diverse correnti letterarie come il simbolismo francese e Italiano, poi il Panismo e poi l'Estetismo.Sebbene l'ideologia dannunziana conosce mutamenti di prospettiva nel corso del tempo, con il confluire agli inizi degli anni Novanta dell'estetismo, nella produzione del poeta è possibile cogliere una fonte costante di ispirazione, un “filo” che percorre tutta, dalle prime raccolte, Primo vere e l'edizione giovanile di Canto novo: Il panismo, che consiste in una particolare concezione della natura e del rapporto con essa dell'Io. La natura è vista come un Tutto animato, che palpita di vita, in cui il poeta si immerge sospinto dalla volontà di partecipare alla vitalità cosmica.

Panta rei → Pan = tutto. Abbiamo due etimologie di Pan, il termine Pan indica o il tutto o rappresenta una divinità dei boschi, divinità quindi di un posto naturale e selvatico. Pan è un dio musico, convive con le ninfee. Le due etimologie sono valide perché il panismo è una corrente poetica ed è presente nel Piacere di D'Annunzio che è il suo primo romanzo realizzato nel 1889.Il panismo è l'immedesimazione totale che l'individuo opera con il tutto, con la natura. Questa immedesimazione permette delle soluzioni che opera nella poesia: l'io lirico diventa un elemento particolare. Con il panismo, l'attenzione alla natura diventa un qualcosa di diverso, la barriera tra i due si elimina e l'io diventa parte vivente della natura. Il 1° processo è quindi l'immedesimazione. L'uomo perde i propri tratti fisici per diventare una parte della natura. Dopo l'immedesimazione, la natura può essere concepita come un insieme di oggetti che palpitano, gli elementi sono caratterizzati da un'anima sensitiva, come se questi elementi “vivi” si animassero di un anima sensitiva (euforia, sentimenti umani), queste vibrazioni vengono prese dagli elementi narrativi. Tutto contribuisce con i dinamismo analogico a rendere l'atmosfera che il poeta crea. Quindi per prima l'io scende nella natura, poi la natura si rende partecipe dei sentimenti (aestetism = sensazione). IL PROGRAMMA POITICO DEL SUPERUOMO-Le vergini delle rocce I passi analizzati appartengono alla parte iniziale del romanzo di D’Annunzio “Le vergini delle rocce”. Essi sono incentrati sulla riflessione di Claudio Cantelmo, il protagonista, sulla società del suo periodo e sul compito degli intellettuali e degli aristocratici. Egli polemizza contro la società presente, analizzandola nel dettaglio e proponendo soluzioni per opporsi ad essa. Roma, l’antica potenza imperiale, ora è contaminata dalla speculazione edilizia, che deturpa le splendide ville dei nobili. Secondo Cantelmo bisogna eliminare la democrazia e l’equalitarismo. Egli aspira ad una società gerarchica ed autoritaria, che tenga a bada e stronchi la prepotenza dei plebei; sogna il potere in mano di pochi eletti, i migliori, appartenenti alla classe aristocratica. L’aristocrazia deve riconquistare i suoi antichi poteri, e riportare Roma a dominare sul mondo. In questo programma devono intervenire anche gli intellettuali, e il loro contributo è essenziale per la sua realizzazione. Compito del poeta è l’azione....


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