Der Tunnel - Dürrenmatt PDF

Title Der Tunnel - Dürrenmatt
Course Cultura e letteratura tedesca
Institution Università degli Studi di Trento
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Summary

Appunti lettura a lezione del racconto "Il Tunnel" di Duerrenmatt (prof. Massimiliano DE VILLA)....


Description

Friedrich Dürrenmatt, Il tunnel (1951) Segnali di contraddizione nel racconto: lo studente cerca di proteggersi dal terribile (grasso e batuffoli di cotone), ma è l'unico ad accorgersi dello squarcio nella realtà Altra contraddizione: lo studente intraprende il viaggio verso la città dove studia sapendo già che avrebbe saltato il seminario al quale si sta dirigendo. Idea di conferire ordine alla realtà. Affermarsi di un ordine diverso e capovolto di tipo metafisico Discontinuità rispetto a un piano su cui procede la storia e la vita dello studente, irruzione del terribile e della dimensione metafisica. Piacere che prova lo studente: carattere diverso di questa nuova dimensione, dopo lo squarcio dato dalla deviazione del treno Il protagonista, nonostante sia giovane, ha trascorso tutta la sua vita fino a quel momento nel "sempre uguale", intesa come una condizione negativa. Uniformità, vita monotona e sempre uguale dello studente. Esistenza vuota e insensata. Il viaggio rappresenta il senso autentico di tutta la sua vita = meta ultima che rompe l'uniformità e la monotonia della sua vita fino a quel momento. Egli viveva solo in attesa di quel momento. Questo ragazzo non teme la morte. L'impatto inevitabile non è temuto dal ragazzo, che anzi si sente protetto e al riparo (Geborgenheit). Lo studente è rannicchiato nel locomotore, vicino ai comandi del treno: posizione fetale, attesa di una fine come consolatoria e riparatrice. Questa condizione richiama il concetto heideggeriano del Sein zum Tode (essere per la morte), secondo il quale la morte dà senso alla vita. Per il protagonista (alter ego dell'autore) morte= senso autentico e meta verso tutto il quale tutta la vita dello studente è protesa. La morte è l'istanza di tutto quello che lo studente fino a quel momento aveva solo intuito (coglieva la dimensione del terribile e la scherniva erigendo delle barriere fisiche, vedi grasso e batuffoli di cotone). Questo punto di passaggio che coincide con la morte schiude per il protagonista un ordine altro del quale non è specificato niente, ma che può essere solo metafisico.

Interpretazione teologica Stando al testo, l'interpretazione teologica (secondo la quale l'ordine metafisico coincideva con la grazia divina) appare forzata. Non possiamo affermare e dimostrare che questo precipitare sia il volere di Dio. La prima versione (1952) riportava questa frase come battuta finale del protagonista, oggetto di una tentata interpretazione in chiave teologica (è stata poi espunta dalla versione successiva): "Nichts. Gott ließ uns fallen und so stürzen wir denn auf ihn zu." (Dio ci ha lasciato cadere e adesso noi precipitiamo verso di lui) Salvezza ex-negativo: incontro con la morte e irruzione nella dimensione altra visto come momento autentico di svolta nella vita dello studente. Con catabasi (pron. [ka ˈtabazi]; dal greco κατάβασις “discesa”, di κατα- “giù” e βαίνω “andare”) si intende la discesa di una persona viva nell'Ade, motivo topico della letteratura. Il termine contrario è anabasi (dal greco ἀνάβασις, letteralmente andare in salita).

Interpretazione sociologica Gerhard Peter Knapp: esponente della scuola ermeneutica di stampo sociologico che si è occupata dell'interpretazione di questa storia. Dopo aver screditato l'interpretazione teologica e l'ultima frase della prima versione, essi ritenevano che questa frase conclusiva fosse priva di un aggancio nel testo, un appoggio esterno sensato. Frase irrelata col testo. Secondo questo filone interpretativo, era giusto che Der Tunnel si riducesse con un lapidario Nichts (Niente). Essi hanno tentato di tagliare via dal testo ogni elemento sovrasensibile e metafisico.

La chiave di lettura di questo racconto si limiterebbe a uno strato superficiale Parabola ispirata ai toni della critica sociale Critica diretta rivolta alla società alle prese col boom economico, dedita solo al godimento e completamente concentrata sulla programmabilità del quotidiano (insistere sugli orari del treno e sulle fermate). Tuttavia, il boom economico stava ancora muovendo i suoi primi passi, poco tangibile e prematura. Interpretazione troppo piatta, che trascura troppo l'aspetto metafisico.

Allusione biblica (Pentateuco): Numeri 16, 1-35 (presente nella versione del 1952) Ribellione a Mosè e ad Aronne condotta da Korak (Core) e da altri due capi d'Israele. Essi accusano Mosè ed Aronne di volersi sollevare sull'assemblea del popolo d'Israele. Posizione di preminenza sugli altri capi tribù. Questi tre ribelli sono affiancati da 250 uomini della tribù di Levi. Punizione divina: questi 153 uomini sono inghiottiti dalla terra e arsi dal fuoco insieme alle loro famiglie e i loro beni. Come egli ebbe finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si profondò sotto i loro piedi, 32la terra spalancò la bocca e li inghiottì: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Core e tutta la loro roba. 33Scesero vivi agli inferi essi e quanto loro apparteneva; la terra li ricoprì ed essi scomparvero dall'assemblea. 34Tutto Israele che era attorno ad essi fuggì alle loro grida; perché dicevano: "La terra non inghiottisca anche noi!". 35Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e divorò i duecentocinquanta uomini, che offrivano l'incenso. Secondo la logica narrativa dovrebbe essere il capotreno a parlare e a fare questo riferimento. Egli constata anche di aver vissuto fino ad allora senza speranza. Il capotreno scomoda quindi l'allusione biblica e interpreta la discesa come punizione divina. Appare dunque inverosimile che sia lo studente a parlare, perché, contrariamente al capotreno, egli sta vivendo questo precipitare verso la fine di tutte le cose come la meta e traguardo ultimi della sua vita; egli dunque non fa nulla e aspetta raggomitolato provando una sensazione quasi di piacere. Das Ende der alle dinge Kant che parla del giudizio universale Dietro all'allusione biblica è evidente la differenza di assetto mentale e punto di vista tra il capotreno e lo studente. Il capotreno interpreta la caduta come una punizione divina perché ha vissuto fino ad allora senza speranza, mentre lo studente accetta di buon grado la precipitazione. La differenza tra i due è resa iconicamente nel testo dalla loro condizione finale: Capotreno: grondante di sangue, assunzione della punizione divina rassegnata. Studente: protetto e al riparo, che sembra aver trovato il senso della propria vita. La tesi prevalente e che sin da subito ha accolto il consenso della critica vedeva dietro a questa frase la concessione di una grazia divina finale. Tuttavia, ciò non è dimostrabile.

Dio Walter Benjamin: Inversione dello sguardo Dio è al centro della terra e ci fa cadere Pronome uns= capotreno e studente; umanità (forse anche Dio stesso?) Figura non specificata: passeggero bizzarro che attraversa i corridoi del treno, uomo alto con impermeabile chiaro e foulard al collo (forse è una figura sovrumana, addirittura Dio). Inversione della topografia divina, per cui Dio è conficcato al centro della terra; luogo tradizionalmente attribuito a Lucifero. Capovolgimento dei piani della rappresentazione dell'aldilà dal carattere paradossale. PARADOSSO tratto distintivo del racconto AMBIGUITA' dell'interpretazione

Dio ha lasciato cadere gli uomini: abbandono divino. Motivi dell'abbandono non esplicitati, ma possiamo intuire:  Indifferenza;  Lasciarsi vivere;  Monotonia;  Eterno ritorno dell'uguale (Nietzsche);  Negazione del mostruoso (morte). Velocità della società priva di senso del tragico, delirio di onnipotenza che non contempla il punto di arrivo inevitabile e comune a tutti (morte come dimensione ultima). Lo studente ha accesso alla visione del terribile dal quale egli si protegge attraverso degli schermi. CRITICA ALLA SVIZZERA: Idea di cecità della società svizzera nei confronti della storia europea. Lettura in chiave di critica alla società non è sufficiente, l'ampiezza metafisica è da tenere in considerazione. Essa indaga il fondo tragico dell'esistenza umana, attraverso il grottesco e il paradossale. Se volessimo interpretare questa frase secondo questa interpretazione (distacco di Dio dall'uomo): Dio distoglie lo sguardo dall'umanità e non è più disponibile a concedere la sua grazia. Quindi l'uomo non si è dimostrato all'altezza della sua missione, e Dio lo a lasciato cadere, abbandonandolo. Parallelismo nella frase: seconda parte (…und so stürzen wir denn auf ihn zu.) Ambiguità Andare verso Dio, precipitare (Zustürzen) Toccando Dio l'umanità si schianterebbe e si sfracellerebbe. IL TERRIBILE e le sue conseguenze sono percepiti da due punti di vista: Studente Capotreno il terribile è un momento positivo, lo ha sempre intuito e temuto (barriere grottesche, paradossali ma inutili);

ha paura del terribile, cerca di sfuggire al suo contatto in maniera vana (si arrampica ma viene scaraventato sulle leve di comando)

(Freud) Principio di morte che porta al disfacimento dell'individuo. Ricerca del piacere = tentativo di tornare a unità indifferenziata, tentativo di fusione e quindi di morte. Il precipitare verso Dio è associato al terribile e al mostruoso. L'esperienza di queste due dimensioni è una premessa necessaria perché l'uomo possa essere accolto da Dio. Gli uomini devono accettare un altro ordine, diverso rispetto al precedente, per essere salvati. Idea che mantiene un alone di ambiguità che oscilla tra il negativo e il positivo. Il passaggio alla salvezza (+) attraverso la cognizione del dolore (-) (Carlo Emilio Gadda). Salvezza ex negativo. In questa frase finale: Dio ha sede nel centro della terra (tradizionalmente luogo dell'umanità o degli inferi). Il fatto che la terra sia legata all'umanità e che in questo racconto sia insolitamente attribuita alla divinità, cela un altro aspetto. Brecht fa dire a Galileo (Vita di Galileo): Dio è in noi oppure da nessuna parte. Segnale del fatto che l'interpretazione teologico-cristiana sia lontana da questo racconto. Dürrenmatt sembra dunque prendere le distanze dalla tradizionale visione cristiana. Egli infatti non riconosce la chiesa nelle sue rappresentazione esterne e lontane dal protestantesimo, che lui concepisce in maniera radicale (secondo la tradizione religiosa svizzera). „Der Einwand wird aufgeworfen, es sei unerlaubt, das zu schildern, was man nicht selber erlebt habe, als ob Leiden eine Art Monopol zum Dichten schüfe, aber war Dante in der Hölle? Darum müssen Sie sich jetzt auch einen Schriftsteller wie mich gefallen lassen, der nicht von dem redet, was er mit den Augen, sondern von dem, was er mit dem Geiste gesehen hat, der nicht von dem redet, was einem gefällt, sondern

von dem, was einem bedroht. Ich bin Protestant und protestiere. Ich zweifle nicht, aber ich stelle die Verzweiflung dar. Ich bin verschont geblieben, aber ich beschreibe den Untergang; denn ich schreibe nicht, damit Sie auf mich schließen, sondern damit Sie auf die Welt schließen. Ich bin da, um zu warnen“ “Si obietta che non sia consentito descrivere ciò che non si sia vissuto, come se la sofferenza costituisse una specie di monopolio per fare letteratura, ma Dante è per caso stato all’inferno? Per questo dovete farvi piacere anche uno scrittore come me che non parla di ciò che ha visto con gli occhi ma di ciò che ha visto con la mente, che non parla di ciò che piace, ma di ciò che minaccia. Sono protestante e protesto. Io non dubito, ma rappresento la disperazione. Ne sono stato risparmiato, ma descrivo l’apocalisse. Non scrivo, infatti, affinché traiate conclusioni su di me ma affinché ne traiate sul mondo. Sono qui per ammonire” (Friedrich Dürrenmatt, Literatur und Kunst. Essays, Gedichte und Reden, Zürich 1980, S. 32) Successo quasi immediato del racconto. In questo racconto paure infantili e ataviche vengono rese tangibili: il buio, la terra che si apre sotto i piedi, i tunnel, le luci del treno che non si accendono immediatamente… Costruito sapientemente: descrizione del protagonista e drammaturgia costruita attraverso l'accumulo di informazioni. Costruzione del narrato simile a Gleist.

Contesto storico-culturale come chiave di interpretazione: La Guerra Fredda Equilibrio fragile: paura che la situazione precipiti da un momento all'altro: prospettiva generale Ricorrono le paure, le nevrosi e i timori familiari a tutti. Inquietudine comune a tutti in quel periodo....


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