Die Weiße Rose PDF

Title Die Weiße Rose
Course letteratura tedesca
Institution Liceo (Italia)
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Die Weiße Rose: "Es lebe die Freiheit"

Sophie Scholl war Mitglied der christlichen Widerstandsgruppe die "Weiße Rose“. Sie wurde 1941 in München während des Nationalsozialismus gegründet. Was ist der Nationalsozialismus? Unter "Nationalsozialismus" wird eine radikale und rassistische Weltanschauung, verstanden. Ihre Anhänger werden als Nationalsozialisten oder Nazis bezeichnet. Nach dem ersten Weltkrieg übernahm der Nationalsozialist Adolf Hitler in Deutschland die Herrschaft. Er machte das Land zu einer Diktatur, in dem er das alleinige Sagen hatte und ihm alle "folgen" sollten. Wer sich widersetzte oder eine andere Meinung hatte, wurde oft eingesperrt oder sogar umgebracht, besonders jüdische Menschen. Einige Mutige setzten sich für die Verfolgten ein und wehrten sich gegen die Nazis. Zum Beispiel die Mitglieder der "Weißen Rose". Was machte die "Weiße Rose“? Die Studenten Hans und Sophie Scholl und ihre Freunde Christoph Probst, Alexander Schmorell, Willi Graf und der Universitätsprofessor Kurt Huber schlossen sich zur "Weißen Rose“ zusammen, um sich gegen die Nazis zu wehren. Gemeinsam verfassten, druckten und verteilten sie Flugblätter. Diese Flugblätter verschickten sie an Studenten und an Unbekannte. In ihren Druckschriften riefen sie zum Widerstand gegen den Nationalsozialismus auf. Die Gruppe forderte den Sturz der nationalsozialistischen Regierung. Sie verlangten die Freiheit des Redens, Denkens und eine Demokratie. Ziel der Flugblätter war es, die Menschen aufzurütteln und die NS-Zeit zu beenden. Damit setzten sie ihr Leben aufs Spiel. Neben den Flugblättern kam es zu weiteren Aktionen wie zum Beispiel im Februar 1943: Alexander Schmorell, Hans Scholl und Willi Graf gingen mitten in der Nacht los, um Aufrufe wie "Nieder mit Hitler“ an die Fassaden der Münchner Universität zu schreiben. Das letzte Flugblatt Sechs Flugblätter verfasste die Gruppe insgesamt. Das letzte verteilten Sophie und Hans Scholl im Lichthof der Universität. Sie wurden dabei vom Hausmeister erwischt und der Geheimen Staatspolizei übergeben. Und nach vier Tagen vom Volksgericht zum Tode verurteilt. Die letzten Worte von Hans Scholl waren: "Es lebe die Freiheit!“

La Rosa Bianca (in lingua tedesca: Weiße Rose) è stato un gruppo di studenti cristiani che si oppose in modo non violento al regime della Germania nazista. Il movimento fu attivo dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione. Storia Operativo a Monaco di Baviera, il gruppo pubblicò 6 opuscoli, che chiamavano i tedeschi a ingaggiare la resistenza passiva contro il regime nazista. Un settimo opuscolo, che potrebbe essere stato preparato, non venne mai distribuito perché il gruppo cadde nelle mani della Gestapo. Il gruppo era composto da cinque studenti: i fratelli Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf, tutti poco più che ventenni. A essi si unì un professore, Kurt Huber, che stese gli ultimi due opuscoli. Sebbene i membri della Rosa Bianca fossero tutti studenti all'Università Ludwig Maximilian di Monaco, avevano anche partecipato alla guerra sul fronte francese e su quello russo, dove furono testimoni delle atrocità commesse contro gli ebrei e sentirono che il rovesciamento delle sorti che la Wehrmacht soffrì a Stalingrado avrebbe alla fine portato alla sconfitta della Germania. Essi rigettavano la violenza della Germania nazista di Adolf Hitler e credevano in un'Europa federale che aderisse ai principi cristiani ditolleranza e giustizia. Citando estensivamente la Bibbia, Sant'Agostino, Rilke, Laozi,Aristotele e Novalis, così come Goethe e Schiller, si appellarono a quella che consideravano l'intellighenzia tedesca, credendo che si sarebbe intrinsecamente opposta al Nazismo. La loro ideologia si era formata seguendo le tesi del Quickborn (Sorgente di vita), un movimento cattolico guidato dal sacerdote d'origine italiana Romano Guardini [1]ed era stata influenzata, oltre che dal parroco di Söflingen (un quartiere di Ulm in cui era presente una forte resistenza cattolica al nazismo) Franz Weiss, anche da Carl Muth e Theodor Haecker, due intellettuali cattolici anti-nazisti, il cui pensiero influenzerà molto le scelte di resistenza pacifica del gruppo. [2] Questa, secondo i loro piani, doveva attuarsi attraverso la distribuzione di volantini in luoghi pubblici, il cui contenuto avrebbe dovuto risvegliare la coscienza del popolo tedesco. In un primo momento, gli opuscoli vennero spediti in massa verso differenti città della Baviera e dell'Austria, poiché i membri ritenevano che la Germania meridionale fosse più ricettiva nei confronti del loro messaggio antimilitarista. In seguito a un lungo periodo di inattività, dopo il luglio 1942, la Rosa Bianca prese una posizione più vigorosa contro Hitler nel febbraio 1943, distribuendo gli ultimi due opuscoli e dipingendo slogan anti-hitleriani sui muri di Monaco, e addirittura sui cancelli dell'università. Lo spostamento delle loro posizioni risulta ovvio dalla lettura dell'intestazione dei loro nuovi opuscoli, sui quali si leggeva "Il movimento di resistenza in Germania". Il sesto opuscolo venne distribuito nell'università il 18 febbraio 1943, in coincidenza con la fine delle lezioni. Quasi tutti i volantini vennero distribuiti in luoghi frequentati, Sophie Scholl prese la coraggiosa decisione di salire in cima alle scale

dell'atrio e lanciare da lì gli ultimi volantini sugli studenti sottostanti. Venne individuata da un bidello nazista che la bloccò e la consegnò assieme al fratello alla polizia di regime. Gli altri membri attivi vennero subito fermati e il gruppo, assieme a tutti quelli a loro associati, venne sottoposto a interrogatorio da parte dellaGestapo. Gli Scholl si assunsero immediatamente la piena responsabilità degli scritti sperando, invano, di proteggere i rimanenti membri del circolo; i funzionari della Gestapo che li interrogarono rimasero stupiti per il coraggio e la determinazione dei due giovani (la Gestapo torturò Sophie Scholl per quattro giorni, dal 18 al 21 febbraio 1943[3]). I fratelli Scholl e Probst furono i primi ad affrontare il processo, il 22 febbraio 1943 presso il Volksgerichtshof («tribunale del Popolo»), un tribunale politico speciale presieduto daRoland Freisler. Nel corso di un breve dibattimento, durato cinque ore, furono reputati colpevoli e ghigliottinati il giorno stesso. Le guardie del carcere e lo stesso boia dissero che mai avevano visto morire tanto coraggiosamente dei giovani, in particolare la ragazza. Qualche giornale di Monaco portò in breve la notizia. Le motivazioni della sentenza furono le seguenti: « Gli accusati hanno, in tempo di guerra e per mezzo di volantini, incitato alsabotaggio dello sforzo bellico e degli armamenti, e al rovesciamento dello stile di vita nazionalsocialista del nostro popolo, hanno propagandato idee disfattiste e hanno diffamato il Führer in modo assai volgare, prestando così aiuto al nemico del Reich e indebolendo la sicurezza armata della nazione. Per questi motivi essi devono essere puniti con la morte.[4] » Influenza culturale e politica Con la caduta del regime nazista, la Rosa Bianca divenne una rappresentazione della forma più pura di opposizione alla tirannia, senza interesse per il potere personale o l'autocelebrazione. La loro vicenda divenne così popolare che il compositore Carl Orff(che era rimasto in Germania durante la guerra) sostenne, per fugare da sé i sospetti di collusione con il regime nazista di fronte agli alleati che lo interrogavano, di essere stato uno dei fondatori della Rosa Bianca e venne rilasciato. Benché fosse personalmente in contatto con Huber, non ci sono prove che Orff fosse stato in alcun modo coinvolto nel movimento e probabilmente fece quella dichiarazione per sfuggire alla carcerazione. La piazza dove è ubicato l'atrio principale dell'Università Ludwig-Maximilian di Monaco è stata battezzata "Geschwister-Scholl-Platz" (piazza fratelli Scholl) in onore di Hans e Sophie Scholl. La fondazione "Weiße Rose" è stata costituita nel 1986 a Monaco di Baviera da componenti e superstiti del gruppo e da parenti e amici dei membri giustiziati, con lo scopo di promuovere la conoscenza storica e culturale del movimento di resistenza antinazista. Nel 2005 è stato prodotto in Germania un film che narra gli accadimenti finali della vicenda dei partecipanti all'organizzazione clandestina, intitolato La Rosa Bianca - Sophie Scholl....


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