ECCE HOMO nietzsche PDF

Title ECCE HOMO nietzsche
Course Filosofia teoretica
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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ECCE HOMO nietzsche...


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Ecce Homo - PERCHÈ IO SONO UN DESTINO -1Un giorno il nome di Nietzsche sarà legato a qualcosa di enorme: non è un uomo, è dinamite. Non è però un fondatore di religioni: la religione è affare per la plebe. Non vuole “credenA”, non vuole parlare alle masse. La pubblicazione di questo libro lo me=erà al sicuro da tu=e le nefandezze che la massa (che non capisce) potrebbe intendere leggendolo. La verità di cui lui si fa portavoce è terribile, fino ad oggi si chiamava verità la menzogna. Trasvalutazione di tuE i valori: questa è la formula per l’aGo con cui la umanità prende la decisione suprema su se stessa, un aGo che nella sua persona è diventato carne e genio. Lui è il primo uomo decente, ha scoperto la verità proprio perché ha senAto la menzogna come menzogna e l’ha rifiutata. Nietzsche è l’uomo del fato, ora che la verità fa baGaglia alla menzogna ci saranno degli sconvolgimenA, ci sarà guerra. Il conceGo di poliAca trapasserà in quello di una guerra degli spiriA, i centri di poliAca della vecchia società salteranno in aria. Solo a parAre da Nietzsche ci sarà sulla Terra grande poliAca. -2C’è una parte di Zarathustra che ben descrive il suo desAno: “e colui che deve essere creatore di bene e di male: in verità, costui deve essere in primo luogo un distru7ore, e deve infrangere valori. Quindi il massimo male inerisce alla bontà suprema: questa però è la bontà creatrice.” E’ un immoralista, distru=ore per eccellenza, obbedisce alla sua natura dionisiaca. E’ l’uomo più tremendo che mai ci sia stato, però potrà essere anche il più benefico. Conosce il piacere del distruggere in misura alla sua forza di distruzione. -3Zarathustra fu il primo a vedere nella loGa tra il bene ed il male la vera ruota che spinge le cose. E’ opera sua la traduzione della morale in termini metafisici, in quanto forza, causa, fine in sé. Zarathustra ha creato l’errore fatale della morale, di conseguenza deve essere il primo a riconoscere questo errore. E’ il pensatore più veriQero, pone la veracità a virtù suprema (cioè all’opposto della viltà dell’idealista che di fronte alla realtà fugge). "La morale che supera se stessa per veracità, i moralisA che superano se stessi diventando il loro opposto (me stesso) questo significa il nome di Zarathustra sulla mia bocca”. -4Immoralista implica due negazioni: A. con la prima nega un Apo di uomo che è sempre stato giudicato il Apo più alto, buono, il benevolo B. nega una morale che ha dominato, quella della décadence, cioè la morale crisAana. La negazione decisiva è la seconda poiché la sopravvalutazione della bontà e della benevolenza sono conseguenza della décadence, un sintomo di debolezza, incompaAbile con una vita che ascende e dice si: condizione del dire si è il negare e il distruggere. Chi è l’uomo buono? Per affermare che un uomo sia buono bisogna conoscere le sue condizioni di esistenza. La sua condizione di esistenza è la menzogna: il non volere vedere ad ogni costo come in fondo è faGa la realtà, che non è certo faGa per suscitare conAnuamente isAnA benevoli. Considerare tuGe le crisi come un’obiezione è la naiserie per excellence, un desAno di sciocchezza. Passioni e desideri sono qualcosa di necessario, più importante di ciò che si chiama bontà (fondata sulla falsità dell’isAnto). Ci sono conseguenze sinistre anche per l’oVmismo: Zarathustra fu il primo che capì che l’oVmismo è più dannoso del pessimista. I buoni non dicono mai la verità. Insegnano cose false e sicurezze false, gli altri uomini sono naA dalle menzogne dei buoni, tuGo è distorto dall’opera dei buoni. Zarathustra considera i buoni come la specie più dannosa di uomini, perché essi realizzano la loro esistenza a spesa sia della verità sia dell’avvenire. • I buoni non sono capaci di creare, sono il principio della fine • Crocifiggono colui che scrive valori nuovi e ogni suo avvenire Il senso della morale è stato quello di pretendere che tuE gli uomini divenQno buoni, altruisQ, benevoli, cosa che invece toglie all’esistenza quella grandezza che è il suo caraGere, la riduce ad una miseria. Il danno dei buoni è il più dannoso dei danni. Ha una visione delle cose falsa, pretende che tuGo quello che passa nella sua oVca sia la verità. -5Se una specie di uomini della decadence si è innalzata al rango di specie suprema, ciò è potuto avvenire solo a spese della specie a loro opposta, la specie degli uomini forA e sicuri della vita. Zarathustra dice che la conoscenza dei buoni è stato ciò che gli ha dato orrore per l’uomo in generale, il suo Apo di uomo invece il superumano, che i buoni chiamerebbero il diavolo. Questa specie di uomo concepisce la realtà come essa è, egli è abbastanza forte per farlo, non è estraniato da essa ma è idenAco ad essa, conAene in sé tuGo ciò che la realtà ha di terribile e problemaAco, solo ciò può fare la grandezza dell’uomo. -6Nietzsche designa se stesso come immoralista. E’ il suo segno disAnAvo e vanto, un Qtolo onorifico, con questa parola si contrappone al resto della umanità. Mai nessuno aveva senAto soGo di se la morale crisAana, per giungere a questo era necessaria una elevatezza, una profondità psicologica ancora inaudite. Fino ad oggi ogni pensatore si era messo al servizio della morale crisAana, i filosofi prima di Nietzsche erano imbroglioni, idealisA. -7Ciò che disAngue Nietzsche dal resto dell’umanità è l’aver scoperto la morale crisAana. Morale è qualcosa di sudicio che l’uomo ha sulla coscienza, autoinganno diventato isAnto, volontà di non vedere nessun faGo. Essere ciechi di fronte al crisAanesimo è un deliGo contro la vita, la morale crisAana è la forma più maligna della volontà di menzogna, l’intera umanità ha sbagliato su questo punto, facendo passare una contro-natura (la quale ha avuto gli onori supremi in quanto morale) per natura (punto che preoccupa Nietzsche). InfaK si è visto come valore in sé il disprezzare gli isAnA primari della vita, si è finta l’esistenza di una anima e di uno spirito per fare andare in rovina il corpo, si è vista la sessualità come qualcosa di impuro mentre è il presupposto della vita, si è visto il principio del male nell’egoismo che è la necessità del crescere. Questa morale nega la vita nel suo ulQmo fondamento. Però resta la possibilità che non tuGa la umanità sia degenerata, magari lo sono solo i sacerdoQ, cioè quelli che hanno spinto la finzione della morale fino al punto di fissare essi stessi i valori per l’umanità tuGa e hanno visto nella morale crisAana un mezzo per la loro potenza. Le guide della umanità, i teologi, i sacerdoA, operano una trasvalutazione dei valori in elemenQ osQli alla vita, cioè la morale. Morale = idiosincrasia dei décadence, che hanno la mira segreta di vendicarsi della vita e ci riescono. -8La scoperta della morale crisAana è una vera catastrofe. Chi può far luce su di essa è una forza maggiore. Il punto di svolta è Zarathustra, si può vivere prima o dopo di lui e della sua scoperta della dannosità della morale. La verità, o quello che si veicola con essa, è una menzogna, la morale è un vampiro che risucchia le energie dell’uomo. Chi scopre la morale scopre anche il non valore di tuV i valori nei quali crede o ha creduto: 1. il conceGo di Dio è inventato in opposizione alla vita, è qualcosa di dannoso e moralmente osAle alla vita 2. il conceGo di al di là e mondo vero sono staA inventaA per svalutare l’unico mondo esistente 3. il conceGo di anima immortale e di spirito sono inventaA per dispregiare il corpo, renderlo malato, per spingere l’uomo a non curare tuGe quelle cose che devono essere serie nella vita (alimentazione, cura, pulizia). Invece della salute si preferisce la salvezza dell’anima. 4. il conceGo di peccato e di libero arbitrio sono degli strumenA di tortura. 5. Il conceGo di disinteresse (vero segno disAnAvo della decadence) come fascinazione della rovina, il non poter più trovare il proprio uAle 6. Il conceGo di uomo buono si è racchiuso tuGo ciò che è debole, malato, sofferente, mal-riuscito, si è faGo un ideale di ciò che contraddice l’uomo fiero e ben-riuscito, il quale viene chiamato il malvagio....


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