Funzionamento intellettivo limite PDF

Title Funzionamento intellettivo limite
Author Silvia Di Stefano
Course Strumenti e tecniche per la valutazione sviluppo tipico e atipico
Institution Università degli Studi di Palermo
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Summary

Riassunto del libro intero...


Description

Chi sono gli alunni con funzionamento intellettivo limite? Si definiscono FIL tutti quegli alunni che hanno significative difficoltà nell'affrontare la vita familiare, scolastica e sociale a causa di un funzionamento intellettivo carente ma non così grave da portare ad una diagnosi di disabilità intellettiva. La parola limite dovrebbe far pensare a qualcosa che sta al limite, una zona intermedia tra disabilità intellettiva e normalità.

Come si definisce questo limite? Tradizionalmente si definiscono FIL persone che riportano ad un test di intelligenza un punteggio di QI fra 71 e 85 (1-2 deviazioni standard rispetto alla media che è 100) Nel DSM 5 il riferimento in termini di QI non è più presente, questo significa che diventa secondario per una diagnosi di FIL, in altre parole non si parte dal QI, ma dalle difficoltà della vita reale. Risulta però comunque necessario distinguere tra funzionamento intellettivo limite e ritardo mentale lieve, a tal fine sarà necessaria una valutazione accurata delle funzioni intellettive e di adattamento e di eventuali discrepanze. Quindi è possibile diagnosticare un funzionamento intellettivo limite facendo riferimento al funzionamento cognitivo non necessariamente espresso in QI. Le difficoltà che il DSM 5 prevede per le disabilità intellettive e che considera valgano (anche se ad un livello minore) anche per i FIL Sono: 

Ragionamento



Problem solving



Pianificazione



Pensiero astratto



Capacità di giudicare



Apprendimento scolastico



Apprendimento dall'esperienza.

Per Quanto riguarda le difficoltà nel funzionamento adattivo esse possono riguardare il raggiungimento degli standard di sviluppo e socioculturali necessari per l'indipendenza personale. Esse riguardano i seguenti ambiti: 

Comunicazione



Partecipazione sociale



Vita indipendente: a casa, a scuola, al lavoro, nella società.

Una diagnosi di funzionamento intellettivo limite non è completa se non fornisce indicazioni sul trattamento ovvero i livelli di supporto necessario. Secondo l'APA e l'OMS le disabilità intellettive vengono indicate sulla base di tre criteri:  Deficit delle funzioni intellettive  Deficit delle funzioni adattive  Esordio di tali deficit Durante il periodo di sviluppo.

A cosa ci si riferisce quando parliamo di funzionamento ad attivo? Il costrutto teorico di comportamenti adattivi descrive l'interazione di un individuo con il proprio ambiente Esso riguarda le attività di un individuo svolge abitualmente per rispondere alle attese di autonomia personale responsabilità sociale. In altre parole descrive il funzionamento dell'individuo nella vita di tutti giorni il suo livello di autosufficienza personale e sociale. Si tratta di un costrutto articolato e multidimensionale. I tre ambiti in cui si articolano i comportamenti adattivi sono:  Abilità concettuali (abilità di tipo accademico, cognitivo e linguistico)  Abilità sociali (abilità necessarie per sviluppare relazioni interpersonali)  Abilità pratiche (abilità di auto sostentamento e auto sufficienza)

Unitamente a questi tre ambiti Sparrow Bella e Cicchetti sottolineano l'importanza delle abilità motorie indispensabili per un buon adattamento quotidiano I comportamenti adattivi sono specifici per età aumentano di complessità ma mano che l'individuo cresce I comportamenti adattivi sono inoltre influenzati dalle aspettative culturali o etniche del gruppo di appartenenza in quanto ogni cultura stabilisce uno standard minimo accettabile per i propri membri in relazione alla loro età e al ruolo sociale che ricoprono I comportamenti ad attivi riguardano quindi ciò che l'individuo fa e non ciò che è in grado di fare, sono la misura delle prestazioni tipiche di un individuo e non la misura delle sue prestazioni massime. L'assunto implicito che gli individui possiedono delle capacità o abilità necessarie per realizzare attività che ne garantiscono l'indipendenza personale è l'autosufficienza. ciò che viene valutato è l'impiego di queste abilità nella vita quotidiana. Infine i comportamenti ad attivi sono modificabili contrariamente agli aspetti cognitivi possono migliorare o peggiorare come conseguenza di eventi o cambiamenti nell'ambiente questo è utile soprattutto dal punto di vista dell'intervento Come vengono valutati comportamenti adattivi? Solitamente in forma indiretta attraverso interviste semi strutturata o questionari proposti ai genitori o qualcuno che conosce bene il bambino. Le prestazioni tipiche di un soggetto sono infatti conosciuta in primo luogo dalle persone che vivono a stretto contatto con lui ti possono osservare quotidianamente quali attività svolge e con quale grado di compiutezza. Inoltra attraverso la valutazione indiretta è possibile ottenere una valutazione del comportamento adattivo in tutti quei casi in cui la somministrazione diretta di test risulta complicata come nei casi di grave disabilità intellettiva.

Funzionamento Intellettivo limite e bisogni educativi speciali. Il consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi a sancito una direttiva ministeriale nel 2012 riguardante gli strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali. Tra questi rientrano: 

Alunni con disturbi specifici (quando non nella legge 170)



Alunni con disturbi specifici di apprendimento (rientrano nella legge 170)



Alunni con ADHD



Alunni con funzionamento intellettivo limite (non rientrano nella legge 104 Che riguarda solo gli alunni con disabilità)



Alunni con situazioni emotive particolari



Alunni Gifted

Comprendendo tutta questa varietà di categorie di persone possiamo definire i BES una categoria ombrello. Il disturbo evolutivo specifico misto è una categoria residua per i disturbi cui è presente una mescolanza di disturbi evolutivi specifici dell'equilibrio del linguaggio, delle capacità scolastiche e della funzione motoria ma in cui nessun disturbo prevale in maniera tale da costituire la diagnosi principale. Tale categoria deve essere usata quando sono presenti disfunzioni che soddisfano i criteri per due o più dei disturbi delle seguenti categorie : disturbi della comunicazione, disturbi dell'apprendimento, disturbi delle capacità motoria.

Funzionamento intellettivo limite: cause, tipi e comorbidità Come le disabilità intellettive di funzionamento intellettivo limite non è una sindrome ma un risultato di cause tra loro diverse, non si può quindi esaminare gli individui con funzionamento intellettivo limite come se fossero una popolazione omogenea; È pur vero tuttavia che sia nel caso della disabilità intellettiva che è del funzionamento intellettivo limite emerge almeno un tratto comune ovvero la difficoltà nel funzionamento della memoria di lavoro quando i compiti richiedono un buon controllo.

Per arrivare ad un'adeguata comprensione delle caratteristiche individuali di un soggetto con funzionamento intellettivo limite è opportuno distinguere tipi diversi di persone con funzionamento intellettivo limite e quindi profili diversi. Il funzionamento intellettivo limite può essere associato a vari disturbi i quali in alcuni casi possono essere compresenti, ci può essere ad esempio comorbilità con i disturbi specifici di apprendimento e con i deficit di attenzione con o senza iperattività oppure ancora con lo svantaggio socioculturale. Infine ipotizzabile che fra funzionamento intellettivo limite e problemi di salute mentale ci possa essere un'interazione reciprocamente negativo nel senso che funzionamento intellettivo limite può alzare il rischio di problemi di salute mentale ma anche viceversa perché ambedue possono essere influenzate negativamente dallo svantaggio socio culturale. Più complessa è l'analisi della relazione fra funzionamento intellettivo limite del rischio psicopatologico. Alcuni autori ritengono che alcune caratteristiche del funzionamento intellettivo limite quali un ritardo nell'acquisizione del pensiero operatorio concreto è la mancata o scarsa acquisizione del pensiero formale, un certo livello di rigidità cognitiva con limitate capacità di analisi e pianificazione una scarsa consapevolezza dei propri processi mentali ed un approccio piuttosto passivo all'apprendimento possono far si che questi ragazzi non abbiano gli strumenti adeguati per affrontare efficacemente i conflitti interni ed esterni che il periodo dell'adolescenza pone. Questo può portare ad accentuare questo tipo di problematiche portando A sviluppare sentimenti depressivi e di inadeguatezza.

Funzionamento intellettivo limite e sindromi genetiche Disfunzioni o danni genetici possono comportare un ridotto funzionamento cognitivo, si tratta circa dello 0,34% della popolazione. Tra le diverse sindromi che possono portare ridotto funzionamento cognitivo c'è quella di Praderwilli; chi ne è affetto presenta:  Fame insaziabile  Deformazione corporeo  Cromosoma 17  Dispersione ipotalamica  Disturbo intellettivo lieve. È una sindrome bifasica: in una prima fase presenta ipotonia e difficoltà di alimentazione; nella seconda fase i perfagia I marker sono quelli presenti anche nella sindrome di down. Segni di presenza della sindrome possono essere: Anomalia della posizione del feto ipotonia e/o suzione debole Durante la prima infanzia Ritardo nelle normali fasi dello sviluppo Problemi medici presenti sono insufficienza ipotalamica che causa un cattivo funzionamento della regolazione fame sazietà

Funzionamento cognitivo: il livello intellettivo è superiore a quello presente in altre sindromi ( QI medio 70),

QI stabile durante lo sviluppo Punti di forza: Migliori competenze nella lettura Migliore elaborazione visiva Migliore performance in compiti di chiusura percettiva Predisposizione per il puzzle

Quindi L'Insegnamento a questi soggetti sarà più facile se si privilegia la percezione viso motoria rispetto quello uditivo verbale, il materiale che richiede attenzione visiva rispetto quello uditiva, il materiale che richiede integrazione degli stimoli spaziali rispetto quelli verbali, l'elaborazione simultanea rispetto a quella sequenziale, la memoria lungo termine rispetto a quella a breve termine. Obiettivo primario sarà conciliare il suo livello di conoscenze e di capacità di attrarre con ciò che fanno i suoi compagni di classe attuando un insegnamento differenziato. Nell'insegnamento si deve comunque tener conto del fatto che questi soggetti hanno bisogno di procedere mentalmente senza sovraccaricare la memoria di lavoro perché hanno della bora azione simultanea migliore di quella sequenziale va dunque evitato di frazionare un compito complesso in più parti poiché i bambini avranno difficoltà poi nel collegare i vari pezzi appresi tra di loro in unica sequenza.

La sindrome di Klinefelter comporta disabilita intellettiva solo in un caso su 10 ma può comportare un'altra difficoltà cognitive come la difficoltà di linguaggio( iniziano a parlare più tardi rispetto ai propri coetanei) e in seguito di scrittura e di lettura.

Altre sindromi da citare sono la sindrome di Turner e quella di Cornelia de Lange, se nella prima da disabilità intellettive sono tipiche di una minoranza nella seconda sono tipiche della maggioranza.

FIL e Cause biologiche non genetiche Come già detto moltissime sono le cause biologiche e non genetica. A livello prenatale e perinatale abbiamo adesso empio infezioni della madre come toxoplasmosi, diabete e AIDS, uso scorretto da parte della madre di farmaci ,alcol o di droghe E molte altre ancora al livello post natale abbiamo: intossicazioni, sindrome itterica neonatale, meningiti, encefaliti, ecc...

Funzionamento intellettivo limite e autismo ad alto funzionamento La grande maggioranza degli allievi con disturbo pervasivo dello sviluppo anche una diagnosi di ritardo mentale spesso grave. però Alcuni di loro, definiti ad alto funzionamento intellettivo, forniscono prestazioni ai test tali da poter essere considerati come intelligenza nella norma o come funzionamento intellettivo limite. In questo secondo caso è importante cercare di capire se le prestazioni inferiori alla norma sono indice di una potenzialità intellettive un po' carente o sono dovute agli effetti secondari causati dal disturbo autistico (ad esempio scarsa autostima, percezioni della propria carenza, scarsa motivazione all'apprendimento e alla comunicazione,linguaggio povero, Ecc) come sappiamo infatti i test misurano l'intelligenza attuale dell'individuo. Particolari esperienze di vita possono contribuire all'aumento o alla diminuzione del punteggio finale. Le persone con autismo ad alto funzionamento non hanno una vita facile e spariscono molti fallimenti ad esempio nelle relazioni sociali; una valutazione ottimale degli individui con FIL e autismo dovrebbe contenere informazioni anche a proposito dello sviluppo dell'intelligenza e della traiettoria del QI. Ulteriori informazioni sarebbero opportune relativamente ai possibili effetti che un eventuale scarsa autostima o motivazione possono avere sul funzionamento cognitivo. A tal proposito indicative risultano le discrepanze tra le prestazioni in un compito scolastico e quelle in un compito che rientra tra gli interessi dell'individuo. In oltre per confermare una valutazione di funzionamento intellettivo limite non basta constatare che ci sono difficoltà di adattamento e bisogni di supporto dovuti all'autismo, ma si devono individuare ulteriori difficoltà di adattamento e di supporto non spiegabili dal solo autismo.

Caratteristiche tipiche dell'autismo: Difficoltà significative nella comunicazione e socializzazione Interessi particolari e stereotipati.

Funzionamento intellettivo limite e svantaggio socio culturale

I test di intelligenza misurano “qualcosa” che è dovuto sia alle dotazioni di base dell’individuo che dall’influenza ambientale (e dall’interazione fra tutte queste componenti). Una intelligenza che, partendo da alcuni requisiti di base può essere più o meno potenziata. L'intelligenza infatti dal momento in cui appare (di norma attorno ai 10-12 mesi) per convenzione abbastanza condivisa si sviluppa, aumenta; tale sviluppo può essere più o meno accelerato a seconda delle dotazioni maturazionali dell'individuo o delle condizioni ambientali. Poco dopo la seconda guerra mondiale (1949) Skodak e Skeels pubblicarono una ricerca su 100 bambini (60 maschi e 40 femmine), ognuno dei quali era stato collocato in una casa adottiva a sei mesi. A 13 anni fu misurata la loro intelligenza e risult che la media era 107. Fu valutata anche la media dell’intelligenza delle loro madri biologiche, che risult di 86. La discrepanza fra le due medie è di 21 punti. Sembra una ipotesi molto plausibile che almeno una parte di quei 21 punti di intelligenza siano dovuti alla diversa influenza ambientale. In definitiva sembra assodato che condizioni di svantaggio socioculturale possano influire negativamente sulla traiettoria del QI dei bambini e che un riferimento quantitativo di tale influenza pu essere nei termini di almeno 15 punti di QI, cioè una deviazione standard. questo significa che in una popolazione di individui vissuti in ambienti caratterizzati da svantaggio socioculturale la percentuale di persone con QI fra 71 e 84 non sarebbe statisticamente 13,6%, ma 34% (cioè la stessa percentuale di individui che nella popolazione normale hanno un QI fra 85 e 100): un individuo su 3. Tra gli individui con un quoziente intellettivo tra 71 e 84 quelli con svantaggio socio culturale sono molti di più di quanto essi siano nella popolazione in generale.

Alcuni di loro hanno un intelligenza di Base superiore rispetto a quello è Mars nel test di intelligenza attuali. Di solito la condizione di svantaggio socio culturale a a che fare con povertà (livello basso di entrata economica, difficoltà a pagare bolletta, dichiararsi poveri, eventuale situazione di disoccupazione della figura genitoriale prevalente) Tra le condizioni associate caratterizzanti lo svantaggio socio culturale vi sono:  Condizioni abitative (per esempio più famiglia stessa casa o famiglia molto numerose in poche stanze)  Vivere in quartieri svantaggiati  Livello distruzione genitoriale e dei fratelli significativamente basso  Maggior uso di violenza in famiglia  Minor offerta ai figli di occasioni di apprendimento  Minor coinvolgimento nell'educazione dei figli da parte dei genitori o minore abilità educativa  Minor capacità di dialogo con i figli a maggior presenza di stili educativi autoritari  Offerta di modelli linguistici più poveri  Minor sostegno scolastico nelle ore non di scuola  Maggior presenza in genitori e figli di comportamenti devianti  Maggior rischio di disturbi psichiatrici si tratta spesso di situazioni complesse in cui più variabili influiscono sullo sviluppo cognitivo e interagiscono tra di loro, tra queste:  Disagio sociale (ad esempio a causa di immigrazione),  Educazione genitoriale carente e conflittualità tra i genitori per problemi psichici  Educazione genitoriale carente per dipendenza da droga o alcol.

È risaputo che la presenza di una di queste condizioni alza il rischio della presenza anche delle altre

Check list Per indagare lo status socio economico:



Lavoro dei genitori



Livello di scolarità dei genitori



Dimensione familiare (family size )



Luogo di residenza (ubicazione scuola /casa)



Stimoli, abitudini familiari.

E' opportuno ricordare che se il QI si può abbassare di 15 punti, un QI stimolato adeguatamente si può anche alzare di 15 punti, ma solo entro una certa età.

FIL e Disturbi specifici di apprendimento Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche: 

dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo)



disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica)



disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria)



discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri).

Il DSA è un disturbo cronico, la cui espressività si modifica in relazione all’età e alle richieste ambientali: si manifesta cioè con caratteristiche diverse nel corso dell’età evolutiva e delle fasi di apprendimento scolastico. La sua prevalenza appare maggiore nella scuola primaria e secondaria di primo grado. L’espressività clinica è inoltre in funzione della complessità ortografica della lingua scritta. Questa caratteristica, che differenzia le lingue “opache” (per esempio l’inglese), caratterizzate da una relazione complessa e poco prevedibile tra grafemi e fonemi, dalle lingue “trasparenti” (per esempio l’italiano) caratterizzate da una relazione prevalentemente diretta e biunivoca tra fonemi e grafemi corrispondenti. Una caratteristica rilevante nei DSA è la comorbilità. È frequente infatti accertare la compresenza nello stesso soggetto di più disturbi specifici dell’apprendimento o la compresenza di altri disturbi

neuropsicologici (come l’ADHD, disturbo dell’attenzione con iperattività) e psicopatologici (ansia, depressione e disturbi della condotta). I DSA mostrano una prevalenza oscillante tra il 2,5 e il 3,5% della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana. Se la prevalenza di DSA è tra 2,5% e 3,5% e quella dei FIL è 7-13,6% - la comorbilità DSA e FIL dovrebbe essere tra: (7x2,5=) 0,175% e (3,5x13,6) 0,476 cioè...


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