Giuseppe parini - appunti e contesto storico PDF

Title Giuseppe parini - appunti e contesto storico
Author Chantal Costantini
Course italiano
Institution Liceo Classico Pietro Giannone
Pages 19
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Appunti con contesto storio di Giuseppe parini...


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GIUSEPPE PARINI Giuseppe Parini è un intellettuale illuminista molto diverso, poiché più moderato, rispetto ai personaggi settecenteschi come Goldoni, Verri e Beccaria. Giuseppe Parini vive per quasi tutto il settecento, infatti nasce nel 1729 e muore nel 1799. Nel 1753 entra a far parte “dell’accademia dei trasformati”, la quale è un’accademia totalmente diversa “dall’accademia dei pugni” di Verri e Beccaria. Infatti se nell’accademia dei pugni veniva promulgata una cultura militante e fattiva che agiva sulla realtà sociale e quindi che si faceva carico dei problemi della popolazione, nell’accademia dei trasformati troviamo un progressismo moderato, vengono sicuramente presi in considerazione i principi dell’illuminismo francese, ma con un accezione moderata, quindi che non sfociano in atti rivoluzionari, ma in riformistici. Inoltre lo spirito illuministico dell’accademia dei trasformati era anche pragmatico.  Rivoluzione Francese (1789 – 1799) – posizione assunta da Parini >> Da una parte Giuseppe Parini è estremamente attratto da quello che sta succedendo in Francia, poiché spera che questo comporti la piena realizzazione dei principi illuministici. Dall’altra parte però Parini diffida dell’atto rivoluzionario, poiché in primo luogo diffida degli eccessi e secondariamente perché teme l’intervento della massa popolare, che secondo lui non può portare a nulla. Nel 1754 Parini diventa il precettore privato della famigli aristocratica dei Serbelloni e nel 1765 della famiglia aristocratica degli Imbonati. Fare il precettore significava educare i figli della famiglia aristocratica presa in causa, e quindi conseguenza Parini per buona parte della sua vita frequenta l’ambiente aristocratico (come precettore).  Per gran parte della sua vita Parini vive in famiglie aristocratiche come recettore, questo lo porta a pensare che il potere debba essere gestito da una aristocrazia rieducata. Infatti mentre in Francia il ceto borghese con la rivoluzione aveva ottenuto il potere politico oltre che economico, per Parini la gestione e il rinnovamento della realtà spetta alle vecchie strutture, alle vecchie classi sociale, per Parini quindi il potere aspetta all’aristocrazia. Ovviamente Parini non promuove l’aristocrazia parassitaria, apatica, incapace d’azione e chiusa nei suoi vecchi privilegi, ma un’aristocrazia rieducata principalmente ai valori dell’egalitarismo e dell’umanitarismo (oltre ad essere rieducata come un ceto propositivo). Questa rieducazione secondo Parini deve essere effettuata dagli intellettuali e dall’arte (la quale diventa fondamentale come oggetto che comporta la conoscenza). Progressismo moderato di Parini – Parini sostiene come gli illuminati milanesi che vadano rinnovati i contenuti, che vadano proposti nuovi valori e ideali dell’illuminismo francese, ma ritiene che questi contenuti nuovi non debbano alterare, anzi essere conservati in un vecchio contenitore, quello dell’aristocrazia. Illuminismo italiano - Fisiocrazia >> L’illuminismo italiano non ha una diffusione uniforme per due principali motivi: 1. Non esisteva ancora lo stato italiano e c’erano molte realtà molto diverse tra loro. 2. In Italia mancava l’economia imprenditoriale volta all’artigianato e alle prime forme di produzione industriale. L’assenza di questa economia imprenditoriale aveva quindi determinato l’assenza della classe borghese.

Nel frattempo però l’illuminismo prende molto piede in Lombardia, questo perché assistiamo alla produzione agricola intensiva, quasi industriale, attraverso la coltivazione del riso (questo perché le risaie hanno bisogno di grandi estensioni). Questo tipo di agricoltura aveva portato a una classe particolare cioè l’aristocrazia imprenditoriale, perché le terre erano ovviamente in mano agli aristocratici che però non le usano come semplici latifondi, ma comprendono che possono essere i promotori di una attività agricola. Infatti in Lombardia si erano diffuse le idee della fisiocrazia, la fisiocrazia era il pensiero filosofico che solo la produzione agricola creasse ricchezza. L’idea fisiocratica sarà ben accolta da Parini poiché promuove nuovi contenuti ma in vecchi contenitori, cioè l’aristocrazia, la quale ritorna ad essere una classe efficiente.

Nel 1768 diventa il poeta officiale del “teatro Regio”, e grazie a questo episodio possiamo vedere che l’intellettuale assume diverse volte assume degli incarichi nell’amministrazione pubblica; infatti Parini come Verri collabora con la regina Maria Teresa d’Austria per promulgare diverse riforme.

Religione – Parini prende le complete distanze dal dogmatismo e dal fanatismo in primo luogo. E in secondo luogo anche dal materialismo, per materialismo si intende che esiste solo cioè che è materia, e quindi di conseguenza anche dall’ateismo. Infatti per Parini la trascendenza sarà sempre presente, interpretata nella natura, infatti lui è un deista. Inoltre secondo Parini la religione ha una funzione civica e sociale. Perché è un freno per le passioni umane e quindi evita sconvolgimenti rivoluzionari e anarchici. Scienza e bellezza - Durante l’illuminismo il sapere è sempre più scientifico, come abbiamo per esempio visto nell’enciclopedia dove l’intellettuale non cerca le belle forme ma si pone l’obbiettivo di rinnovare la realtà anche grazie il pensiero scientifico. Parini sicuramente difende la scienza poiché è capace di liberarci dall’oscurantismo, dal dogmatismo e dal fanatismo; e sicuramente le riconosce la dignità di un sapere che può rinnovare che può portare a delle trasformazioni. Però per Parini la scienza non è solo questo, poiché dall’altra parte Parini non vuole che la scienza soppianti il sapere umanistico, la letteratura. Parini non vuole che ogni aspetto della realtà venga sottomesso alla scienza, non vuole che il sapere sia solo utilitario. Parini fa questa affermazione poiché secondo gli intellettuali che scrivevano pamphlet, come Verri e Beccaria, la letteratura aveva una finalità divulgativa (diffusione delle idee illuministiche) e pedagogica formativa (creare un opinione pubblica). Per Parini però la letteratura non ha solo queste finalità, infatti Parini, avendo aderito sia al sensismo che al neoclassicismo, pensa che l’arte ha sì valore e utilità se legata alla realtà, poiché non può essere considerata solo perfezione formale, ma anche che l’arte abbia una funzione importante come foriera di bellezza, la quale è qualcosa che fa parte della natura dell’uomo, è ontologica.  Infatti aderendo al sensismo - conoscenza in base ai sensi – Parini crede che una reazione sei sensi sia basta sul piacere e quindi sulla bellezza dell’arte Cosmopolitismo – Nell’Illuminismo le persone si sentivano cittadine del mondo, quindi erano uomini cosmopoliti con un sapere cosmopolita. Questa concezione però non viene assorbita da Parini, che anzi la rifiuta poiché è un fautore della cultura italiana (anche se non esisteva l’Italia).

DIALOGO SOPRA LA NOBILTÀ L’opera “il dialogo sopra la nobiltà” di Parini è ambientato in un cimitero dove un nobile e un popolano sono stati sepolti nella stessa fossa. Ovviamente è una situazione paradossale, che fa comprendere come la morte sia una condizione comune a tutti e che azzera completamente qualunque apparenze falsa e privilegio. Questa è un opera dialogica, quindi ci sono due punti di vista, che alimentano il confronto: -

Punto di vista del nobile, che mette in campo la sua superiorità di ceto Punto di vista del poeta, che argomenta l'assurdità di tali affermazioni

ANALISI -

Il nobile parte dal presupposto che la sua stirpe è fatta di avi eccellenti che hanno dato un grosso contributo alla società, perché hanno reso grande la vita e il contesto sociale e civile di tutti noi.

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Il poeta sottolinea che se gli avi dell'aristocratico hanno insegnato a coltivare i campi (rapporto tra Parini e la fisiocrazia) → attenzione al pensiero fisiocratico; altro elemento è il senso civile dell’azione di ognuno di noi. Il poeta contesta immediatamente il concetto di nobiltà feudale che il nobile aveva ricordato; mette in luce che la nobiltà è nobiltà quando la si spende per la compagine civile e sociale.

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Il confronto, la ragionevolezza comporta una crescita, possibilità di convincere l'altro ed educarlo.

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Apertura del poeta che non si rifiuta di parlare con il nobile; apertura anche da parte del nobile che comunque ascolta ciò che il poeta gli dice ed è disposto anche a cambiare il suo parere.

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Tema della morte, condizione assoluta che promuove l'uguaglianza, il sancire che tutti sono destinati alla stessa fine e soprattutto è una condizione che consente l'azzeramento di qualunque privilegio. La morte mette in luce che quei privilegi su cui si erano basati tutte le discriminazioni sui ceti sono inconsistenti.

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Riferimento ai polmoni - diventano l’organo fisiologico che fa assorbire aria, dà vita, ma fornisce anche la conoscenza Tutta la produzione di Parini è continuamente costruita con una doppia lingua: neoclassicismo (richiamo ad un'idea di arte alta, idea di bellezza anche quasi come concetto estetico) e sensismo (arte fioriera di conoscenza grazie al concetto di bellezza)

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Il poeta dice che nel momento stesso in cui voi vantate la nobiltà dei vostri avi, allo stesso tempo ne mettete in luce il non senso. Illuministicamente c’è la fiducia nell’argomentazione, mettere in luce le incoerenze altrui. Il nobile non può corrispondere né nelle buone azioni che in quelle negative dei suoi avi. Fiducia nella possibilità di confrontarsi quindi di educarsi => vediamo un’aristocrazia che non si chiude, che è aperta al confronto, che vuole educare.

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“Voi poeti mi avete esaltato, celebrato per tutta la vita” - critica all’arte servile. Il nobile critica l’arte che è semplicemente elogiativa, fino ad ora si è fatta promotrice di esaltazione del ceto aristocratico.

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Il nobile assume la consapevolezza dell’uguaglianza uomini e dei suoi privilegi inutili, grazie l’intervento del poeta (che lo rieduca attraverso il confronto) ma soprattutto si trova nella situazione azzerante della morte. FINE – il nobile non c’è nessuna ragione perché io venga celebrato. LE ODI

Le odi sono dei componimenti poetici (poesia), che possiamo definire “fuori moda” del periodo illuminista. Infatti gli illuministi dell’ Accademia dei Pugni e del Caffè preferivano generi completamente diversi soprattutto in prosa, avendo eliminato la poesia. Con l’illuminista moderato Parini si ritorna a parlare di poesia (odi). I critici distinguono le odi pariniane in tre periodi precisi, poiché nelle tre fasi Parini cambia il modo di produzioni delle odi: -

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Prima fase (1757-1770) – questa è la fase sociale e civile pariniana, infatti la produzione delle odi è legata ai temi illuministici reinterpretati nell'accezione dell’illuminismo pariniano (moderato), ed inoltre Parini collabora con Maria Teresa d'Austria. In questo periodo la sua poesia è classicheggiante nella struttura, ma ha temi estremamente militanti. Seconda fase – è la fase in cui ci si concentra sul tema della cultura e sulla riflessione individuale. Terza fase – in questa fase cambia la produzione poetica, la quale diventa autobiografica (ripiegamento malinconico su se stesso). I temi che tratta durante questa fase sono esistenziali e legati all’interiorità.

La Salubrità dell’aria - pagina 577 L’ode è un componimento più strutturato dal punto di vista metrico e poetico. La sua struttura è sublime, alta e aulica; è costituita da strofe sestine e versi settenari, con uno schema ABABCC. Questa ode parla dell’inquinamento dell’aria a Milano, il quale dipendeva dall’ agricoltura intensiva (risaie), che creava grosse estensioni di terra paludose e quindi più contagi della malaria (sistema fognario a cielo aperto). Il locus amoenus della lode è la campagna, la quale perfezione è in contrapposizione con la città. Prima dell’illuminismo = la dimensione rurale era il mondo perfetto. La campagna che descrivevano gli autori pre-illuministi era l’esempio della natura incontaminata e perfetta, la loro era una poesia di evasione e la campagna rappresentava il locus amoenus. La novità di questa poesia la si rintraccia per l’insistenza ai temi classici: 1. Il tema della lode, dell’aulico, quindi le alte forme nobiliari della poesia. 2. L’insistenza sui temi sensitivi (sensismo) e degli aspetti fisiologici (natura organica). Contesto città - la città è presente anche nella poesia arcadia, e serve per mettere in luce come questa si fosse incontaminata, degradata, come avesse abbandonato i valori della campagna (condanna morale della città). Nella poesia pariniana invece, la critica alla città arriva sotto i punti di vista sia morale, sia sociale, che economico, per le speculazioni degli uomini della città che distruggono la campagna, la natura e la vita degli altri uomini. Quindi Parini usa la città per dare un messaggio di tipo civile, politico, sociale. 

Temi concreti, riferimenti puntuali alla realtà: neoclassicismo e realismo → è una poesia che si prefigge di intervenire sulla realtà e di risolverne i problemi.

Analisi Linea 1 /2 – “Eupilli – beato/vago” = Possiamo vedere dall’incipit che realismo e neoclassicismo convivono. Il tono viene innalzato chiamando il paese con il nome latino (Eupilli), richiamando alla tradizione più alta, cioè latina. Ed inoltre notiamo un innalzamento del tono con i termini “beato” e “vago”, il quale ultimo nella lingua latina significa bello. Linea 7 – “polmon” = La parole “polmoni” è singolare, non la si trova mai nella poesia (si tratta di solito dei capelli, delle vesti). -

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Due tipologie di contadini: da una parte quelli caratterizzati dalla salute, dall'altra i contadini che si ritrovano a dover vivere e lavorare in quelle paludi (contadini che si fanno promotori di malattia, condizione negativa). I contadini non sono stereotipati; anche a Bosisio troviamo contadini che si ammazzano di fatica, ma sani. Fatica sana, fatica secondo natura.

LINGUA – lingua neoclassica fatta di ameno da una parte, mentre dall’altra di “polmone”, quindi la lingua scientifica. La poesia di Parini differisce da quella classica, la quale era una poesia che si basava sul principio di selezione, e quindi entravano solo le parti più sublime e nobili della realtà. Parini si allontana da questa matrice e fa convivere tutti gli aspetti del reale nella sua poesia, poiché per l’autore la poesia deve essere utile, non un’evasione dalla realtà, ma uno strumento per comprendere, analizzare, conoscere riformare la realtà. Quindi per Parini la poesia ha una funzione civile e sociale. Inoltre la poesia deve essere anche sensistica, perché la conoscenza avviene solo con i sensi, attraverso il concetto di piacere e il diletto. Quindi in Parini c’è la convivenza tra la matrice neoclassica e quella scientifica sensistica. -

La matrice neoclassica deve promuovere il bello, il piacere che poi promuove la conoscenza. La matrice sensistica deve creare piacere, sollecitando le sensazioni e quindi promuovendo la conoscenza. Parini introduce nella poesia più nobile e sublime, il “polmone”, la malaria, la puzza, l’inquinamento. Differenza con l’accademia dei pugni→ il classicismo non c’era, c'era la prosa di intervento (pamphlet).

Linea 100 - sta parlando di Milano Strofa linea 127 -132 - è la strofa più importante poiché richiama al poeta Orazio. Inoltre dice che la poesia è utile solo quando si unisce all’aspetto sensistico della bellezza, del piacere.

Ode alla musica Le donne non potevano fare le cantanti liriche, per questo i maschi facevano le loro parti. Quindi i maschi, per mantenere la voce bianca da bambini, facevano un intervento ai testicoli. Non tutti sopravvivevano, ma chi sopravviveva continuava ad avere erezioni, senza essere fertile. Parini scrive l’ode contro questa usanza. o o

Contenuto illuministico presente: polemica contro la castrazione dei bambini (evirati) Mutilata prole → i genitori lo facevano per guadagno

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Per lusingare l’udito del pubblico, questi genitori ferivano, spesso mortalmente, i propri famigli attraverso questi interventi

IL GIORNO Il giorno è un poema incompiuto scritto in versi endecasillabi sciolti. Le vicende editoriali sono controverse: in teoria il poema sarebbe dovuto essere diviso in 4 parti, però solo le prime due (le più illuministiche), “il mattino” e “il mezzogiorno”, sono state pubblicate. Ed inoltre le altre due parti, “il vespro” e “la notte”, inizialmente sarebbero dovute essere un'unica parte. Ø Infatti in un primo momento questo poema doveva essere diviso in solo tre parti (mattino, mezzogiorno e vespro-notte racchiuse in una sola parte), seguentemente “il mezzogiorno” prese il nome di “il pomeriggio” e divise le parti del vespro-notte in due parti distinte, che però non videro mai la pubblicazione. Teoricamente questa poesia in endecasillabi sciolti è la narrazione della giornata esemplare di un giovin signore, il quale rappresenta l'aristocrazia nobiliare, che vive di privilegi. Nella narrazione/descrizione di questa giornata, viene assunto il punto di vista del precettore (di buone maniere, di galateo). Il suo punto di visto è simile a quello del giovin signore e quindi dell’aristocrazia; infatti il precettore si fa portavoce di un punto di vista secondo il quale l’aristocrazia è un ceto a parte, illuminato, nobile, che deve vivere di privilegi, perché la sua vita è assolutamente diversa da quella di tutti gli altri. In questo modo Parini ha la possibilità di giocare sulla contrapposizione dei punti di vista del precettore e di Parini. Infatti da una parte avremo una narrazione condotta secondo il punto di vista del precettore, il quale ha una visione, molto esplicita, lontana da quella di Parini, cioè la volontà di perpetuare una situazione caratterizzata da privilegi. Dall’altra parte avremo il punto di vista latente, opposto e implicito di Parini. Questo “doppia narrazione” porterà all’effetto dello straniamento e spingerà quindi il lettore ad attivare un percorso conoscitivo, quindi a non immedesimarsi nella narrazione. L’effetto sarà inoltre anche satirico ed ironico, poiché volto a far ragionare il lettore. Ø Il messaggio che si ricaverà è un messaggio di critica alla società. Risveglio pagina (586 + foto classroom) Questo testo fa parte del poema “il giorno”, in modo più specifico della prima parte composta “il mattino”, la quale è più legata al clima illuministico. E’ composto in endecasillabi sciolti, cioè i versi sono endecasillabi ma non sono inseriti in uno schema di rime. Analisi Linea 1 - “Giovin Signore” = Il precettore (voce narrante) si sta rivolgendo al suo discente, il giovin signore. Linea 3 - “Purissimo celeste, o in te del sangue” = la discendenza aristocratica viene definito sangue purissimo celeste, inarcatura del verso molto forte che divide Sangue da purissimo e mette in luce l’esaltazione della nobiltà.

Ø Lingua Parini - Nella lingua di Parini c’è continuamente la coesistenza tra due linguaggi totalmente diversi (da una parte c’è il linguaggio aulico, sublime, classicistico e dall’altra lingua sensistica, per dire che la nobiltà derivi per discendenza). All’interno del giorno useremo l’espressione magnificazione del vacuo (la volontà di magnificare, di esaltare anche stilisticamente, formalmente e linguisticamente un qualche cosa che è vacuo, vuoto) la quale c’è sia dalla parte del precettore (la voce narrante), ma ovviamente anche da parte di Parini (autore). Nel “giorno” viene narrata/descritta una giornata particolare del giovin signore - La giornata è priva di senso, in cui il giovin signore non farà nulla. Questo è la rappresentazione della magnificazione del vacuo, la quale dunque è funzionale all’effetto satirico e parodico. Nel momento stesso in cui il precettore esalta, magnifica questa giornata in realtà scatta lo straniamento del punto di vista del lettore che mette in luce come questa giornata sia perfettamente vuota, inutile. La magnificazione del vacuo avviene con l’adozione di una forma altissima, subli...


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