ICD- Icidh-ICF- Checklist ICF PDF

Title ICD- Icidh-ICF- Checklist ICF
Author Martina De Luca
Course Fisioterapia
Institution Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
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Summary

Differenze e descrizione ICD, ICIDH e ICF...


Description

I sistemi classificatori delle malattie I primi tentativi classificativi risalgono al secolo XVIII e si riferivano ad elaborazioni locali e solo talvolta su scala nazionale. In campo internazionale solo nel 1855 il Congresso Internazionale di Statistica di Parigi diede vita ad una Classificazione Internazionale delle Cause di Morte. E’ necessario attendere il 1893 perché l’ Istituto di Statistica a Chicago proponga uno schema di classificazione che incontri i favori e la piena accettazione da parte degli operatori interessati.

ICD (International Classification of Disease) Una classificazione delle malattie può essere definita come un sistema di categorie al quale sono assegnate le diverse entità morbose. Lo scopo dell’ICD è di permettere una sistematica rilevazione, analisi, interpretazione e comparazione di dati di mortalità e morbosità raccolti in differenti paesi o aree, anche in tempi diversi. Usata a livello internazionale per scopi epidemiologici generali e di gestione della sanità.Tali scopi includono l’analisi della situazione sanitaria di gruppi di popolazione ed il monitoraggio dell’incidenza e prevalenza di malattie e altri problemi sanitari. L’ ICD è strutturata in tre volumi: 1. Lista tabulare delle malattie 2. Guida agli utenti 3. Indice alfabetico In seguito venne elaborata un altro tipo di classificazione: ICIDH (International Classification of Impairment, Disability and Handicap) A differenza dell’ICD che si preoccupa di classificare malattie e/o sintomi, si occupa della condizionedi salute di un individuo, intendendo con ciò qualsiasi alterazione o modificazione dello stato di salute che può interferire con le attività quotidiane e determinare nell’individuo la necessità di rivolgersi ai servizi sanitari. La classificazione si divide in tre parti indipendenti con un sistema di codificazione autonomo a tre cifre, di cui le prime due per le categorie e la terza per la specificazione delle sottocategorie. La logica della ICDH è

quella di una cascata: C’è un agente patogeno o un evento traumatico che dà origine ad una malattia o ad uno stato di sofferenza. Questo conduce alla menomazione. La menomazione direttamente o indirettamente influenza la disabilità e da qui si arriva all’handicap. Non esiste un ruolo degli operatori del Sistema Sanitario.

Tutta la classificazione è imperniata su quella persona che io ho davanti e tutto quello che riguarda l’ambiente esterno è insignificante.

ICF (International Classification of Functioning, Disabilities and Health)  Approvata per l’uso a livello internazionale dalla 54th World Health Assembly il 22 maggio 2001 ed accettata da 191 Paesi.  Rappresenta l’evoluzione dell’ICIDH ed il cambiamento di titolo è determinato dal desiderio di prendere in esame delle esperienze positive (cioè non quello che l’individuo non riesce più a fare, ma quello che nonostante la sua disabilità tuttavia riesce a compiere).  A differenza della classificazione precedente infatti, non classifica le conseguenze di una malattia ma propone una classificazione degli elementi che concorrono a determinare lo stato di salute di un individuo.

 La disabilità ed il funzionamento umano sono il risultato di interazioni fra lo stato di salute e fattori di contesto.  Tale interazione è complessa, bidirezionale e dinamica.  A differenza dell’ICIDH, il modello ICF non prevede un nesso causale tra le tre dimensioni (ICIDH: Malattia → Menomazione → Disabilità → Handicap). Nell’ICF, tra le tre dimensioni ci sono frecce bidirezionali (↔) e inoltre si utilizza una diversa terminologia: non si parla più di Malattie ma di Condizioni di Salute, non si parla più di Impairment ma di Funzioni e Strutture corporee, non si parla più di Limitation ma di Attività, non si parla più di Restriction ma di Partecipazione, e questi elementi sono interconnessi tra di loro biunivocamente. Inoltre ad essi si aggiungono Fattori Ambientali e Fattori Personali che concorrono a determinare lo stato di salute di un individuo.

 L’ ICF assume una posizione neutra rispetto all’eziologia (interessa poco la causa che ha determinato una situazione, ma la situazione stessa e come questa determina un migliore o peggiore funzionamento della persona) e fornisce utili indicazioni di carattere qualitativo rispetto al Funzionamento. Infatti permette di identificare: 1. livelli di funzionamento differenti in presenza della stessa malattia. 2. livelli di funzionamento simili in presenza di condizioni di salute differenti. 3. Il Funzionamento di un individuo in uno specifico dominio è dato da un’interazione complessa fra le condizioni di salute e diversi fattori (ambientali e personali).  Il Funzionamento quindi fa riferimento ad aspetti non problematici della salute e degli stati ad essa correlata.(non problematici = aspetti positivi) se ho capacità di camminare bene, Il funzionamento relativo al cammino sarà buono. Il funzionamento è un aspetto positivo di rapporto tra le capacità del soggetto e l’ambiente in cui vive.   La Disabilità in questo contesto di pensiero ICF indica la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute dell’individuo e i fattori personali e ambientali che possono determinare limitazione dell’attività o restrizione della partecipazione. (Non abbiamo tante condizioni di disabilità ma un’unica condizione di disabilità cioè quella situazione in cui le capacità dell’individuo non interagiscono in senso positivo con l’ambiente ma in senso negativo. DIFFERENZE ICF Funzionamento della Persona Modello Universale Modello Integrativo Modello Interattivo Inclusione del Contesto Applicabilità multiculturale Per tutte le fasce di età

ICIDH - non solo disabilità - non un modello minoritario - non solo medico o sociale - non lineare-progressivo - non la persona da sola - non concetti occidentali - non solo per l’adulto

SCOPI dell’ICF  Fornire una base scientifica per classificare le conseguenze delle malattie.  Stabilire un linguaggio comune per migliorare il trasferimento dei dati.  Permettere la comparazione dei dati attraverso: - Stati - Discipline Sanitarie - Servizi Socio-sanitari - Tempo  Fornire un unico schema di codificazione per il sistema di informazione sanitario. STRUTTURA ICF

La classificazione ICF è composta da due parti (A e B) ciascuna delle quali ha 2 componenti 1. Parte: Funzionamento e disabilità:  Alterazioni di strutture e funzioni del corpo; a. Struttura b. Funzione  Attività e partecipazione a. Capacità b. Performance 2. Parte: Fattori contestuali:  Fattori ambientali;  Fattori personali. CHECKLIST ICF La Checklist ICF è uno strumento pratico per evidenziare e registrare informazioni sul funzionamento e sulle disabilità di una persona. Queste informazioni possono essere riassunte in una cartella personale. La Checklist ICF è una lista di 169 codici elaborata scegliendo dalla classificazione completa (che conta 1400 codici) quelli che si sono dimostrati più importanti e rilevanti per delineare il profilo funzionale di una persona. Essa permette di: descrivere in modo sintetico il Funzionamento e la Disabilità di un individuo nelle loro componenti identificare i Fattori Ambientali significativi Permette inoltre di monitorare gli esiti dell’intervento riabilitativo eventualmente realizzato e di misurare i risultati raggiunti,tale monitoraggio infatti può essere realizzato somministrando la Checklist ICF a distanza di 6/12 mesi dall’inizio del trattamento, puntando l’attenzione ai codici che indicano una condizione di limitazione ed individuando i progressi realizzati dal soggetto....


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