INTRODUZIONE ALL\' ANALISI DEL TESTO (NARRATIVO ) LATINO PDF

Title INTRODUZIONE ALL\' ANALISI DEL TESTO (NARRATIVO ) LATINO
Author Martina de Nardis
Course Letteratura latina I
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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RIASSUNTO DETTAGLIATO E CHIARO. il riassunto contiene numerosi schemi per facilitare la comprensione di alcuni concetti più complessi. ...


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INTRODUZIONE ALL’ANALISI DEL TESTO (NARRATIVO) LATINO RIASSUNTO DEL TESTO

MASSIMO RIVOLTELLA Università Cattolica del Sacro Cuore Milano

CAPITOLO UNO A MO’ DI INTRODUZIONE: CONSIDERAZIONI PER UN METODO DI LETTURA Per comprendere un’opera d’arte (non solo letteraria) bisogna saperla leggere=interpretarne il messaggio = il significato sotteso al significante= aspetto formale del testo. Il problema di come leggere un testo è dunque prioritario la fondazione teorica del come leggere + La pratica di un metodo di analisi testuale che interpreti il messaggio globale = sono necessari per garantire 1. L’intelligenza dell’autore 1. La liberta del lettore senza ciò non ci sarebbe giudizio critico, ma superficialità, soggettivismo, prigionia di un semplicistico “mi piace”, acquiescenza all’ipse dixit. Percorso analitico che seguiremo

MITTENTE CODICE= lingua SOTTOCODICE = tradizione letteraria e retorica IDEOLOGIA

MESSAGGIO

DESTINATARIO

PIANO DENOTATIVO= contenuto PIANO CONNOTATIVOSINTAGMATICO = stile PIANO CONNOTATIVO PARADIGMATICO = idee

1. decodificazione > linguistica

Questo metodo di analisi testuale aderisce alle istanze proprie dello strutturalismo e della semiologia.

2a. decifrazione >stilistica e retorica 2b. decifrazione > storia della cultura = visione della vita. Linguista francese ispiratore principale dell’indirizzo critico di interpretazione semiologica del testo narrativo, fiorito negli anni Settanta e Ottanta del secolo

Nel tradurre questo metodo di analisi in prassi scorso. di lettura critica ci sarà guida l’opera di Barthes, Introduzione all’analisi strutturale dei racconti.

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Sono necessarie alcune chiarificazioni terminologiche: la scuola semiologica è figlia della linguistica strutturalista Ferdinando de Saussure fondatore

=

Corso di linguistica generale opera magna Saussure attribuisce alla semiologia un campo di studio amplissimo, in quanto “scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale” = scienza che studia i segni in toto, sia di indole linguistica che di natura non verbale (ad oggi questo ambito di interesse è della semiotica) Per cui per Saussure

liguistica: disciplina cui compete l'analisi del segno verbale. SEMIOLOGIA

Per Barthes il rapporto si evolverà in

semiologia: all'interno e al servizio della linguistica LINGUISTICA

lo strutturalismo  prende le mosse da Saussure  considera la realtà e ogni fenomeno storico-culturale come un insieme di costanti e variabili. Le costanti ne formano la struttura tendenzialmente durevole e inalterata.  Nasce in ambito linguistico per poi estendersi a campi diversissimi quali critica letteraria, artistica e musicale e ricerca socio-politica ed economica.

Si può affermare a ragione che la linguistica strutturalista è madre della critica semiologica. Per cui lo schema proposto precedentemente è un itinerario mentale di lettura che si muove da 2

Esterno

interno, da superficie

centro

Questo itinerario mentale si articola in tre momenti concatenanti

denotativo

connotativosintagmatico

connotativoparadigmatico

In cui si cerca di cogliere dimensioni diverse e correlate del significato del messaggio letterario, formulato da emittente e rivolto a destinatario. È essenziale ricordare le differenze tra livello denotativo e livello connotativo e tra sfera sintagmatica e sfera paradigmatica Livello denotativo Denotazione= il significato base di un termine (madre) In ambito di critica letteraria ed artistica: livello di significato che concerne la materia informativa, il che cosa essa significhi.

Livello connotativo Connotazione= i significati aggiuntivi di tipo allusivo, affettivo o evocativo (mamma). In ambito di critica letteraria ed artistica: tipo di significato ulteriore e più profondo, espresso dallo stile del messaggio letterario: essa riguarda la forma artistica , intesa come sintesi di come e per dire che , unità di stile e di ideologia da esso veicolata.

In questa cornice l’interpretazione del messaggio si articola in

Decodificazione Pertinente il livello denotativo Operazione che si avvale dell’ausilio delle discipline linguistiche

Decifrazione Pertinente il livello connotativo Operazione che si avvale dell’ausilio di strumenti disciplinari quali stilistica e retorica ( per lo stile, il come ) universo delle scienze più varie di natura storico-filosofica ( per l’ideologia, il per dire che) = storia della cultura ( denominate dal Marchese)

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La distinzione denotativo/ connotativo opera efficacemente anche e soprattutto a livello figurativo (pittura-scultura-archiettura). Distinzione sintagma-paradigma in campo connotativo Sfera sintagmatica Le relazioni che legano fra loro gli elementi di un sistema comunicativo verbale sono dette Sintagmatiche (o di contrasto) quando Combinano tra di loro elementi differenti ( non alternativi del sistema in base a esigenze diverse e concomitanti  di accordo sintattico il maschile singolare verme maschile singolare mangia singolare  di accettabilità semantica il verme fuma mangia  di collocazione sintattica, che il parlante può cambiare in base al senso voluto. Mangia la mela il verme!

Sfera paradigmatica Le relazioni che legano fra loro gli elementi di un sistema comunicativo verbale sono dette Paradigmatiche (o di opposizione) quando Individuano come alternative alcune unità che l’attante ( chi parla) è condotto a selezionare per esprimersi Infatti chi parla sceglie dalla propria memoria nella quale opera il paradigma= potenziale linguistico. Il verme mangia la mela Ogni parola è selezionata da un sottoinsieme morfosintattico Articolo verbo sostantivo

Sinergia tra

operazioni di selezione= governate da relazioni paradigmatiche

operazioni di combinazione= governate da relazioni sintagmatiche

è il motore di ogni atto linguistico

Grazie a questa sinergia le infinite potenzialità espressive si concretizzano in un sistema concreto e ben determinato dal punto di vista linguistico/ fonologico/ lessicale/ morfosintattico, detto sintagma.

Analogamente secondo la critica di indirizzo semiologico, ogni elemento sintagmatico intrattiene con gli altri

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relazioni sintagmatiche (o distribuzionali)

si attuano tra unità contigue in quanto dello stesso livello gerarchico, tra ciò che sta prima e ciò che sta dopo svolgere analisi sintagmatica di un testo significa coglierne la concatenazione lineare in segmenti omogenei

relazioni paradigmatiche (o integrative)

saldano unità di livello gerarchico differente, tra ciò che sta sotto e ciò che sta sopra fare analisi paradigmatica di un testo significa verificare il rapporto con elememnti non contigui, che appartengano al sistema globale del testo, all'opera generale dell'autore , al contesto letterario o socio culturale.

Che domande fare al testo leggendolo secondo gli assi denoattivi/connottativi e paradigmatici/sintagmatici? ANALISI DENOTATIVA Che contesto? contestualizzazione Che forma testuale? Accertamento del testo Che significato? traduzione ANALISI CONNOTATIVO-SINTAGMATICA Quali unità di azione? Quali di descrizione? Analisi funzionale Quali attanti? Analisi attanziale/semiologica dei personaggi Come si narra? Di quando si narra? Chi racconta? Analisi di modo e tempo narrativi e della voce narrante. ANALISI CONNOTATIVO-PARADIGMATICA Che argomento? Che tema? Quali relazioni tematiche? Quali relazioni inter e/o ipertestuali? 5

CAPITOLO DUE ANALISI DENOTATIVA PRIMA FASE DELL’ANALISI DENOTATIVA: LA CONTESTUALIZZAZIONE il contesto è il luogo del significato per ogni atto comunicativo; in assenza del contesto il fraintendimento è in costante agguato. La contestualizzazione è un’operazione potenzialmente infinita che procede per cerchi concentrici sempre più ampi. Può essere quindi articolata quantitativamente

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microsequenza macrosequenza disegno dell' opera intera intera produzione dell'autore ambiente sociopolitico e culturale

La contestualizzazione può essere anche articolata per livello, quindi articolata qualitativamente. Per esempio può svilupparsi su sulla caratterizzazione di scene e personaggi o su tematiche, investendo ambito connotativo. In questa sede analizziamo solo l’ambito denotativo: cioè applicare al testo selezionato Il memorandum delle cinque w. Persona

Factum

Causa

Locus

Tempus

Modus

Facultas

quis?

Quid?

Cur?

Ubi?

Quando?

Quem ad modum?

Quibus adminiculis ?

Who?

What?

Whi?

Where?

When?

Chi?

Che cosa?

Perchè?

Dove?

Quando?

In che modo?

Con che mezzi?

Si tratta di cogliere coordinate spazio-temporali ubi/quando In cui si inseriscono le azioni quid Con i relativi agenti quis E comprendere dinamiche quem ad modum/quibus adminiculis E cause di ciò che accade cur

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A questo proposito è necessaria una buona traduzione la cui lettura, sia del passo preso in oggetto che dell’intera opera ( o almeno del libro da cui il passo è tratto) ci aiuterà a ricostruire gli antefatti dell’azione. Alle volte le risposte alle domande di collocazione testuale possono esserci già nel singolo brano preso in esame: esempio: La matrona di Efeso (fabula Milesia tratta da Satyricon II, 101-2) Quis? Il soggetto è Eumolpo Quid? Racconta la fabula della Matrona di Efeso Cur? È il breve prologo al testo che ce lo spiega; è una motivazione prettamente psicologica a spingere all’azione del soggetto. Eumolpo intende alimentare l’hilaritas, il divertimento dei passeggeri della nave di Lica e Trifena. Il tema portante della narrazione sarà la levitas femminile, di quanto siano facili ad innamorarsi, di quanto si scordino in fretta persino dei figli e di come non esista una donna tanto fedele da non lasciarsi travolgere all’attrazione di un perfetto sconosciuto. Al centro c’è l’inclinazione delle donne a cedere al furor, a commettere azioni ignobili se spinte dalla libido. Ubi? Nella nave di Lica e Trifena Quando? La vicenda che sta per raccontare non è delle tragedie antiche, ma è una rem factam sua memoria, quindi recente. Quem ad modum? Dopo aver fatto attecchire il seme del tema con molte battute preparatorie sulle donne e le loro arguzie. Quibusadminiculis? Tramite il racconto di una fabula Milesia.

Altre volte occorre risalire al contesto più o meno ampio, a passi precedenti o successivi per poter rispondere ad ogni domanda: esempio: Agamennone (tragedia di Seneca, versi 1-56) in un dramma solitamente la contestualizzazione compete in modo speciale al prologo, sia per quando riguarda ubi/quando quindi le coordinate spazio temporali, sia per quanto riguarda l’inserimento dell’azione nel racconto mitico. Qui il compito è affidato al fantasma di Tieste. Quis? 8

Quid? Cur? La fine del prologo motiva l’azione che si sta per raccontare, ricucendo la vicenda al suo contesto mitico, come se essa fosse un riquadro tra tanti di un arazzo istoriato con i delitti di Tantalo e Pelope e Atreo e Tieste. Tieste è zio paterno di Agamennone, esponente della generazione colpita dalla ferocia di Atreo. In questa catena ininterrotta di vendette c’è il cur dell’uccisione del re di Micene. Per capirci breve vicenda della casata dei Tantalidi. Tantalo e Pelope Tantalo per provare onniscienza degli dei invita gli dei a mangiare le carni di suo figlio Pelope. Tutti se ne accorsero tranne Demetra che mangia una spalla. Gli dei puniscono Tantalo, resuscitano Pelope e gli danno una spalla d’avorio. Pelope governava su Frigia e Lidia ma poi per un’invasione di barbari deve scappare. Pelope giunge alla corte del re Enomao, dove chiede filglia Ippodamia in sposa. Enomao non voleva perché gli era stato predetto che suo genero lo avrebbe ucciso: così proponeva ai pretendenti una corsa ai cavalli ( aveva cavalli divini che non potevano essere battuti). Pelope corrompe l’auriga per vincere. Pelope vince la gara, ma poi non mantiene la promessa fatta all’auriga ( baciare o passare una notte con Ippodamia) Pelope e Ippodamia si sposano ma sono perseguitati dal cattivo fato; hanno 6 figli tra cui Atreo e Tieste Atreo e Tieste Atreo e Tieste = sono fratelli e litigano per il regno di Micene Atreo vince, Tieste per vendicarsi seduce la moglie di Atreo Erope. Tieste per punizione viene espulso dal regno con i suoi figli. Atreo in cerca ancora di vendetta uccide i figli di Tieste, tranne Egisto= li taglia a pezzi, li fa bollire e li fa mangiare a Tieste. Tieste, saputo quello che aveva fatto, lancia una maledizione su tutta la stirpe di Atreo. Agamennone Agamennone, figlio di Atreo, sta tornando dalla guerra di Troia. Agamennone ha vinto a Troia sui Troiani (è greco)

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Clitemnestra, moglie di Agamennone, lo attende ma è furiosa perché Agamennone per vincere ha dovuto sacrificare la loro figlia Ifigenia. Egisto è amante di Clitemnestra. Clitemnestra uccide Agamennone e Egisto regna. Orestea Oreste, figlio di Agamennone e Clitemnestra, torna nel regno perché Apollo gli ha chiesto di vendicare il padre. Oreste incontra sua sorella Elettra che lo incoraggia all’azione. Oreste uccide Egisto e poi Clitemnestra. Dopo il matricidio, le Erimni perseguitano Oreste. Gli dei decidono che Oreste deve essere giudicato davanti al tempio di Atena, dove viene assolto. Erimni diventano Eumenidi.

Ubi? Scena collocabile nella città di Micene, come dispone a credere l’allusione al banchetto imbandito da Atreo oppure ad Argo, in cui si ambienta l’Agamennone di Eschilo, ritenuto fra i modelli di Seneca. Vv 8-9 fanno riferimento ad un’area sacra, dove si celebrava l’auspicium, il rito con cui il monarca appena incoronato inaugurava il suo regno. Sullo sfondo si apre l’ingresso al palazzo reale forse fiancheggiato da altri due ambienti: una sala per le assemblee aristocratiche ( curia) ed un triclinio. La descrizione ricalca la struttura tipica del teatro romano che imitava la facciata di un fastoso palazzo arricchita da colonne, nicchie, statue e fregi; al pian terreno si aprivano tre porte, delle quali quella centrale era di dimensioni maggiori. Anche la presenza di un altare è un apparato solito della scena tragica. Quando? È l’alba di un giorno estivo indefinito. C’è però un’anomalia: il sole tarda a sorgere e le tenebre indugiano a dileguarsi. Ragione di ciò sono le colpe orribile di Tieste, sfuggito dagli Inferi. Si affaccia qui un motivo tematico proprio della casata dei Tantalidi: eclissi solare dovuta a crimini endogeni=commessi contro i congiunti. Quem ad modum? Quibusadminiculis?

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SECONDA FASE DELL’ANALISI DENOTATIVA: L’ACCERTAMENTO DEL TESTO La codificazione di un testo esige: 1. una base linguistica sicura o almeno la presa di coscienza delle problematiche connesse all’aspetto formale del passo o dell’opera. Se mi avvicino ad interpretare un brano latino, ho bisogno di conoscere quale sia. Questo non è mai ( soprattutto se non a stampa) un dato scontato ma l’esito di una tradizione, di trasmissione attraverso secoli.  Una tradizione può essere:  tradizione diretta i classici che possiamo Con il termine tecnico lezione la leggere ci sono giunti grazie filologia indica l’aspetto di un brano alla trascrizione da parte di tramandato, il quale può differire amanuensi. Questa dalla versione testuale del espressione si applica medesimo passo documentata da anche alla divulgazione a altri testimoni. 

stampa di un libro. tradizione indiretta la diffusione in forma parziale di un testo grazie a citazioni da parte di altri autori.

le due forme di tradizione possono coesistere: per esempio i versi di Catullo sono conosciuti grazie al suo Liber oppure grazie anche a versi citati da eruditi.  Grazie alle dinamiche di trasmissione il testo subisce varie modifiche (involontarie e volontarie); per questo nel testo tradito si rinvengono   

Lacune Interpolazioni= aggiunte Errori. In filologia per errore si intende qualsiasi differenza dal dettato originario dell’opera. Un errore può essere palese ( individuabile perché il passo perde di senso) oppure occulto (modifica del testo provvista di 11

senso ma che non rispecchia la forma voluta dallo scrittore). L’errore occulto può essere diagnosticato con certezza solo dal confronto con l’originale: nel caso della letteratura latina antica ci è reso impossibile 

dall’assoluta mancanza di originali. Varianti si intende ogni forma testuale provvista di senso che sia alternativa ad un’altra di pari natura

 Il processo di tradizione de-forma sempre il testo ( nel senso di “farlo transitare da una forma ad un’altra”), lo rende multiforme e quindi di difficile lettura e interpretazione. Questo carattere multiforme del passo tradito rende necessario l’intervento filologico. La critica testuale o ecdotica è una branca della filologia il cui metodo analitico si articola fondamentalmente in due fasi:  Recensio = censimento, rassegna Culmina nella ricostruzione della lezione dell’archetipo = codice più antico, perduto, da cui discende tutta la tradizione manoscritta. L’archetipo non va confuso con l’originale da cui a volte lo separano molti secoli. Il testo dell’archetipo quindi può essere più o meno guasto, in quanto inficiato da errori, lacune, interpolazioni. Ciò rende necessaria l’emendatio.  Emendatio = correzione Il risultato del processo ecdotico è la pubblicazione di un’edizione critica dell’opera presa in esame e lo studioso che la produce è detto editore del testo curato da lui. Ogni edizione critica consiste di due componenti fondamentali:  Il testo dell’archetipo emendato Appare punteggiato da segni diacritici che manifestano le operazioni del lettore. Ad esempio le parentesi uncinate = integrazione di una lacuna le parentesi quadre [] = espunzione di un’interpolazione. 12

 A piè di pagina un insieme di note detto apparato critico.

Esistono due varianti tipologiche: 1. Positivo: si informa il lettore sull’origine della lezione accertata e sull’esistenza e sull’origine di altre lezioni rifiutate dall’editore. Molte più informazioni rispetto a quello negativo. 2. Negativo: documenta solo le lezioni rifiutate. Ha carattere essenziale e pregio editoriale di richiedere meno spazio Esempio: epistola senecana 18, 15

 Edizione di Prehac (2009) con apparato positivo chiosa facilia Facilia Pb: -illia [ex- illa] p2 -illi [ex -illa Q ex-illa ante 6 ras. L] QL unde facilia Brakman Oltre a termini tecnici abbreviati, i testimoni manoscritti sono indicati con semplici lettere alfabetiche, così come sono citati solo con il cognome i filologi i cui interventi sono presi in esame. Per sciogliere questi enigmi si deve far riferimento al conspectus siglorum= lista delle abbreviazioni che introduce l’edizione. Si citano prima i testimoni della lezione accettata facilia, di P e b Dopo i due punti ( : )ci sono le menzioni recusate facillia, di p2 (seconda mano di p, cioè uno scriba ha corretto il manoscritto p già copiato) facilli, di Q e L (derivate da un precedente facilla privo di senso) facile ipotizzato da Brakman a partire da L ( che ha sei lettere raschiate dal manoscritto)  Edizione di Reynolds (1965) con apparato negativo chiosa facilia Facilla p2 L1Q1 Il confronto analitico serio con un testo latino non può prescindere dal ricorso ad una buona edizione critica, l’unico strumento in grado di restituirci la dimensione storica e la natura complessa di esso. 13

2. considerazione dello stemma codicum e la familiarità con una tassonomia di base dei più frequenti errori riscontrabili nella tradizione. Lo stemma codicum è l’albero genealogico dei manoscritti che ...


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