LA Spagna DI Filippo II - descrizione PDF

Title LA Spagna DI Filippo II - descrizione
Author Paola Picari
Course Storia
Institution Liceo (Italia)
Pages 5
File Size 82.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 72
Total Views 226

Summary

LA SPAGNA DI FILIPPO IIin parallelo due stati (maggiori potenze europee con percorsi diversi) Spagna (Filippo II)  Inghilterra (Elisabetta I)Spagna: abdica Carlo V, impero diviso fratello Germania figlio spagna Filippo II ha più problemi: personalità, molto diversa dal padre, molto prudente, nean...


Description

LA SPAGNA DI FILIPPO II in parallelo due stati (maggiori potenze europee con percorsi diversi)  

Spagna (Filippo II) Inghilterra (Elisabetta I)

Spagna: abdica Carlo V, impero diviso fratello Germania figlio spagna Filippo II ha più problemi:   



personalità, molto diversa dal padre, molto prudente, neanche capacità da condottiero del padre ereditando il regno di spagna, eredita anche tutta una serie di debiti Carlo V aveva costruito il regno sui prestiti dei banchieri, che dovevano essere restituiti (sacco Roma: lanzichenecchi non pagati, Carlo V ha bisogno di assumere mercenari per le guerre contro la lega antifrancese) —> verso la fine del ‘500 la spagna dichiara Bancarotta, non può più pagare i debiti

la piccola nobiltà non si era sviluppata, non aveva sfruttato le Americhe come avevano fatto in altri stati Il rapporto con le colonie non era dei migliori: la spagna aveva imposto pesanti restrizioni sul commercio delle colonie. Esse non potevano commerciare né fra di loro né con stranieri. Il commercio era sottoposto al monopolio regio (l’offerta è concentrata nelle mani di un solo soggetto). In ogni caso però, data la povertà del sistema produttivo spagnolo, le colonie eludevano i divieti. il PRIMO E GRANDE ERRORE di Filippo (simbolo di volontà di isolarsi nelle attività commerciali), pone la capitale spagnola a Madrid (centro della spagna), farà costruire l’Escorial (palazzo imponente) via di mezzo fra convento e fortezza dove Filippo si chiuderà, attuerà una politica di controllo solo suo, viveva in una situazione di reclusione ecclesiastica. Filippo = Re Prudente Madrid capitale: isola il luogo del potere, avrebbe dovuto mettere la capitale a Barcellona. Burocrazia: insieme di atti amministrativi Nella seconda metà del ‘500 la Spagna = stato autoritario dove il controllo è esercitato prevalentemente dal Re e dai suoi uomini, scelti da lui. L’autoritarismo viene fortificato dal rapporto con la Chiesa. La Pace di Augusta e il Cuius Eius indeboliscono la Chiesa Cattolica, in Spagna la Controriforma viene attuata in modo particolarmente pieno perché Filippo II riporta quella coincidenza tra potere dello stato e potere religioso che c’era stato con i suoi bisnonni (Isabella e Fernando). La religione cattolica diventa il metodo di governo dello stato Pur riconoscendo l’autorità del papa, esercitava un enorme potere sul clero infatti usufruiva del “diritto di presentazione” che gli consentiva di nominare vescovi di suo gradimento Tribunale delle Inquisizioni che dipende dal Re e non dal Papa. Il ruolo del Tribunale verrà svolto in Sicilia, Sardegna, America e Ducato di Milano (territorio della Spagna). Il Tribunale diventa anche quello Spagnolo, non solo della Chiesa. Filippo II = vendita delle cariche ecclesiastiche

ELISABETTA I La precoce morte di Edoardo VI scatenò conflitti religiosi in Inghilterra. Salì al trono Maria Tudor (Enrico VIII e Caterina d’Aragona) che venne fatta sposare con Filippo II da Carlo V che vide subito la possibilità di far entrare l’Inghilterra nel suo impero. Il re di Francia (Enrico II) nel 1558 fece sposare il proprio figlio (Francesco II) con Maria Stuart, principessa di Scozia. Si crearono quindi due alleanze contrastanti: Spagna e Inghilterra vs Francia e Scozia. Maria attuò subito una restaurazione del cattolicesimo, avvalendosi dei tribunali e del rogo, per questo venne successivamente chiamata Mary Blood ovvero Maria la Sanguinaria. La regina morì pochi anni dopo lasciando nel paese un ricordo negativo e l’impressione che il cattolicesimo fosse associato a persecuzioni e dominio straniero. Sale quindi al trono Elisabetta all’età di 18 anni, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. I cattolici furono in disaccordo con questa successione in quanto la regina era figlia di un matrimonio dichiarato dal Papa sacrilegio. Maria Stuart, era la più diretta erede del trono inglese. Ma, in caso fosse salita al trono, avrebbe unito il regno Francia-Scozia con quello Inglese, il che non era ben visto da Filippo II che cerco di scongiurare questa eventualità chiedendo addirittura in moglie Elisabetta il quale rifiutò lui e tutti gli altri pretendenti. Elisabetta, non potendo aver figli, evitò di sposarsi conservando il suo regno da mani straniere; ella fu una grande e astuta governatrice grazie al quale l’Inghilterra si trasformò in una potenza di prima grandezza e divenne per gli inglesi un mito. Durante il suo regno Elisabetta cerco di evitare il riaccendersi di contrasti religiosi. Orientò il paese verso il protestantesimo facendosi nominare “suprema reggente delle cose sacre e profane” per mezzo della Legge di Supremazia ribadendo così l’autorità della corona sul clero. Inoltre, re introdusse il Book of Common Prayer di Edoardo VI, eliminato da Maria la Cattolica. La maggior rivale di Elisabetta fu Maria Stuart sposata con Francesco II. Nel 1560 il marito morì e venne proclamata regina di Scozia nel 1561. Tornò quindi in Scozia dove però non venne ben accolta in quanto il popolo era calvinista e lei cattolica. La regina cercò quindi di recuperare il potere attraverso l’aiuto del Papa e di Filippo II. A causa delle sue vicende d’amore (sposò l’assassino del suo secondo marito Lord Darnley) naufragò il regno di Scozia. Nel 1567 abdicò in favore del figlio Giacomo e si recò in Inghilterra sotto la protezione di sua cugina Elisabetta. L’Inghilterra in questo periodo era ancora una potenza di secondo ordine (non aveva strutture fiscali, flotte o eserciti ampi ecc.). La regina attuò quindi una politica di modernizzazione dell’apparato politico e produttivo del paese In campo ECONOMICO venne sviluppata l’industria del ferro e la produzione tessile (soprattutto della lana) che stimolò la trasformazione delle colture e pascoli per ovini. COMMERCIO: una tattica di Elisabetta fu quella di finanziare i corsari inglesi i quali assalivano i convogli spagnoli carichi di merci e metalli preziosi oppure trasportavano nelle Antille schiavi neri catturati in Guinea. La conquista delle rotte oceaniche conferì all’isola una posizione di primo piano nelle vie di navigazione mondiali. Sotto il regno di Elisabetta i porti vennero attrezzati, la vocazione marinara e commerciale vennero rafforzate; vennero inoltre fondate diverse compagnie commerciali (Moscovia, Levante, Indie Orientali). Mentre l’Inghilterra si rafforzava, il Papa e la corona spagnola (alleati con Maria Stuart) continuavano ad inviare missionari con lo scopo di restaurare la religione cattolica ed eliminare la regina Elisabetta. Queste trame facevano tutte capo a Maria Stuart.

I missionari erano attivi anche in Irlanda dove il cattolicesimo era ancora saldamente radicato. L’odio degli inglesi contro Roma e la Spagna cresceva di giorno in giorno: si scatenò la persecuzione e centinaia di cattolici furono uccisi. Nel 1579 una rivolta esplosa in Irlanda fu stroncata dagli inglesi nel sangue causando circa 30000 morti.

GUERRA FRA INGHILTERRA E SPAGNA Intanto gli inglesi chiedevano la morte di Maria Stuart, che arrivò in seguito alla scoperta di un’ennesima cospirazione nel 1587. A questo punto la guerra fra Inghilterra e Spagna divenne inevitabile e i due contendenti l’affrontarono come un dovere cui era impossibile sottrarsi. Filippo II, invogliato dal desiderio di un predominio spagnolo in Europa e un trionfo della religione cattolica, decise di sferrare un attacco diretto all’Inghilterra nel poco conosciuto territorio Manica con l’Invincibile Armata Spagnola. Nel luglio 1588 la flotta entrò nella manica con navi con nome tipo Santa Maria delle Grazie contro le navi inglesi chiamate Senza Paura, Toro, Tigre (per capire la differenza nel senso di lotta dei due regni). Qui la flotta inglese ebbe la meglio grazie alla nuova tattica di guerra caratterizzata da navi agili armate di cannoni (quelle spagnole erano pesanti galeoni e un’artiglieria dal tiro ravvicinato). Le 56 navi spagnole rimaste, decisero di ritirarsi in Spagna con l’avvenire di una violenta tempesta; crollava così il sogno di Filippo II e il protestantesimo restava saldamente radicato in Inghilterra e nei Paesi Bassi.

GUERRE DI RELIGIONE IN FRANCIA In Francia le divisioni religione condussero a una guerra civile nella seconda metà del ‘500. Nel 1559 Enrico II partecipo a un torneo per celebrare la pace di Cateau-Cambresis, ma la festa si tramutò in tragedia: una scheggia di lancia gli trafisse l’occhio e l’uccise. Gli successe Francesco II che morì giovane e la corona passò a Carlo IX (10anni) con la reggenza nelle mani della madre, Caterina dei Medici. (papà Firenze mamma Francia) Negli anni precedenti, malgrado i provvedimenti repressivi di Enrico II, gli ugonotti continuarono a diffondere il calvinismo. Le spaccature religiose si rispecchiavano anche a corte: fazione cattolica Guisa - fazione protestante Coligny. La reggente cercò di avviare una politica di pacificazione religiosa che però falli rapidamente di fronte all’inasprimento dell’odio politico e religioso. Così nel 1562 i Guisa presero le armi e uccisero un gran numero di Ugonotti (Massacro di Vassy). In seguito, iniziò una lunga serie di guerre civili. Il 24 agosto 1572 (notte di San Bartolomeo) il popolo di Parigi, antiprotestante, scatenò una feroce caccia all’uomo dove vennero trucidati migliaia di ugonotti, compreso il capo (ammiraglio di Coligny).

La morte di Carlo IX e l’ascesa di Enrico III aggravarono la situazione. Si organizzarono due fazioni  

Protestante: sotto la guida di Enrico di Borbone Cattolica: sotto la guida di Enrico di Guisa -> Lega Santa i quali strinsero rapporti strettissimi con la Spagna.

Nel 1588 Enrico III uccise Guisa e si alleò con di Borbone che nominò suo successore in punto di morte con la condizione che egli si convertisse al cattolicesimo. Borbone salì al trono con il nome di Enrico IV. Il Papa e Filippo II si organizzarono per contrastare il nuovo re francese. La svolta si ebbe nel 1579 quando, nella cattedrale di Saint-Denis, il re pronunciò l’abiura del calvinismo e si proclamò cattolico; venne così assoluto dallo stesso Papa che riconobbe i suoi diritti al trono. Nel 1598 pace Vervins (Spagna e Francia) con la quale le truppe spagnole si ritiravano. Editto di Nantes nello stesso anno grazie al quale agli ugonotti venivano riconosciuti gli stessi diritti politici dei cattolici e piena libertà di praticare il loro culto. Successivamente Enrico IV si dedicò alla politica economica del paese: 1. il duca di Sully, ministro per gli affari, portò in pareggio il bilancio dello stato soprattutto grazie alla vendita delle cariche pubbliche e all’istituzione della “paulette” una tassa annuale che rendeva ereditari gli uffici acquistati. La nobiltà acquisita con le cariche pubbliche era una nobiltà di toga che era appunto quella derivata dall’acquisto di essa (costituita da ex borghesi, che erano impegnati nelle cariche pubbliche dello stato), distinta dall’antica nobiltà di spada che apparteneva alle antiche famiglie di vassalli che combattevano di fianco al re. 2. Leffemas promosse l’istituzione di manifatture regie e introdusse misure protezionistiche per impedire che la Francia si privasse di materie prime per importare manufatti.

GUERRA DEI TRENT’ANNI: Dopo la pace di Augusta (1555) la Germania godette di un decennio di tranquillità durante il periodo delle guerre di religione in Francia e Paesi Bassi. Con la divisione del paese in due religioni, si ebbe un rafforzamento dei principi che non permise la formazione di un regno moderno (come quello d’Inghilterra). La pace fra Ferdinando I e Massimiliano II cessò quando nel Palatinato Renano, confinante con i Paesi Bassi spagnoli (Belgio e Lussemburgo), iniziò a diffondersi il calvinismo. I calvinisti riuscirono ad affermarsi nel Palatinato grazie al principe Elettore Federico V; questa terra, al centro d’Europa, divenne l’anello di congiunzione tra Calvinismo francese e olandese e i religiosi Boemi. -> 2 leghe avverse in Germania: UNIONE EVANGELICA calvinista (Elettore Palatino) e LEGA CATTOLICA duca di Baviera e Asburgo d’Austria. La guerra ebbe inizio con la ribellione dei Boemi: quando l’imperatore (Rodolfo II) volle revocare il diritto di libertà di culto per i Boemi. i Praghesi insorsero e gettarono dalla finestra del palazzo reale di Praga due rappresentanti imperiali (DEFENESTRAZIONE DI PRAGA, 23 MAGGIO 1618).  INIZIO GUERRA

OBBIETTIVI GUERRA: 1) Strappare la Germania dalla Controriforma 2) Abbattere l’egemonia degli Asburgo GUERRA INIZIALE: RELIGIONE  GUERRA INTERNAZIONALE trascinando gli Svedesi, i Danesi, i Francesi preoccupati da un’idea di egemonia Asburgica in Europa Centrale tutti contro gli Asburgo e gli Spagnoli con la Lega Cattolica Ferdinando d’Asburgo si trovò a combattere prima contro l’unione evangelica e i boemi, poi con i principi luterani tedeschi e gli stati stranieri. Il suo vero antagonista fu Luigi XIII di Francia, o meglio, il ministro di quest’ultimo, il cardinale Richielieu che fu colui che trascinò la Francia in guerra e combatté principalmente con la Spagna la quale si trovava impegnata su 3 fronti: a sostegno della Germania, contro le Province Unite e contro la Francia. Segnata da una profonda crisi economica e sociale (Catalogna e Portogallo indipendenti  guerre civili) e dalla sconfitta da parte dei francesi a Rocroi nel 1643, la Spagna si trovò costretta a stipulare una pace con i Paesi Bassi nel 1648 firmata a Munster con la quale i Paesi Bassi ottenevano l’indipendenza. Le vicende si mettevano male anche per l’imperatore in quanto il suo territorio veniva penetrato dai nemici. La guerra impegnò le forze di quasi tutta l’Europa: questa guerra fu una delle più spaventose (per le imposte, i saccheggi, le requisizioni, le epidemie (peste e sifilide) che colpivano principalmente il popolo) che il vecchio continente abbia mai attraversato dai tempi delle invasioni barbariche. La guerra terminò nel 1648 con la PACE DI VESTFALIA formata da 3 trattati firmata in due località diverse (2 trattati i cattolici a Munster e 1 i protestanti a Osnaburk) al termine dei congressi diplomatici che si erano tenuti nei 4 anni precedenti. Le conclusioni furono accettate dai rappresentanti di tutti gli Stati Europei (eccetto Inghilterra, Polonia e Russia). Con la pace si ebbe il fallimento del disegno asburgico sul piano religioso, politico e territoriale. La vera vincitrice della guerra fu la Francia perché conquistò alcune terre (anche la Svezia conquistò nuove terre) ma soprattutto perché la pace riduceva la Germania all’impotenza politica e militare. Successivamente ebbe la meglio anche con la Spagna con la pace dei Pirenei nel 1659 con la quale la Francia raggiungeva un’egemonia continentale. L’impero Asburgico rimase in vita, almeno nominalmente, ma divenne un mosaico di oltre 300 regni godente ciascuno dei diritti sovrani e di un’autonomia quasi assoluta (il più potente PrussiaLussemburgo). Dal punto di vista religioso la pace chiuse il periodo delle guerre di religione in Germania, riconoscendo l’esistenza di 3 religioni: quella cattolica, luterana e calvinista e il diritto ai sudditi tedeschi di praticare privatamente una religione diversa rispetto a quella praticata dal principe. La pace non venne accettata dal Papato che la proclamò nulla ma ormai in Europa si era quasi instaurata una tolleranza religiosa. Con la pace di Vestfalia si afferma anche la forza della borghesia in Europa....


Similar Free PDFs