Le Corbusier - Vita PDF

Title Le Corbusier - Vita
Course Scienza e tecnologia dei materiali
Institution Università degli Studi di Firenze
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Storia del design
Ricerca su Le Corbusier, il suo pensiero....


Description

Le Corbusier, Charles-Edouard Jeanneret-Gris Le Corbusier, leader dello stile internazionale, la casa è una macchina (1887-1965)

Ampiamente considerato uno degli architetti più influenti del XX secolo, Le Corbusier (nato Charles-Édouard Jeanneret-Gris) è accreditato di aver cambiato il volto dell'architettura urbana, portandolo nell'era tecnologica. Collegando l'architettura con la rivoluzione, la sua eredità dimostra un forte, anche se utopico, senso di scopo per soddisfare le esigenze di una società democratica dominata dalla macchina. "La vita moderna richiede, e sta aspettando, un nuovo tipo di progetto, sia per la casa che per la disse nel 1923. Le Corbusier ha combinato una passione per l'architettura greca classica e un'attrazione per la macchina moderna. Ha pubblicato le sue idee in un libro dal titolo Vers une Architecture, in cui si riferisce alla casa come una "macchina per vivere", un prodotto industriale che dovrebbe includere mobili funzionali o "attrezzature de l'habitation". In questo spirito, Le Corbusier ha co-progettato un sistema di mobili con suo cugino Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. I mobili in tubolare d'acciaio proiettano una nuova estetica razionalista che è arrivata a incarnare lo stile internazionale. Nel 1922 Le Corbusier inizia a lavorare nel nuovo atelier di rue de Sèvres con il cugino Pierre Jeanneret con il quale condivide progetti di ricerca e criteri progettuali in un profondo rapporto professionale. Nell'ottobre del 1927, i due decisero di attingere al contributo di un giovane architetto che aveva già iniziato a imporsi sulla scena architettonica dell'epoca: Charlotte Perriand. La loro collaborazione è durata fino al 1937 ed è stata estremamente fruttuosa, soprattutto nel campo del design di mobili. La partnership è stata molto significativa, sia in termini di peso culturale dei loro risultati che dei loro successi professionali. È stato insieme a Charlotte Perriand che i due hanno affrontato l'innovativo progetto per ent de la I progetti risultanti furono di grande valore intellettuale e notevole successo commerciale. Grazie alla continua produzione di Cassina, c'è un continuo interesse per i contenuti concettuali dell'opera e per il livello di qualità raggiunto. A causa di queste caratteristiche, La riedizione dei mobili della collezione I inizia negli anni Sessanta con un'analisi intensa e approfondita dell'intenzione dei progetti originali. Disegni, schizzi, prototipi e ogni altro documento disponibile, di cui Cassina ha accesso esclusivo, sono stati analizzati da vicino e successivamente sono diventati materiale per gli scambi con gli eredi e collaboratori che conoscevano e conoscono l'opera di questi autori. La collezione è completamente monitorata dalla Fondation Le Corbusier e dagli eredi di Charlotte Perriand e Pierre Jeanneret. I mobili di Le Corbusier è una linea di mobili classici creata da Le Corbusier. La serie LC è stata introdotta nel 1928 al Salon d'Autumne di Parigi da Le Corbusier e dal suo team di designer.

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La vita

Fare è come fare una creatura: essere riempito, riempirsi esplodere, esultare, restando freddi in mezzo a circostanze complesse, diventare un cane contento Le Corbusier, 1955

Charles-Edouard Jeanneret-Gris, che scelse di presentarsi al mondo con lo pseudonimo Le Corbusier, è considerato una delle figure di maggior spicco nel complesso panorama del XX secolo ; è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Considerato uno dei maestri del Movimento Moderno, riuscì ad integrare l'architettura con i bisogni sociali dell'individuo, rivelandosi geniale pensatore della realtà del suo tempo. Tra il 2016 e il 2017 le sue opere sono state aggiunte alla lista dei siti patrimonio Le Corbusier nasce nel 1887 a La Chaux-de-Fonds in Svizzera. La madre era musicista e insegnava pianoforte, mentre il mestiere del padre era quello di smaltatore di quadranti Una volta terminati gli studi primari, fu iscritto alla Scuola di La Chaux-de-Fonds, istituita per formare validi orologiai. In questo istituto il contributo offerto Charles fu decisivo. Egli offriva agli studenti della scuola un insegnamento pragmatico e improntato al valore pratica; lontano dagli orizzonti tendeva ad abbracciare le esperienze artistiche nella loro totalità, dal singolo oggetto In questo modo Le Corbusier si avvicinò alle esperienze artistiche dell'Art Nouveau e si cimentò nella realizzazione di innumerevoli schizzi e disegni dal vero, nella prospettiva di diventare pittore; tuttavia, negli anni successivi, decise di dedicarsi grazie ai consigli del maestro. Uno dei miei maestri mi strappò con dolcezza a un destino mediocre. Volle che fossi architetto. L'architettura e gli architetti mi facevano orrore...avevo sedici anni, accettai il verdetto e obbedii: mi detti Il primo progetto commissionato a Le Corbusier, appena diciassettenne è Villa Fallet, una dimora storica situata a La Chaux-de-Fonds e completata tra il 1905 e il 1906. Viene riconosciuta un edificio di importanza culturale dal Governo svizzero. Subito dopo la conclusione degli studi e la realizzazione di Villa Fallet, Le Corbusier intraprese un lungo viaggio in giro per tra il 1907 e il 1909 che lo ha profondamente segnato. Ebbe di visitare e ridisegnare opere architettoniche osservate in Italia: dalla certosa di Ema, un monastero trecentesco situato a Firenze, alla cupola del Brunelleschi, si spinse a Ravenna, Ferrara, Padova, Venezia e Vicenza. Giunto a Trieste, arrivò a Budapest, e infine a Vienna, dove trascorse ben sei mesi ed ebbe modo di osservare le realizzazioni di Otto Wagner, Joseph Maria Olbrich e, soprattutto, 3

Josef Hoffmann, fondatore della Wiener Werkstätte, una comunità di botteghe artigianali particolarmente attiva nel campo dell'arredamento, del mobilio e del design. gli propose di lavorare nel suo studio, ma egli rifiutò deciso a continuare il Grand Tour in Europa. Dopo un lungo itinerario svolto per Norimberga, Monaco di Baviera, Strasburgo, Nancy e Lione, arrivò a Parigi, città satura di arte e cultura, dove visitò la Torre Eiffel, il Notre-Dame, il museo del Louvre e le più recenti mostre artistiche, dove ebbe di scoprire Matisse e Cézanne. Charles-Edouard sceglie Parigi come meta per consolidare la propria notorietà architettonica, e qui riesce a intrecciare conoscenze con personaggi illustri come Jourdain, presidente del Salon e Grasset, illustratore e decoratore svizzero, che suggerisce a Le Corbusier di mettersi in contatto con Auguste, Gustave e Claude Perret, per i quali diventò disegnatore svolgendo un apprendistato di quattordici mesi presso il loro studio, instaurando soprattutto un reciproco rapporto di fiducia e collaborazione con Auguste Perret. del cemento armato in architettura, risultò presso i Perret, pionieri fondamentale per la formazione di Le Corbusier. Egli scoprì le potenzialità costruttive del cemento armato e assimilò una nuova concezione del costruire basata sulla sintesi dei bisogni autentici e le moderne tecniche edilizie. Si trasferì successivamente in Germania, dove incontrò personaggi come Walter Gropius e Mies Van der Rohe. Per un breve periodo di cinque mesi venne assunto come apprendista da Peter Behrens nel di studiare i metodi di fabbricazione e di suo studio, presso il quale ebbe distribuzione dei prodotti in Germania. Partì nuovamente dirigendosi in Turchia e in Grecia in compagnia Auguste Klipstein. Istanbul con le sue moschee e Atene con e il celebre Partenone, al quale dedicò una serie di disegni, diventano una tappa fondamentale del suo pensiero architettonico. Dopo il viaggio in Oriente tornò nella propria città natale, La Chaux-de-Fonds. Qui Le Corbusier diventa insegnante presso la Scuola d'Arte di La Chaux-de-Fonds. didattica, tuttavia, fu fallimentare, oltre che di breve durata a causa delle critiche dei professori più tradizionalisti. Intanto all'attività didattica, affiancò progettuale, realizzando: villa Jeanneret-Perret, progettata per i genitori, villa Favre-Jacot e il cinematografo La Scala, infine la celebre Villa Schwob. Pur godendo ormai di una buona fama a La Chaux-de-Fonds, Le Corbusier era consapevole di come non sarebbe mai potuto maturare in un ambiente così povero di stimoli e di come fosse necessario, al contrario, recarsi in una realtà come Parigi, vero e proprio cuore pulsante del Vecchio Continente, sia dal punto di vista intellettuale sia da quello più strettamente architettonico. Nel frattempo, era scoppiata la Prima guerra mondiale e di Le Corbusier per la pratica costruttiva in cemento armato confluisce nella formulazione del progetto, nel 1914, per la Maison Dom-Ino: si trattava di un sistema strutturale caratterizzato da in cemento armato che consentiva di articolare le piante e i prospetti in maniera indipendente dalla struttura. Il suo sistema progettuale è improntato dunque di sistemi razionali, con moduli e forme molto semplici, secondo i principi del Funzionalismo. Le Corbusier fu attivo anche sotto il profilo pittorico, continuando a dipingere ed esponendo nel 1912 vari elaborati grafici eseguiti nel corso dei viaggi in Oriente, destinati a occupare persino le sale del Salon d'Automne parigino. Nel 1917 Le Corbusier decise di tornare a Parigi. 4

Nel 1918 conobbe Amédée Ozenfant, pittorico e teorico francese che stimolò la crescita architettonica architetto. con Ozenfant fu decisiva per lo sviluppo di un linguaggio pittorico più coerente trasmesso, successivamente, in architettura; con lui ebbe opportunità di meditare sullo stile di Monet, Signac e Matisse, scrivendo poi un opuscolo dimostrativo denominato Après le Cubisme (Dopo il Cubismo). Contrari alle proposte e dei pittori cubisti, Le Corbusier e Ozenfant intendevano dar vita a una forma denominata in cui venissero espresse forme ordinate, rigorose, non decorative e in grado di interpretare lo spirito moderno. Per propagandare in nuovo verbo purista fondarono una rivista Nouveau. Questa iniziativa diede vita a ventotto numeri, stampati tra il 1919 e il 1925 con la collaborazione di personaggi illustri come Adolf Loos, e in questa occasione nacque lo pseudonimo Le Corbusier che tutti oggi conoscono. Nel 1923 Le Corbusier pubblica una delle opere più importanti da lui scritte e considerata uno dei più fondamentali manifesti teorici canone architettonico moderno: Vers une Architecture. In essa scriverà la sintesi di un percorso cominciato anni prima, dando una delle definizioni più famose Il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce, le grandi forme primarie sono le più belle perché si leggono chiaramente di forme geometriche semplici, la ricerca simile a quella dei prodotti industriali, per il rigore geometrico classico, sono le regole da applicare in architettura. La filosofia progettuale lecorbusiana prevedeva edifici concepiti come strumenti di abitazione e realizzati secondo forme geometriche rigorosamente elementari ottenute sfruttando le nuove possibilità costruttive del calcestruzzo armato, negando qualsiasi richiamo stilistico del passato. Infatti, nella celebre opera Le Corbusier espone cinque punti che stanno alla base del nuovo modo di concepire lo spazio architettonico e di costruire con il cemento armato: i pilotis, il tetto-giardino, la pianta libera, la facciata libera e le finestre a nastro. Vengono così progettate e realizzate la maggior parte delle architetture tra il 1920 e il 1930, come la Maison Citrohan, la Maison La Roche-Jeanneret, dove oggi si trova la Fondation Le Corbusier, e la Villa Savoye, capolavoro moderna. Così, grazie a Le Corbusier, diventa una figura più flessibile, un trasformista capace di intervenire ogni volta in un contesto diverso, spostandosi di città in città e adattando i propri progetti teorici, e allo stesso tempo di sviluppare progetti unici, irripetibili. Perché ciò avvenga, comincia necessariamente a vestire i panni del cronista, in grado di leggere, studiare e reinterpretare la diversità dei paesaggi con cui si relaziona, non limitando così sé stesso al ruolo di progettista e costruttore. Negli anni Le Corbusier si avvicinerà sempre di più alla disciplina , considerata da lui come una chiave, la maniera di sentire e di la conseguenza di un modo di pensare introdotto nella cosa pubblica da una tecnica . Applicò le sue riflessioni anche sulla scala urbana, producendo un'apprezzabile quantità di studi e pubblicazioni poi sfociati nella redazione del Progetto per una città di tre milioni di abitanti, conosciuto come Plan Voisin, ipotetico agglomerato metropolitano, progettato tra il 1922 e il 1925 per la città di Parigi, che vuole risolvere i quattro brutali postulati: decongestionare il centro delle città, incrementare la densità della popolazione, favorire lo scorrimento dei mezzi di circolazione e accrescere le aree a verdi .

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Come in ogni carriera lavorativa, anche Le Corbusier ha affrontato episodi spiacevoli che lo hanno visto fallire in due occasioni: in primo luogo a Ginevra, in Svizzera, quando la Società delle Nazioni nel 1927 aveva promosso un concorso per la progettazione della propria sede; in secondo luogo, a Mosca, in occasione del concorso bandito Sovietica relativo alla progettazione del Palazzo dei Soviet. Nel 1928 presero forma i Congrès Internationaux Moderne (CIAM, Congressi internazionali di architettura moderna). Si trattava di incontri internazionali di architetti e urbanisti per creare dei momenti di riunione e di scambio di esperienze tra gli esponenti del Movimento Moderno, allo scopo di considerare sotto una prospettiva unitaria i molteplici problemi moderna. Questi incontri rappresentarono un valido strumento di propaganda e di diffusione del Movimento Moderno. Determinante divenne il dibattito svoltosi nel 1933 in navigazione da Marsiglia ad Atene, che diede luogo alla cosiddetta di documento chiave dell'urbanistica nel quale si riconobbero le varie problematiche alle quali tale disciplina doveva necessariamente trovare risposta. Il progressivo sfaldamento dei contenuti ideologici della cultura razionalista contribuì al declino dell'attività dei congressi, che si sciolsero nel 1959. Durante la Seconda guerra mondiale Le Corbusier ritenne prudente chiudere il proprio studio a Rue de Sèvres per trasferirsi a Ozon. Riuscì a tornare nuovamente a Parigi verso la fine della guerra, quando nel 1944 Parigi fu liberata dagli alleati. Dal 1945 si inaugurò un periodo di eccezionale produttività per I danni che la guerra causò in Francia comportarono ampie prospettive professionali per Le Corbusier, il quale fu attivo nella costruzione di un complesso edilizio a carattere sperimentale finalizzato a contrastare la mancanza di alloggi venutasi a creare dopo la guerra: a questo edificio popolare l'architetto diede il nome di Unité Habitation. Ormai anziano, aveva fatto costruire nel 1951 presso Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra, un minimalista capanno di legno dove poter rifugiarsi dalle insidie della vita e ritirarsi a meditare, leggere, disegnare, scrivere e riposare. Nel 1965 morì per un arresto cardiaco mentre stava nuotando.

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In pillole 1. Le Corbusier pone al centro della propria indagine architettonica l uomo e i suoi bisogni in quanto definito da esigenze di natura fisica, psicologica e culturale; 2. si deve tentare di trovare sempre la scala e l architettura è l attività che produce popoli 3. I Cinque punti di una Nuova Architettura sono elementi di un sistema che dovrebbe rimanere invariabile, a prescindere dai singoli casi di applicazione: questi cinque principi devono essere verità indiscutibili; 4. La nozione di arte non è più adatta a definire la nascente attività industriale, perché gli oggetti moderni non comportano e non necessitano di nessun tipo di decorazione; 5. La dimensione estetica deve essere determinata dalla proporzione matematica avvertibile mediante i sensi; 6. L industria produce oggetti di funzionalità e utilità perfette, il cui lusso emana dall efficacia delle prestazioni, dall eleganza della concezione, dalla semplicità dell esecuzione: si tratta di un processo guidato dall uomo attraverso le macchine; 7. Il produttore è il vero responsabile estetico e sociale della produzione.

Filosofia progettuale Considerato uno dei maestri del Movimento Moderno, riuscì ad integrare l architettura con i bisogni sociali dell individuo. Era necessario avviare un rinnovamento dei caratteri, della progettazione e dei principi dell architettura, dell urbanistica e del design. I suoi progetti sono indirizzati a nuovi criteri di funzionalità e a nuovi concetti estetici.

Influenze Dal contributo offerto dall insegnante Charles L Eplattenier alla collaborazione con Auguste Perret. Le Corbusier nella sua vita ebbe l occasione di viaggiare molto e di farsi ispirare dalle opere antiche come la Certosa di Ema o il Partenone, ma anche dalle realizzazioni di Josef Hoffmann, di Peter Behrens e di Adolf Loos. Grazie al pittore Amédée Ozenfant ebbe l occasione di farsi ispirare dallo stile di Monet, Signac e Matisse, dimostrandosi contrario alle proposte dei pittori cubisti.

Materiali L esperienza presso lo studio di Auguste Perret permette a Le Corbusier di scoprire le potenzialità costruttive del cemento armato, assimilando una nuova concezione del costruire basata sulla sintesi dei bisogni autentici dell uomo e delle moderne tecniche edilizie.

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Le Corbusier, Charles-Edouard Jeanneret-Gris. 1887-1965 È stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Esprit machiniste teorizzato da Le Corbusier, come Futurismo e Costruttivismo, enfatizza la pura funzione. Le Corbusier non parla ancora di Design ma di

La componente vendita dei prodotti realizzati nello stile Art Decò riflette i limiti e i pregi della produzione. produzione Art Decò costosa e rivolta a un pubblico di élite. grandi magazzini Decò, di un mercato accessibile ai ceti popolari. ributo dato dalla Francia alla storia del prodotto industriale (al Design) va cercato proprio nel settore delle vendite e dei grandi magazzini, Per la presenza di ateliers specializzati nel produrre mobili e oggetti, nei grandi magazzini la produzione veniva strettamente legata alla promozione e alla vendita. Si trovano prodotti esclusivamente fabbricati per la clientela e, per la concorrenza che facevano agli ateliers privati, erano più economici. Mobili, oggetti in ceramica, lampade, stoffe, tappeti,

Evidentemente si riferisce alla produzione venduta nei grandi magazzini. Il tipo di merce che vendevano si poteva 1925. Per il settore del Decò di lusso Exposition di Waldemar George, del 1925, che ci fornisce una visuale della componente di prodotti Art Decò:

decorativa moderna si disinteressa dalla clientela popolare. Non vuole occuparsi della necessità di questa. Ciò che essa crea è per i ricchi. Il lusso fasullo devono essere considerati reazionari anche per la loro incapacità a comprendere le esigenze imposte dalla Non tengono in considerazione il triplice principio di economia: economia di denaro, economia di spazio, economia di materiali che è alla base della vita contemporanea. conquiste della tecnica, che trovano applicazioni sui treni, nelle automobili, sui motoscafi. La sala di studio, il laboratoriobandito tutto ciò che fa parte della vita mode Alla stessa Esposizione del 1925 Le Corbusier è presente con il padiglione Esprit Nouveau, una cellula di casa popolare che incarna molto ciò che replica Waldemar George. Al di là del notevole contributo teorico dato da Le Corbusier al problema del design, aveva

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Jacques Emile Ruhlmann nazionale. Nei suoi modelli associava la semplicità geometrica della forma legni e materiali preziosi (ebano, avorio, ecc.), era vicino a Le Corbusier perché prediligeva mobili a larghe masse sorretti da fusti sottili. Le sue giustificazioni relative al lusso della sua produzione.

Persico seppe vedere oltre i rilievi del tempo e stab indicando che la predilezione per la ricchezza è un fenomeno ritrovabile anche nel più moderno design. Scrisse: e alternati da altri semplicissimi in cui dimostra meglio la sua raffinatezza. Forse lo stile di Le Corbusier è di altro genere? Una poltrona di metallo, un tavolo allungabile, un tappeto su...


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