L\'uso della tecnologia PDF

Title L\'uso della tecnologia
Course Sociologia dei fenomeni politici
Institution Università degli Studi di Perugia
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Summary

È un tema basato sul libro di R Segatori La libertà possibile...


Description

L’importanza della tecnologia nell’evoluzione umana è stata di grande di rilievo nel tempo: ha permesso all’uomo di sviluppare forme e modalità diverse per potenziare le sue capacità, per sopperire alle sue innumerevoli debolezze ed ai limiti che lo caratterizzano, ciò lo ha reso superiore a tutti gli altri esseri viventi del pianeta. Tale potenziamento è stato raggiunto attraverso le protesi, che incrementano alcune fondamentali dotazioni degli esseri umani come la forza, la memoria, la capacità di calcolo e la comunicazione, tuttavia esse vanno anche a modificare in maniera irreversibile quelle stesse dotazioni trasformando l’uomo nella sua interezza, andando ad effettuare una vera e propria ibridazione in cui la protesi sopperisce ad un’identità compromessa o perduta. Difatti sembra che tale evoluzione rapida della tecnologia corrisponda a un rallentamento o una regressione dell’evoluzione dell’uomo il quale diventa sempre più debole e dipendente da essa. Come l’uomo fa la tecnologia così la tecnologia fa l’uomo. Nel campo della psicologia, infatti è crescente l’interesse per le cosiddette “nuove dipendenze” soprattutto le dipendenze dalle tecnologie. Alcuni autori come Block (2008) sostengono l’esistenza di un vero e proprio disturbo (Internet addiction ) una condizione invalidante che implicherebbe importanti modificazioni sociali come il ritiro sociale e sentimenti negativi di rabbia e tensione quando non si ha accesso ai dispositivi di rete. L’intento di questi studiosi non è quello di demonizzare il progresso ma di operare una riflessione consapevole sul rischio di un eccessivo ricorso alla tecnologia al fine di appagare i nostri bisogni emotivi, psichici e sociali. Secondo il linguista Raffaele Simone(2000 e 2012) la diffusione delle cosiddette ICT(information and comunication Thecnologies )produce un impatto significativo sulla nuova percezione del tempo e i ritmi della vita e sui metodi di apprendimento L’informazione just in time, che i nuovi media permettono, altera radicalmente i ritmi della vita, li velocizza, li rende frenetici e le giovani generazioni, a causa di ciò perdono interesse per tutto ciò che è graduale come il raccontare o il leggere. Si assiste al passaggio da una intelligenza di tipo sequenziale basata su un apprendimento graduale,in cui l’acquisizione delle nozioni avviene attraverso una maggiore riflessione e permette di andare più in profondità, a una intelligenza simultanea che avviene in tempi più rapidi e in modo multisensoriale, dando all’individuo l’idea di sentirsi informato su tutto anche se a un livello meno profondo. La consistente presenza di questi nuovi strumenti (il computer e i nuovi media) nelle nostre vita ha sicuramente un effetto positivo perché rendono, più facile la ricerca di informazioni, gli acquisti e la comunicazione di ogni genere, tuttavia questi rischiano anche di produrre nuova asimmetrie. Una recente serie tv chiamata “Black Mirror” ideata da Charlie Brooker, presenta in maniera inquietante e cupa in ogni episodio una trama distopica in un futuro neanche troppo lontano e

molto verosimile in cui il progredire delle nuove tecnologie presenta effetti collaterali sull’uomo e sulla società. Lo “Specchio nero” non è altro che lo schermo dei nostri smartphone, pc e tv che utilizziamo tutti i giorni, è per questo che anche se questa serie è una finzione che rappresenta la realtà con forte pessimismo e assurdità, tuttavia ci fa riflettere su quanto la nostra dipendenza dai media e dai social network ci stia rendendo sempre meno liberi. Ad esempio l’episodio “Nosedive” porta in maniera geniale e profetica all’esasperazione il nostro spasmodico bisogno di like, racconta una società futura nella quale le persone si danno reciprocamente un punteggio vedendo le foto, i video o tutte le volte che hanno occasione di incontrarsi. I punteggi vengono attribuiti con le famose stellette, da 0 a 5.Il punteggio medio di ciascun individuo non dà solo un indice di popolarità, ma anche l’accesso a servizi importanti come affittare una casa, un’auto o beni di prima necessità. In base a questi punteggi si basa tutta l’organizzazione sociale che è divisa in caste. Questo però non è uno scenario lontano dalla nostra realtà, perché è una notizia recente che il governo cinese stia promuovendo il Social Credit System, (ideato dalle menti di China Rapid Finance sviluppatori di Wechat e Sesame Finance) che diventerà obbligatorio nel 2020.Si tratta di un sistema che, non diversamente dall’episodio sopracitato, prevede l’assegnazione di un punteggio sul livello di affidabilità del cittadino attraverso l’acquisizione di dati sensibili dello stesso. L’adesione volontaria a tale sistema è stata incoraggiata dal fatto che un buon punteggio consente l’accesso a diversi privilegi, come buoni spesa, prestiti agevolati etc.… Di contro chi ha un punteggio basso va incontro a degli svantaggi come problemi nell’accesso dei crediti, diminuzione nella velocità di connessione e altro. Questo significa che i devices di cui ci serviamo sempre più spesso rappresentano una grande fonte di utilità ma allo stesso tempo rimane la minaccia di nuove insicurezze e nuovi rischi di manipolazione. Infatti è noto che quando navighiamo in internet, lasciamo tracce rilevanti del nostro passaggio fornendo informazioni personali che vengono monitorate dai Big Data, gigantesche banche dati che hanno capacità analitiche e predittive basate su algoritmi, queste sono in grado di costruire profili di individui-bersaglio associati sulla base di consumi, desideri e debolezze ricorrenti su cui poter esercitare un controllo implicito ma pervasivo. Quindi anche se il nostro modo di vivere sembra ormai legato in maniera imprescindibile alla tecnologia, dobbiamo cercare di ricondurla ad essere un potente strumento nelle mani dell’uomo e non fare sì che si elevi a un sorta di “realtà superiore” che assorbe l’uomo e lo indebolisce allontanandolo dalla sua vera essenza e dalla sua dimensione sociale, perché l’uomo possiede malgrado tutto ancora l’autonomia di scegliere quando e come utilizzarla e soprattutto quando pigiare il tasto “off”.

Warda Fadad...


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