Museo pio clementino PDF

Title Museo pio clementino
Author Martina Tosatto
Course Museologia
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti di museologia dettagliati ...


Description

MUSEO PIO-CLEMENTINO Museo Pio-Clementino: deve il suo nome ai due papi che lo realizzarono fra il 1771 e il 1791: Clemente XIV e Pio VI. L’architetto fu Michelangelo Simonetti, il più importante anche se non è stato l’unico. Il luogo in cui questi reperti vengono riordinati sono quelli compressi del cortile ottagono: il dato significativo del restauro è che l’architettura venne pensata in funzione delle opere che doveva ospitare. Le modifiche alle parti vecchie vennero fatte in funzioni delle opere e non è per nulla scontato: si vollero creare ambienti che valorizzassero e enfatizzassero l’aspetto estetico delle opere, che le facessero risaltare, che ne consentissero una fruizione articolata. Dopo la sistemazione del cortile ottagono, in cui vennero sistemati i grandi capolavori (Laocoonte, Apollo, Hermes ecc.) si allestirono le diverse sale: la sala degli animali, sorta di zoo di pietra, che si poneva all’incontro fra scienza naturalistica e antiquaria con la tendenza della classificazione che viene trasportata anche nella storia dell’arte; la grandiosa sala delle Muse, che celebrava la centralità delle arti; la Rotonda, sorta di Pantheon che costituì un modello per tutta la museografia a venire. Sono rimaste celeberrime nella storia. Vedremo nel corso dei secoli come i modelli di Rotonda e Galleria saranno modelli di ispirazione per nuovi architetti, in alcuni reinventati genialmente da altri ripetuti e banalizzati: alcuni architetti dell’800 continueranno a ripetere questi modelli (Rotonda, Tempio..) e altri del ‘900 che reinventano queste tipologie museali, come un architetto newyorkese che utilizza entrambi i modelli espositivi fondamentali. La cura del catalogo venne affidata a Ennio Quirino Visconti, uno dei più grandi archeologi e antiquari; catalogo molto diverso da quello di Bottari. Visconti prevedeva e poneva grande importanza nei confronti delle misure, dei materiali di realizzazione, le tecniche e lo stato di conservazione, ai tempi e ai luoghi di ritrovamento; al contrario il catalogo del Bottari mostrava un interesse diverso con un accento e una rilevanza allo studio della storia lasciando spazio ad ampie ricerche sulle fonti storiche letterarie che trovavano conferma nelle opere che trattava. Il catalogo costituisce un punto di arrivo nell’analisi oculare delle opere. "Per una storia dell'arte parlante – dal Museo Capitolino al Museo Pio – Clementino” (2004): nel passaggio da un museo all’altro si vede come lo slittamento dei processi cognitivi dai modelli emulativi a quelli comparativi aveva imposto un rapporto diretto con gli oggetti nella loro fisicità, aveva consentito una consentito una comprensione più articolata, considerando gli aspetti formali al pari di quelli iconografici. -> non interessa che statua sia, ma interessa sapere chi l’ha fatta, dove è stata realizzata, se è una bella statua. Passaggio da un processo cumulativo ad un processo comparativo: è fondamentale la differenza. Museo Pio-Clementino, Sala degli animali

Gruppo di Laooconte Apollo del Belvedere, Cortile del Belvedere

Rotonda, marmi policromi, soffitto cassettonato....


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