Publio Cornelio Scipione L\'africano PDF

Title Publio Cornelio Scipione L\'africano
Author Carmine Giannantonio
Course La bellezza italiana
Institution Politecnico di Milano
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Summary

Publio Cornelio Scipione L'africano...


Description

Davide Rohrer ; Tommaso Belotti ; Andrea Bottarelli

PUBLIO CORNELIO SCIPIONE “L'AFRICANO" ORIGINI FAMILIARI:

Discendente della Gens patrizia Cornelia, una delle più antiche, ricche e potenti famiglie di Roma, Publio Cornelio Scipione detto “l'Africano" nacque a Roma nel 235 a.C. da un omonimo Publio Cornelio Scipione che fu console nel 218 a.C. e che morì in Spagna assieme al fratello Gneo durante la seconda guerra punica. Fu il padre di tre figli , tra cui Cornelia, la famosa «madre dei Gracchi». CARIERA POLITICO-MILITARE:

Nel 218 a.C. all'età di soli 17 anni, durante la battaglia del Ticino, il primo scontro diretto tra Roma e Annibale, salvò la vita al padre Publio Cornelio dando così una prima immagine valorosa ed eroica di sé. Due anni dopo, nel 216 a.C. fu tra i superstiti della disastrosa battaglia di Canne. Dopo la disfatta, si adoperò per porre in salvo i pochi superstiti delle legioni romane, guidandoli verso Canosa, dove ci fu una prima riorganizzazione dell' esercito romano. Venne eletto edile insieme al fratello Lucio nel 213 a.C. . Publio, all'età di soli 25 anni, ancora una volta al di sotto dell'età minima legale per poter entrare in carica, venne eletto comandante proconsolare in Spagna. Scipione mostrò capacità militari straordinarie dato che scelse di colpire Cartagena, una delle basi cartaginesi più importanti in Spagna, deposito bellico e nodo di comunicazione con Cartagine. Cartagena era difesa soltanto da una piccola guarnigione essendo ritenuta inespugnabile, perché difesa su due lati dal mare e sul terzo da una laguna. Scipione promise allora alle truppe prima della battaglia che con la presa di quella sola città avrebbero conquistato tutta la Spagna, poi approfittando della bassa marea della laguna, riuscì a scalare le mura della città occupandola quasi senza assedio e senza resistenze. L'anno successivo, nel 208 a.C., con la battaglia di Baecula, Publio sconfisse Asdrubale, cacciando i cartaginesi dalla penisola iberica. nel 204 a.C. Scipione aveva trasferito le sue truppe in Africa, deciso a sferrare l’attacco decisivo contro i Cartaginesi a Cartagine. Scipione si alleò con Massinissa, un re dei Numidi, con cui ottenne numerose vittorie contro i Cartaginesi. Scipione affrontò Annibale nei pressi di Zama nel 202 a.C. e vinse, nonostante il valore tattico mostrato anche in quell’occasione da Annibale imponendo ai Cartaginesi il divieto di possedere più di dice navi , di non potere fare guerre in Africa senza il consenso di Roma, mai fuori dell’Africa, e di dover pagare un forte indennizzo di guerra a Roma in argento. Scipione tornò dall’Africa all’età di 35 anni circondato da un prestigio e da una

popolarità senza precedenti. I soldati lo avevano acclamato e gli venne dato il nome di Africano, per ricordare per sempre la sua impresa;

DECLINO POLITICO E MORTE: Il conservatore e rozzo Marco Porcio Catone imbastì un processo – noto con il nome di processo degli Scipioni – dopo che, nel 190 a.C., l’Africano e suo fratello Lucio avevano sconfitto definitivamente il re di Siria Antioco III. Entrambi vennero accusati da Catone di essersi indebitamente appropriati della indennità di guerra. Scipione l’Africano, troppo orgoglioso per difendersi da una accusa tanto infamante, preferì ritirarsi in volontario esilio, a Literno, dove morì pochi anni dopo, nel 183 a.C.

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