Puer Aeternus. James Hillman PDF

Title Puer Aeternus. James Hillman
Author Giorgia Melotto
Course Estetica
Institution Accademia di Belle Arti di Roma
Pages 4
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Summary

È interessante sapere come la psicologia ha indagato sulla questione degli opposti. Il modello polare è alla base di tutte di tutte le più importanti idee psicologiche. Per ...


Description

introduzione È interessante sapere come la psicologia ha indagato sulla questione degli opposti. Il modello polare è alla base di tutte di tutte le più importanti idee psicologiche. Per la psicologia, le due polarità primarie sono coscienza e inconscio e tutte le polarità sono subordinate a questa suddivisine primaria. Conscio e inconscio nascono insieme. Secondo Jung “Non esiste contenuto della coscienza che non sia inconscio sotto un altro aspetto. E forse non esiste neppure psichismo inconscio che non sia anche conscio”, per cui il processo del rendere conscio rende anche inconsci. Ai due poli primari vengono aggiunti i segni positivo e negativo, si sott’intende che la coscienza sia buona o cattiva, attribuendo all’inconscio il segno opposto.

Le figure del Puer e del Senex sono sia positive che negative e si trovano in una speciale relazione reciproca, fin che si troveranno in contrapposizione polare sarà impossibile associare ad esse gli aggettivi buono o cattivo. Le polarità possono diventare antitesi e anche riavvicinarsi. Il riavvicinamento mira a sanare una scissione ed è il principale compito dell’analisi. Per attuare il riavvicinamento si deve tornare alla condizione originaria dell’archetipo prima della scissione. Il fatto stesso di impegnarsi nell’impresa del ricongiungimento fa prendere coscienza della scissione e aiuta il processo di guarigione. Questi opposti sono tenuti insieme dall’anima, che è la funzione di connessione della psiche.

capitolo 1

SENEX Il punto di partenza per spiegare il Senex è una duplicità: Crono-Saturno. Secondo uno studio su Saturno condotto dal Warbung Institut, nella figura di Crono è presente un aspetto

dualistico forte e fondamentale che non si ritrova in nessun’altra figura dell’antica Grecia, l’immagine di lui è quindi bipolare, nonostante la sua tardiva assimilazione con il dio latino Saturno -in origine buono e per nulla ambivalente-. Saturno è il padre e il distruttore di tutte le cose, è tempo stesso l’immagine del Senex negativo e del Senex positivo. Per una prima descrizione del Senex si ricorre all’astrologia, il campo che offre descrizioni della qualità del carattere e in cui la personalità è concepita come un insieme di tratti stabili. La visione psicodinamica è mercuriale: tutto può essere trasformato; le limitazioni possono essere superate e i condizionamenti possono essere modificati. La spinta a dedicarsi alla psicoterapia è influenzata dall’ottimismo mercuriale. L’atteggiamento saturnino vede dei limiti posti dai tratti del carattere in cui la predisposizione psichica nasce con l’individuo, cioè è congenita. Questa visione pessimistica di Saturno porta a dei risvolti: vizi e virtù del carattere possono modificarsi, ma non scomparire con la terapia, poiché appartengono alla natura del carattere. Il carattere è il destino. Dall’astrologia si possono ricostruire le principali caratteristiche di Crono-Saturno come immagine archetipica del Senex. Il temperamento del Senex è freddo, questa freddezza può esprimersi anche come distanza o come fredda realtà -le cose così come sono-. Saturno guarda il mondo dall’esterno, da distanze che gli permettono di coglierne astrattamente la struttura. L’interesse per la struttura e l’astrazione ne fa il principio dell’ordine. Il freddo è fattore di coagulazione attraverso la densità, la lentezza e il peso, che vengono espressi dagli stati d’animo della tristezza, della depressione della melanconia. Saturno è la notte, è l’inverno, annuncia con il giorno a lui dedicato (Saturday – sabato), il ritorno alla santa luce del giorno seguente (Sunday – domenica, in giorno del sole). Saturno ha un duplice rapporto anche con la sessualità: da un lato è arido e impotente, protettore degli eunuchi e dei celibi; dall’altro un dio della fertilità e della terra in quanto inventore dell’agricoltura. Saturno è il signore della coniatura, delle monete e della ricchezza, da qui si deducono le caratteristiche dell’avarizia e della ghiottoneria, , colui che esige l’estremo sacrificio. Il suo rapporto con il femminile non è positivo: i nati sotto il segno di saturno non hanno un buon rapporto con le donne. Perciò è associato alla vedovanza , alla sterilità, agli orfani e se presenzia al parto è per divorare il neonato, ogni cosa nuova/ogni nuova vita può diventare cibo. Il Senex divora le proprie possibilità di mutamento. Gli attributi morali di Saturno-Senex sono ambivalenti: presiede al discorso onesto come alla menzogna; è il dio del letame, dei panni sporchi e anche purificatore di anime. Le sue qualità intellettuali sono la conseguenza dei suoi tratti e comprendono la genialità ispirata del melanconico che crea rimuginamenti, la creatività del contemplativo, la ponderazione data dalle scienze esatte e anche l’occultismo. Psicologicamente, il Senex sta dentro qualunque complesso e governa qualunque atteggiamento, una volta che i processi psicologici stanno per passare allo stadio finale. L’archetipo del Senex oltrepassa il processo d’invecchiamento biologico ed è dato dall’inizio nella psiche e in tutte le parti di essa come possibilità di ordine, di significato e di realizzazione teleologica - di morte - (è la morte che viene con la perfezione e con l’ordine). La morte della realizzazione, che acquista potere dentro qualsiasi atteggiamento o complesso nella misura in cui questo processo psicologico, maturando dalla coscienza, raggiunge un ordine diventando quindi abituale e dominante, per cui nuovamente inconscio. Nell’abitudine, dove ci sentiamo più sicuri e dove si domina dall’interno ciò che si conosce meglio, è in quel punto che si è meno riflessivamente consapevoli. “Vicino la sorgente luminosa, la vista è più corta […]. Fuori dal proprio cerchio di luce, l’Io produce ombra; l’Io è la sua stessa ombra”. Il Senex rappresenta questa forza di morte che fa affermare con certezza di sapere (e ciò è vero) e questo sapere è potere. Un sapere il quale i confini sembrano fissati con precisione. Con il simbolo del Vecchio re è stato rappresentato il processo di indurimento della coscienza (pietrificazione), questa fase finale di un processo negativo è spesso associata al femminile assente. La colpa maggiore della condizione di Senex negativo viene attribuita all’Io, avido di potere rende assolutistico il suo punto di vista e sorda la sua coscienza. A causa della sua unilateralità e la sua iper-

razionalità l’Io spezza i rapporti con la vita. Il Senex prosciuga e ordina, vincendo l’emotività -umida- dell’anima. Il Senex come principio di certezza allontana l’Io dall’incertezza. L’autorevolezza che l’Io ha dipende dalla sua relazione con l’Archetipo del Senex, da cui proviene anche la nozione che l’Io ha in sé come autorevole dominante della coscienza. L’Archetipo del Senex è presente da prima che nasca l’Io, ne governa l’aspetto organizzativo della formazione dell’Io, costruisce i contenuti in conoscenza e di controllo della volontà. Jung sottolinea il ruolo della conoscenza come tratto distintivo della coscienza e come la base della formazione dell’Io del bambino. Il Senex negativo non è un difetto dell’Io e non può essere corretto dall’Io. Questi problemi dell’Io sono conseguenze del suo sfondo archetipico che è il Senex-et-Puer, quando la dualità dello sfondo è scissa si ritrova una negatività di fondo: la coscienza dell’Io scissa dall’inconscio. Il Senex negativo è il Senex scisso dal suo aspetto Puer. Senza l’entusiasmo e l’amore del figlio, l’autorità perde l’idealismo e questo porta al cinismo. Lo spirito diventa unilaterale, l’unilateralità è paralizzante. L’essere statico è incapace di adeguarsi al nuovo e di divenire, di conseguenza si nutre della crescita di altri. Gli atteggiamenti e i comportamenti improntati al Senex negativo derivano dall’archetipo scisso, mentre quelli improntati al Senex positivo ne riflettono l’unità, il Senex positivo o “Vecchio Saggio” rimandano alla continuazione trasformata del Puer.

capitolo 2

PUER Ogni descrizione del Puer è complicata, perché sfondo nevrotico e aspetto nevrotico, positivo e negativo non sono distinti chiaramente. Le figure puer possono essere viste come manifestazione dell’aspetto spirituale del Sé e gli impulsi puer come messaggi o chiamate dello spirito. Il Puer è debole sulla terra perché non appartiene ad essa, la sua direzione è verticale, tipica degli inizi delle cose, i lampi di genio, che piovono dall’alto come doni del Puer. Il mondo orizzontale (la realtà) non è il suo mondo. L’inizio è difficile e il nuovo muore facilmente, poiché non è nato nell’al di qua, questa morte lo fissa nell’eternità. La morte intensifica la connessione con il verticale, poiché il Puer dà l’impressione di poter ricominciare. La velocità e la fretta sono elementi indispensabili a causa di questo accesso diretto, verticale allo spirito. Il Puer non sopporta la difficoltà, il tempo, la pazienza; non conosce l’attesa, di conseguenza non è in sintonia con il tempo. Il Puer è vagabondo, senza attaccamenti. A somiglianza del Senex, il Puer non può sentire, non impara; comprende poco solo ciò che si acquista con la ripetizione e la coerenza, cioè con il lavoro. Il rapporto del Puer con lo spirito può essere sviato dalla Grande Madre, che spesso ha con esso un rapporto particolare, è innamorata delle figure del Puer in quanto portatori dello spirito; l’incesto ispira a eccessi estatici e alla distruzione. L’impulso Puer è rafforzato dalla situazione con l’archetipo della Grande Madre, che conduce alle nevrosi, come l’umore variabile. A differenza del Senex, che si perfeziona attraverso il tempo, il Puer è perfetto primordialmente. Quindi in esso non esiste sviluppo (sviluppo per il Puer significa involuzione e caduta delle possibilità), il Puer rifiuta l’evoluzione. Questa auto-perfezione, è il vero sfondo dell’autosufficienza e dell’isolamento di tutti i complessi del Puer (rispecchiati per esempio, negli atteggiamenti narcisistici dell’Io), così il maschile e il femminile sono congiunti perfettamente e di conseguenza non occorre altro. L’impressione di distanza, di transitorietà, di fascino e di omosessualità derivano da questa speciale connessione che il Puer ha con lo spirito, che in un rapporto umano porteranno inevitabilmente alla sofferenza. Poiché l’eternità è immutabile, ciò che è governato soltanto dal Puer non cambia mai. Egli non possiede un volto, il suo volto è universale, dato dall’archetipo; assume una posa -guerriero fallico, poeta pensoso,

messaggero-. In questa forma senza volto egli cattura la Psiche, che è il suo opposto; lo spirito Puer è poco psicologico, non possiede psicologia perché essa richiede tempo, femminilità dell’anima e coinvolgimento nei rapporti. Quando lo spirito Puer nell’esperienza pubblica affretta il corso della storia, è all’interno del complesso e lo fa muovere troppo rapidamente e pretendere troppo, archetipicamente il mondo non può soddisfare le richieste dello spirito o raggiungere la sua bellezza. La figura del Puer Aeternus è la visione della natura prima, l’affinità con la bellezza, mette in collegamento con il proprio messaggio divino. Il Puer offre un contatto diretto con lo spirito, è la vocazione verso il Sé e ad essere fedeli a sé stessi, a raggiungere la propria perfezione; se si rompe la connessione con lo spirito, il Puer cade e si perde il senso dell’urgenza dello scopo, questo avviene quotidianamente, anche a causa o all’interno dell’analisi. Lo sforzo per superare il Puer avviene proponendo immagini del Vecchio Saggio e attraverso successivi adattamenti al mondo orizzontale. La scintilla, spenta da questo superamento, si lascia dietro rimpianti, amarezza e cinismo, le emozioni del Senex negativo. L’idealismo si deforma e diventa cinismo. Non esiste una differenza basilare tra il Puer negativo e il Senex negativo. Il Puer è l’ispirazione del significato. L’aspetto Puer del significato sta nella ricerca. Se indotto dal Senex negativo, a entrare nel mondo temporale, il Puer perde il contatto con il proprio aspetto di significato e diventa Puer negativo. Il Puer negativo può mostrare tutti i suoi tratti amplificati, ma privi di significato. L’uomo posseduto dal Puer negativo è obbligato a ripetere la storia, poiché la rifiuta. Nell’inconscio la posizione Senex prende il sopravvento e riduce le nuove verità a vecchi cliché, trasformando il soltanto-Puer al soltanto-Senex. L’archetipo scisso divide il Puer dal Senex trasformandoli in una contrapposizione negativa, spinge l’individuo ad una posizione di indurimento contro il suo Puer Aeternus. Questo produce lo schema: azione senza conoscenza e conoscenza senza azione (gioventù e vecchiaia). La figura del Puer presenta in sé la realtà del mito, che trascende la storia, come base iniziale di qualsiasi impresa. Il problema Puer è la mancanza di realtà psichica e per questo ha bisogno di unirsi con la psiche. La funzione riflessiva è il contributo della psiche allo spirito e al significato, i quali, senza la psiche possono diventare possessioni distruttive e ingovernabili. Unire Puer e Psiche significa che ogni nuova ispirazione, in qualsiasi momento della vita, deve essere trattenuta in un rapporto con la psiche, essere mediata dall’anima. Ogni complesso ha bisogno di svilupparsi dentro la psiche, che calma le ossessioni del Puer grazie all’anima, fa durare le cose e ne trae il significato. Solo riconnettendosi con l’anima il messaggio del Puer diventa umano.

CONCLUSIONE L’ambivalenza è la reazione giusta di una psiche integra; l’ambivalenza fa percepire il paradosso si situa all’interno di una realtà che astratta dove si percepiscono entrambe le facce. Sopportando l’ambivalenza ci si trova direttamente dentro la coniunctio intesa come tensione tra gli opposti....


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