Creatività e psiche Freud, Jung, Arieti, Hillman PDF

Title Creatività e psiche Freud, Jung, Arieti, Hillman
Course Psicologia clinica
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 3
File Size 469.9 KB
File Type PDF
Total Views 134

Summary

Download Creatività e psiche Freud, Jung, Arieti, Hillman PDF


Description

Creatività e psiche: Freud, Jung, Arieti, Hillman Freud, nel suo Studio autobiografico, dice apertamente che la psicoanalisi non può far nu chiarire l’essenza del dono artistico, né può spiegare i mezzi con i quali l’artista lavora, c tecnica artistica. Ma la creatività è un fenomeno psichico e, in quanto tale, è legittimo ogg studio per le scienze della mente: la loro indagine non riguarda i risultati artistici o scientifici p dal pensiero creativo, ma il pensiero medesimo. Durante tutto il secolo scorso la psicoanalisi ha cercato le radici e le cause del pe creativo. Psicologi e pedagoghi hanno provato a capire come si sviluppa e come funziona come la creatività può essere insegnata o favorita e quali tratti di personalità se si po associare. Le scienze cognitive si sono occupate di memoria, apprendimento, elaborazione delle informa Alcuni hanno proposto metodi per praticare il pensiero creativo. Il luogo fisico della mente è il cervello. I primi studi moderni sul tema risalgono alla seconda dell’800, quando Broca e Wernicke localizzano le aree del linguaggio. Oggi le neuroscie occupano, fra l’altro, di quali aree cerebrali interagiscono nel processo creativo e di co creatività sia connessa con il linguaggio e la visione. Ne risulta un bel puzzle, le cui tessere

re…) che è stato frustrato nel passato, invece di sfogarsi producendo comportamenti ne posta cambiando oggetto. Questo spostamento ri-orienta le energie attivate, che si traduc ità creativa, socialmente accettabile e fonte di gratificazioni alternative a quelle in prece 16 derate e non ottenute. In estrema sintesi: per Freud la creatività è frutto della sublimazione di energie scaturite d situazione frustrante, e del loro ri-orientamento in una direzione produttiva. Questo avviene quando il principio di realtà (cioè la consapevolezza che bisogna venire a pa le situazioni, e inventarsi delle vie di uscita) si sostituisce al principio del piacere (il bisog appagare qualsiasi desiderio in modo immediato e incondizionato).

k

Jung: archetipi e funzione simbolica Il pensiero di Gustav Jung è meno causale, lineare e sistematico di quello di Freud. La comp della sua visione e l’ampiezza del suo campo di indagine possono difficilmente essere rid poche righe che siano esaurienti e fedeli. Ecco, comunque, qualche indizio, e qualche sostanziale differenza rispetto alla visione freu per Jung la libido è energia psichica, non solo sessuale. La psiche è un insieme di compless di sistemi di rappresentazioni carichi di energia e caratterizzati da una propria tonalità affettiv esempio, il complesso materno). Anche l’Ego è un complesso, il più saldo e (in condizioni di s stabile: è connesso con la personalità, l’auto-rappresentazione e l’auto-percezione dell’individu Esiste un inconscio collettivo, cioè una struttura psicologica di base, fatta di archetipi co dall’intero genere umano. Sono modelli innati, possono essere narrati in forma di M l’esperienza individuale ci si può rispecchiare. E’ il rapporto dialettico tra archetipi interiorizzati e opposti (Animus/Anima, Persona/Ombr generare le dinamiche psichiche di ciascun individuo e a sviluppare l’energia della libid particolare, l’Ombra è la parte oscura, ma non necessariamente negativa e a volte portat energie creative, che l’individuo tenderebbe a ignorare. La Persona è invece la sua mas pubblica e rispettosa delle convenzioni sociali. Anima (spontanea, intuitiva, materna…) è l’a femminile presente nell’inconscio collettivo maschile, Animus (logico e razionale, saggio) l’a maschile che c’è nell’inconscio collettivo femminile. La relazione tra Archetipi, innati e immutabili, ed esperienze individuali e contingenti, prod grazie alla Funzione Simbolica – una sintesi ricca di potenza creatrice. E’ una trasformazione alchemica: Jung la chiama individuazione. E’ una sintesi dinamica verifica quando l’Ego riesce a negoziare con l’ansia, l’ambiguità e l’ambivalenza che intimamente connesse con il vivere perché trascende gli archetipi opposti integrandoli, e pe capace di interagire con il mondo sia attraverso la percezione, sia grazie al pensiero, all’intuiz al sentimento, mentre gli individui tendono a impiegare prevalentemente una sola di q funzioni, una seconda in modo accessorio e… basta. Si tratta di un processo di carattere istintuale: per Jung fame, sessualità, attività, rifless creatività sono tutti istinti, ed è l’istinto creativo a rendere differente l’uomo dalla altre specie muovendolo verso la spiritualità e la produzione di simboli. Anche la psicoterapia è allo sviluppo delle potenzialità creative latenti nel paziente stesso. Ciò significa che c’è un pro legame tra manifestarsi della creatività e psiche che si trasforma. L’individuo che è capace di rapportarsi in modo maturo col mondo sa anche avere relaz produrre visioni creative restando in contatto con il proprio Sé: il luogo in cui si trovano la sag

Hillman: anima, vocazione, possessione Il tema junghiano degli archetipi appartiene anche allo psicoanalista James Hillman, che lo p potentemente in una dimensione più ampia di quella terapeutica: è la psicologia arche una terapia delle idee e non delle persone. Ne Il codice dell’anima – carattere, vocazione, destino (1996), Hillman dice che sulle immagi hanno valore di archetipo, cioè che sono universali e necessarie, si fondano i miti, le st simboliche entrando in contatto con le quali l’anima può esprimere la propria energia e ricono com’è necessario, la propria vocazione, al di là delle pressioni sociali e delle situazioni contin Solo onorando il mito che ciascuno porta in sé – la piccola ghianda che contiene in potenzialità della grande quercia – è infatti possibile ricostruire un rapporto equilibrato con la evitare derive patologiche, crescere nel mondo, compiere il proprio destino. Tutti abbiamo un destino: la creatività non è un dono o una grazia speciale, una capacità, un t o un artificio. Piuttosto è un’immensa energia la cui origine è al di là della psiche umana spinge a dedicarsi a se stessi attraverso un nesso specifico con l’altro. La creatività costring devozione verso la propria persona nel suo divenire attraverso quel nesso, e porta con sé un di impotenza e di crescente consapevolezza del proprio potere luminoso… è più umana potente del suo possessore. Questi, in realtà, corre sempre il rischio di essere poss Operando come coazione, la forza è sempre eccessiva. !E’ una possessione che può prendere varie forme. Modelli archetipici ai quali l’esperienza cr può aderire in momenti diversi, e che possono combinarsi o contaminarsi: la sag del senex che mette ordine nel caos. La giocosità irresponsabile del puer che cerca e fiduciosamente l’ignoto. La sregolatezza del ribelle o del folle: ombra, distruzione, morte. L’au laica di Prometeo che ruba i segreti della natura, scoprendo e inventando. È il successo che premia l’ambizione e lascia l’individuo intrappolato nel mito che ha creato stesso. E’ la grande madre che accoglie e rigenera. E’ il femminile sensuale, immagin stravagante, sensibile all’esperienza estetica. La bellezza, per Hilgard come per Poinca fondamentale: quando siamo toccati, mossi e aperti all’esperienza dell’anima, scopriamo c che vive in essa non soltanto è interessante e significativo, necessario e accettabile, ma è attraente, amabile, bello. È dunque l’anima quella che trova il senso delle cose, che interiorizza eventi come esperienz si comunica nell’amore, che ha un’ansia religiosa e un rapporto speciale con la morte, realizza la possibilità immaginativa insita nella nostra natura, il fare esperienza attrave speculazione riflessiva, il sogno, l’immagine e la fantasia (Re-visione della psicologia, 1983). Ne Il mito dell’analisi (1979-1991) Hillman considera la creatività degli stessi Freud e Jung: f visioni fertili, vite produttive e scoperte. Per uno psicologo, essere creativo significa corrispond proprio destino scegliendo di fare anima, e mettendo in gioco la propria per guidare l’a riconoscere la sua. Ma, poiché all’uomo è richiesto di amare la sua anima, e poiché l’anima d psiche attraverso l’amore, è il mito di Eros e Psiche a poter diventare centrale per una psic creativa quale è oggi davanti a noi… esplicita, emotiva e umana.

a

Facebook

d

Twitter

h

Pinterest

k

LinkedIn...


Similar Free PDFs