Riassunti anatomia dell\'apparato locomotore PDF

Title Riassunti anatomia dell\'apparato locomotore
Course Anatomia umana i
Institution Università degli Studi di Palermo
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Riassunti anatomia dell’apparato locomotore (farina)

Indice generale Capitolo 1 Apparato scheletrico

pag 1

Capitolo 2 Artrologia

pag 6

Capitolo 3 Apparato muscolare

pag 10

Capitolo 4 Testa, collo, tronco

pag 15

Capitolo 5 Arto inferiore e arto superiore

pag 29

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Capitolo 1 " L’apparato scheletrico è costituito da più di 200 ossa che si uniscono, attraverso giunzioni, per costituire lo scheletro. Lo scheletro è formato dalle ossa, da cartilagine e da altre varietà di tessuti connettivi specializzati che partecipano alla costruzione delle giunture e delle membrane di rivestimento dell’osso e della cartilagine." Lo scheletro rappresenta il sostegno del corpo, contribuisce alla locomozione, permette i movimenti respiratori, rappresenta un’importante sede di deposito di minerali, contribuisce all’omeostasi di calcio nel plasma e partecipa alla produzione delle cellule del sangue. " Nell’uomo lo scheletro è formato da una parte assile, che comprende il cranio, la colonna vertebrale, le coste e lo sterno; e da una parte appendicolare, che comprende lo scheletro degli arti superiori o toracici e inferiori o pelvici." Morfologia dello scheletro" Forma delle ossa" Le ossa variano di forma e dimensione. In riferimento a ciò esse vengono classificate in:" • Ossa lunghe, che si trovano nello scheletro degli arti. Sono caratterizzate da un corpo cilindrico piuttosto allungato, la diafisi, e due estremità voluminose, l’epifisi. La diafisi è delimitata da una cavità allungata, canale midollare, dove si torva il midollo osseo giallo; mentre le due epifisi verranno distinte in prossimale e distale, quella prossimale è quella più vicina alla gintura quella distale è quella più lontana dalla giuntura. Tra la diafisi e l’epifisi è presente un tratto d’osso chiamato metafisi. La metafisi si torverà nel punto dove avviene la saldatura della diafisi e dell’epifisi. Sono ossa lunghe il femore, il radio, l’omero, l’ulna, la tibia, la fibula, le ossa metacarpali e metatarsali e quelle che costituiscono lo scheletro delle dita delle mani e del piede. " • Ossa piatte, che si trovano sia nello scheletro assile che in quello degli arti, dove costituiscono i cingoli toracico e pelvico. Sono caratterizzate da una superficie molto sviluppata e da uno spessore molto ridotto. Sono ossa piatte la scapola, la clavicola, lo sterno, le coste, l’osso dell’anca e la maggior parte delle ossa del cranio." • Ossa brevi, che sono le più piccole ossa presenti nello scheletro appendicolare e hanno forma cuboidale. Sono brevi le ossa del carpo e del tarso. " • Ossa irregolari, sono quel tipo di ossa che non possono essere considerate né lunghe, né piatte, né brevi. Esse presentano una superficie irregolare e dimensioni variabili. Le vertebre e alcune ossa del cranio sono irregolari. " • Ossa sesamoidi, che sono piccole ossa tondeggianti che si trova localizzate all’interno di tendini, generalmente vicino alle articolazioni della mano e del piede. Un esempio di l’osso sesamoide è la patella, che permette l’articolazione del ginocchio." Morfologia esterna delle ossa" Le ossa presentano sulla superficie i rilievi e le depressioni. I rilievi possono avere forma diversa. Molto spesso i rilievi si trovano in prossimità delle superfici articolari o nei punti di inserzione di tendini e legamenti. Le depressioni possono avere diverse ampiezza e profondità. Caratteristiche della superficie delle ossa sono i forami, che rappresentano i punti di passaggio di vasi sanguini e nervi." La superficie esterna dell’osso è rivestita da una membrana fibrosa moto vascolarizzata e ricca di nervi, il periostio, che contiene cellule osteoprogeneratrici. Esso è saldamente ancorato all’osso sottostante mediante fasci di fibre collagene, definite fibre di Sharpey." Il periostio manca nell’attacco dei grandi tendini e nelle aree ricoperte da cartilagine. Esso interviene nei processi di crescita, rimodernamento e riparazione dell’osso grazie all’attività delle sue cellule. " Anche il canale midollare della diafisi delle ossa lunghe e la superficie delle trabecole del tessuto osseo spugnoso sono rivestite da uno strato cellulare chiamato endiostio che possiede attività osteogenica." Pagina 2  di 55 

Tessuti connettivi scheletrici " I tessuti dello scheletro comprendono le cartilagini e l’osso. Sono tessuti caratterizzati da cellule immerse in una matrice extracellulare e che posseggono una notevole resistenza meccanica e svolgono funzioni prevalentemente di sostegno." Tessuto cartilagineo " Nella vita fetale, la maggior parte dello scheletro è costituita da tessuto cartilagineo che, nel corso dell’accrescimento, viene sostituito dal tessuto osseo. Nell’adulto, essa permane in alcune sedi delle articolazioni, nella zona delle coste e in tutte le altre zone dove svolgerà una funzione di sostegno (naso, orecchio, laringe, bronchi)." La cartilagine è costituita da una matrice densa che rappresenta cavità, chiamate lacune, all’interno delle quali si trovano cellule cartillaginee, i condrociti. Essi svolgono un ruolo attivo nella sintesi e nella secrezione dei componenti della matrice, ricca di fibre collagene immerse nella sostanza fondamentale. Questa sostanza è costituita prevalentemente da acqua e da lunghe molecole di proteoglicani, glicoproteine e lipoproteione." I componeti della matrice conferiscono alla cartilagine solidità, resistenza, pressione, flessibilità, capacità di deformarsi e di assorbire traumi da compressione." Poiché il tessuto non è né innervato né vascolarizzato la sua capacità di rigenerazione è molto lenta o molte volte assente. " La cartilagine è rivestita esternamente dal pericondrio, guaina di tessuto connettivo fibroso ricca di vasi. Esso è convolto nell’accrescimento della cartilagine." Lesione della cartilagine" Le lesioni della cartilagine sono di origine post-traumatica o degenerativa, come l’artrosi, e una patologia comune può essere legata al dolore, un limite funzionale dell’articolazione e la progressiva degenerazione della cartilagine. Queste lesioni hanno una maggiore incidenza negli sportivi, soprattutto chi pratica sport che comportano bruschi cambi di direzione e che frequentemente causano distorsioni del ginocchio o dell’articolazione tibio-tarsica (calcio, basket, rugby, sci, tennis)." La guarigione è legata per lo più a utilizzi di vari approcci terapeutici che mirano a ripristinare struttura e funzioni della cartilagine articolare, il trapianto autologo di condrociti comincia ad essere una tecnica molto utilizzata." Tessuto osseo" Il tessuto osseo è costituito da cellule specializzate localizzate in una matrice mineralizzata contenente abbondanti fibre collagene." La sua architettura e la composizione conferiscono al tessuto le eccezionali proprietà di solidità e di resistenza alla pressione e alle trazioni." Struttura microscopica" Cellule tessuto osseo" Il tessuto osseo è caratterizzato da cellule specializzate immerse nella matrice ossea. Si distinguono quattro tipi cellulari:" • Le cellule osteprogeneratrici, hanno forma usata e derivano dalle cellule mesenchimali. Rappresentano le cellule che hanno potenzialità osteogenica e si trovano nello strato più interno del periostio e dell’endostio. Il tessuto che si forma nelle prima fasi dello sviluppo ha origine da queste cellule. • Gli osteblasti, di forma cubica, originano per differenziamento dalle cellule psteoprogenerative e non sono in grado di dividersi. Sono impegnati nella sintesi e nella secrezione di una matrice organica, la sostanza osteoide, che rapidamente va incontro a calcificazione. Si trovano sulla superficie endostale dell’osso e mi tutte le sedi in cui avviene la formazione di nuovo tessuto osseo." Pagina 3  di 55 

• Gli osteociti, sono le cellule più numerose dell’osso maturo. Appiattite, allungate e provviste di numerosi prolungamenti, sono contenute all’interno di lacune ossee. Da ciascuna lacuna originano una serie di canalicoli che attraversano la matrice e si connettono con quelli provenienti dalle lacune vicine. Cosi si viene a costruire un sistema di canali di fondamentale importanza per la diffusione di sostanze nutritive e di altri metaboliti." • Gli osteoclasti, sono cellule giganti plurinucleate. Secernono enzimi litigi che provvedono all’erosione della matrice ossea e al rilascio dei sali di calcio in essa contenuti. Essi contribuiscono all’omeostasi degli ioni di calcio nei liquidi corporei. Sono , inoltre, in grado di degradare la cartilagine calcificata nel corso del processo di ossificazione endocondrale. " Matrice ossea" La matrice ossea è formata da una componente organica e da una inorganica. Quella organica è costituita prevalentemente da fascetti di fibre collagene che formano circa il 90% del peso secco dell’osso. Oltre alle fibre collagene, nella componete organica sono presenti piccole quantità di glicoproteine, sialoproteine, proteoglicani. Tra questi complessi di macromolecole, l’osteopontina e l’osteocalcina sono una sialoproteina ed una glicoproteina dell’osso." La componete inorganica è costituita da sali di calcio, principalmente fosfato e carbonato di calcio, presenti sotto forma di cristalli che durante il processo di mineralizzazioni si depositano lungo le fibre collagene. La presenza dei sali insieme alle fibre determina l’eccezionale durezza e resistenza dell’osso." Organizzazione del tessuto osseo" Nella matrice, le fibre collagene e i sali possono essere organizzati in modo da costituire due tipi di tessuto: il tessuto osseo a fibre intrecciate e il tessuto osseo lamellare." Il tessuto osseo a fibre intrecciate è caratterizzato dalla presenza di fascetti di fibre collagene di diverso spessore che si intrecciano tra loro e si orientano in tutte le direzione dello spazio. È il primo ad essere deposto durante lo sviluppo e, nell’adulto, si forma precocemente nella riparazione delle fratture, per poi venire rapidamente rimpiazzato dal tessuto lamellare." Il tessuto lamellare è il tipo più diffuso e costituisce sia l’osso compatto che quello spugnoso. È caratterizzato da una matrice mineralizzata con fascetti di fibre collagene disposti in modo molto ordinato e con andamento parallelo. Nell’osso compatto, la maggior parte delle lamelle si dispone intorno ai canali neurovascolari, canali di Havers. Questi canali contengono capillari sanguigni, venute e nervi. " L’osso spugnoso, invece, è costituito da lamelle organizzate a formare trasecole ossee orientate in tutte le direzioni." Vasi e nervi" La vascolarizzazione dell’osso è abbondante. Infatti, a livello della diafisi, una o più arterie nutritive diafisiarie, penetrano attraverso forami nutritizi e raggiungono la cavità midollare. Qui le arterie nutritive danno origine a rami ascendenti e rami discendenti. questi si anastomizzano con i rami che provengono dalla divisone delle arterie epifisiarie e metafisiarie. La parte più esterna della diafisi è nutrita dalle arterie peristalsi che provengo dal periostio e penetrano nell’osso. Le vene generalmente accompagno le arterie e terminano nel periostio. Il periostio è ricco anche di nervi che sono responsabili della percezione di dolore " Sviluppo dell’osso" Ossificazione intramembranosa o indiretta " Questo tipo di ossificazione avviene a partire dal mesenchima embrionale e riguarda le ossa piatte del cranio, parte della mandibola e parte della clavicola. In alcune aree riccamente vascolarizzate del mesenchima, le cellule proliferano, si addensano e si differenziano prima in cellule osteoprogeneratrici e poi in osteoblasti, costituendo il centro di ossidificazione. Gli osteoblasti Pagina 4  di 55 

cominciano a produrre fibre collage e a sintetizzare e a depositare l’osteoide che va incontro ad un processo di calcificazione. Dal centro di ossificazione, il processo si irradia nel tessuto mesenchimali circostante, dando origine a sottili specole di tessuto osseo che formano l’osso spugnoso. Il successivo rimodellamento porterà alla costruzione di un osso spugnoso maturo e compatto" Ossificazione endocondrale o indiretta " Questo tipo di ossificazione è preceduta dalla formazione di un abbozzo del segmento scheletrico costituito da cartilagine ialina che viene distrutta e sostituita dal tessuto osseo. L’ossificazione indiretta riguarda la maggior parte delle ossa dello scheletro umano. In particolare, nelle ossa lunghe, la formazione del tessuto osseo è preceduta dalla modificazione della cartilagine che inizia a livello della diafisi. Qui, i condrociti, diventano ipertrofici, la matrice si assottigli e si calcifica. Successivamente i condrociti ipertrofici muoiono e lasciano ampi spazi vuoti. Contemporaneamente nella diafisi si contraddistinguono gli osteoblasti, che iniziano a deporre uno strato di settuto osseo sulla superficie della cartilagine, formando un manicotto perinatale osseo. Il pericondrio del manicotto periostale si trasforma in periostio e da esso originano i capillari sanguigni. I capillari penetrano nell’osso neofromato e raggiungono la cartilagine in degenerazione del centro di ossificazione primario. Qui, gli osteoblasti danno inizio alla deposizione di tessuto osseo sulle spicole di matrice calcificata."

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Capitolo 2" Gli elementi ossei dello scheletro sono congiunti dalle articolazioni o giunture. Le articolazioni sono responsabili del movimento. I tessuti connettivi specializzati possono essere solidi e colmare spazi vuoti oppure dare luogo alla formazione di una cavità chiusa contenente un fluido. " Le articolazioni sono denominate sinartrosi, o non sinoviali, e sono immobili o poco mobili." Le articolazioni costituite da una superficie chiuse all’interno di una cavità contente fluido vengono chiamate diartrosi. Esse permettono il movimento delle ossa che la congiungono. " Un altro tipo di articolazione è costituita dalle anfiartosi, che rappresentano caratteristiche sia della sinartrosi che delle diartrosi." Sinartrosi" A seconda del principale tipo di tessuto connettivo interposto tra i segmenti ossei, esse possono essere articolazioni fibrose e articolazioni cartillaginee." Articolazioni fibrose" Nelle articolazioni fibrose, il tessuto che unisce i segmenti ossei è prevalentemente costituito da connettivo fibroso. " In base alla loro struttura si distinguono: sature, gonfosi, sindesmosi. Se il tessuto connettivo fibroelastico prevale sul tessuto connettivo fibroso allora si parlerà di sinelastosi." 1. Sature, esse si formano esclusivamente tra le ossa del cranio, dove il tessuto connettivo fibroso che le unisce costituisce i legamenti di satura. Con l’avanzare dell’età, i legamenti tra le ossa del cranio possono andare incontro a processi di ossificazione e saldarsi tra loro, determinando la formazione di sinostosi. " A seconda della morfologia delle superfici articolari, le sature si distinguono in:% - le sature dentate si stabiliscano tra le superficie articolari i cui margini presentano % % % rientranze e sporgenze simili a denti. Sono sature dentate la satura sagittale, la satura % % % coronale e la satura lambdoidea." - le sature squamose, nella quale le superfici articolari si sovrappongono ad embrice." Quando le superfici articolari sono regolari e perfettamente concordanti si parla di suture armoniche. Nelle sature a incastro o schindilesi la cresta di un osso si incastra in un soldo dell’osso adiacente" 2. Gonfosi, sono articolazioni fibrose specializzate che fissano i denti nelle cavità alveolari delle ossa mascellari e della mandibola. Il tessuto fibroso dell’articolazione, il legamento periodontale, si continua da un lato con il periostio dell’osso alveolare e dall’altro con il cemento del dente. Le gonfosi permettono piccoli spostamenti dei denti durante la masticazione." 3. Sindesmosi, sono articolazioni fibrose nelle quali i segmenti ossei sono congiunti da legamenti. Un esempio ne è la membrana interossea dell’avambraccio e quella della gamba, cioè la sindesmosi radioulnare e tibio-fibulare." 4. Sinelastosi, sono articolazioni fibrose nelle quali le superfici ossee sono unite da un tessuto connettivo di tipo elastico. Sono un esempio di sinelastosi le articolazioni tra le lamine vertebrali." Articolazioni cartilaginee" Nelle articolazioni cartilaginee, il tessuto interposto tra le superfici ossee è costituito dalla cartilagine ialina o da quella fibrosa. Nel primo caso si parla di sincondrosi, nel secondo di sinfisi." 1. Le sincondrosi si formano nelle sedi in cui centri adiacenti di ossificazione compaiono all’interno di una massa cartilaginea. Sono considerate sincondrosi atipiche le giunzioni tra l’estremità ossea delle coste e le cartilagini costali e l’articolazione tra la prima cartilagine costale e lo sterno." 2. Le sinfisi hanno superfici articolari rivestite da un sottile strato di cartilagine ialina, unite da un disco di cartilagine fibrosa, molto resistente ma deformabile. La deformità di questo disco permette alla sinfisi movimenti di ampiezza limitata."

Diartrosi " Le diartrosi possiedono caratteristiche strutturali che permettono lo scivolamento delle superfici articolari l’una rispetto all’altra, mantenendo le estremità dei segmenti scheletrici in contatto tra loro." Si stabiliscono tra le superfici ossee rivestite da cartilagine articolare e circondate da una sottile cavita, la cavità articolare, che contiene il liquido sinoviale. Il liquido sinoviale viene prodotto dalla membrana sinoviale.

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Attorno all’articolazione si trova la capsula fibrosa, formata da uno spesso strato di tessuto connettivo fibroso, alla quale sono associati i legamenti che coadiuvano nell’unire tra loro i segmenti scheletrici." Strutture delle diartrosi " Cartilagine articolare" Le superfici articolari della maggior parte delle ossa unite da articolazioni mobili sono rivestite da cartilagine articolare. " Questa parte è strettamente aderente all’osso e dall’altra parte presenta una superficie liscia, elastica, resistente all’usura. " La cartilagine si modella sulla forma delle superfici ossee che riveste e il suo spessore non è uniforme." La cartilagine è priva di pericondrio non è né vascolarizzata né innervata." La sua componente cellulare è rappresentata dai condrociti." Lo strato più superficiale, detto strato tangenziale, è costituito da piccoli condrociti ovoidali. Nello strato intermedio sottostante, le cellule assumono una forma golosa e le fibre collagene formano archi. Lo strato radiale presenta condrociti riuniti in gruppi esogeni. Lo strato sottostante ha la matrice in parte mineralizzata ed è detto strato calcificato." Capsula fibrosa" La capsula fibrosa è costituita da un tessuto connettivo fibroso, con fasci di fibre collagene variamente intrecciate tra loro. Forma un manicotto che si inserisce ai margini delle cartilagini. Può essere rinforzata dai legamenti capsula, oppure dai tendini di muscoli che si inseriscono in prossimità dell’articolazione stessa. " La capsula provvede a tenere uniti i segmenti scheletrici." Membrana sinoviale " La membrana sinoviale riveste il versante interno della capsula fibrosa e tutte le superfici contenute nelle cavità articolari." In alcune articolazioni può formare pieghe e frange o presentare accumuli di tessuto adiposo, cuscinetti adiposi." La membrana sinoviale è formata da due strati: l’intima e lo strato subintimale o sottosinoviale." L’intima è costituita da una lamina vascolare discontinua di cellule connettivali, i sinoviociti. Nell’uomo esistono due tipi di sinoviociti: i sinoviociti di tipo A e i sinoviociti di tipo B. I sinoviociti di tipo A rimuovono detriti dalle cavità articolari ed insieme ai sinoviociti di tipo B sintetizzano alcuni componenti del liquido sinoviale, tra cui l’acido ialuronico." Lo strato sottosinoviale è una lamina connettivale riccamente vascolarizzata. In funzione delle sollecitazioni alle quali le articolazioni sono sottoposte, questo strato può essere costituito da tessuto connettivo lasso, da tessuto connettivo fibroso o può contenere un numero molto elevato di adipociti." Nel primo caso la membrana si definisce areolare, nel secondo fibrosa e nel terzo adiposa." Nel suo complesso la membrana è responsabile della produzione e del turnover del liquido sinoviale, della rimozione dei detriti in esso contenuti ed è coinvolta nei meccanismi alla base di molte patologie articolari." La capsula fibrosa insieme alla ...


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