Riassunto e analisi Visconte Dimezzato PDF

Title Riassunto e analisi Visconte Dimezzato
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi dell'Insubria
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Riassunto e analisi Visconte Dimezzato in relazione al corso...


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IL VISCONTE DIMEZZATO Generale: Il visconte dimezzato è un romanzo di Italo Calvino scritto nel 1952. È la prima parte della trilogia I nostri antenati, che comprende anche Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959). Ambientato in Boemia e in Italia precisamente in Liguria a metà Settecento, presenta come tema centrale il problema dell'uomo contemporaneo (dell'intellettuale, per essere più precisi) dimezzato, cioè diviso a metà. Trama: Medardo, un giovane visconte proveniente dal paese di Terralba, arriva insieme allo scudiero Curzio all'accampamento cristiano in Boemia, per partecipare alla guerra contro i Turchi. Il ragazzo si prepara alla guerra, ma durante la battaglia viene colpito da una palla di cannone in pieno petto, che lo squarcia in due. Viene ritrovata la sola parte destra, mentre si pensa che l'altra sia andata distrutta. I medici del campo riescono a fasciarla e ricucirla, cosicché il visconte, dopo la guerra, fa ritorno a Terralba. Qui i sudditi si rendono conto di come del visconte fosse tornata solo la parte malvagia, che si sbizzarrisce in nefandezze, tra cui tentare varie volte di uccidere suo nipote. Tutte le sue prodezze gli valgono il soprannome di "il Gramo". Tempo dopo si innamora di Pamela, una contadinella, ma per punirla d'averlo rifiutato si vendica danneggiando gravemente la sua famiglia. Nel frattempo il nipote del nobile è solito accompagnare il dottor Trelawney, un medico che è stato un tempo a servizio sulle navi dell'esploratore James Cook in giro per il mondo: i due fanno ricerche sui fuochi fatui appostandosi di notte nei cimiteri. Il ragazzino interagisce frequentemente con una comunità di ugonotti, tra cui una famiglia che vive commerciando prodotti della terra. È a Pratofungo, paese dei lebbrosi, che un giorno torna la parte sinistra del visconte - la metà buona, salvata da alcuni eremiti con pozioni ed erbe magiche, che esordisce salvando il nipote dal morso velenoso di un ragno. "Il Buono", come venne chiamato, predica dottrine per i poveri e i lebbrosi, chiedendo per esempio di abbassare i prezzi dei prodotti agricoli agli ugonotti che abitano vicino al castello; ma di fatto crea altri danni o situazioni imbarazzanti che vanno ad aggiungersi alle vessazioni del Gramo e portano la gente di Terralba a vivere disorientata fra le imprese dell'una e dell'altra delle due metà. Anche il Buono si innamora di Pamela, che ancora una volta rifiuta il pretendente. Il Gramo discute con la madre della ragazza del piano architettato per prendersi Pamela: anche facendola sposare con l'altra metà, di fronte alla legge avrebbe comunque sposato Medardo di Terralba, quindi anche lui. Il Buono, invece, afferma col padre di lei di voler lasciare la città, permettendo al Gramo di sposare liberamente la giovane. La contadina, però, incontra ambedue le metà del visconte e rassicura entrambi sulla riuscita del matrimonio. Arrivato il giorno della cerimonia, il Buono e il Gramo sono sicuri del successo della propria idea, e primo ad arrivare alla cappella del castello è il Buono, che sposa Pamela. Il Gramo lo raggiunge poco dopo, scoprendo di avere effettivamente un rivale, lo sfida a duello, e dopo una serie di finte e colpi mancati, entrambe le metà tagliano le bende e le cuciture dell'altra. Il dottor Trelawney, che presumibilmente aspettava quest'eventualità, riesce quindi a riunire le due metà riformando il visconte Medardo, che infine sposa Pamela.

I PERSONAGGI-Gerarchia dei personaggi Il personaggio principale è Medardo di Terralba, e i personaggi minori sono la nutrice Sebastiana, Pamela, la comunità degli Ugonotti, il dottor Trelawney, la comunità dei lebbrosi e il nipote di Medardo. IL VISCONTE MEDARDO DI TERRALBA: è un giovane visconte che, entrato a far parte dell’esercito cristiano, parte per la Boemia col fedele scudiero Curzio per combattere i Turchi. Qui, durante una battaglia, viene colpito in pieno e diviso a metà da una palla di cannone. Da questo momento in poi è diviso fisicamente in due parti, una buona e un’ altra malvagia che si riuniranno durante un duello solo alla fine della storia. RIFERIMENTI AD ALTRE OPERE: Nel nome del medico, il dottor Trelawney, si può vedere un omaggio a Stevenson, l'autore del romanzo L'isola del tesoro: uno dei personaggi è Squire Trelawney, mandante e finanziatore della missione che è oggetto del romanzo. Fabula e intreccio: Lo sviluppo della narrazione procede in senso rettilineo, seguendo sistematicamente la successione degli eventi, con l’eccezione di due interventi: •Il primo è una vera e propria pausa descrittiva, che serve allo scrittore per mettere in scena gli altri personaggi: il dottor Trelawney, Pietrochiodo, il narratore stesso, i lebbrosi, gli Ugonotti. •Il secondo consente di fare un passo indietro e di recuperare, con la tecnica del flash-back, il salvataggio e la miracolosa guarigione della metà buona di Medardo, immediatamente dopo lasua comparsa in scena. Sono questi gli unici punti in cui si verifica una sfasatura tra fabula e intreccio, ovvero tra la successione degli eventi e il modo in cui essi sono raccontati. RITMO NARRATIVO Le sequenze che sono quasi del tutto assenti in questo romanzo sono quelle riflessive, mentre quelle più frequenti sono quelle narrative quando narrano la vita del visconte, descrittive quando il narratore parla dei posti attorno alla contea di Terralba e dialogate quando il protagonista parla con gli altri personaggi. - Sintassi Il romanzo non segue uno schema sintattico ben preciso, bensì è libero; inoltre è presente il discorso diretto in molte occasioni. MESSAGGIO: In un certo senso, tutti questi personaggi non sono riusciti a realizzare completamente sé stessi e le proprie ambizioni e vanno continuamente alla ricerca della propria identità. ALTRO: l’arrivo del “Buono”, dopo pochi giorni cominciano ad accorgersi dei danni che arreca la troppa bontà. A tale proposito mi è piaciuta molto una frase del narratore che mi ha fatto in un primo momento sorridere, perché si tratta in un certo senso di un paradosso....


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