Romanticismo by Hugh Honour appunti PDF

Title Romanticismo by Hugh Honour appunti
Author Lorenzo Scannicchio
Course Storia dell'Arte Contemporanea
Institution Università di Bologna
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Riassunti capitolo per capitolo di 'Romanticism' di Hugh Honour....


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Romanticism by Hugh Honour Introduzione Difficile individuare delle caratteristiche specifiche del Romanticismo Più che delle specifiche linee guida, l’attitudine Romantica ha a che fare con l’accento posto sull’individualità, sui travagli interiori dell’artista, sull’autenticità dell’opera come qualcosa di sentito, l’intuizione, contro l’impersonalità dell’accademicismo. Il Neo-Classicismo era molto più programmatico, si prefiggeva di recuperare gli ideali antichi su una strada ben precisa, mentre il Romanticismo è costitutivamente più aperto, frammentato, esigenze simili possono portare a risultati completamente diversi, proprio a causa di questo soffermarsi sull’unicità contro gli schemi dell’accademia, del razionalismo, le categorie dell’illuminismo. Scatenato anche dalle condizioni storiche, i profondissimi mutamenti della Rivoluzione Francese che portavano alla luce nuove complessità, shock psicologici che sfuggivano alle categorizzazioni precedenti e alla semplicità

For lack of a better name Negli anni ’90 del ‘700, da un tumulto di dubbi angoscianti emergono nuove convinzioni non riducibili ad una formula: credenza nella superiorità dell’immaginazione, le potenzialità dell’intuizione, l’importanza delle emozioni e dell’integrità

morale, l’unicità di ogni essere umano in un cosmo in continuo cambiamento. La teoria mimetica dell’arte venne sostituita da una teoria dell’espressività. Caspar David Friedrich in Germania, J.M.W. Turner in Inghilterra I teorici Neo-Classici avevano insegnato agli artisti a guardare sotto la superficie della natura per rivelare nei quadri il sottostante ordine dell’universo. I Romantici invece scoprirono che le apparenze superficiali non nascondevano ordine, bensì profondità impenetrabili di misteri irrisolvibili.

Antoine-Jean Gros in Francia, dalle vite private di Friedrich e Turner alla pittura pubblica Considerato l’allievo per eccellenza di David, tuttavia è da Gros che i Romantici presero ispirazione. Théodore Gericault (The raft of the Medusa) I Romantici trasformarono la dottrina cristiana della vittoria spirituale nella sconfitta fisica, in un culto del fallimento, dell’eroe sconfitto ma anche del genio incompiuto, del poeta morto giovane ed incompreso, del capolavoro incompleto e della passione non consumata. Eugene Delacroix, La barca di Dante, Il massacro di Scio I teorici neo-classici avevano decretato che prestare più attenzione al colore che alla linea significava porre il transiente

ed il variabile sopra l’eterno ed il sicuro, rivolgersi ai sensi più che alla mente. Le verità immutabili andavano espresse in forme pure con contorni definiti Delacroix cominciò a dubitare sempre di più di questa concezione. Il colore diventa vita e luce, e si rivolge all’immaginazione, facoltà che nel romanticismo prenderà il posto della comprensione. In Francia subito dopo la restaurazione gli anti-realisti ne danno la colpa anche ai romantici, per aver rovinato la purezza del linguaggio francese e con la loro volontà di morte per i classici Dieci anni dopo il Romanticismo viene visto come non-francese Ironicamente questo sciovinismo era proprio frutto del nazionalismo di matrice Romantica I sostenitori dei romantiques invece vedevano, sempre ugualmente nazionalisticamente associando la Francia alla poesia vernacolare del Medioevo, due fazioni, una per la Libertà ed una per l’Autorità, in arte, politica, religione. In realtà la distinzione non era per nulla chiara, però negli anni successivi quasi tutti i romantiques passarono al lato anti-borbonico. Anche i pittori vengono divisi in due fazioni, per esempio al Salon del ‘27/’28, da una parte Ingres come sostenitore dei valori classici di riposo, equilibrio, chiarezza e nobiltà, dall’altro Delacroix con La morte di Sardanapalus che è espressione estrema di dinamismo, tensione drammatica del disordine. Nel 1829 il termine romantique era però già ridotto ad una moda, si usava per tutto, sarti, modisti, pasticceri, dottori, farmacisti. Anche usato per letteratura banale di moda, pitture decorative, lo stile Troubadure. Molti artisti si ritrovarono in ansia nel dissociarsi dal termine Romantico. Non ne rigettavano le idee che

gli avevano dato vita, e che accettavano tacitamente, bensì la loro devalorizzazione. Baudelaire: “usare la parola Romanticismo è dire arte moderna – cioè intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito, espressi con ogni mezzo disponibile alle arti”. Baudelaire aveva bisogno di usare questa parola per esprimere la sua visione, nonostante pochi altri l’avrebbero usata all’epoca, ed anche noi la usiamo oggi, per mancanza di altro.

The morality of landscape Prima di ciò che noi chiamiamo oggi Romanticismo, venivano categorizzati due tipi di paesaggi: quelli arcadici e quelli romantici (rocce, cascate, fiumi nei boschi ecc.) I Romantici che oggi noi consideriamo tali rielaborarono però questi concetti seguendo la propria visione di arte e natura. Ostilità nei confronti dell’imitazione che portava a pastiche dei vecchi maestri, in cui mancava quindi “il sentimento morale del paesaggio”. Sentimento comune a Turner, Constable, Friedrich. Constable ha modificato le nostre idee di cosa sia un bel paesaggio, dando valore all’ordinario e al familiare. Il dipinto del paesaggio nei paesi Protestanti, dopo il fallimento della Ragione nel rispondere a domande pressanti, è visto come un ritorno a Dio ed espressione della risposta dell’individuo nella sua relazione con il resto della Creazione. Sentimento dell’immensità, del sublime ed unione mistica. Simbologia dalla linearità neo-classica ad un veicolo per idee astratte ed intuitive.

Friedrich comunica attraverso il paesaggio ciò che non riesce ad esprimere a parole. Il Divino ovunque, fede Protestante artistica e religiosa nella luce interiore e nel giudizio privato dell’individuo come unica guida. Constable, importanza dell’intuizione innocente, come nella poesia di Wordsworth: My heart leaps up when i behold A rainbow in the sky; So was it when my life began; So is it now i am a man; So be it when i shall grow old, Or let me die! The Child is father of the Man; And i could wish my days to be Bound each to each in natural piety.

Il paesaggio acquisisce una soggettività diversa rispetto a quando era relegato ad elemento di secondo piano (in Constable anche il cielo non è mai uno sfondo per il paesaggio, ma parte integrale di questo. Turner, paesaggi ossessivamente personali che ricreano gli effetti della luce a sue proprie parole, fino ad arrivare negli ultimi anni ad una dilatazione tale per cui nessuna pennellata corrisponde ad un oggetto specifico, come in un flusso percettivo che nega l’identità delle cose. Figura del Romantico Errante.

Disprezzo tipicamente romantico per il gusto popolare ma anche contrasto fra il desiderio e l’incapacità nel rigettare le preconcezioni visive. Le scene semplici del primo diciannovesimo secolo furono la rottura più evidente col passato: senza ambientazioni legate a storia e letteratura diventava possibile per l’artista esprimere la propria risposta intima ed individuale di fronte alla natura. Caratteristiche principali del paesaggio romantico: intimità, sublime, emozione, segreto

Frozen music Schiller: ogni arte deve attingere dalle qualità delle altre. Teoria di Novalis che musica, poesia ed arti visive siano essenzialmente Uno e che l’esperienza artistica finale sarebbe sinestetica (opera d’arte totale di Wagner). Uno dei più importanti e profondi concetti romantici del periodo: il vero artista non è mai poeta, musicista o pittore ma una combinazione di tutto, ogni arte è latente nelle altre. L’architettura è musica congelata, formula originata in Germania e poi diffusa nel resto d’Europa da Mme De Stael. Convinzione generale nel ‘700 che la musica si rivolgesse ai sensi ed al cuore piuttosto che all’intelletto: per Kant aveva meno valore delle altre arti perché era emotiva. Sensazioni senza concetti. Con l’attegiamento Romantico questo giudizio si ribalta, per Henriette Feuerbach la musica è superiore alle altre arti perché non ha bisogno del pensiero come intermediario, ma

agisce sulle sensibilità come “spirito che parla direttamente allo spirito”. Nuova importanza data dai Romantici alla musica che è una manifestazione del passaggio da una teoria mimetica ad una espressiva dell’arte. La scultura invece viene vista come non-Romantica, questo giudizio derivando dal pensiero che il picco insorpassabile si sia raggiunto nell’Antica Grecia e che possa rappresentare solo attributi esterni (forza, compostezza, grazia) mentre la pittura poteva rivelare la vita interiore. La scultura antica era vista come arte classica per eccellenza. Solo pittura e musica erano adeguate a rappresentare la vita e l’anima. L’antico divenne classico, il classico accademico, l’accademico poncif (?). Aspettative per gli scultori Romantici che li portarono anche a scadere nel sentimentalismo eccessivo e stucchevole. Gli scultori Neo-classici di fine ‘700 volevano realizzare l’ideale di un’opera d’arte auto-contenuta ed auto-evidente: le figure singole di Canova sono isolate e ritirate, quelle in gruppo totalmente assorte l’una nell’altra. Figure emozionalmente e fisicamente distaccate da ciò che le circonda. Per gli scultori Romantici era terribile dover dipendere dalle commissioni dei patroni: iniziarono a creare modelli in scala completa indipendenti e senza commissione (iniziò Thorvaldsen). Gli scultori iniziano ad occuparsi sempre più dei modelli, creando una spaccatura fra il lato artistico e quello meccanico, il processo creativo e quello esecutivo della scultura. Il ruolo dello scultore diventa simile a quello di un compositore che guida dei musicisti skillati

Préault: scultore romantico che allenta i contorni del finito e delle forme. ‘Je ne suis pas pour le fini. Je suis pour l’infini’. Divisione fra i ‘thoughtful and mindless’, chi ci mette del suo e chi copia accademicamente Anche l’architettura viene iniziata a vedere secondo criteri emozionali e non solo regole razionali o funzionali e decorative (Ruskin) Esigenze per un’architettura palpabile del diciannovesimo secolo, e nel pluralismo culturale anche imitazione di molti stili passati Ripresa anche del gotico e del suo spirito sognatore e senza posa

4. The Last Enchantments of the Middle Age Il gotico nel XIX secolo viene profondamente odiato ed ammirato. Ritorno al naturale con richiami ad alberi e foreste, ma anche trionfo dell’ingegneria umana. Fantastico, grottesco, simbolico, religioso. Visto da alcuni Cattolici come espressione più sublime della Cristianità, da Protestanti, agnostici ed atei come evocazione dell’oscurità della superstizione medievale. Il Gotico simultaneamente acclamato e condannato come una manifestazione di libertà artistica e soggezione dell’artista alla Chiesa, espressione di assolutismo, monarchia costituzionale, repubblicanesimo ed anarchia. Coleridge sull’architettura gotica: “infinity made imaginable”, definendo l’infinito come ciò che “is not vastness, nor immensity, nor perfection, but whatever cannot be circumscribed within the limits of actual sensous being”.

Idea nel gotico della crescita naturale, ma anche quindi della decadenza organica, da qui una nuova attitudine verso le rovine medievali, un senso di malinconia fra ripresa e speranza che caratterizza tanta poesia Romantica. Nel diciannovesimo secolo ci si aspetta anche dall’architettura cose impensabili nel secolo precedente: mettere in discussione il principio di imitazione o che le costruzioni debbano avere un’anima. Medievalismo politico e poetico

The sense of past Gli storici della filosofia del diciottesimo secolo, pur coltivando la tolleranza e l’apertura ad altre culture, mancavano dell’empatia immaginativa, dell’abilità ad identificarsi richiesta dai Romantici. Una parte fondamentale nell’evoluzione della concezione della storia Occidentale fu però più che compiuta dagli storici, dalla storia stessa: la Rivoluzione Francese acuì il senso storico come nessun evento prima. Nessun evento era mai sembrato così cataclismatico. Una creazione fra il presente ed il passato di una distanza che sembrava allargarsi di anno in anno dal 1789 al 1815, e che accelerò la consapevolezza del passaggio del tempo. Tutta la storia precedente era messa improvvisamente in una nuova prospettiva, specialmente le rivoluzioni inglesi del diciassettesimo secolo. Ci fu una democratizzazione della storia nel mostrare come gli eventi cambiassero le vite anche delle persone comuni, e viceversa. Rivelò anche complessità inaspettate nelle relazioni fra idee ed azioni, eventi ed opinioni. Impossibile avere la stessa identica idea della Rivoluzione nei vari anni che si susseguivano.

Instillò anche una ricerca delle cause, che favorì una credenza nel determinismo, con cui gli storici approcciarono anche altre questioni. Ha a che fare anche con la nozione di Zeitgeist, parzialmente derivata da quella di ancien regime, utilizzata per la prima volta negli anni ’90 del ‘700. Il fatto che la Rivoluzione venne alla fine del secolo diede un altro impulso alla periodizzazione: nessuna transizione da un secolo all’altro era mai stata così chiaramente delineata. Nel diciannovesimo secolo si diffuse l’idea di appartenere ad un ben specifico secolo. Cambiamenti anche nei vestiti e nei capelli: i realisti erano subito riconoscibili nelle caricature da parrucche e calzoni al ginocchio. Capelli naturali e pantaloni erano invece simbolo di Giacobinismo. Dopo il 1815 i monarchi spinsero per un revival della moda prerivoluzionaria nel tentativo di fingere che un cambiamento irreversibile non avesse avuto luogo. La scoperta di Ercolano e Pompei (1738 e 1748), oggi vista come il più grande evento archeologico del diciottesimo secolo, all’epoca suscitò meno entusiasmo di quanto ci aspetteremmo. Impressionò molto più la quantità piuttosto che la qualità dei manufatti. Veniva creduto che essendo risalenti ad un periodo di decadenza dell’arte antica, dovevano essere imitate solo in quanto riflettevano lavori precedenti e più puri. Nel 1790 si iniziò a guardare anche questi con occhio diverso. Non più una mina da cui estrarre oggetti preziosi, ma un terreno storico da essere esplorato e mappato dettagliamente, con attenzione per le pentole rotte tanto quanto per le opere d’arte. Distinzione simile a quella fra il Neo-Classico che seleziona dall’Antichità, ed il tentativo Romantico di recuperare un momento del passato. Entrambi guardano indietro, ma in modi diversi e con intenti diversi. L’attenzione è passata dall’eterno al

transiente. Dai meriti di opere d’arte che potevano aiutare a ricostruire il ‘vero stile’, agli indizi che costruzioni, dipinti, statue, utensili domestici, derrate alimentari, figure calcinate di uomini e cani che potevano aiutare la ri-creazione del passato estesa alla conoscenza di come le persone vivevano e sentivano nel primo secolo; e specialmente in quel giorno del 79 d.C. Attenzione anche sui colori delle statue, sulle oscenità, immagini erotiche ecc. L’immagine dell’antichità del diciottesimo secolo era quella di un mondo di purezza, nobiltà, eleganza che ora sembravano marmoreamente fredde ed anche inesatte. Lo stile Romantico veniva percepito più vicino all’antichità di quello Neo-Classico. Non era più la razionalità del mondo antico che veniva comparata al mondo moderno, ma il suo mistero, vitalità e sensualità.

The Cause of Liberty Il Romanticismo è l’eco del cannone sparato nel 1789 (August Jal). Con la Rivoluzione Francese nasce la politica in senso dialettico moderno: come scontro fra sinistra e destra, progresso e reazione, piuttosto che come l’interazione di fazioni in stati monarchici ed oligarchici, o una questione astratta di teoria. Le domande essenziali venivano per la prima volta poste in termini chiari. Con il coinvolgimento di David nella Rivoluzione divenne fattuale l’associazione dell’arte d’avanguardia con la politica, e la tendenza a vedere messaggi politici nelle opere d’arte: è qui che nasce la

nozione Romantica dell’artista che proietta la propria individuale visione del mondo. Senso di urgenza, di impegno personale, disillusione angosciata, ma le questioni sono spesso anche più complesse e dilemmatiche per gli artisti di quanto possa sembrare ad alcuni storici. Concetti diversi di libertà per cui si combatte: ‘Human beings are sacrificed to abstractions: a holocaust of individuals is offered up to “the people”’ (Benjamin Constant). Nei paesi conquistati dagli eserciti francesi spesso la libertà venne vista in ottica di liberazione dal dispotismo della rivoluzione, per cui in Germania ad esempio si tinse di nazionalismo. Nel tardo ottocento, con Herder e Fichte nasce la nozione del Volkgeist che dovrebbe controllare la cultura di una nazione. Base teoretica per gli scrittori dello Sturm und Drang per un tentativo di liberazione delle arti tedesche dall’influenza francese. Per molti tedeschi gli antichi Greci erano ammirabili ma alieni. Sturm und Drang aveva anche un aspetto sociale di opposizione alla cultura delle corti, ancora principalmente Francofila. Per cui la maggioranza degli intellettuali tedeschi accolse con piacere l’avanzata delle truppe Repubblicane e il dissolvimento del Sacro Romano Impero da parte di Napoleone. Ma quando l’autorità francese divenne più oppressiva, la Francofobia ed il nazionalismo acquisirono nuova militanza. Le speranze sia nazionaliste che liberali si concentrarono sulla Prussia. Sia in Germania che in Italia, vengono rievocati paralleli storici in altri periodi o altri paesi per parlare delle proprie situazioni attuali. Grande passione per la lotta di liberazione del popolo Greco. “I have enough of the ancient Greeks: it is the modern greeks who interest me” (Jal). Anche la ribellione Polacca.

Gli artisti vedevano nei Greci anche un enorme riflesso delle proprie lotte per la libertà dalle regole accademiche, ed ironicamente, dagli antichi Greci. Altra Rivoluzione in Francia nel 1830 (via i Borbone, arriva il re Luigi-Filippo). Conflitto nei Romantici fra la propria libertà personale ed artistica e quella politica che molti arrivavano a temere sempre di più: questa tensione guidò molti in un ritiro nella cittadella dell’arte per l’arte. Delacroix ecc. Anche i paesaggi arrivarono ad esprimere la visione del mondo di un artista e non solo i suoi sentimenti. Venne a volte suggerito anche dai Romantici stessi che il loro culto dell’energia avesse aiutato a creare un’atmosfera di violenza rivoluzionaria. ‘On recueille dans les rues le fruits qu’on a semés dans les livres’ (Ximenes Doudan) Verso il 1840 Napoleone era visto come un eroe romantico, sconfitto, archetipo del genio artistico che si dimena per la liberazione. Tradizione, soprattutto letteraria, dei banditi, briganti, fuorilegge, dandone un’immagine come di qualcuno che scappa non dalla giustizia ma dall’ingiustizia. Eroe romantico appassionato e melanconico, associato con i culti Romantici della campagna selvaggia, dell’emarginato perseguitato, del dissidente politico, di chiunque mostrasse indipendenza di spirito. Artisti Romantici, ribelli naturali che si ritrovavano però nella tensione fra libertà artistiche e politiche, non sempre conciliabili. L’artista Romantico si ergeva al centro del proprio mondo come una forza creatrice e distruttrice, e la sua ossessione con il proprio lavoro e personalità e unicità portò alla fine spesso al rifugio nella dottrina dell’arte per l’arte

Artist’s life La concezione Romantica dell’artista, che implica fra le altre cose ‘vocazione’, ‘temperamento artistico’, la lotta di un ‘genio incompreso’ è adesso così largamente accettata che diviene difficile ricordare le sue origini relativamente recenti. Nel diciottesimo secolo la parola ‘artista’ significava il professore d’arte, di solito un manuale d’arte, ed un uomo ben addestrato, non un principiante. Tutto ciò è molto diverso da ciò che intendeva Friedrich Schlegel quando scriveva che gli artisti erano per il resto dell’umanità ciò che l’umanità era per il resto della creazione. Gli artisti avevano gradualmente iniziato a vedersi come degli a parte, come degli ‘eletti’ calvinisti. Seguono la vocazione artistica contr...


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