Seccessioni - 3 - Appunti di lezione 3 PDF

Title Seccessioni - 3 - Appunti di lezione 3
Author Erika Mocci
Course Storia dell'Arte Contemporanea
Institution Università degli Studi di Parma
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Secessione di Monaco - Viennese - Berlinese...


Description

Secessione di Monaco: Nella storia dell'arte viene detto secessione il movimento dei giovani pittori ed architetti che all'inizio del ventesimo secolo si dissociano dagli stili tradizionali. La secessione di Monaco del 1892 è la prima manifestazione di dissenso di un folto gruppo di giovani artisti che abbandonarono l'accademia e le organizzazioni ufficiali per creare un'associazione indipendente. I promotori del fenomeno furono i galleristi Wilhelm Uhde e Franz von Stuck che in tal modo intendevano rinnovare e modernizzare l'arte figurativa del tempo. Secondo il loro punto di vista un artista non poteva rimanere legato a concetti obsoleti, ma doveva dare libero sfogo al proprio estro. Queste idee audaci ed innovative entusiasmarono un centinaio di giovani artisti e convinsero molti ricchi commercianti a finanziare l'impresa, forti di questo sostegno materiale e della collaborazione dei galleristi, i giovani dichiararono la secessione ed abbandonarono in massa le istituzioni accademiche. I secessionisti di Monaco non erano artisticamente all'altezza dei loro colleghi viennesi, ma erano sostenuti da un'efficiente organizzazione costituita da tanti intraprendenti e lungimiranti investitori che li finanziavano. Ecco perché questo ramo della secessione artistica ebbe moltissimi adepti ed i pochi artisti validi finirono per confondersi nella moltitudine di creatori mediocri.

Secessione Viennese: Nella storia dell'arte la secessione è riferita allo sviluppo di stili artistici, sviluppatisi fra la fine del 1800 e l’inizio 1900 a Monaco di Baviera; Berlino e Vienna. L'ufficializzazione di questo movimento avvenne con la cosiddetta Wiener Secession (Secessione viennese), che consistette nella creazione di un'associazione di 19 artisti, fra cui pittori e architetti, che si staccarono dall'Accademia di Belle Arti per formare un gruppo autonomo, dotato di una propria indipendenza e anche di una propria sede: il Palazzo della Secessione Viennese. L'ideale della Gesamtkunstwerk (l'opera d'arte totale) venne esaltato da questi artisti, che progettarono, dipinsero, decorarono in vista di una fusione completa delle arti. Nel 1898 a Vienna apparve la rivista secessionista Ver Sacrum (definizione del periodo come Primavera sacra) nonostante la fondazione del movimento risulti nel 3 aprile 1997. Questo movimento è contemporaneo agli altri movimenti simili sviluppatisi nel resto dell'Europa, ognuno con un proprio nome a seconda della nazione.

Secessione di Berlino: La secessione di Berlino del 1898, guidata da Max Liebermann, è successiva a quella di Monaco (1892) e a quella di Vienna (1897). Nella storia dell'arte viene detto secessione il movimento dei giovani artisti ed architetti che alla fine del diciannovesimo secolo si dissociano dagli stili ufficiali delle accademie d'arte. Nel 1892 Max Liebermann e Walter Leistikow avevano fondato il Gruppe der Elf (Gruppo degli undici) con lo scopo di creare spazi alternativi per l'arte moderna a Berlino con l'organizzazione di piccole esposizioni indipendenti tra cui il 5 novembre del 1892, fu inaugurata una mostra su E.Munch che dopo una settimana, fu chiusa dalle autorità, perché le opere furono ritenute impresentabili (non finite e brutte). Nel 1893 un gruppo di artisti più all'avanguardia diede vita parallelamente alla “Grande Esposizione d'arte di Berlino” la “Libera esposizione d'arte di Berlino”. Nel 1898 dopo il rifiuto di una pittura di paesaggio di Walter Leistikow ebbero la certezza che le istituzioni esistenti non avrebbero mai fornito alcun sostegno alla nuova arte di conseguenza diedero una struttura organizzativa alla Secessione di Berlino con l'adesione di 65 artisti e Max Liebermann fu eletto presidente. Fu subito aperta una galleria di arte moderna, intendendo con ciò interrompere ogni relazione con l'arte classica dove la galleria esponeva solo le opere degli artisti berlinesi contemporanei e quelle degli impressionisti e post impressionisti francesi. Negli anni seguenti l'organizzazione berlinese fu ripetutamente scissa e riconfigurata, sia per le varie correnti artistiche che subentrarono, sia per i pesanti disaccordi tra gli amministratori. Venne ufficialmente soppressa nel 1933. Nei trentacinque anni della sua esistenza, la secessione berlinese associò moltissimi artisti, soprattutto pittori, ma anche scultori, grafici ed architetti ma la maggior parte di essi se ne allontanava molto presto.

24. ”L'isola dei morti” (2) - Arnold Böcklin (1827-1901) Giugno 1880, olio su tavola; NY → Secessione di Monaco di Baviera Tra gli anni 1880 e 1886, Böcklin eseguì cinque versioni dello stesso dipinto. Questa è stata commissionata da Marie Berna che quando vide la prima versione finita per metà chiese di aggiungere una vedova, avvolta in veli bianchi, che accompagna una bara coi paramenti su una barca a remi verso un’isola rocciosa, nelle cui scogliere sono scavate delle tombe, un’allusione alla morte del marito avvenuta anni prima.

(1)- Maggio 1880; Svizzera (olio su tela)

(3)-1883; Berlino (olio su tavola)

(4)-1884; Distrutta nella 2°GM (olio su rame) (5)-1886; Lipsia (olio su tavola) 25. “Il peccato” - Franz von Stuck (1863-1928) 1893, olio su tela → Secessione di Monaco di Baviera Raffigura Eva nuda con un grande serpente avvolto attorno al suo corpo. Nell'angolo in alto a destra c'è un campo luminoso, mentre il resto dell'ambiente è scuro a raffigurare un episodio biblico. Il peccato fu esposto per la prima volta nel 1893, alla mostra inaugurale della Secessione di Monaco, dove fece scalpore. Stuck ha creato dodici versioni conosciute del dipinto.



"L'anelito alla felicità"

→ "Forze

ostili"

→ "l'Inno

alla gioia"

26. Fregio decorativo “Beethoven” - Gustav Klimt (1862-1918) 1902, Smalti e intonaco; Frammenti di specchio, bottoni, chiodi di tappezzeria, pezzi di vetro colorato e dorature. → Secessione Viennese Sviluppato su tre pareti per una lunghezza totale di 34 m dove la 9° Sinfonia è il criterio ispiratore del fregio, composto da 3 parti; le tre pareti dipinte costituiscono una sequenza coerente: "L'anelito alla felicità" si scontra con le "Forze ostili" e trionfa con "l'Inno alla gioia". è possibile leggere nel fregio la contrapposizione atemporale tra bene e male, e l'aspirazione al riscatto ideale attraverso l'arte, dal punto di vista del rapporto uomo-donna: nell'opera il momento della liberazione è identificato con il raggiungimento dell'estasi amorosa, e il regno ideale con l'abbraccio di una donna. Alla figura maschile del Cavaliere nella prima parete longitudinale, corrisponde nella parete di fronte la figura femminile della Poesia: raccontando il percorso che il Cavaliere dovrà compiere per raggiungere la donna e congiungersi a lei. Durante questo percorso il Cavaliere dovrà sconfiggere le forze del male e resistere alle tentazioni di sirene malvagie mentre incontrerà diverse figure femminili: per prime le due figure propiziatrici, poi la corrente fluttuante di corpi da cui verrà guidato nella via pericolosa che dovrà superare, infine arriverà dalle Gorgoni e dalle loro compagne dove regna il mostro Tifeo (un'orrenda scimmia con coda di serpenti e ali). Tifeo rappresenta l'ottusità materialista mentre il Cavaliere è la personificazione dell'Artista. Il Cavaliere, quindi, lotterà contro Tifeo per affermare il regno dell'arte e dopo questa battaglia vedremo il Cavaliere spogliato della sua corazza, visto di spalle, immerso nell'abbraccio con la Poesia. Quest'immagine potrebbe essere interpretata come la figura dell'eroe vittorioso che celebra la liberazione e il trionfo sulle forze malvagie o come un Cavaliere amante soggiogato dall’abbraccio che appare come l'immagine della sua resa al potere dell'Eros femminile.

27. “Pallade Atena” - G.Klimt (1862-1918) 1898, Olio su tela → Secessione Viennese Raffigura il busto frontale della divinità con elmo e paranaso ed un'armatura a scaglie su cui è ritratto il volto di Medusa. Viene ripresa mentre regge la lancia con la mano sinistra e ha una piccola Nike con la destra (riutilizzata in altre opere del pittore). I colori spaziano dall'oro dell'armatura ai toni scuri dello sfondo, mentre si ha un contrasto cromatico fra il volto pallido e l'elmo, scurito da chiazze d'ombra con il volto che esprime rigidità e cupezza grazie agli occhi grigi e fissi. La cornice venne realizzata, su progetto di Klimt, dal fratello. La Medusa sul pettorale di Atena e le decorazioni sullo sfondo vennero riprese da antichi vasi greci, mentre la sua posa è quella di “Pallade Atena” di Franz von Stuck (1898).

Gruppo dei Venti: Gruppo di artisti che espongono insieme in Belgio, coinvolgendo anche artisti internazionali. Principali esponenti: Henry van de Velde (1863-1957), Fernand Khnopff (1858-1921), George Minne (1866-1941), James Ensor (1860-1949), Théo van Rysselberghe (1862-1926), Jan Toorop (1858-1928) e Félicien Rops (1833-1998)

28. “Le Carezze” - Fernand Khnopff (1858-1921) 1896, olio su tela Dipinto che propone un improbabile unione tra Edipo e la Sfinge che aveva portato terrore e morte a Tebe: divorando chi non rispondesse al suo enigma sciolto poi dall’eroe greco. Nell’opera la Sfinge non si è precipitata nel dirupo come nel mito ma decide di sottomettersi all'eroe con fare seducente, avvicina il suo volto a quello di Edipo con zampa affettuosamente sul ventre indifeso di quello che doveva essere un'altra sua vittima, scampata alla morte. La coda all'erta tradisce l’affetto con l’eccitazione animalesca data dalle sue zampe che sono pronte per scattare e attaccare il suo presunto amante, nessuno saprà mai l'esito di questa pace armata. Anche Edipo è incerto sul da farsi: il suo sguardo è rivolto verso un punto lontano, oltrepassa l'osservatore, sembra quasi essere sognante e agitato con una sensazione di ansia e smarrimento, come se avvertisse l'imminenza del pericolo nonostante lo scettro e la corona che non possono colmare i pericoli di una femminilità così ambigua e contraddittoria mentre il paesaggio riflette inquietudine. Dietro i soggetti si erge un basamento marmoreo con scritte incomprensibili e ancora dietro si estende un deserto di sabbia rossa: il confine tra l'aldiqua e l'aldilà marcato da due esili colonne di marmo, mentre i due cipressi indicano la fine della vita.

29. “L’entrata di Cristo a Bruxelles” - James Ensor (1860-1949) 1888, olio su tela Ha realizzato diversi disegni preparatori per questo dipinto affrontando temi religiosi, politici e artistici in questa scena di Cristo che entra nella Bruxelles contemporanea in una parata carnevalesca. In risposta alla tecnica divisionista, utilizza spatole e entrambe le estremità del suo pennello per formare macchie di colori, con libertà espressiva. La società è una folla che minaccia di calpestare lo spettatore: un mare rozzo, brutto, caotico e disumanizzato di maschere, pagliacci e caricature che con allegoriche figure personalizzano anche la famiglia e gli amici dell'artista. Il Cristo con l’aureola al centro della turbolenza è in parte un autoritratto: poichè ignorato, un visionario isolato in mezzo alle masse della società moderna. Il Cristo funge da portavoce politico per i poveri e gli oppressi: un umile leader della vera religione, in opposizione al riformatore sociale ateo Emile Littré, mostrato in abiti vescovili con in mano la bacchetta di un tamburo che guida la folla ansiosa e senza cervello. Il dipinto non fu esposto pubblicamente fino al 1929. Con il suo stile pittorico aggressivo e la fusione con la sfera personale è considerato un precursore dell'espressionismo....


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