Test dellìalbero - Il test (o reattivo) dell\'albero di Karl Koch è un test psicologico proiettivo. PDF

Title Test dellìalbero - Il test (o reattivo) dell\'albero di Karl Koch è un test psicologico proiettivo.
Course Psicologia
Institution Scoula Superiore di Scienze dell'Educazione S. Giovanni Bosco
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Test dell'albero    

Leggi in un'altra lingua Aggiungi agli osservati speciali Modifica Il test (o reattivo) dell'albero di Karl Koch è un test psicologico proiettivo. Esso si basa sull'interpretazione del disegno di un albero per venire a conoscenza della personalità del soggetto che vi si sottopone. Il test compare per la prima volta nel 1949 come ausilio psicodiagnostico rivelatore dell'evoluzione psichica ed è considerato da alcuni psicologi un valido aiuto per comprendere gli aspetti nascosti della personalità. L'interpretazione del test dell'albero è priva di base scientifica e di verifiche psicometriche (verifiche di attendibilità e validità del test). Indice

Descrizione del testModifica I metodi proiettivi sono così chiamati perché rappresentano prove in cui il soggetto proietta se stesso. Tra i metodi proiettivi rientrano i test basati sul disegno, sono quelli che più si avvicinano ad un tipo di interpretazione psicografologica perché tengono conto della disposizione, della pressione sul foglio, del tratto, ma anche dei fattori psicologici proiettati nel disegno, che fanno emergere problematiche inconscegeneralmente di natura affettiva. L'albero disegnato diventa quindi una proiezione inconscia della persona che lo disegna. Grazie a questo metodo si può avere una visione complessiva della personalità del soggetto: gli stati emotivi, il suo modo di stabilire rapporti umani, le sue tendenze e i suoi desideri (consapevoli e inconsci), i suoi conflitti più intimi e profondi.

Cenni storiciModifica Il test dell'albero è stato ideato a livello intuitivo da Emil Jucker nel 1949. [1] L'analogia tra l'immagine del corpo umano e la struttura degli alberi suggerì al ricercatore svizzero l'ideazione di un test psicologico noto come “Baumtest” (o test dell'albero). Le sue ricerche avevano confermato che l'uomo, attraverso dinamiche inconsce, si identifica nell'albero e si proietta in quella forma verticale che ricorda la posizione eretta, esattamente come ipotizzato dallo psicanalista Carl Gustav Jung. Il disegno dell'albero viene pertanto ritenuto l'equivalente di un autoritratto. Karl Koch è stato il primo a sistematizzare i dati e raccogliere una vasta casistica utile ad avere le conferme delle prime intuizioni nel libro “Il reattivo dell'albero”.[2]

SimbologiaModifica L'albero è il simbolo dell'uomo per analogia con la posizione eretta. Esso rappresenta la vita, lo slancio vitale, la forza e la sicurezza. Da qui nasce l'idea di far disegnare un albero per giungere ad una descrizione della personalità. Secondo il grafologo svizzero Max Pulver, per l'albero, come per la scrittura la parte centrale rappresenta l'io, quella alta la zona delle aspirazioni, dell'immaginazione, della spiritualità e quella bassa la zona dell'istinto, dell'inconscio, dei bisogni materiali e della sessualità. La parte sinistra

simboleggia le relazioni con il passato, l'introversione, le fissazioni infantili; quella destra invece il futuro, la socializzazione, l'estroversione, le mete.[3] L'albero anche nella storia delle religioni si riscontra frequentemente carico di importanti significati. Ad esso, come simbolo di vita inesauribile, si collegano le teofanie arboree di divinità associate alla fecondità, che spesso sono rappresentate in forma di alberi o emergenti da essi (Attis, Artemide, Dioniso). È simbolo di vita soprattutto nel rappresentare il cosmo vivente che ininterrottamente si rigenera; ciò si esprime sia nelle credenze secondo le quali alcune piante fanno ringiovanire, danno lunga vita o l'immortalità (come nell'epoca sumero-accadica di Gilgamesh), sia nelle concezioni secondo cui l'universo stesso, quale unità vivente, è rappresentato come un albero (nelle Upaniṣad e nella Cabala). Il simbolismo dell'albero si trova anche nei testi biblici con l'albero della conoscenza e l'albero del bene e del male.

Istruzioni somministrativeModifica L'età consigliata per un valore significativo del test è almeno di 4 anni. È fondamentale sottoporre il soggetto a più test, in modo da avere un quadro completo della personalità, che un solo reattivo non può dare. La consegna standard da dare al soggetto è: “La prego di disegnare un albero da frutto come meglio può. Potrà usare l‘intero foglio”.[4] Per non influenzare il soggetto o se si tratta di un bambino molto piccolo, si può semplicemente chiedere di disegnare l'albero che più gli piace. Il materiale che occorre consiste in foglio bianco e matita. È concesso l'uso della gomma per cancellare soltanto nel caso in cui il soggetto sia seguito a livello individuale, purché si prenda nota anche delle cancellature.

InterpretazioneModifica Il disegno dell'albero è accessibile a una prima comprensione globale attraverso la lettura dell'espressione grafica; l'esame delle varie caratteristiche invece presuppone una capacità di osservazione oggettiva. La visione globale porta alla comprensione, l'osservazione particolareggiata alla conoscenza dei singoli tratti della personalità del soggetto. Occorre quindi procedere alla valutazione del test in due tappe: l'osservazione dell'aspetto totale e l'analisi delle varie caratteristiche.

Comprensione globale del disegnoModifica La prima valutazione consiste nel considerare l'albero nella sua totalità per vedere l'impressione che comunica: armonioso, equilibrato, completo ecc. Il primo elemento da valutare è la posizione della pianta tratteggiata sul foglio, che simboleggia il “sentirsi” al mondo: se è disegnata a destra o i rami tendono verso destra si è di fronte a una personalità socievole ed estroversa mentre il contrario è segno di introversione; se è al centro la persona vive nell'esigenza di contenere la propria emotività a favore della ragione; se è in basso può essere un segnale di depressione. L'albero può riempire il foglio fino ad avere i rami che debordano dal margine indicando megalomania e maniacalità, o essere piccolo e minuto e indicare quindi insicurezza.

Analisi delle varie caratteristicheModifica Ogni parte dell'albero è associata a un significato preciso. Il tronco corrisponde al carattere, se è grosso, indica praticità, forza di volontà e buon senso. Se al contrario è sottile, non dritto e contrassegnato da "nodi", evidenzia un'indole contraddittoria e piuttosto indecisa. La chioma contraddistingue i vari aspetti del pensiero (spiritualità, ideali, intelletto, fantasia eccetera) ed è la parte che nel disegno cambia di più. Una chioma chiusa in genere denota introspezione e riflessione; quella aperta con tanti rami visibili denota disponibilità, senso dell'amicizia, estroversione, vitalità; quella spoglia insicurezza e fragilità. Le radici simboleggiano il rapporto col passato e i ricordi, quindi il modo di affrontare la vita in base alle esperienze. Se sono grosse o se affondano nel terreno e ne sporgono, pur essendovi bene ancorate, sono espressione di concretezza, realismo e buon adattamento all' ambiente. Successivamente vengono attribuiti precisi significati psicologici ad ogni singolo elemento.

RadiciModifica La radice è l'elemento più durevole dell'albero. Essa è sostenuta dalla terra, dalla quale trae il sostegno per l'albero. È possibile interpretare l'andamento delle linee, diretto o serpentino, ma nel disegno dell'albero le radici non indicano caratteristiche personali controllabili. Esse, considerate psicologicamente, rappresentano l'invisibile, l'inconscio, l'insondabile, l'attaccamento alla terra e la primitività dell'uomo.[5]

FustoModifica Base del fustoModifica Un fusto[6] disegnato a tratti diritti poggianti sulla base del foglio è normale fino all'età di 12 anni. Superata quest'età la base del fusto dritta potrebbe essere sintomo di parziale infantilismo, immaturità. Una base del fusto allargata solo a sinistra è sintomo di inibizione; può essere interpretata come attaccamento al passato o alla propria madre, e come generico freno della persona a svincolarsi da una situazione. L'allargamento del fusto a destra può essere sintomo di un carattere diffidente e prudente; in casi estremi rappresenta invece una persona caparbia e molesta. Un fusto cuneiforme, con base larga che si restringe verso la chioma, è normale nei disegni durante l'età scolastica. Il fenomeno va diminuendo nelle età successive, durante le quali può essere segno di un leggero ritardo, o rappresentare una persona pratica, chiara, semplice e concreta. 

Fusto a tratti dritti



Fusto con base allargata a sinistra



Fusto con base allargata a destra



Fusto a base larga

Protuberanze e rientranzeModifica Protuberanze sporgenti dal tronco nei disegni possono essere indice di traumi vissuti (malattie, incidenti, difficoltà ecc.) Le rientranze o incisioni nel tronco sono molto rare e indicano in genere sentimenti di inferiorità o di colpa. La presenza di queste forme nel disegno si riscontra spesso fra gli 8 ed i 12 anni. [7]

Esempio

ContornoModifica Il contorno del fusto rappresenta il limite tra l'Io e il mondo esterno. Il tratto può essere più o meno netto; in caso di tratto diffuso[8] (tanti tratti fini o presenza di ombreggiature) è possibile interpretarlo come elevata sensitività e sensibilità, ma anche come stato di incertezza e di senso del limite non ben definito. Esempio di tratto diffuso

RamiModifica 

Primo aspetto da valutare in questa analisi è l'armonia della coordinazione dei rami:[9] armonica: sintomo di regolarità, chiarezza, allegria e tranquillità. Talvolta la troppa tranquillità simboleggia noncuranza e insensibilità.



disarmonica: rappresenta un soggetto turbabile, irrequieto ma allo stesso tempo aperto.



apparentemente insensata: denota distrazione, superficialità, spensieratezza e mancanza di controllo. Allargati verso le estremitàModifica Disegnare il ramo allargandolo verso l'estremità[10] significa espanderne la sostanza; è sintomo di uno spirito molto attivo, che tende a scaricare la propria impulsività e forza sul mondo esteriore. Questa caratteristica si riscontra spesso nell'età puberale. Rami paralleliModifica Nel parallelismo si esprime la tenacia, cioè la costanza nello sforzo. Si tratta in genere di soggetti diligenti che hanno un ottimo rendimento sul lavoro.[11] Rami ad angolo rettoModifica Si riscontrano quasi esclusivamente fino all'età di 5 anni; in molti disegni di adulti si trovano tratti angolosi sparsi e angoli retti meno netti. Questa caratteristica è spesso dovuta a una scarsa abilità nel disegno. L'interpretazione possibile è data dall'unione dei due elementi, ossia difficoltà nell'esecuzione del disegno e legame con le forme di esecuzione della prima infanzia. Nei disegni di adulti, la ripetizione di questa caratteristica è senz'altro sintomo di ritardo, regressione, o fissazione su livelli inferiori.[12] Rami a decorso contrarioModifica Questa caratteristica negli adulti è sintomo di una tendenza all'opposizione e rivela una contraddizione che può assumere tratti di falsità, mancanza di

sincerità, inaffidabilità e ostinazione. I bambini più piccoli si dimenticano spesso la direzione iniziale del disegno, perciò nei disegni dei bambini non viene dato peso a tale caratteristica.[13] Rami sporgenti frontalmenteModifica Nei disegni è solita una rappresentazione a due dimensioni; la percentuale che si distacca da questa abitudine naturale è molto bassa. I rami sporgenti frontalmente nel disegno dimostrano una considerazione fisica spaziale dell'albero. Tale caratteristica va quindi interpretata come espressione di originalità, coraggio e molteplicità di doti in senso positivo.[14] 

Rami allargati verso le estremità



Rami paralleli



Rami angolosi



Rami a decorso contrario

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