16 Fenoglio Riassunto + Appunti PDF

Title 16 Fenoglio Riassunto + Appunti
Course Letteratura italiana contemporanea
Institution Università degli Studi di Palermo
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preparazione esami letteratura italiana contemporanea anno accademico 2020/2021...


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BEPPE FENOGLIO (1922 – 1963) Beppe Fenoglio nasce nel 1922 nelle Langhe (colline nei pressi di Torino) ed ha sempre vissuto all’esterno dell’ambiente letterario italiano, in quanto non era laureato e ha sempre vissuto ad Alba. Per tutta la vita infatti lavorò per un’azienda vinicola. Fenoglio è considerato come il maggiore narratore della Resistenza che è vista ideologicamente non solo come prospettiva sociale e politica, ma anche come prova epica del destino e come un’ulteriore prova della dignità dell’uomo. Infatti la Resistenza è vista come una scommessa esistenziale in cui il personaggio mette tutto sé stesso per capirsi e per comprendersi. Fenoglio scrisse due tipi di opere: il primo tipo riguarda tutte le opere ambientate nelle Langhe, il secondo tipo ha come centro il tema della lotta per la Resistenza. I suoi primi libri, “I ventitré giorni della città di Alba” e “La malora”, furono pubblicati da Vittorini nella collana einaudiana dei “Gettoni”; in seguito uscì il romanzo breve “Primavera di bellezza” che si allontana dai moduli neorealistici, una serie di racconti “Un giorno di fuoco” e il romanzo “Una questione privata” pubblicato postumo. La “Primavera di bellezza” e “Il partigiano Johnny” partono da vicende autobiografiche: nella seconda edizione del primo romanzo lo storia comincia nel momento in cui Johnny è allievo ufficiale a Roma e termina quando, tornato ad Alba, incontra la morte; la prima redazione de “Il partigiano Johnny” parte dall’arrivo di Johnny ad Alba, e descrive la sua partecipazione alla lotta partigiana prima fra i comunisti e poi fra i badogliani, fino alla morte, mentre la seconda redazione racconta le stesse vicende ma a partire dall’ultima azione militare condotta con i comunisti. Fenoglio aveva una conoscenza viva e diretta della letteratura inglese e americana, anche se non era mai stato in Inghilterra. Il suo stile è molto particolare perché era solito scrivere le prime stesure dei suoi romanzi in inglese. Ad esempio, “Il partigiano Johnny” presenta una struttura linguistica complessa, con la presenza di frasi in inglese, dialettalismi e numerosi neologismi in cui italianizza delle parole inglesi. Così, riesce a creare una lingua tutta sua caratterizzata da una forte epicità. La prosa è caratterizzata dal plurilinguismo, e inoltre troviamo aggettivi astratti che vengono spesso trasformati in sostantivi che nella lingua italiana non esistono, ad esempio “brullo” che diventa “brullità”. Tutto ciò conferisce brevità alla sua scrittura e il suo carattere epico è dato dal frequente uso di iperbole e similitudini. La guerra di Resistenza è vista come prova terribile e assurda: Fenoglio non la interpreta secondo i miti ideologici del tempo, ma come segno dell’estraneità e della negatività dell’esistenza. L’uomo è chiamato ad impegnarsi fino alla fine dei suoi giorni e solo così può dimostrare la propria dignità. I racconti dei “Ventitré giorni della città di Alba” e il romanzo breve “La malora” sono degli esempi di Neorealismo postbellico. La successiva redazione di questo romanzo e “Una questione privata” sono lontani dal Neorealismo e mostrano piuttosto il progetto di un romanzo di formazione. “UNA QUESTIONE PRIVATA”  pubblicato nel 1963, “Una questione privata” è un romanzo breve diviso in 13 capitoli, il cui titolo non è stato dato da Fenoglio ma dall’editore. Il tema della Resistenza in questo romanzo è importante, ma in realtà tutta l’attenzione del lettore è spostata sul tema dell’ossessione amorosa. Il protagonista, un partigiano, con chiari tratti autobiografici, porta il nome inglese Milton (rimanda all’autore del paradiso perduto  richiama l’idea di qualcuno scacciato con forza dal paradiso). Il romanzo si apre con la presenza di due giovani partigiani, Milton e Ivan, che si trovano davanti ad una casa completamente desolata in cui vive la donna amata dal protagonista, Fulvia. Milton sa che dentro la casa non c’è la donna che ama, ma nonostante ciò i due si fermano e Ivan spinge Milton ad andarsene, perché restare vicino ad una strada asfaltata è rischioso per dei partigiani, in quanto possono essere facilmente rintracciabili dai fascisti. Milton però vuole entrare nella casa, e chiede al compagno di aspettarlo. Il romanzo si apre all’insegna di una violazione: Milton

andando contro il codice dei partigiani entra in un luogo “scoperto” e sosta in un luogo in cui non dovrebbe. Tutta la focalizzazione del romanzo è incentrata sul punto di vista del protagonista. Molto importante è la figura di Fulvia che però non viene mai realmente presentata in quanto si trova a Torino. Il primo rigo del romanzo è una descrizione esterna, di ciò che il protagonista vede, nel rigo successivo invece vi è una descrizione interiore del protagonista dove troviamo l’immagine del “cuore latitante”, nel terzo rigo invece parla il narratore che riporta il punto di vista di Milton con un parallelismo tra presente e passato (descrizione dei ciliegi e dei muri). Il tema della pioggia è un sottofondo che da un’atmosfera di assolutezza, di un tempo sospeso con la pioggia continua che è tipica di tutto il romanzo. Attraverso i pensieri del personaggio si passa dalla descrizione del protagonista alla descrizione della casa di Fulvia. Con l’indiretto libero si entra nei pensieri del protagonista che si pone subito la prima domanda “quando la rivedrò?”. Ma egli sa che è impossibile prima della guerra, e così Fenoglio crea una sorta di equazione tra Fulvia e la guerra, in quanto la donna viene vista come un premio per la vittoria. Dopo di ciò vi è il dialogo tra Ivan e Milton: i dialoghi e gli incontri sono fondamentali in questo romanzo. Milton, per entrare nella casa della donna amata, cambia il suo modo di camminare. Ivan ci dice che sembra “camminare sulle uova”, e in questo caso è grazie al compagno che vediamo una descrizione esterna del protagonista. Dal dialogo con la governante, Milton scopre che la donna da lui amata ha avuto degli incontri passionali con il suo migliore amico Giorgio. Milton sentendo questa verità non riesce a darsi pace, sente il bisogno di sapere cosa è successo e scoprire la verità su Giorgio e Fulvia. Egli inizia una peregrinazione per cercare Giorgio, ma scopre che è stato catturato dai fascisti, allora capisce che l’unico modo per trovarlo è catturare un fascista per fare lo scambio. Questo fascista però scappa e Milton lo uccide. Il ritmo della narrazione accelera sempre più e il punto di vista resta sempre quello di Milton. Nel penultimo capitolo (XII) Milton non c’è, la prospettiva in questo capitolo è quella di un sergente fascista, una brava persona a cui hanno dato l’ordine di giustiziare due ragazzini. Vi è questa scena di uno dei due ragazzini che viene portato nel muro della fucilazione, e quando muore maledice i fascisti e la causa per cui è morto. Questo ragazzino viene fucilato come risposta all’assassinio del fascista che Milton ha ucciso. Questo racconto serve a Fenoglio per mostrare al lettore la realtà dagli occhi del nemico: vuole far capire che non tutti i fascisti sono cattivi, e sottolinea che la loro scelta è sbagliata e che non per forza tutti sono dei mostri, e allo stesso tempo non tutti i partigiani sono delle brave persone. Alla fine, la distinzione tra bene e male per Fenoglio è chiara, ma allo stesso tempo li identifica come un bene e male ideale che non tengono conto delle sfumature che possono esserci all’interno. Arrivando all’ultimo capitolo, Milton capisce che non può liberare Giorgio e sceglie di ritornare alla villa di Fulvia per parlare nuovamente con la governante. A questo punto del romanzo il lettore si chiede cos’altro il protagonista deve sapere, se già sa della storia tra Fulvia e Giorgio. La verità che Milton cerca non riguarda solo la storia d’amore, ma soprattutto la verità sul senso della vita. Dai primi capitoli capiamo che l’amore tra Milton e Fulvia è assolutamente idealizzato. Il titolo ha a che fare con la questione privata del personaggio, per far capire che l’amore non agisce sullo sfondo della guerra partigiana ma nel fitto. Questo viaggio di Milton ci fa percorrere i momenti fondamentali della guerra partigiana, e guerra e amore vengono a coincidere come obiettivo unico del romanzo. Le azioni di Milton, che sembrano seguire uno scopo privato, hanno delle ripercussioni fortissime sulla guerra e sulla collettività che lo circondano. Milton senza saperlo ha causato l’uccisione di due ragazzini. Fenoglio vuole farci capire che le nostre azioni, anche quando ci sembrano solamente private, hanno delle ripercussioni sul resto del mondo. Come finisce il romanzo? Milton va sempre più veloce, decide di tornare in villa e lì, come sospettava Ivan nel primo capitolo, è in pericolo. Milton viene intercettato da una pattuglia di fascisti, e dalla camminata si passa ad una corsa sempre più veloce per scappare dai fascisti. Alla fine non sentendo più la fatica durante la sua corsa,

vede degli alberi che creavano un boschetto. L’ultimo rigo del romanzo dice che Milton, dopo aver superato il muro del boschetto “crollò”. Non sappiamo se è morto perché colpito dai fascisti, se è riuscito a scappare dai fascisti e crollò dalla stanchezza. Non si sa se il romanzo è rimasto incompiuto o se Fenoglio voleva farlo finire così. La figura del muro come limite che l’uomo non può superare, che rende la condizione dell’uomo precaria. I personaggi principali, oltre Milton, sono Giorgio e Fulvia che non compaiono mai sulla scena. Tutto ciò che riguarda loro sono i pensieri del protagonista. Calvino su “Una questione privata”: per Calvino, “Una questione privata” è l’opera più importante del neorealismo e, nella prefazione del 1964 di “Sentiero dei nidi di ragno”, afferma che avrebbe preferito scrivere la prefazione del romanzo di Fenoglio e non del suo....


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