2 Platone- appunti delle informazioni piu importanti inerente alla vita del filosofo PDF

Title 2 Platone- appunti delle informazioni piu importanti inerente alla vita del filosofo
Course Storia della filosofia
Institution Università degli Studi di Foggia
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appunti delle informazioni piu importanti inerente alla vita del filosofo...


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Platone nacque ad Atene attorno al 428/427 e morì nel 347. a.C. Nato da una famiglia nobile e facoltosa, passò presto al circolo filosofico-culturale che gravitava attorno alla figura di Socrate, di cui rimase un fedele discepolo fino a quando il suo maestro si diede la morte con la cicuta nel 399 a.C. ad Atene, dopo il primo viaggio in Sicilia Platone fondò una scuola nel parco dell’eroe Accademo, l’Accademia che diventò uno dei massimi centri culturali dell’antichità. Ad Atene, dopo il 387, Platone trascorse tutto il resto della sua vita,. Morì all’età di 81 anni. Iniziò la sua attività di scrittore con l’Apologia di Socrate, che fu una specie di manifesto con cui i discepoli dispersi vollero riscattare in Atene la fama del maestro, ingiustamente condannato. Dopo l’Apologia scrisse molti Dialoghi e alcune Lettere (Epistolài. Per il periodo della loro composizione, non si hanno notizie sicure; si sa soltanto con precisione che le Leggi (Nomoi) furono l’ultimo dialogo scritto prima della morte. I dialoghi platonici posso essere così suddivisi: 1) gruppo dei dialoghi giovanili: 2) Dialoghi della maturità: 3) Scritti più tardi:

Con Aristotele, Platone è diventato il pensatore che ha influenzato maggiormente la filosofia occidentale fino almeno all’inizio del Diciassettesimo secolo e per più di due millenni, , (il suo pensiero è basato simultaneamente sia su una teoria dell’anima che su una sofisticata teoria sulla centralità delle idee extramateriali.)

TEORIA DELLA CONOSCENZA: Nel Teeteto, Platone si confronta con la tesi di Protagora (l'uomo è misura di tutte le cose) e con la concezione del divenire eracliteo. Le due posizioni sembrano convergere in un relativismo che di fatto non consentirebbe di raggiungere una conoscenza stabilePer essere certa la conoscenza deve avere ad oggetto delle entità eterne, ingenerate, immutabili: LE IDEE. 1

L'idea è il fondamento stabile e unitario di ciò di cui noi facciamo esperienza in questo mondo e che costituisce, con altre idee, una zona d’essere diversa dalla nostra, chiamata iperuranio al di là del cielo.

Caratteristiche dell'idea: eterna immutabile ingenerata incorruttibile omogenea (bello in ogni parte) assoluta e non relativa (non è bello in relazione a qualcosa) priva di parti, dunque, indivisibile sottratta alla visione sensibile separata, autosufficiente impassibile rispetto ai cambiamenti Nella Repubblica Platone sintetizza questa caratterizzazione affermando che solo le idee sono in senso proprio, mentre i particolari sensibili e molteplici sono e non sono nello stesso tempo. Le cose sensibili possiedono l'essenza solo in modo parziale. RAPPORTO TRA FORME IDEALI E MONDO SENSIBILE: Le idee stanziate nell’iperuranio risultano indispensabili per l’esistenza delle cose, mentre il rapporto tra le idee dell’iperuranio e le entità terrene può essere di quattro tipi: - rapporto di mimesi (imitazione): gli oggetti terreni costituiscono delle semplici copie delle idee perfette ed immutabili;  relazione di metessi (partecipazione): in questo caso le cose partecipano all’esistenza delle idee;  rapporto di parusia (comunanza): le idee sono presenti nelle cose e ne rappresentano l’essenza; 1) Il Rapporto di partecipazione non è un rapporto fisico, concreto, ma va pensato piuttosto come la luce illumina l'oscurità. La luce si diffonde nelle cose senza perdere nulla di sé. 2

2) Le cose imitano le idee: sono copie imperfette delle idee. 3) Comunanza: alcune cose dipendono dalla medesima forma

I MODI DELLA CONOSCENZA: Il dialogo che dà migliori indicazioni sulla teoria della conoscenza Platonica è LA REPUBBLICA. Una prima divisione Platone la opera tra ciò che intelligibile e ciò che è sensibile Intelligibile comporta conoscenza certa sensibile: comporta conoscenza opinabile, solo opinione. Ciascuno di questi due ambiti può essere a sua volta diviso: conoscenza sensibile comprende a) gli oggetti sensibili oggetto di credenza (pistis), b) sia le copie di questi che si formano attraverso la conoscenza sensibile (eikasia) conoscenza intelligibile comprende a) oggetto stretto di intellezione (noesis), cioè le idee, b) ciò che è oggetto di pensiero discorsivo (dianoia): discorsivo è un pensiero deduttivo e argomentativo (es. la matematica). La teoria platonica è gerarchica a partire dal basso: si parte dai sensi per allontanarsi da essi e giungere alla matematica. A cosa servono geometria e matematica? All'astrazione e all'ultimo genere di conoscenza. La scienza che si occupa direttamente delle idee si chiama DIALETTICA. LA DIALETTICA. è l'unico modo di conoscere immediatamente l'idea, mentre gli altri vi pervengono tutti mediatamente. Il dialettico coglie dunque l'essenza delle cose ed è colui che 3

perviene alla vera definizione delle cose, conoscendone il vero essere. Ecco la differenza con i sofisti, ANAMNESI e processo conoscitivo. Nel “Menone” Platone enuncia il principio gnoseologico per cui non si può apprendere né ciò che si sa, né ciò che non si sa visto che nessuno cerca di sapere ciò che sa e nessuno può cercare di sapere, se non sa esattamente cosa cercare. Riprendendo in modo creativo la tesi della scuola pitagorica, a questo punto Platone introduce la sua teoria della reminiscenza, secondo la quale quando un discepolo – opportunamente guidato da un maestro - trova in sé una verità razionale, l’atto da lui compiuto non costituisce un autentico acquisto, bensì una semplice reminiscenza. Egli ricorda ciò che aveva già appreso e che solo provvisoriamente ha dimenticato: ricostruisce un'antecedente conoscenza, non apprende nulla di interamente nuovo. Ma, se le cose stanno in questi termini, quando apprese tali conoscenze? Platone è costretto a postulare la preesistenza dell’anima: prima dell’attuale vita, egli ne ebbe un’altra, durante la quale le idee erano immediatamente presenti alla sua vista L’esistenza nell’uomo di verità razionali diventa così, , un argomento per dimostrare la permanenza dell’anima attraverso varie vite e tale permanenza diventa a sua volta la prova fondamentale dell’immortalità dell’anima. nel dialogo dal titolo FEDONE L’immortalità dell’anima, è dimostrabile proprio sul fondamento della dottrina delle idee. Difatti l’anima è, come le idee, invisibile, e quindi, anch’essa indistruttibile,. Infine se si vuole intendere la natura dell’anima bisogna cercare di quale idea essa partecipi; e questa idea è la vita. Ma partecipando necessariamente alla vita, l’anima non può morire; e all’avvicinarsi della morte, non ne rimane vittima, ma si allontana senza subire danni e conservando l’intelligenza.

LA FILOSOFIA COME PREAPARAZIONE ALLA MORTE: Platone considera compito del filosofo tematizzare la morte, intesa come distacco dal corporeo. Per Platone il corpo è, una tomba dell'anima e dunque l'anima, deve liberarsene. MITO DEL CARRO del FEDRO: l'anima è un carro a due cavalli uno bianco e uno nero, condotto da un cocchiere. Dei due cavalli, che simboleggiano le parti irrazionali dell'anima, uno è eccellente(c. bianco), l'altro pessimo (c. nero).. Arrivate alla sommità del cielo, tali anime possono contemplare l'iperuranio e le idee. Può capitare, tuttavia, che in questa processione le anime abbiamo difficoltà a procedere 4

perché il cavallo agitato crea problemi. E allora si urtano, si accalcano si danneggiano, perdono le ali e non riescono a contemplare la verità. Così le anime che riescono a contemplare la verità ideale sono ammesse ad un secondo giro, le altre, invece, cadono e devono sottostare a un lungo giro di reincarnazioni in corpi più o meno nobili della durata di 12.000 anni (tempo necesario perché possano rispuntare le ali). Solo chi sceglie la vita filosofica ha diritto a un ciclo più breve. La vita nel ciclo delle reincarnazioni non dipende solo dalla sorte?A questo risponde il mito di ER nel X libro della Repubblica. Er è un soldato muore in battaglia e dopo 12 giorni ritorna in vita per raccontare cosa avviene dopo la morte, prima della reincarnazione. La parte centrale riguarda la scelta del destino alla quale le anime sono invitate nel momento della reincarnazione. La parca Lachesi, che bandisce la scelta, ne afferma la libertà. Ogni anima sceglie il modello di vita che incarnerà: tutto sta a compiere una scelta graziosa e a non lasciarsi abbagliare dall’apparenza di certe vite che celano il peccato e l’infelicità. Ma la scelta è guidata il più delle volte dalle esperienze che l’anima ha raccolto nella sua visione interiore. Così l’uomo sceglie il suo destino sulla base di quello che ha voluto essere ed è stato in vita. Ma se possono scegliere, perché alcune anime optano per un modello di vita oscuro, cattivo, malvagio? Perché non sanno soppesare come si deve il vero bene ed il vero male. La vera colpa sta nell'ignoranza.

RIPARTIZIONE DELL'ANIMA. L'anima secondo Platone è una sostanza semplice e incorporea, la quale si muove da sé. Si distinguono 3 parti: nel cervello, nel petto e nel ventre. La prima è quella razionale: la virtù è la sapienza La seconda è quella impulsiva: la virtù è il coraggio La terza è quella concupiscibile: la virtù è la temperanza ( assoggettamento alla sapienza) CHE COSA E’ LA GIUSTIZIA: Platone, lo abbiamo visto, è un antirelativista e ricerca l’essenza delle cose. La giustizia per Platone è ciò che è congruo e proporzionato. In ambito filosofico, per giustizia si intende l’ordine. P. vide in essa non una virtù particolare ma una virtù universale che sta alla base dell’equilibrato attuarsi di tutte le altre virtù. Rappresenta 5

la condizione indispensabile del vivere insieme e il presupposto di qualsiasi attività umana. Il Dialogo più importante da questo punto di vista è La Repubblica (testo in X libri Si incontra qui il concetto di OIKEIOPRAGHÌA; nello Stato e nella comunità ognuno è tenuto ad occuparsi solo delle cose proprie, ciò che sa fare meglio, rinunciando a svolgere mansioni che spettano ad altri.

LA TRIPARTIZIONE DELLA SOCIETA' Platone, come appena esposto, teorizza dunque una tripartizione sociale. 1) chi produce (contadini, artigiani, commercianti) 2) i militari 3) reggitori (filosofi-re) Per Platone solo il primo gruppo, quello dei 'produttori', può possedere beni propri, mentre la proprietà privata dovrebbe essere vietata ai militari e ai politici perché il desiderio di ricchezza e di tutela dei propri beni rappresenterebbe la prima fonte di minaccia per il bene comune. Platone suggerisce l'abolizione dei vincoli famigliari: i rapporti di parentela potrebbero, infatti, essere d'intralcio nella realizzazione del beni comune. . In che cosa consiste allora la felicità per l'uomo? Platone affronta a fondo questo problema in un dialogo intitolato Filebo. La vita migliore per l'uomo consiste in una miscela proporzionata di intelligenza e di piacere. Insomma tutto ciò che ha proporzione e bellezza garantisce la vita buona per l'uomo. Con l'educazione l'uomo apprende a distinguere quali sono i veri piaceri e quali sono le cose che danno la vera felicità. La felicità risiede nella giustizia ossia nell’adempimento convinto del proprio compito.

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