3 mappe concettuali - mappa concettuale 3 capitolo PDF

Title 3 mappe concettuali - mappa concettuale 3 capitolo
Course Metodi di intervento in psicologia di comunità
Institution Università degli Studi di Torino
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mappa concettuale 3 capitolo...


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Secondo la prospettiva critica vi sono MOLTE VERSIONI DELLA REALTÀ in ciascuna delle quali, la realtà è costituita tramite la produzione soggettiva. La versione dominante della conoscenza è la versione della realtà al servizio degli interessi del gruppo più potente e gli psicologi hanno legittimato questa versione. L’autore è interessato a capire: -di chi sono gli interessi nel sostenere queste affermazioni sulle condizioni psicologiche disfunzionali, -quali sono le implicazioni di questo lavoro, -a chi giova pensare che si possa risolvere il problema con la terapia comportamentale anziché con la prevenzione socioeconomica? -a chi giova creare l’illusione di un intervento efficace. Ignacio Martin-Baró: lo Stato interviene brutalmente per fermare l’emersione e la critica nei confronti di strutture sociali patogene a livello personale e sociale a causa di evidenti disuguaglianze nel potere. Lo status quo resiste alle sfide per il potere, esercita un controllo reattivo quando viene sfidato ed esercita un controllo proattivo come una funzione quotidiana della sua stessa esistenza. Qualcosa di questo controllo è ovvio, ma il più è meno evidente poiché costruito nel nostro contesto sociale multilivello e dato per scontato. L’ emersione e la contestazione di tale controllo, e la collusione degli psicologi e di altri scienziati sociali nella sua costruzione e mantenimento sono secondo Fryer un compito centrale.

paesi sviluppati hanno GERARCHIE DI POTERE SOCIALE E DI PRIVILEGIO e le persone situate alle estremità inferiori hanno tassi di mortalità superiori e questo può portare a differenze forti nell’aspettativa di vita. Se queste gerarchie risultano più UNIFORMI si ha maggiore aspettativa di vita, migliore salute e minore malessere sociale. L’autore si focalizza su questa RELAZIONE TRA POSIZIONE GERARCHICA E MALESSERE perché: -gerarchia può essere operazionalizzata non solo in termini di reddito ma anche di stato occupazionale, durata istruzione, qualità vita; -studi dimostrano che posizione gerarchica + bassa è = a malessere -ricerca con scimmie cynomolgus ha mostrato che retrocessione aumenta arteriosclerosi coronarica, disfunzione ipotalamoipofisi surrene e quella ovarica; -permette di spiegare l’enigma per cui quando si effettuano confronti ALL’INTERNO della società, le persone povere vivono meno rispetto alle ricche ma, quando si fanno confronti TRA le società quelle più povere non hanno popolazioni che vivono meno a lungo rispetto a quelle ricche. Negli studi del primo tipo dove vi sono CONFRONTI INTERNI ALLA SOCIETÀ la ricchezza è un proxy misurabile dal potere sociale. Negli studi di secondo tipo con CONFRONTI TRA SOCIETÀ la questione chiave è la misura in cui questo potere sociale è eterarchico piuttosto che gerarchico.

DISUGUAGLIANZA DAVID FRYER

LA DISUGUAGLIANZA è UNA CONSEGUENZA DELLA RICERCA? LINDA TUHIWAI SMITH sostiene che dal punto di vista dei colonizzati il termine RICERCA è legato all’imperialismo e al colonialismo europeo. La parola nei contesti indigeni evoca brutti ricordi. In merito alla disoccupazione, la coerenza dei risultati dimostra affidabilità e significatività statistica per affermare che la disoccupazione provoca la malattia mentale. La disoccupazione di massa garantisce che ci sia chi è disposto a fare lavori noiosi o sottopagati. È una condizione STIGMATIZZANTE, che viene associata alla CRIMINALITÀ e che provoca MALATTIA MENTALE. Anche la malattia mentale è costruita socialmente e vista come pericolosa e deviante e ciò porta a una VISIONE NEGATIVA che genera controllo sociale. I ricercatori possono quindi avere lo scopo di dimostrare che la disoccup causa malessere psicologico ma finiscono per CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE SOCIALE DISTORSIVA. Secondo FRYER la logica di fondo è che aumentando l’efficacia dei disoccupati nella ricerca del lavoro si possa aumentare la loro probabilità di diventare nuovamente occupati e così eliminare effetti psicologici nocivi.

Dal 1930 è accertato che la DISOCUPPAZIONE è coinvolta nella costruzione sociale della MALATTIA MENTALE. Ricerca longitudinale + recente dimostra che malessere è conseguenza e non la causa delle transizioni del mercato del lavoro. -Quante persone sono colpite da questo malessere? I GOVERNI sono interessati a quanti chiedono i sussidi, L’ORGANIZ INTERNAZIONALE DEL LAVORO è interessata al n di persone che vogliono un lavoro. Sono numeri difficili da determinare. Nelle moderne società industriali la disoccupazione genera DISUGUAGLIANZA che è costruita e mantenuta a livello socio-economico e quindi l’appello è quello di sostenere un trattamento individuale. Intervento individualista non è la soluzione perché problemi potrebbero ripresentarsi e poi collude con il biasimare la vittima e promuovere gli INTERESSI DELLO STATUS QUO che trae beneficio dalla disuguaglianza....


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