9) Sintesi intervista Piaget PDF

Title 9) Sintesi intervista Piaget
Course Storia della formazione dei docenti e dei formatori
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Link Video Intervista J. Piaget Riportiamo una breve sintesi degli argomenti principali affrontati dal J. Piaget nel corso dell’intervista riprodotta in DVD, concernente le fasi di sviluppo del pensiero infantile e le relative caratteristiche e modalità di formazione dei concetti. Breve sintesi Piaget presenta la sua teoria dello sviluppo cognitivo come un orientamento né empirista né innatista, ma costruttivista nel senso che i processi di conoscenza non sarebbero preformati né nell’oggetto né da parte del soggetto, si tratterebbe bensì di una conoscenza costruita attraverso operazioni di “assimilazione” a delle strutture o schemi preesistenti, e “accomodamenti” successivi delle nuove strutture concettuali. Nella prima dimostrazione offerta si vede come il bambino di circa 3 anni riproduce un’immagine osservata segnalando solo alcune delle caratteristiche principali della stessa e non tenendo conto di altre peculiarità. Il momento percettivo è quindi già costruzione e non semplice riproduzione del pattern visivo osservato. Nella seconda dimostrazione si osserva la mancanza del concetto di conservazione: a 3 anni e ½ non vi è ancora la costanza della lunghezza della cordicella al cambiamento della forma. Non vi sarebbe ancora la reversibilità delle strutture cognitive. Nella terza dimostrazione si mostrano al bambino dei bastoncini di diversa lunghezza da ordinare in scala. Il bambino a 3 anni e ½ confronta per coppie i bastoncini e mostra di non applicare un criterio sistematico. A 6 anni e ½ vi è un confronto sistematico per prove ed errori, egli inizia a costruire una serie. A 9 anni il bambino utilizza – sempre per risolvere il problema presentato – un criterio sistematico frutto della capacità di astrazione: sistematicamente cioè estrae il bastoncino più lungo ad ogni confronto operato (ha quindi codificato e applicato questa regola). Può inoltre dedurre quanti elementi sono più lunghi o più corti di uno dato. A 4 anni invece il bambino non tiene ancora conto di due sistemi di riferimento al contempo (ossia del fatto che, per esempio, vi sono in quel caso tre elementi più grandi del quarto, ecc.; ma considera i quattro elementi in senso assoluto e non relativo, l’uno rispetto agli altri). Siamo ancora a livello delle operazioni mentali concrete basate sulla necessità della manipolazione. Nella quarta dimostrazione si affronta il concetto complesso di volume.

A 4 anni si tiene conto di un’unica dimensione alla volta: le case o costruzioni allestite sono uguali, (hanno quindi la stessa grandezza e lo stesso numero di pezzi) se hanno la stessa altezza. A 5 anni si inizia a tener conto di due dimensioni contemporaneamente (le due costruzioni devono essere uguali non solo come altezza ma anche come “grandezza”): si aggiungono dei pezzi per bilanciare le due superfici in modo indicativo, non sistematico. A 6 anni e ½ il bambino può fare dei confronti sistematici rispetto a due dimensioni (in questo caso confronta base x altezza). Non vi è ancora il concetto della 3a dimensione: la profondità. Egli traccia delle compensazioni per equiparare le due dimensioni in gioco. A 10 anni si confrontano sistematicamente le due dimensioni (base x altezza), le varie facciate del solido osservato e si intuisce l’esistenza di altre facciate (altre variabili bidimensionali) da aggiungere al computo finale. A 12 anni è formato il concetto di superficie interna e quindi di volume, che include la terza dimensione (inizia il periodo delle operazioni cognitive formali caratterizzate dalla capacità di operare anche solo su ipotesi e regole astratte) Una caratteristica generale degli stadi di sviluppo proposti da Jean Piaget è la regolarità nella successione. La formazione del concetto può essere accelerata o inibita per influenze ambientali, sarà quindi possibile rinforzare e sviluppare tale processo con adeguati interventi pedagogici.

Cfr. J. Piaget (1972). Problème de psychologie génétique . Paris: Denöel (trad. it., Problemi di psicologia genetica. Torino: Loescher)...


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