Alexander Langer, il viaggiatore leggero PDF

Title Alexander Langer, il viaggiatore leggero
Course GNOSEOLOGIA
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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riassunto...


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Alexander Langer Il viaggiatore leggero Alexander ci ha insegnato a “piantare” la carità nella politica, a insediarla e coltivarla. Farle mettere radice, difenderne la forza. Con questo Alexander aspira a riconsegnare alla politica il valore della responsabilità di uno e di tutto verso “la cosa pubblica” , il “bene comune”, mira cioè a salvaguardare la solidarietà tra umani. Alex nasce in una famiglia ricca, il padre era medico, la madre farmacista. Vive a cavallo tra Germania e Italia, tra cattolicesimo ed ebraismo. Nonostante fosse un individuo degno di privilegio, egli si contraddistingue per un’umiltà reale e non esibita, per la propensione nell’ascoltare gli altri e per voler creare “ponti”. Alexander riteneva imprescindibile la necessità di dover costruire ponti, concreti e metaforici dopo che l’accanimento della guerra li aveva distrutti. Ponti REALI che li uni contro gli altri avevano distrutto e che dovevano mettere di nuovo in comunicazione territori, culture, persone. Ponti IDEALI che potessero permettere di ritrovare nel dialogo, la possibilità di un futuro migliore. Langer ha svolto la funzione di ponte in due direzioni tra loto fittamente intrecciate:  Accostare popoli e fazioni, attutirne lo scontro, promuovere l’incontro ( risponde all’esigenza di pace e carità del messaggio cristiano)  Apertura ad un nuovo rapporto tra l’uomo e il suo ambiente naturale ( importanza del tema dell’ecologia e dell’armonia uomo natura) L’obiettivo di Alex consiste nel fare riconquistare agli uomini la responsabilità verso la collettività, verso la polis, nella direzione dell’affermazione di una solidarietà che “ tutti fra sé confederati estima gli uomini”. Biografia : nasce a Sterzing ( Vipiteno Bolzano) nel 1946 in una famiglia democratica e borghese. Muore suicida a Firenze nel luglio del 1995. Alexander si è dedicato, sin da giovane, ad un impegno sociale e civile e ha attraversato tappe importanti. Fu militante politico, portavoce del messaggio cristiano, estremista giovanile, pacifista, ecologista, europeista. Nonostante questo, è molto difficile parlarne come uomo politico. Eletto due volte parlamentare europeo 1989 e 1994 La coerenza lo ha contraddistinto per tutta la vita CRISTIANITA’ Alexander era membro della Congregazione Studentesca Mariana, insieme ad altri giovani studenti cattolici disposti ad impegnarsi veramente per diffondere il messaggio di Dio, giovani attivi e pronti a battersi forti della propria fede. Giovani credenti nelle azioni quanto nel pensiero che pongono se stessi al servizio del prossimo e dei problemi che lo affliggono in nome della carità cristiana e dell’amore per il prossimo. Langer parla di cristianesimo rivoluzionario poiché professa l’amore per Dio e l’assoluto amore per il prossimo, chiunque esso sia. Inoltre è rivoluzionario per l’importanza che attribuisce ai poveri , ai deboli, agli oppressi. Langer si distanzia da coloro che possiedono una concezione riduttiva del cristianesimo, ovvero da colore che manifestano la fede nell’andare a messa o nel fare, qualche volta, dell’elemosina. Ciò che esige Cristo è la nostra vita all’insegna dell’amore, dell’azione e della decisione, solo così l’uomo potrà dirsi migliore. MALINTESI SUL DISCORSO DELLA PACE 1. La pace è stata scambiata per il quieto vivere, per una pace interiore, menefreghista che vede la sua tranquillità nell’assenza di relazioni, il che vuol dire assenza di tensioni. Ma una pace vera che si riconosce nell’amore non può prescindere dalla relazione e comunicazione con gli altri.

2. Pace debole ed evasiva di coloro che in chiesa sono disposti a pregare per gli altri, ma che nella vita pratica si comportano diversamente. POLITICA Langer affronta la questione dell’unificazione europea schierandosi dalla parte di colore che vogliono una grande Europa unitaria. Aspira perciò ad un unione economica ma soprattutto culturale, dove i popoli dell’Occidente possano riscoprirsi attraverso le comuni radici culturali. Langer rimprovera alla gioventù sud-tirolese, e in generale a quella di tutt’Italia, il disinteressa nei confronti della questione europea, la loro inerzia nel mentre aspettano passivi l’evolversi della situazione. Inoltre sottolinea come l’atteggiamento nei confronti di una possibile Europa sia influenzato da questioni quali nazionalismo, chiusura, pessimismo e rifiuto nel conoscere altri popoli. REALTA’ ETNICA SUD-TIROLESE Nel sud Tirolo convivono due gruppi linguistici, Tedeschi ed Italiani diversi per carattere e per cultura. Pur vivendo insieme si ignorano e spesso manifestano comportamenti ostili li uni verso gli altri. Langer più volte manifesta ai suoi concittadini la necessità di un’apertura, di una comunicazione affinché si possa sfruttare positivamente questa realtà etnica. Langer vede nella lingua una dei principali problemi tanto che ritiene che essere bilingui, conoscere cioè l’italiano e il tedesco, debba rappresentare un imperativo di coscienza. Perciò è importante che a scuola si studino entrambe le lingue e le rispettive culture, in modo da sviluppare maturità che ci permette di capire e stimare la mentalità, cultura dell’altro gruppo pur rimanendo fedeli alla propria. Questo aiuterà a “rende più umana la nostra società”. Langer individua nella paura della “snazionalizzazione” il principale motivo per il quale la comunità tedesca del sud Tirolo rifiuta il contatto con gli italiani, memori di ciò che il fascismo ha significato per la loro terra ( italianizzazione dell’alto Adige). Gli abitanti del sud Tirolo sono profondamente segnati nell’animo dall’intervento apportato da Ettore Tolomei. Egli, senatore del partito fascista, cambio i nomi della città ( per esempio Sterzing, paese natale di Langer, divenne Vipiteno). Ma Langer sostiene che se si rimane ben fedeli al retroterra culturale e spirituale, il contatto con gli italiani non sono non li danneggerà ma anzi, sarà un’esperienza preziosa che porterà ad un reciproco arricchimento. Langer si affianca al politico radicale Spadaccia, il quale propone una linea politica e se vogliamo, sociale, in totale contrapposizione con Ferrari, sindaco di Bolzano. Ferrari, molto intransigente nei confronti dei tedeschi, chiedeva l’abolizione del bilinguismo e della parificazione tra lingua italiana e tedesca. Spadaccia, al contrario, propose una linea inter-etnica, in cui si chiedeva un cambio di rotta nella politica governativa che stava alimentando la costruzione di ghetti etnici e in maniera direttamente proporzionale emarginava ogni iniziativa tendente al superamento delle barriere nazionalistiche a alla pacificazione tra i gruppi. ( da Costruttore di ponti) tra il 1980-81 Langer, si dedicò ad una vasta campagna di opinione e di forte mobilitazione politica e civile contro il “censimento etnico “ del 1981. Per questo suo impegno egli venne apostrofato da Silvius Magnago ( svp) come un nemico dell’autonomia sud-tirolese, a cui Langer aveva dedicato la sua tesi di laurea. Ciò dimostra come egli fosse sostenitore dell’autonomia del Sud-Tirolo se proiettata a favore di una convivenza pacifica inter-etnica. CONTRO IL NAZIONAL-SOCIALISMO. Langer sostiene che il nazionalismo distrugga, mini, ogni principio di umanità in quanto urta la legge di Dio e degli uomini, ovvero l’amore per il prossimo. Langer fu molto critico anche nei confronti della Chiesa e di molti cattolici i quali non si opposero con abbastanza forza ai totalitarismi e ai crimini atroci da loro commessi. A tal proposito, ricorda la figura di Josef M.

Nusser, il quale, in nome di una profonda cultura religiosa e umana, rifiutò di prestare giuramento alle SS. Per questo motivo venne imprigionato, e morirà da prigioniero nel 1944. Langer lo ricorda come un martire sudtirolese. SEGNI DEI TEMPI Langer individuo nell’epoca pluralista, dei denominatori comuni, i segni de tempi, che egli ritiene necessari per potersi ritrovare li uni con gli altri. Possiamo definirli come le chiavi di interpretazione essenziali per comprendere la cultura contemporanea e le grandi questioni del presente. Chi è in grado di leggere ed interpretare i segni del tempo è al contempo capace di comprendere se stesso, i suoi simili, il mondo in cui vive. Chi pensa di trascurarli si precluda la possibilità di creare una qualsiasi cultura autentica rimanendo spettatore inerte del proprio tempo, viaggiatore straniero nelle terre del presente. Langer teme che nell’alto Adige, per miopia o per volontà non volge lo sguardo ai segni del tempo, che per lui serbano grandi speranze per l’umanità.  Coesistenza nella direzione dello stare insieme umano. La coesistenza si deve trasformare in un autentica compartecipazione, dove ognuno ha diritto ad esprimersi e rispetta le opinioni e i desideri altrui. In ciò risiede il valore profondo e superiore della democrazia come forma di vita e come atteggiamento spirituale di comunanza umana  Riconoscere il valore della Comunità , si tratta di percorre il proprio cammino insieme agli altri, di condividerne le esperienze. Un’unità a cui la società pluralistica tende pur nel rispetto delle singole libertà. Infatti Langer per comunità non intende massificazione o uniformazione.  Riconoscere il valore essenziale della cultura come fattore imprescindibile per un’esistenza autenticamente umana. La cultura è fondamentale per il completamento della personalità e per maturare quell’autonomia necessaria per valutare se stessi, per comprendere il presente del senso delle cose e della realtà. La cultura è un valore essenziale per l’umanità quindi è importante dare a ciascuno la stessa opportunità di fare cultura, e non di essere riempito di essa.  Riconoscere importanza della politica , perciò invita alla partecipazione e alla conoscenza delle questioni che riguardano il bene comune.  La nuova dimensione assunta dai problemi. Langer sostiene che è importante imparare a considerare i nostri problemi nell’ottica più ampia del contesto mondiale.  Salvaguardare la pace a tutti i livelli e in tutte le aree.  Il dialogo , si deve saper avviare e sfruttare le possibilità di incontro, annullando affermazioni unilaterali e prediche monologanti.  Interpretazione positiva dell’insicurezza. Quest’ultima ci rende più modesti, più disponibili nei confronti degli altri. Chi trova il coraggio di costruire la propria esistenza in un terreno incerto, riuscirà più facilmente a trovare il proprio spazio nel presente rispetto a chi invece getta l’ancora nel passato  La riscoperta del valore dell’individuo. Si tratta del segno più importante, attorno al quale ruotano i segni sopraelencati. Riscoprire il valore significa riscoprire la persona e la dignità. PUNTI CRITICI IN RIFERIMENTO ALLA CHIESA Langer critica la chiesa che pur essendo democraticamente costituita nella forma, non lo è allo stesso modo nel contenuto. La chiesa come istituzione astratta, priva di ogni comunità partecipante, ricca solo di un apparato opprimente di fasto, potenza e dominazione, andrebbe abolita. Un secondo problema viene individuato nel progressivo distacco della chiesa dai poveri. La chiesa, dice Langer, ha rappresentato sicuramente un luogo di incontro e di integrazione, un comune punto di riferimento ad effetto interclassista ma non ha saputo trasmettere ai poveri quella forza liberante capaci di portarli alla auto-liberazione. Langer ingloba nella sua critica anche il narcisismo della chiesa, vale a dire una chiusura in se stessa con i relativi problemi. È importante che la chiesa renda servizio al mondo per costruire comunità in cui possano dominare valori quali libertà, fraternità, dignità dell’uomo e solidarietà.

Langer si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza a Firenze, dove rimane dal 64 al 67, gli anni del dialogo tra cattolici e marxisti. A Firenze Langer incontra i comunisti da vicino, segue le vicende del dissenso cattolico, partecipa ai numerosi dibattiti e stringe amicizie. Egli racconta che se in passato ha imparato molto dai libri, con il tempo ha iniziato a dare più importanza a ciò che ha imparato dagli incontri con persone di indole, posizione, cultura differenti. Langer auspica ad un incontri autentici, costruiti e conquistati non in virtù di qualche posizione o ruolo. Dice che vorrebbe continuare ad apprezzare e ad essere apprezzato senza secondi fini, desiderio che forse comporta un allontanamento dall’esercizio del potere. Tra gli INCONTRI più significativi: Ivan Illich: ex rettore dell’Università di Porto Rico, critico delle istituzioni e antimodernista e tra i radicali critici della civiltà tecnologica a cui oppone una visione di convivialità, quella che regnava tra i popoli prima che tutto venisse omologato dal mercato. Illich ritiene importante salvaguardare la complessità, vale a dire la varietà di più società che si traduce in ricchezza in contrapposizione a quella riduzione e alienazione a cui sta conducendo la società dominata dal mercato. A proposito della questione Sudtirolese , percepisce immediatamente l’importanza che riveste il problema della lingua , dei confini tra culture diverse, delle reciproche pretese di superiorità. Si affianca alla posizione di Langer che vede la realtà etnica come un arricchimento. Illich parla di “ecologia politica”la quale per esempio deve operare per ripristinare nelle menti umane la multiforme varietà del mondo , senza cedere al ricatto della semplificazione distruttiva in nome degli imperativi economici. Don Milani . viene esiliato da Firenze a Barbiana dall’arcivescovo Florit, dopo aver espresso una sua opinione di dissenso riguardo all’obiezione di coscienza. A Barbiana diede vita ad una scuola a tempo pieno che poteva essere frequentata solo da bambini poveri. Don Milani voleva parlare ai poveri, ma per farlo intuì l’importanza di dare loro la parola. Langer incontrò per la prima volta Don Milani proprio a Barbiana e rimase colpito da alcune delle sue affermazioni. Egli gli consigliò di abbandonare l’Università, perché frequentarla, sta a significare aumentare la distanza che c’è tra chi ha la possibilità di istruirsi e chi no. Per Don M è prioritariamente necessario portare le masse al livello di chi è istruito, così da poter fare passi avanti tutti insieme. Ovviamente Langer non abbandonò gli studi ma, diede inizio ad un doposcuola dove studenti volontari istruivano soprattutto i figli di immigrati meridionali. Petra Kelly: si tratta di una fra le più conosciute esponente dei verdi la quale diffondeva un profondo messaggio di vita e di politica ecologista e pacifista LANGER E L’IMPEGNO ECOLOGICO. Nel 1985, in occasione delle elezione amministrative, in molte città e regioni si presentano le liste verdi. Inizialmente questa Lista alternativa per l’altro Sudtirolo non era essenzialmente ecologica, si proponeva come uno stare altrove, non stare né con lo Stato Italiano, né con la Volkspartei. I verdi, inizialmente, assunsero il volto di un movimento essenzialmente utopistico che prevede la realizzazione di un modo migliore, basato su un sano equilibrio uomo-natura. Essi si propongono un mondo pacificato, libero dall’aggressività delle armi e dello sfruttamento distruttivo dell’ambiente. Un mondo in cui la cooperazione e la solidarietà vincono sulla concorrenza e competizione, in cui si salvaguardia la valorizzazione delle diversità piuttosto che l’omologazione di tutto e di tutti, in cui regni la dimensioni conviviale e non quella meramente industriale. Langer individua tre possibili rischi in cui potrebbe intercorrere il partito dei verdi:

  

Rimanere una corrente minoritaria e quindi di non riuscire a coinvolgere strati più larghi della società Di esercitare una concorrenza con la sinistra Perdersi in un’ideologia astratta e utopica

La caratterizzazione anticonservatrice della sinistra, ha favorito il trionfo della destra poiché si è proposta come garante fidata della tradizione, dell’identità peculiare, dei valori tramandati. In realtà la destra “conservatrice” è una bugia ereditaria che ha incredibilmente attratto chi sentiva il bisogno di conservare un qualcosa di prezioso, di radicato, tradizionale. Le difficoltà della sinistra di diventare maggioranza, hanno a che fare con l’altrettanta difficoltà della gente di fidarsi di un futuro non provato alla luce dell’esperienza. Langer individua delle virtù verdi che hanno un peso nell’etica politica:  La consapevolezza del limite : la società moderna ripone estrema fiducia nel progresso tanto che si cerca continuamente di superare il limite. Langer, in maniera quasi controcorrente, invita l’uomo a porsi un limite nel dare vita a cose che non siamo in grado di dominare. Si tratta piuttosto di auto-limitazione, generata da un consapevolezza interna, e del ripristino di un equilibrio  Il pentimento: atteggiamento di chi ha sperimentato l’eccesso, la trasgressione, la violazione e se ne rende conto. Si tratta di un pentimento vero da parte di chi ha peccato e vuole rimediare ad esso. È una sorta di conversione ecologica , dove si mira a convertire la nostra economia e organizzazione sociale verso rapporti di maggiore compatibilità ecologica e sociale , di minore ingiustizia, di minore divaricazione sociale  Obiezione di coscienza : si tratta della capacità di dire no al potere, obiezione anti-consumistica, obiezione al conformismo televisivo, obiezione alla produzione di armi.  Privilegiare il valore di uso al valore di scambio : siamo talmente succubi di una logica meramente economica tanto che ormai ogni cosa vale per quello che può dare sul mercato, ovvero per il suo valore di scambio. È importante riconoscere il valore di tutto ciò che usiamo. Vd consumo spropositato dell’acqua.  Privilegiare la sussistenza rispetto al profitto: Langer propone un modello di società in cui l’economia sia funzionale alla sussistenza. Si tratta di vivere in una qualità di vita probabilmente più frugale ma non per questo meno ricca di soddisfazione, invece che orientare tutto al mercato. Secondo Langer le virtù verdi si possono realizzare nella dimensione locale, ovvero una dimensione comunitaria percepibile, non astratta, non finta e idealmente pensata, in cui la ragione ecologico che invita all’autolimitazione possa realmente realizzarsi. Langer individua due possibili degenerazioni simmetriche ed opposte di “eco-crazia” ovvero di dirigismo ecologico ed autoritario in cui può cadere la (in realtà nobile) causa ecologica. Da un lato la possibilità di uno “scientismo tecnocratico” che eleva scienza e tecnologia a fonte automatica di verità, dall’altra una forma di “bio-crazia” che pretende di elevare l’idea di vita a nucleo centrale e supremo di un sistema secondo natura. La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà come socialmente desiderabile. Né la paura della catastrofe naturale, né le leggi ed i controlli e nemmeno l’analisi scientifica riguardante le disastrose conseguenze che l’uomo potrebbe apportare all’ambiente hanno persuaso le persone ad abbracciare la causa ecologica. Langer ritiene che sia necessaria una rifondazione culturale e sociale di ciò che in una comunità possa considerarsi desiderabile. Egli testimonia come fino a quel momento, la società agiva all’insegna del motto “ citius, altius, fortius” (più veloce, più alto, più forte) che caratterizzava la norma quotidiana ed onni pervadente.

È necessario radicare uno stile di vita alternativo “lentius, profondius, suavius” (più lento, più profondo, più dolce). In questa prospettiva, la società deve prospettare il vero benessere. Superare i limiti, allargare i confini, spingere in avanti la crescita ha caratterizzato in maniera massiccia il tempo del progresso dominato da una legge dell’utilità definita “economia” e da una legge della scienza definita “tecnologia”. Il problema è che poco importa se si tratta di necro-economia e necrotecnologia. Si necessità il passaggio da una civiltà del “di più” ad una del “può bastare”. Una nuova politica ecologica potrà aversi solo sulla base di nuove convinzioni culturali e civili, socialmente desiderabile e condivise, fondate su basi religiose, etiche, sociali, estetiche, tradizionali e persino etniche. Ai fini del cambiamento di rotta è importante: - Effettuare chiari e reali bilanci dell’economia ambientale che rendano comprensibili i reali profitti e le reali perdite - Ridurre invece che aumentare i bilanci - Favorire economia regionali piuttosto che l’integrazione nel mercato mondiale - Verità sui c...


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