Antonio E Cleopatra riassunto dettagliato capitolo per capitolo PDF

Title Antonio E Cleopatra riassunto dettagliato capitolo per capitolo
Author Giulia Bac
Course Letteratura Inglese 
Institution Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
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Antonio E Cleopatra riassunto dettagliato capitolo per capitolo....


Description

ANTONIO E CLEOPATRA Probabile data: 1606-1607 Segue cronologicamente e idealmente Julius Caesar e come Julius Caesar fa parte dei “drammi romani” (drammi storici, di storia inglese, che si occupano della natura complessa dell’uomo, del potere e dell’autorità terrena; come esercitare il potere politico; politica  policy, politica agita, vista negativamente ma necessaria, di cui il maggior esponente è Cesare Ottaviano). Nei drammi storici inglesi si tratta di drammi storici contingenti a Shakespeare, ma soprattutto della natura dell’uomo e del potere. Per quest’opera Shakespeare si è ispirato ad un’opera di Plutarco (storico greco del I secolo d.C.): “Le vite parallele” (che trattava la biografia di uomini celebri scritte tra la fine del I secolo e il primo quarto del II secolo e riunite in coppie per mostrare vizi e virtù morali comuni ad entrambi), attraverso la traduzione di North, 1579. L’antica Roma per uno spettatore inglese è uno spazio e un tempo simbolico; c’è inoltre una sorta di identificazione tra inglesi e antichi romani; secondo una legenda, infatti, il fondatore della razza britannica era Bruto, nipote di Enea. La tragedia segue la relazione tra Cleopatra e Marco Antonio dalla guerra contro i Parti fino al suicidio di Cleopatra. L'antagonista è rappresentato da Cesare Ottaviano, triumviro insieme a Marco Antonio e futuro primo imperatore di Roma. La figura di Cleopatra, già delineata in precedenza da Dante e Boccaccio, è descritta come affascinante, lussuriosa, (“mangiauomini”); per Chaucer, invece, come modello di fedeltà. Vi sono altre opere su Cleopatra come quella francese “Marcantonie” o “La tragedia di Cleopatra”. Per il teatro elisabettiano, dunque, questa figura è già carica di significati Caratteristiche dell’opera: già dal titolo capiamo che ci si sta riferendo a 2 punti di vista. Shakespeare segue le parole di North ma con S. si acquista una maggiore abilità stilistica. La fonte storica è la vita di Antonio. La struttura è in prosa e in versi; è inoltre un’opera fondata sull’iperbole, c’è infatti sempre un eccesso sia nelle parole che nei comportamenti dei personaggi (per Plutarco, Antonio aveva moti vizi). Attraverso l’iperbole si giunge quasi ad una dimensione cosmica. Questa è una tragedia individuale ma anche sociale, dell’intero impero romano. Continuazione del Giulio Cesare: (tre capi/triumviri/uomini): Marco Antonio (generale romano e triumviro); Giulio Cesare Ottaviano (triumviro) e Marco Emilio Lepido (generale romano e triumviro) Tra Antonio (potente e sensuale) e Ottaviano (ambizioso e freddo) c’è rivalità Antonio e Cleopatra è un’opera di opposizioni. ANTONIO Egitto (lussuria) Cleopatra (lussuriosa)

OTTAVIANO Impero romano (misura) Octavia (sorella di Ottaviano; fredda, misurata, gentile

Concetto di tempo: c’è un’opposizione temporale tra Egitto e Roma: in Egitto il tempo è ciclico e fluido; a Roma è rigido, è il tempo della storia e della misura. -

C’è poca azione e molto parlare. Le scene sono introdotte dai personaggi, poi viste e poi commentate dai personaggi, possiamo parlare, dunque, di metateatro; c’è inoltre sempre un pubblico a cui rivolgersi. C’è poca introspezione, pochissimi monologhi e quindi risulta difficile capire le intenzioni C’è la giustapposizione tra scene romane e egiziane Si evince l’umanità di Antonio ATTO I

I SCENA La prima scena è una sorta di indice dell’opera. Il punto di vista iniziale, nella prima scena, è quello di due uomini, due soldati romani, (Demetrio e Filone)che rappresentano la voce di Roma (sono presenti soltanto in questa scena).L’inizio dell’opera e della cena è in “medias res”: si entra nel bel mezzo della scena, le azioni sono già cominciate; (n “medias res”, letteralmente “nelle cose di mezzo”, vuol dire che si entra nel bel mezzo della scena, dell’argomento e indica ogni modo di narrare che spezzi l’ordine naturale della fabula, nel bel mezzo dell’azione senza nessun preambolo -

“Dotage” (“demenza”)  espressione legata al personaggio di Antonio, ritenuto vecchio; anche Antonio stesso a volte si rivolge a sé stesso in questo modo. Siamo nel 43 a.C., Antonio ha 43 anni, Cleopatra ne ha 29, mentre Ottaviano ne ha 23. “O’erflows the measure”  “straripatne”-“straripare”; immagini dell’acqua ricorrenti (saggio “Le immagini dell’acqua in Antonio e Cleopatra”)

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Temi principali della scena: senilità; andare oltre la misura. Ci sono anche dei riferimenti all’Antonio del passato, ritenuto un uomo valoroso, dagli occhi luminosi come quelli di Marte, (dio della guerra) , adesso è considerato un uomo che ha rinunciato al suo dominio e che “diventa mantice e ventaglio per raffreddare” nei confronti di una fronte scura (Cleopatra); da terza colonna del mondo si è trasformato nel buffone di una sgualdrina (a giudizio dei due soldati romani, che rappresentano, in generale, il punto di vista romano) . (“upon a tawny front”). Il triumvirato è formato da Antonio, Ottaviano e Lepido -

“Gipsy”  si parla di gipsy con tre accezioni: zingara, egiziana, donnaccia (sgualdrina) La cultura egiziana è rappresentata con costumi sfarzosi, sfarzo ed eccesso “Triple pillar”: riferito al triumvirato (Antonio, Ottaviano, Lepido), una triplice colonna

Da notare è l’abbondanza di messaggeri: l’azione si svolge in due luoghi diversi, Rome e Egitto e la presenza dei messaggeri sottolinea tre aspetti: -

Senso del tempo che incalza Senso/importanza di un contatto tra Rome e Egitto Dimensione del (?)

Un messaggero romano entra per dare delle notizie ad Antonio, ma Antonio e Cleopatra,che si scambiano promesse di amore eterno, si rifiutano di ascoltarlo. Antonio infatti ha oramai sempre meno a cuore le sorti dell'impero,e sempre piu' quelle di Cleopatra e dei piaceri che l'oriente gli offre Si evince la gelosia di Cleopatra nei confronti di Fulvia, moglie di Antonio (v.50) e c’è una descrizione di Cleopatra da parte di Antonio. La scena si conclude con i commenti dei due romani, Filone e Demetrio (opinione romana su Antonio). C’è una pluralità di giudizio (nessuna visione è esaustiva) II SCENA (divisa in due parti) Viene inserito un nuovo personaggio, Enobarbo, amico di Antonio, che da Roma lo ha seguito in Egitto Parte egiziana, le ancelle di Cleopatra entrano. Viene inserito un nuovo personaggio, Enobarbo, che da Roma lo ha seguito in Egitto. Scena egiziana; Enobarbo sta in disparte. -

La la figura dell’indovino è tipicamente legata all’Egitto “figs” (fichi): associati alla vita e alla morte (alla morte di cleopatra, ad esempio, il serpente che l’avvelena è portato in un cesto di fichi)

Nell’opera vengono scritte in versi le cose più importanti, mentre quelle più futili in prosa -

Corte egiziana: appare ed emerge come amorale (in contrasto con la moralità romana) Cleopatra vede Antonio come una vittima della moralità romana

Mentre Antonio si trova in Egitto accadono importanti avvenimenti e si stabiliscono importanti situazioni a Roma (v. 100-110) -> presa di coscienza di Antonio, che sembra assumersi le sue colpe e responsabilità per l’inadeguatezza del suo comportamento. Antonio accetta, infatti, a volte a giudizio romano; la sua è una perenne oscillazione tra la sua reale volontà e il suo dovere romano/ nei confronti di Roma (Cleopatra lo vede vittima della moralità romana) Successivamente, un messaggero riferisce ad Antonio della morte di sua moglie Fulvia (uccisa da Ottaviano a Sicione perche' Fulvia complottava contro di lui) C’è allora un monologo di Antonio (in versi): decisione di Antonio di andarsene e tornare a Roma e di sfuggire dalla regina incantatrice, Antonio infatti rimpiange di aver mai visto Cleopatra ,in quanto tutte queste sciagure sono l'effetto della trascuratezza e dissolutezza di Antonio, causata da Cleopatra: (v.154) Enobarbo, alla decisione di Antonio, gli risponde che se Antonio decidesse di partire, la regina d’Egitto ne morrebbe (profezia), l’ha infatti vista “morire 20 volti per ragioni assai meno gravi” [Cleopatra viene descritta come metafora dell’arte da Enobarbo (vv. 148-153)] Antonio, tuttavia, con un linguaggio regale sempre irremovibile nella sua decisione e chiederà alla regina il “permesso” (parola che sembra andare in contrasto con il suo tono perentorio) per partire -

V. 180 Antonio -> linguaggio regale (parla al plurale) Appare già un popolo che cambia idea facilmente e si lascia condizionare, che non ha una propria opinione

Alla fine della seconda scena c’è dunque un ribaltamento : Antonio dimostra di possedere ancora quei doveri morali che Filone non vedeva in lui (Demetrio si era ricreduto sulla base del pensiero di Filone e ora c’è un ribaltamento totale). In Antonio, ora il dovere

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prevale sul piacere. Antonio non ha univocità di comportamento, infatti i contrasti e le ambiguità sono il principio strutturante dell’opera. La scena si conclude con Ottaviano e Lepido che fanno progetti per fronteggiare Pompeo III SCENA Cleopatra si chiede “Dov’è Antonio” non solo in senso fisico, ma anche riferendosi all’Antonio del passato. C’è una conversazione tra Cleopatra e Carmiana e successivamente entra Antonio e comincia una discussione tra Antonio e Cleopatra (una tipica discussione tra amanti) Alla notizia della partenza di Antonio, Cleopatra e' scossa,e studia un piano per far desistere il suo amato : recita la parte dell'amante tradita ,abbandonata ,anche simulando un malore,ed a nulla valgono i tentativi di Antonio di rinnovare le sue promesse d'amore e rassicurazioni sul suo ritorno. Antonio è costretto a partire poiché Sesto Pompeo si avvicina la porto di Roma e l’equilibrio delle due forze interne genera fazioni dubbiose (le due forze sono quella di Cesare e quella di Pompeo). Qui la parola “spada” (v. 83) rappresenta la capacità militare del condottiero; in seguito, assumerà altri valori. Alla notizia della morte di Fulvia, Cleopatra è attonita per il fatto che Antonio non abbia versato nemmeno una lacrima: “ora vedo, ora vedo nella morte di Fulvia, come verrà accolta la mia”. Antonio inizia ad adirarsi e se ne va. Cleopatra da vittima diventa seria perché si rende davvero conto che Antonio sta per partire e assume un atteggiamento più “dolce” (Antonio, tra l’altro, è idealizzato nel momento in cui non c’è): “ il tuo onore ti chiama lontano perciò sii sordo alla mia pazzia e che ti accompagnino tutti gli dei!”.

IV SCENA Siamo a Roma. Vige un clima di efficienza, misura, rigidità (politica romana) A Roma, Cesare Ottaviano parla sdegnosamente con Lepido riguardo i vizi di Antonio, (definendo Cleopatra una sgualdrina (?)). Afferma inoltre che Antonio si è effemminato e che orami è necessario sgridarlo come un bambino per farlo ragionare. Egli, inoltre è diventato “’essenza di tutti i vizi che ogni uomo coltiva” Successivamente un messaggero porta ulteriori cattive notizie dal mare :Pompeo ed i pirati sono sovrani dei mari e la loro flotta appare invincibile. Pompeo sembra amato da coloro che Cesare l’hanno solo temuto; ecco che allora Ottaviano (Shakespeare) esprime un duro giudizio nei confronti del popolo: il popolo è inaffidabile, chi governa viene desiderato solo prima di governare e che l’uomo in riflusso diventa caro solo quando è lontano. Ottaviano ha ancora in mente le imprese passate di Antonio, vero e proprio genio militare, e si augura che possa ancora emulare queste prodezze, e liberare l'impero dai suoi nemici. Spera che presto la vergogna lo porti a Roma: è tempo di scendere in campo Dalle considerazioni di Ottaviano, una domanda sorge spontanea: Cesarae è un rude megalomane o un abile politico?

V SCENA In questa scena si verifica un’ironia drammatica (dramatic irony): il pubblico sa più cose riguardo la storia rispetto ai personaggi stessi Nel palazzo di Cleopatra, questa è colma di passione e si strugge per il ritorno del suo amante. Vorrebbe della mandragola da bere di modo tale da avere l’impressione che il tempo scorra più velocemente (la mandragola, infatti, ha un effetto stordente). In seguito cleopatra ricorda i suoi vecchi amanti, avuti nel tempo della sua giovinezza (Giulio Cesare e Pompeo), mentre adesso è solcata dalle rughe profonde del tempo. Da un lato rimpiange la sua giovinezza, dall’altro è contenta del suo passato con gli altri uomini Cleopatra, che aveva trattato malissimo Antonio l’ultima volta, ora soffre per la sua lontananza. In qiesta scena possiamo notare: -

La precarietà di giudizio (ogni giudizio può essere completamente rovesciato) Giustapposizione Ottaviano (policiy, politca romana) e Cleopatra, la quale è una regina eppure gli affari politici non vengono mai nominati, anzi, la cosa che le interessa di più in quel momento è avere una mandragola per alleviare la sua sofferenza

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Concetto di tempo relativo a tre figure: Cleopatra, Antonio, Cesare -

Antonio: esalta il suo passato (esaltato anche da altri) Cleopatra: esalta il suo presente Ottaviano: guarda verso il futuro C’è, inoltre, un’opposizione tra il tempo lineare di Roma e il tempo ciclico dell’Egitto (un tempo fluido, infinito)

Considerazione sul primo atto: in queste cinque scene non accada nulla sostanzialmente, vi è solo la contrapposizione tra il mondo romano e quello egiziano. È per questo che Brandy definisce Antonio e Cleopatra non come una vera tragedia, bensì come un accumularsi di giudizi. II ATTO (Atto totalmente romano, solo una scena è egizia. Qui i valori romani vengono messi in discussione) I SCENA [Messina, casa di Pompeo. Entrano Pompeo, Mecenate e Menas in assetto da guerra] La scena si sposta in Sicilia, che Pompeo ha da poco conquistato. Pompeo discute con i pirati riguardo alla popolarità raggiunta a Roma, e di quanto Lepido lusinghi Antonio e Cesare anche se non ama nessuno dei due (e da nessuno dei due è amato). Lepido appare dunque come un debole, un’incapace senza forza. Riguardo il principale pericolo ,ovvero Antonio, Pompeo è sicuro che non si muoverà dall'Egitto in difesa di Roma, perché' Cleopatra lo terrà li: "so che entrambi sono a Roma ad aspettare Antonio: e che tutti gli incanti d'amore, salace Cleopatra, addolciscano le tue labbra in declino! che magia e bellezza e la lascivia con entrambe leghino il libertino al campo dei piaceri, e gli mantengano la mente nella nebbia; cuochi epicurei gli stuzzichino l'appetito con salse sempre gustose, che sonno e cibo possano fiaccare il suo onore, finche' raggiunga l'oblio sulle sponde del Lete." . questa descrizione suggerisce un’invidia per il mondo egiziano. Tuttavia, in seguito all’entrata in scena di Varrio, Pomepo giunge a conoscenza dell’arrivo imminente di Antonio a Roma. Pompeo, allora, esprime un giudizio positivo nei confronti di Antonio, giudicandolo molto migliore di Cesare e di Lepido. In seguito, Menas esprime una considerazione, non riesce infatti a credere come sia possibile il fatto che Cesare e Antonio sono alleati considerando che Fulvia fece torti a Cesare e che il fratello di Antonio guerreggiò contro Cesare. Pompeo risponde che ignora come piccole inimicizie possano dar luogo a inimicizie più grandi: Pompeo e Menas decidono infatti di allearsi contro un terzo nemico: Antonio (?) II SCENA (Roma. Casa di Lepido. Entrano Enobarbo e Lepido) Assistiamo alla tecnica di incorniciare le scene attraverso il commento Enobarbo cerca di istigare Lepido contro Ottaviano, ma lepido non vuole problemi al momento, perché la guerra contro Pompeo ha priorità assoluta. Antonio entra con Ventidio ed Ottaviano con mecenate e Agrippa. Il triumvirato è adesso riunito, e presto le polemiche tra i tre vengono ripianate, soprattutto quella della congiura della moglie di Antonio, dove quest'ultimo non era coinvolto, contro Ottaviano; e quella della congiura del fratello di Antonio contro Ottaviano. [Antonio ammette le sue colpe e chiede di unire le forze per fronteggiare Pompeo] per suggellare la pace tra Antonio ed Ottaviano, Agrippa suggerisce che la sorella di Ottaviano (Ottavia, a sua volta vedova di Caio Marcello) sposi Antonio. Questi acconsente: "che mai io possa sognare un qualche impedimento a questa bella intenzione, che si mostra così opportuna ",ed anche Ottaviano acconsente :"vi dono una sorella che mai fratello ha amato così tanto. Che ella possa vivere per unire i nostri regni ,i nostri cuori ,e che ella divida il nostro affetto! " vi è dunque una cinica transazione alle spalle e alle spese della donna. Quindi Ottaviano e Antonio vanno ad incontrare Ottavia. Mecenate, Agrippa ed Enobarbo si trattengono a parlare delle meraviglie d'Egitto, e della vita dissoluta che tutti la vivono (tecnica dell’incorniciamento) la descrizione del mondo egiziano è fatta da Enobarbo in versi e dal suo racconto emerge una certa invidia per quel mondo. Cleopatra viene descritta come più bella di Venere, che è più bella della natura e viene descritta persino come più bella dell’arte. Non c’è una vare a propria descrizione di Cleopatra, viene descritto, piuttosto l’effetto che la sovrana d’Egitto suscita ; inafferrabile dal punto di vista del carattere ma anche per le sembianze fisiche. Enobarbo descrive Cleopatra come una sorta di quadro, di opera d’arte (immagini visive e soprattutto olfattive – “invisibile strano profumo”), che rafforza l’idea per cui solo gi effetti prodotti da Cleopatra sugli uomini sono percepibili e descritti. Vi è una descrizione iperbolica della sovrana, infatti, secondo Enobarbo, persino gli elementi naturali corrono e correrebbero ad osservarla. Lei rende il difetto perfezione.

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Viene inoltre descritto il loro primo incontro: quando Antoni sbarcò in Egitto, egli mandò dei messi per rinvitarla a cena, ma lei rispose che era meglio che l’ospite fosse lui. Lui andò dunque al banchetto e col cuore pagò la cena, pur avendo mangiato solo con gli occhi III SCENA (Roma, casa di Cesare) All’inizio della scena Antonio e Ottavia sono già sposati Figura di Ottavia: ruolo apparentemente marginale ma importante e simbolo della dipendenza femminile A casa di Ottavia, intanto, Antonio giura che, nonostante quello che si dice di lui in tutto il mondo, il futuro sarà esclusivamente dedicato al bene dell'impero e di Ottavia stessa, e che mai romperà il matrimonio e l'amicizia con Ottaviano. Si scusa inoltre per il suo passato e la avverte che dovrà partire; la reazione della donna è pacata e misurata. Cesare e Ottavia escono di scena. Entra l’indovino: nel clima di romanità c’è sempre infatti la presenza dell’Egitto. L’indovino fa una profezia ad Antonio e gli rivela l’impossibilità per Antonio e Ottaviano di stare insieme e soprattutto l’impossibilità di Antonio di vincere su Ottaviano; accanto a Cesare, infatti, Antonio è destinato a soccombere, ad essere sconfitto (“se giochi con lui a qualsiasi gioco, è certo che perderai… ti batte anche quando è in svantaggio”). La sorte è dunque dalla parte di Ottaviano. Le azioni di Antonio si scontrano con l’ineluttabilità del suo futuro. La fortuna e il caso contribuiscono all’accadere degli eventi. La fortuna di Ottaviano, però, corrisponde al fatto che Ottaviano è completamente sincronizzato con il naturale andare/trascorrere degli eventi; essa non è intesa come la classica ricompensa degli dei, ma è machiavellica, intesa come il risultato di accortezza politica, precisione. (vv.39-40)  uno dei pochissimi monologhi di Antonio, in cui esprime la sua volontà di tornare in Egitto: “tornerò' in Egitto, e sebbene per la mia pace, io faccia questo matrimonio, il mio piacere è là, in Oriente" IV SCENA (Roma, una strada) Breve scena romana di transizione. Lepido, Mecenate e Agrippa stanno per partire per la guerra. (Agrippa e Mecenate andranno con Antonio mentre Lepido arriverà due giorni dopo)

V SCENA (Alessandria, palazzo di Cleopatra) – (unica scena egiziana in tutto l’atto; atto romano) È una sorta di contraddizione con l’ultima scena del I atto (assenza di Antonio per Cleopatra, la quale si dispera, mandragola)  identità di tono e atmosfera. Mentre Antonio è impegnato in affari di stato, l’Egitto irrompe nella scena e nell’atto. Cleopatra è del tutto isolata da questi eventi. (lungo periodo di tempo) ma viene mantenuta un’identità tra V scena, I atto, V scena, II atto. 3 scene egiziane in qualche modo correlate...


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