Appunti - alimentazione - a.a. 2015/2016 PDF

Title Appunti - alimentazione - a.a. 2015/2016
Author virginia gentili
Course Zoologia
Institution Università degli Studi di Perugia
Pages 3
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Summary

Riassunti fatti tramite appunti, slide e libro di testo riguardanti una parte del programma....


Description

ALIMENTAZIONE AUTOTROFI: per la sintesi e la crescita necessitano solamente di composti inorganici che assorbono dall’ambiente circostante. Gli organismi dotati di clorofilla, detti fototrofi costituiscono la maggioranza degli organismi autotrofi insieme ai chemiotrofi che immagazzinano l’energia fornita da reazioni chimiche inorganiche. ETEROTROFI: dipendono da composti organici già sintetizzati dalle piante o da altri animali. Come traggono energia? Tramite processi metabolici effettuati dalla cellula la quale trasforma il cibo in glucosio che sarà poi utilizzato per la respirazione. A seconda della strategia messa a punto nel corso dell’evoluzione troviamo; erbivori, carnivori, onnivori (si nutrono sia di piante che di animali) e saprofagi (si nutrono di materia organica in decomposizione). Il cibo ridotto in molecole solubili dalla digestione è assorbito, passa nel sistema circolatorio e viene trasportato ai tessuti corporee per poi essere assimilato. Abbiamo due tipi di digestione; quella intracellulare per gli organismi più semplici come i protozoi dove ogni cellula svolge un compito da per sé e dove le particelle di cibo vengono incluse mediante fagocitosi in un vacuolo alimentare nel quale vengono rilasciati enzimi digestivi. I prodotti della digestione possono essere trasmessi ad altre cellule. Vi sono tutta via dei limiti in questa digestione poiché le cellule fagocitate devono essere molto piccole e devono essere in grado di secernere enzimi. Per queste limitazioni si è sviluppata una digestione extracellulare che riguarda gli organismi più complessi in cui alcune cellule che tappezzano il lume del canale si specializzano nel produrre enzimi mentre altri nello svolgere funzioni di assorbimento; le cellule sono collegate tra loro e dunque la maggior parte delle cellule sfrutta qualcosa che è già stato digerito dalle cellule intestinali. Una cellula non è in grado di digerire un alimento complesso, ma solamente gli elementi base; la riduzione del cibo in piccole parti viene svolta dagli enzimi idrolitici, o idrolasi così chiamati perché rompono i legami chimici (idrolisi). STRATEGIE ALIMENTARI: sono legate alla struttura dell’animale e sono: 







Alimentazione continua: vi è continuamente accesso al cibo. La si osserva negli animali sessili o lenti che non hanno dunque possibilità di muoversi per prendere il cibo. Es. il polipi del corallo che creando dei vortici risucchiano continuamente del cibo. È una digestione semplice. Alimentazione discontinua: il cibo viene preso ed ingerito nel momento del bisogno. La si osserva negli animali attivi e mobili ovvero animali che riescono a procurarsi del cibo e digerirlo piano piano. Alimentazione sospensivora propria di animali che hanno sviluppato strategie analoghe (ovvero modalità differenti ma ugual fine). Es. le cozze possiedono un busto che gli consente di rimanere attaccate alle superficie essendo soggette a continue maree dato il luogo in cui risiedono. Sono animali filtratori che riescono a creare un vortice nell’acqua che serve a risucchiare il cibo. Altri come i protocordati intrappolano le particelle alimentari in cordoni mucosi che convogliano il cibo nel tubo digerente; altri ancora come i gamberetti muovendo le loro appendici ricoperte di setole creano correnti d’acqua con le quali intrappolano il cibo che viene poi trasferito alla bocca. Alimentazione dentritivora nella quale gli animali si cibano di sedimenti; si sfrutta dunque il deposito di dentriti organici che si accumula nel substrato. Es. lombrico





Alimentazione liquida: è tipica dei parassiti. Mentre gli endoparassiti (parassiti interni) come la tenia si limitano o ad assorbire le sostanze nutrienti che li circondano fornite dall’organismo ospite oppure mordono e rosicchiano il tessuto di questo. I parassiti esterni (ectoparassiti) come le sanguisughe e i crostacei usano specifici apparati boccali per pungere e succhiare il sangue. Questo tipo di alimentazione viene anche svolta da mosche, zanzare e zecche. Mentre le zecche succhiano per nutrirsi le zanzare succhiano per la riproduzione. Alimentazione solida: tipica dei CARNIVORI. I predatori devono essere in grado di catturare, trattene e inghiottire la preda; alcuni si limitano a impadronirsi della preda e inghiottirla intera, altri utilizzano tossine per paralizzarla. Gli uccelli sono privi di denti ma il becco possiede bordi taglienti, alcuni molluschi riescono a sminuzzare e triturare la preda, molti insetti invece hanno sul capo tre paia di appendici che all’occorrenza diventano mascelle, denti, scalpelli etc.. Il ragno, come il polpo, è un predatore d’attesa poiché cattura la preda tramite la ragnatela. Alcuni invertebrati hanno sviluppato apparato boccali raschiatori dotati di strutture specializzate come la radula delle lumache. Tuttavia la masticazione vera e propria ricorre solo nei mammiferi che hanno 4 diversi tipi di denti; gli incisivi, i canini, i premolari e i molari. Un altro tipo di alimentazione solida è quella degli ERBIVORI che sono consumatori primari e prendono energia dai vegetali. Questi animali hanno enzimi specifici come la cellulasi che sintetizza la cellulosa. Sono ruminanti ed hanno una duplice fase di masticazione. Ognuno ha sviluppato strutture diverse in base alla necessità.

DIVERSITA’ DELLE STRUTTURE DIGERENTI: Adattamenti al tipo di alimentazione utilizzando il bouplau (struttura complessiva dell’animale) del taxon (gruppo appartenente). Animali unicellulari/ organismi cellulare di tipo animale = hanno una digestione intracellulare con adattamenti specifici a seconda del tipo di animale. Nel processo della digestione gli animali immettono il cibo tramite la bocca per fagocitosi o pinocitosi, immette attraverso dei canali gli alimenti sminuzzati precedentemente nel vacuolo, dove l’alimento si acidifica grazie alla presenza di enzimi digestivi e viene digerito. Attraverso la membrana del vacuolo il cibo passa nel citoplasma e in questo rimane solamente le sostanze di scarto che verranno poi esocitate. Il cibo procede lungo il tubo digerente grazie all’azione delle ciglia, di una muscolatura o grazie alla peristalsi. La prima regione del canale alimentare è rappresentata dalla cavità boccale in connessione con la faringe nelle quali sono presenti le ghiandole salivari che secretano enzimi tra cui l’amilasi che inizia l’idrolisi degli amidi e li scompone in frammenti costituiti da maltosio. L’esofago serve a trasferire il cibo attraverso il cardias alla regione digerente ovvero lo stomaco il quale immagazzina il cibo e lo rimescola con succhi digestivi (negli erbivori sono presenti anche strutture trituranti) quali la pepsina, la cellulasi, la rennina. Dallo stomaco il cibo passa poi nell’intestino (composto da villi e microvilli che ampliano il tessuto di assorbimento) attraverso il piloro che permette l’ingresso di cibo nel duodeno dove sono immersi il succo pancreatico e la bile che trasformano il cibo in chimo. Enzimi pancreatici ed enzimi di membrana legati alla superficie delle cellule della mucosa intestinale idrolizzano le proteine, i carboidrati, i grassi etc… il fegato secerne la bile che emulsiona i grassi. Il cibo passa nell’intestino crasso dove viene riassorbita l’acqua e i Sali minerali dai rifiuti alimentari. Cundari: polipi e meduse = hanno un sistema semplice in cui ho una specializzazione. Il loro apparato digerente deriva dall’endoderma. Nei polipi l’ectoderma insieme all’endoderma delimitano una cavità gastrovascolare. Abbiamo una digestione endocellulare. Cordati (ascidia)= muove le ciglia e fa passare l’H2O e riesce a trattenere i nutrienti

Cirripedi (crostacei sessili): hanno modificato le zampe in cirri che hanno la stessa funzione di muovere l’acqua e di attirare il cibo. Triblastici acelomati: hanno un intestino con una cavità gastrovascolare estremamente complessa che arriva in ogni dove per trasportare il cibo in tutte le parti dell’animale. Da questa cavità entra l’acqua portatrice di tutti i nutrienti che l’animale deve assimilare. Platelminti (vermi piatti): anche questi hanno una cavità molto complessa meno sviluppata nella zona dell’ectoderma. Non hanno un apparato digerente ma possiedono un intestino con tre ramificazioni. Nomatodi (sono Pseudocelomati): possiedono un intestino semplice composto da varie parti specializzate ognuna in base all’alimento e hanno un apparato circolatorio in grado di trasportare le sostanze. Hanno una faringe robusta e inspessita. Anellidi (lombrichi): intestino molto efficiente con strutture specializzate e molto somigliante a quello umano grazie alla presenza di villi. Si nutrono di sedimenti; ingeriscono dunque terreno e ne traggono da questo i nutrienti. Crostacei: possiedono un intestino che si divide in tre parti: iniziale, x, finale. Insetti: possiedono un intestino con numerose estroflessioni che aumentano la capacità di assorbimento....


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