Appunti - Storia del teatro e dello spettacolo - Il Teatro dell’Elfo PDF

Title Appunti - Storia del teatro e dello spettacolo - Il Teatro dell’Elfo
Author Federico Cagnola
Course Storia del teatro e dello spettacolo
Institution Università degli Studi di Milano
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Il Teatro dell’Elfo (1973-2016) Il teatro contemporaneo: Teatro Elfo Puccini, teatro d'arte contemporanea. Multisala, numericamente secondo teatro milanese dopo il Piccolo Teatro (stabile nazionale), terzo Teatro Franco Parenti. Inaugurato nel 1973 da un nucleo storico di attori riuniti dapprima in associazione culturale, poi in cooperativa "degli Elfi". Teatro sempre vicino alla città di Milano, non estraneo alle prese di posizioni anche forti e controcorrente; porta in scena attori e autori poco conosciuti consegnandoli alla fama, esempio fra tutti la riscoperta di Fassbinder, fornisce inoltre una svolta all'interpretazione dei classici, esempio fra tutti il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, riletto con regia critica. Due delle sale dell'edificio odierno sono chiamate Fassbinder e Shakespeare. Altro fattore rilevante per il teatro Elfo Puccini è la danza, legata all'espressione corporea, in particolare a Pina Bausch, grande e rivoluzionaria danzatrice. Il nome Elfo è dovuto alla vicinanza dello spirito dei fondatori del teatro ai personaggi mitici degli elfi, spesso scomodi, controcorrente, dispettosi e atipici. I fondatori provenivano sia da scuole di teatro sia da altre esperienze ed unitisi cominciano a fare teatro in luoghi non consueti, poi in sale generiche, nella sede in Via Ciro Menotti e dal 2010 si sono spostati nella sede di Corso Buenos Aires. All'inizio la compagnia è caratterizzata da un nomadismo tipico del teatro del tempo: rompe la tradizione teatrale con le contestazioni giovanili e i nuovi tempi, e crea il teatro delle cantine, dei centri sociali (Leoncavallo!), gli spettacoli erano molto vicini al pubblico, puntavano a provocarlo, a scuoterlo in modo differente dai canoni "tradizionali". Dall'esperienza degli anni '70-'80 prende piede la figura del regista partendo da Gabriele Salvatores, che dopo i primi successi lascia la compagnia per lanciarsi nel cinema. Le scelte di regia a questo punto spettano ad Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, tra i primi soci dell'Elfo e dagli anni '80 guide artistico organizzative della compagnia. Il teatro dell'Elfo ha dunque una guida artistica e organizzativa molto intrecciata, le due figure leader sono attori, organizzatori e registi, dapprima per ragioni economiche e poi artistiche. Cristina Crippa e Ida Marinelli fanno parte del nucleo storico insieme a De Capitani e Bruni. Elfo Puccini spesso teatro di protesta, di rivolta, interprete dei disagi della classe giovanile e di quelle subalterne in generale, aperto all'ascolto delle esigenze della propria città: attenzione ai caratteri sociali. Teatro dell'Elfo è definito ancora oggi come una "impresa sociale", forma che nasce dalle cooperative e che caratterizza anche eticamente un teatro che si impegna a ridistribuire gli utili tra iniziative che abbiano valore sociale. Ogni ricavo, utile non viene distribuito tra i soci ma reinvestito nel sociale e nel teatro stesso (cooperative che collaborano col teatro). Gabriele di Luca, Carrozzeria Orfeo: Gabriele di Luca: attore autore e regista di "Animali da Bar" e componente storico della Carrozzeria Orfeo (compagnia di giovani come quella di De Lullo, Valli e Falk). Carrozzeria Orfeo 2008, studenti dell'accademia di Udine; scopo lavoro con grandi registi ed essere scritturati. Per l'occasione di un evento interno all'accademia cominciano a collaborare (primo anno spettacolo classico da riadattare, dal secondo in poi quello che si vuole inscenare). Componenti: Massimiliano Setti, Luisa Supino, Gabriele De Luca costituiscono il nucleo fondante, mentre Beatrice Skiros e Alessandro Tedeschi si sono uniti in seguito. Da un'idea nasce il testo "Nuvole Barocche", ambientato nel 1979: storia di un'epoca e di un sequestro. Canzone non molto celebre e non inerente al rapimento, ma molto amata da De André e dall'autore. Teatro molto vicino al cinema seriale americano: teatro contemporaneo che riprende le strutture drammatiche, la caratterizzazione dei personaggi: forma tragicomica inscritta nel presente partendo da schemi tradizionali. "Thanks for Vaselina" due trentenni senza futuro in una periferia del nord impiegati nel trasporto di marijuana: dopo aver tentato di portare della droga dal Messico fallendo si trovano senza un piano, in questo momento entra nella loro vita una ragazza obesa molto problematica che loro sfruttano come contenitore di ovuli di marijuana.

Genere di realismo grottesco: spunti di realtà, fatti di cronaca e immagini esasperati fino ad essere grotteschi. Teatro di impianto tradizionale: divisione pubblico palcoscenico, scena realistica con spazi ben definiti, recitazione molto ricca ed accentuata con intento realistico, drammaturgia leggibile sotto vari punti di vista (superficiale ma anche poetico, profondo). Scrittura dei testi ispirata a serie tv Shameless, creazione da strutture tradizionali per innestare linguaggio contenuti più vicini alla mentalità contemporanea; teatro di ricerca di nuovi rapporti tra artisti e pubblico (solitamente noia o difficoltà); ricerca di personaggi molto prismatici in grado di connettere con il pubblico. "Animali da Bar" ispirato da una frase di un personaggio che riflette sull'amore. Gli spettacoli sono preceduti da una lunga fase di ricerca drammaturgica per comprendere i caratteri da inscenare: tutto quello che si trova in scena è preso dal reale e modificato con fini interpretativi. Di Luca, scrittura di testi teatrali, modificazione di una piccola parte del testo sulle esigenze interpretative degli attori. Due linee: trama orizzontale e personaggi verticali, quello che accade perde spesso rilevanza in favore della storia vissuta dai protagonisti della vicenda. Formazione accademica, 10 ore al giorno sei giorni a settimana: sviluppo del pensiero drammaturgico e della fisicità necessaria alle esigenze teatrali. "L'ispirazione è tecnica" come forma mentale impressa dall'accademia fornisce insieme al talento un regista e attore molto abile. Teatro dell'Elfo nasce come un gruppo: regie dei primi anni dell'Elfo erano gestite a più mani, spesso mettendo in scena testi originali nella seconda metà degli anni '70. In maniera simile la Carrozzeria Orfeo sfrutta la drammaturgia di De Luca organizzandola con una regia a più mani. Il riferimento ad un gruppo registico invece di una regia personale è contraria alla tradizione teatrale: la regia solitamente è la visione chiara del singolo, che armonizza codici disomogenei vedendo la totalità dell'opera dove convivono tecniche diverse. La regia a tre è per la Carrozzeria Orfeo necessaria: artigiani più che artisti. 26 anni, budget molto scarso, da soli: dopo la scrittura di tutte scene a due perché una persona fosse sempre in grado di vedere lo spettacolo da fuori. A quel punto la pratica della regia a tre si consolida e rimane nella costruzione degli spettacoli ancora oggi. Invece di avere un regista coordinatore si ha quindi una plurivisione. Carrozzeria Orfeo compagnia premiata ed affermata a livello nazionale, ma il problema economico continua ad influenzare la produzione e le scelte: all'inizio della carriera l'allestimento di uno spettacolo è troppo costoso e necessita di trovare finanziatori che aiutino la produzione economicamente. La compagnia si occupa della propria sussistenza in diverse forme: vendita e distribuzione di spettacoli, vincita di bandi pubblici, pagamento di tasse e diverse persone coinvolte etc. Residenze teatrali: teatri che mettono a disposizione spazi allestimenti tecnici e appartamenti completi dove le compagnie si stabiliscono per un mese e allestiscono lo spettacolo. Compagnia Orfeo prova e allestisce a Ponte d'Era, 30km da Pisa. Le prove sono una parte cruciale nella creazione dello spettacolo in quanto luogo adatto alle modificazioni registiche. Durante l'accademia e gli anni di studio la partecipazione a spettacoli teatrali è molto densa: nel periodo di lavoro è più difficile andare a vedere altre compagnie che inscenano spettacoli. Federica Fracassi ed Eleonora Duse: Federica Fracassi, attrice affermata nel panorama teatrale italiano contemporaneo. Laurea in Filosofia all'Università Statale di Milano, tesi su una drammaturga inglese Churchill: drammi, pièces femministe con forma molto arguta. Contemporaneamente frequenta la Paolo Grassi e intraprende una carriera di successo. 2011 vince il Premio Eleonora Duse, fondatrice e collaboratrice della sala teatrale "I" a Milano. Fracassi attrice anche di cinema: teatro dai 19 anni, cinema ruoli minori con registi importanti Bellocchio, Virzì, Salvatores etc. Teatro "I", incontro con Massimo Sgorbani, autore contemporaneo che aveva scritto monologhi e dialoghi su Hitler ("Blondi, Il cane di Hitler"), esperienza di collaborazione con il Piccolo che le rende notorietà. Attualmente in scena al Piccolo Teatro Grassi, "Louise e Renèe" da un romanzo di Balzac riletto da Stefano Massini, coprotagonista Isabella Ragonese e regia Sonia Bergamasco. Chiamata per una produzione del Piccolo Teatro, in scena per sei settimane: spettacolo apparentemente semplice, tratto dall'unico romanzo epistolare di Balzac ("Memorie di due giovani spose"); ragazze escono

dal collegio dove sono cresciute insieme e vanno incontro alla realtà che le divide, rispettivamente tra il matrimonio combinato e la passione, la ricerca dell'amore. Temi molto comuni e interessanti: grande passione dello scrivere lettere e attesa nel ricevere le risposte. Eleonora Duse: Violetta protagonista della Traviata (Verdi), Rebecca protagonista Rosmersholm (Ibsen), Francesca da Rimini protagonista omonima opera (D'Annunzio). Interpretazioni celebri e di grandissimo successo anche all'estero, nonostante la barriera linguistica. Elemento più importante per uno spettacolo è l'empatia, la relazione con il pubblico: la riduzione e l'eliminazione del virtuosismo registico o attoriale in favore della relazione con il pubblico giova allo spettacolo. La Duse, oltre alla rivoluzione della recitazione in sottrazione al contrario della consuetudine del suo tempo, deve gran parte del suo successo alla propria individualità, personalità e consapevolezza di sé. L'esperienza e lo studio forniscono la tecnica, strumento che va affinato; in parallelo bisogna sviluppare e creare il proprio rapporto col pubblico. Quest'ultimo va coltivato con la semplice presenza sul palcoscenico, senza preoccuparsi dei pensieri quotidiani, in modo da lasciar emergere il proprio talento unito alla tecnica appresa con studio e pratica. L'immedesimazione gioca un ruolo importante nella maggior parte delle rappresentazioni: è necessario comprendere il punto di incontro tra il sé attore e il sé personaggio, i punti in comune e quelli di differenza. Al posto dell'immedesimazione vera e propria nel personaggio è più utile e semplice trovare agganci, similitudini nella vita quotidiana, oggetti eventi e persone che ricordano le caratteristiche da rappresentare. Rapporto con il teatro molto stretto sin dalla Paolo Grassi: all'inizio per colmare l'ignoranza drammaturgica. Lo studio degli spettacoli ha contribuito alla creazione di un gusto personale che permette di rinnovarsi anche a livello attoriale. Interpretazioni Duse: 





Margherita Gautier, la Dama delle Camelie; scena conclusiva, lasciata dal grande amore perché lei stessa si è resa conto di non essere all'altezza del compagno (prostituta), affetta da tisi. Armand conosce il suo sacrificio e la raggiunge solo per vederla spirare tra le proprie braccia. [La dama delle camelie] Rebecca, donna forte, governante in una casa. La moglie del capofamiglia si è uccisa e da quel giorno Rebecca e Rosmer hanno un patto di rinnovamento della vita politica della città in senso progressista. Dubbio sul rapporto tra Rebecca e Rosmer. Francesca da Rimini, teatro d'annunziano molto complesso, basato sul sonoro, sui richiami onomatopeici e sulle parole in generale. Grande protagonista della vicenda Francesca, amore infelice con Paolo, destinata a sposare un altro uomo: fine tragica con l'assassinio di Paolo e la sua morte. Monologo, momento di attesa circondata da serve che vegliano su di lei nell'attesa di Paolo.

Carlo Torresani, La Scala di Milano: Teatro alla Scala di Milano: repertorio principale lirico. Fondato nel 1778 sotto gli Asburgo (Maria Teresa d'Austria), finanziato dalle famiglie patrizie milanesi; progetto del teatro gestito da Maria Teresa d'Austria e ripartito tra architetti, progettisti e tecnici italiani. Modello operistico trova successo enorme, e il pubblico della Scala era molto composito (nobiltà, aristocrazia, ceti popolari), la platea senza sedie era infatti riservata alle persone meno facoltose, le quali affittavano sedie o assistevano in piedi. Al tempo perciò, relativamente alla popolazione della città, una grande maggioranza dei cittadini aveva la possibilità di accedere al Teatro alla Scala. Milano al tempo aveva un alto tasso di alfabetizzazione (poco più del 50%) grazie all'amministrazione illuminata di Maria Teresa d'Austria, ma i libri per il costo eccessivo, per la modalità di stampa e distribuzione era di difficile accesso per il grande pubblico: al contrario il repertorio lirico fu in grado di garantire la formazione culturale per un grande pubblico. Gli stessi contenuti del teatro lirico dell'epoca erano spesso di carattere storico o tratti da drammi teatrali in lingua straniera (Falstaff, Don Carlo...): in questo senso l'opera ha avuto un grande ruolo nella acculturazione e nella diffusione di opere in territorio europeo. Il Teatro dell'Elfo, Angels in America:

Teatro dell'Elfo, 1973 fondazione. Fusione Elfo e Teatro di Porta Romana 1992: Teatridithalia. 2010 spostamento del Teatro dell'Elfo in corso Buenos Aires (tre sale): Teatro Elfo Puccini. Elfo è caratterizzato dal nucleo storico ancora presente: gli "Elfi" che partecipano alla fondazione sono gli stessi che ancora lavorano al Teatro: Elio de Capitani, Cristina Crippa, Ferdinando Bruni, Ida Marinelli, Gabriele Salvatores (unico che ha lasciato l'ambiente). Il teatro parte dalla forma di "cooperativa" per diventare "unione", "associazione" fino a giungere ai giorni d'oggi in cui è definito come "impresa sociale": interesse per la ricaduta sociale dell'impresa dando lavoro alle categorie in difficoltà, ai giovani, rilevanza della socialità. L'Elfo vive come impresa sociale anche da finanziamenti esterni, tra i quali il Comune di Milano e il Fondo Unico per lo Spettacolo (Ministero dei Beni Culturali): realtà finanziata dal pubblico e dal privato per la grande rilevanza nel territorio. Teatro Elfo Puccini ha una grande poliedricità di proposta, tutto il repertorio spazia moltissimo da Shakespeare al teatro contemporaneo e originale. Claudio Bisio, Paolo Rossi, Luca Barbareschi nascono attorialmente all'Elfo: diverse esperienze e diversi attori offrono una grande scelta drammaturgica originale e ricca. Shakespeare, Fassbinder, Bausch: i nomi delle tre sale lasciano trasparire il tipo di contenuti privilegiati dal teatro. Lo spettacolo simbolo del teatro è il "Sogno di una notte di mezza estate", come "Arlecchino servitore di due padroni" lo è per il Piccolo Teatro. "Otello", "Racconto d'inverno" alcuni Shakespeare rappresentati all'Elfo, in modo da rappresentare spettacoli meno frequentati dai grandi teatri. Fassbinder, autore di cinema molto amato nei '70-'80 ma molto critico verso la società, la politica e le convenzioni sociali: proveniente da Berlino in un periodo storico complicato, inseribile nella dimensione di Teatro d'arte contemporanea tipica dell'Elfo. La scelta di inscenare Fassbinder fu molto forte e trovò consenso e corrispondenza nel pubblico, "Le amare lacrime di Petra Von Kant ", "La bottega del caffè" esempi di rilettura (Goldoni) di Fassbinder con risvolti sociali e politici molto forti. L'Elfo non riprende più Fassbinder ai giorni d'oggi, perché non risponde più alle esigenze sociali dell'epoca, e il discorso politico dell'epoca non trova corrispondenza nella realtà di oggi. La terza sala è ispirata alla danza contemporanea, a Pina Bausch, perché all'interno dell'Elfo vi è sempre stato interesse particolare per la fisicità degli attori e del pubblico. Due percorsi paralleli: la drammaturgia contemporanea molto internazionale (attori nuovi per il teatro) e la drammaturgia del teatro americano. Teatro contemporaneo: Angels in America (Tony Kushner) Salomè (Oscar Wilde) Morte di un commesso viaggiatore (Arthur Miller) Angels in America Tony Kushner (NY, 1956), autore sempre schierato nella lotta per i diritti delle minoranze: crea una serie televisiva traslata in film (Meryl Streep, Al Pacino) chiamata Angels in America (2003 TV). Le tematiche principali sono la malattia (AIDS) legata alla categoria omosessuale negli USA della fine degli anni '80 (tema molto sentito al momento della scrittura del testo), la politica (un protagonista è un omofobo ma omosessuale non dichiarato dell'epoca reaganiana che diventa consigliere di un senatore e usa la pena di morte per i propri scopi prima di ammalarsi), la religione (Kushner è ebreo, ma lo screenplay è legato alla setta dei mormoni, fondata su principi molto rigidi e diversi dalla morale comune). La vicenda è quindi adattata al gusto del grande pubblico e per questo ha molto successo nei primi anni 2000. In Italia Elio de Capitani sceglie questo spettacolo per l'inaugurazione della nuova sede del Teatro Elfo Puccini in Corso Buenos Aires: nel 2007 si conclude la stagione in Ciro Menotti con la prima parte dello spettacolo e la nuova sala viene inaugurata con la seconda parte dello spettacolo nel 2009. "Si avvicina il Millennio" e "Perestrojka" le due parti dello spettacolo Angels in America: grande sforzo produttivo perché lo spettacolo viene proposto al completo solo nella nuova sala, adattandolo alla sensibilità e ai temi più cari al pubblico italiano. Grande sfida del Teatro dell'Elfo, che inaugura la nuova sede con la recita delle due parti del testo: impegno produttivo notevole. Gli spettacoli erano stati messi in scena già a Milano singolarmente ma vengono accorpati per l'inaugurazione della sala Elfo Puccini. La scelta dello spettacolo ha un senso politico e sociale:

tematiche quali quella religiosa e politica adattate all'Italia sono un chiaro segno del teatro che l'Elfo si propone di portare avanti. Il teatro dell'Elfo diventa sede politica, e porta la città a scelte di cultura, apertura e interesse a tematiche sociali. Salomè e Morte di un commesso viaggiatore: Salomè Oscar Wilde, autore Ottocentesco che nell'ultimo periodo di scrittura (1896) produce un testo che parla di Salomè, la figlia di Erodiade: Erode ed Erodiade (ex moglie del fratello) convivono legittimati da un matrimonio, e quando il primo fa incarcerare Giovanni Battista in una cella, Salomè, giovane bella e perversa desiderata da Erode si mostra a Battista e viene da lui rifiutata, per averlo sfrutta le arti seduttive per convincere il patrigno a consegnarle la testa del profeta. Erode, che teme Giovanni in quanto profeta che ha visto Dio, non riesce tuttavia a resistere alla seduzione di Salomè e fa uccidere e baciare la testa del profeta alla figliastra: in preda all'orrore però decide di far uccidere anche la donna, troppo lussuriosa e seducente. Il titolo dello spettacolo di Wilde viene cambiato nell'edizione inscenata all'Elfo. L'ultima recita di Salomè diventa quindi un gioco di meta teatralità dove un gioco di provocante divertimento e lussuria che avviene nel salotto di Wilde prende vita sotto forma di pièce. Nel salotto di Wilde si rappresenta la "passione", il "desiderio" di Erode per Salomè, e il rapporto di attrazione fisica di Salomè per il Battista. Lo spettacolo viene visto come se il salotto borghese di fine '800 fosse connotato al modo di uno spettacolo di circo: Erode diventa il direttore degli altri personaggi, Wilde invece diventa una voce narrante forte ed incisiva nello spettacolo. Dimensione circense e di travestitismo teatrale volontà di mostrare aspetti diversi dai soliti. Oltre a questo il testo classico, con una patina di credibilità viene riletto e mostrato provocatoriamente da una sala che punta sul teatro contemporaneo quanto su quello classico. Morte di un commesso viaggiatore Arthur Miller, autore teatrale. testo più celebre (1949). Il testo racconta di un Willy Lowman, commesso viaggiatore pronto ad andare in pensione che vive felicemente e quan...


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