Appunti su bilancio dell\'azienda agraria - Economia ed Estimo dell\'Azienda Agraria a.a. 206/2027 PDF

Title Appunti su bilancio dell\'azienda agraria - Economia ed Estimo dell\'Azienda Agraria a.a. 206/2027
Course Economia ed Estimo dell'Azienda Agraria
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti e integrazione con il libro di testo consigliato dal professor Galletto dell'Università degtli studi di Padova, Fondamenti di economia agraria del Favaretti....


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IL BILANCIO DELL’AZIENDA AGRARIA ASPETTI GENERALI Il bilancio è uno strumento di valutazione economica che si può definire come la rappresentazione ordinata dei fatti economici connessi con l’attività produttiva dell’azienda. Ci permette di conoscere e di mettere in relazione ciò che l’azienda ricava e ciò che l’azienda spende. Il bilancio si distingue in: ● Consuntivo: l’analisi viene fatta quando sono a conoscenza di tutte le voci di bilancio, dunque a fine ciclo. ● Preventivo: l’analisi viene fatta a priori e tutti i valori economici sono assunti in via ipotetica.

e ● Globale: l’analisi è rivolta a tutte le attività dell’azienda. ● Parziale: l’analisi è rivolta ad una singola attività. Il riferimento temporale di cui si tiene conto nel bilancio, viene detto ciclo produttivo e corrisponde all’intervallo di tempo tale che la produzione ottenuta durante questo periodo compensi tutti i fattori impiegati per ottenerla. Quindi all’interno di una produzione, iniziano a prendere posto non solo i prodotti che si ottengono, ma anche tutti quei mezzi che ci permettono di ottenerli, sia materiali che non. Ed è questo infatti l’obiettivo del bilancio, analizzare tutte le voci della produzione e verificare i ricavi e i costi per cercare di capire quale sia il tornaconto dell’azienda: + -

T= ricavi-costi = attivo-passivo = PLV-(Sv+Q+Imp+Sa+St+I+Bf)

L’equazione sopra descritta è la base di un’analisi del bilancio e viene anche detta equaione del tornaconto. Analizzeremo ora una alla volta le voci di bilancio considerando, per cercare di essere più esaustivi possibili, un BILANCIO GLOBALE CONSUNTIVO, dove insomma consideriamo tutta la realtà produttiva di un’azienda alla fine del ciclo. LA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE, PLV Detta anche ricavi, la PLV rappresenta la parte attiva di bilancio. E’ definita lorda perché sono al lordo appunto di tutti i costi. Comprende gli autoconsumi e le vendite e, nel caso degli allevamenti, si considerano anche i reimpieghi. In linea generale si calcola andando a fare un prodotto tra prezzo di mercato e quantità prodotta. In casi più complessi bisogna anche considerare i diversi valori di trasformazione (grano-farina) e l’ammontare dell’IVA sul prodotto. Nel caso delle produzione animali si parla di ULS, utile lordo stalla: ULS=CS=AVERE-DARE=(If+z+Vend)-(Ii+Acq) Come si vede si articola in due parti, in avere, ovvero ciò che io ottengo alla fine della produzione e che dunque ho, e in dare, ovvere ciò che io ho all’inizio.

Cesare Maria Tambone 1

Un’analisi dell’ULS si svolge semplicemente andando ad analizzare in tabella le voci dell’equazione considerando la numerosità N, il prezzo P e la quantità Q: INVENT. IN.

ACQUISTI

NASCITE

VENDITE

MORTI

INVENT. FIN

N=PQ

NPQ

N

NPQ

(Nmort/Ntot NPQ )P

Ricordiamo che la PLV si differenzia dalla PLT in quanto in essa si considerano anche prodotti che possono venire riutilizzati e che dunque non vanno a far parte dell’attivo di bilancio, anzi hanno di per sè un costo. PLT=PLV+Reimpieghi LE SPESE VARIE, Sv Fanno parte del passivo del bilancio detti anche costi. Le spese varie possono essere grandi o specifiche e in linea generale considerano gli acquisti di beni e servizi extraziendali che che vengono impiegati nella produzione. Comprendono dunque fertilizzanti, antiparassitari, erbicidi, mangimi, noleggi, consulenze, elettrici. QUOTE (Qr,Qm,Qa) Sono le spese annue che l’imprenditore deve sostenere per garantire l’efficienza del capitale fondiario e capitale agrario. Si distinguono in: ● Quote di reintegra, Qr: rappresentano la frazione di capitale agrario e fondiario che annualmente deve essere rinnovata. In poche parole serve a far fronte all’obsolescenza del capitale. Tutto dipende da quanto il bene viene utilizzato e dalla sua durata economica n. Si può determinare o come quota di reintegra aritmetica reintegra finanziaria

Vi −Vf n

o come quota di

(Vi−Vf ) r , più complessa e dove si fa riferimento anche al qn −1

coefficiente di reintegra finanziario (r/qn-1). La differenza tra le due formule sta nel fatto che la Qra è più elevata rispetto alla Qrf, ma garantisce però una maggiore affidabilità. Nel caso degli allevamenti si considera la quota di romonta. ● Quota di manutenzione, Qm: corrisponde agli esborsi medi annui che l’imprenditore deve sostenere al fine di garantire una corretta manutenzione del capitale fondiario e agrario. La manutenzione può essere ordinaria (controlli continui e semplici) o straordinaria (particolari circostanze). La determinazione di tale quota corrisponde alla somma delle spese di n anni effettive per la manutenzione (m)

m 1+m 2+ m 3... m ; in n

questa maniera rendo lineare la mia spesa che nell’arco dell’anno può variare. ● Quota di assicurazione, Qa: corrisponde all’esborso annuo di moneta a cui l’azienda deve far fronte per assicurarsi contro eventuali sinistri.

Cesare Maria Tambone 2

IL PRODOTTO NETTO ED IL REDDITO NETTO Il prodotto netto esprime la nuova ricchezza prodotta a partire dalla PLV. PN=PLV-(Sv+Q) e dunque il PN comprende Sa,St,I,Bf e T Dunque possiamo dedurre che corrisponde ai compensi della produzione che spettano alle figure economiche che operano nella produzione e permette dunque di distribuire la ricchezza all’impresa. DA NON CONFONDERE PRODOTTO NETTO CON VALORE AGGIUNTO, in quanto in quest’ultimo caso, non si considerano le Qr. Il reddito netto invece è la somma dei redditi spettanti all’imprenditore al lordo di tutti i costi: RNpc=PLV-(Sv+Q+Imp) e comprende Sa, St, I, Bf e T. RNac=PLV-(Sv+Q+Imp+Bf) e comprende Sa, St, I e T. RNpCap=PLV-(Sa+St+Sv+Q+Imp) e comprende I, T, Sv, Bf. RNaCap=PLV-(Bf+Sa+St) e comprende I, T, Sv e Bf. RNcppa=PLV-(Sv+Q+pBf) e comprende pBf, Sa, St, I e T. RNpcc=PLV-(pSa+pSt) e comprende Bf, pSa, pSt, I e T. RNccppa=PLV-(Sv+Q+pBf+pSa+pSt) e comprende pBf, pSa, pSt, I e T. RNmezzadro=1/2PLV-(1/2Sv+pQ) e comprende Sa, pSt, pT e pT. RNconcedente=1/2PLV-(1/2Sv+pQ) e comprende pSt, pT, pI e Bf IL BENEFICIO FONDIARIO Rappresenta il prezzo di utilizzo del capitale fondiario. Si corpora in due parti, una parte costituisce l’interesse del capitale investito (miglioramenti), l’altra invece costituisce la rendita fondiaria. Bf=Vf*R La formula è semplice, ma bisogna considerare anche che è difficile scegliere il saggio di interesse opportuno. I Valori fondiari sono semplicemente determinati dal mercato fondiario. Questa formula, detta anche formula del fondo (metodo del fondo) la si applica quando esiste un mercato fondiario attivo. Per aziende in affitto o in zone ricche di affitti, la determinazione del Bf vede l’uso del metodo del canone: Bf=Ca-(Qr+Qa+Qm+Qs+Sv+Imp) In questo caso vado a considerare il canone d’affitto, le diverse quote descritte in precedenza più la quota di sfitto, ovvero nel caso in cui il terreno non venga affittato o semplicemente l’affitavolo non paga l’affitto (dicesi moroso). Questo metodo è applicabile non solo alle condizioni del metodo di fondo, ma anche nel caso in cui i canoni a cui faccio riferimento siano quelli effettivi del mercato. Un terzo ed ultimo metodo per la determinazione del Bf consiste nell’estrapolare l’incognita dal reddito netto. In questa maniera il beneficio fondiario risulta al lordo del profitto e risultando insieme al tornaconto, in questo casi si parlerà di reddito fondiario (Bf+T).

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Se → PN=PLV-(Sv+Q) E se → Rf=PLV-(Sv+Q+I+Sa+St) Allora → Rf= PN-(Sa+St+I) GLI INTERESSI, I rappresenta il costo d’uso del capitale agrario o di esercizio, comprendendo dunque il capitale di scorta e di anticipazione. In linea generale: I=Vk*r Il saggio di interesse r da adottare varia in relazione del tipo di capitale a cui stiamo facendo riferimento. La formula precedente è molto usata per determinare l’interesse del capitale di scorsa, ma una cosa diversa la si fa se vogliamo determinare gli interessi del capitale di anticipazione. In questo caso ci si avvale di due metodi: ● Metodo del conto corrente forfettario: si presuppone che tra capitalista e imprenditore ci sia un rapporto di conto corrente, ovvero il capitalista presta soldi all’imprenditore per far fronte alle spese e poco alla volta l’imprenditore verserà i ricavi realizzati più gli interessi ( il capitalista presta 100, l’imprenditore guadagna 200, dovrà dare 100 + gli interessi). In questo caso avremo interessi passivi (quelli maturati sulle spese a fine ciclo) ed interessi attivi (quelli maturati sui ricavi). La somma dei due interessi verrà posta a bilancio. I=Vk*r*t. ● Metodo dal capitale di circolazione: in poche parole si parte dal fatto che si considera che il capitale di anticipazione è una parte del capitale di circolazione (beni fissi a fecondità semplice). Kcir=Sv+Qm+Qa+Sa+St. In seguito, attraverso un apposito coefficiente, si potrà determinare il capitale di anticipazione (0,25-0,75). Infine andrò a moltiplicare tutto per un saggio di interesse. SALARI E STIPENDI Il lavoro si distingue in lavoro manuale, a cui spetta un salario, e in lavoro intellettuale, a cui spetta uno stipendio. Questa distinzione però si basa sulla natura del lavoro, ma altre distinzioni si possono fare sia in base al tempo impiegato al lavoro (part time e full time, considerando UL=1800h) sia in base al tipo di subordinazione che si ha: ● Lavoro/lavoratore dipendente: la retribuzione si basa su determinati contratti a tempo determinato o tempo indeterminato. Si può pagare sia attraverso salari contrattuali che generi in natura. Abbiamo impiegati di concetto ed impiegati d’ordine, in base alla natura del lavoro che compiono. ● Lavoro/lavoratori indipendenti: sono quei lavoratori che prestano il loro lavoro. La determinazione della retribuzione (in questo caso di lavoratori autonomi manuali) si può avvalere di metodi diretti, ovvero individuo il numero di ore che sono state impiegate per prestare il servizio e le moltiplico per la remunerazione ($/ora), o di metodi indiretti, ovvero vado ad isolare il reddito da lavoro RL dalla PLV RL=PLV-(Sv+Q+Bf+I) e comprende Sa,St e T. Questo si può usare anche nel caso di lavoratori indipendenti

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intellettuali, ma spesso si ricorre anche al metodo forfettario percentuale, ovvero si determina lo stipendio come percentuale sulla PLV (saggi attorno al 3% e 6%). IL TORNACONTO O PROFITTO, T Rappresenta il compenso che spetta all’imprenditore. Alla fine il tornaconto è l’elemento differenziale finale che si estrapola dall’equazione di bilancio: T=PLV-(Sv+Q+Bf+I+Imp+Sa+St) Il tornaconto può essere positivo o negativo e si parlerà dunque di profitto o perdita.

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