Bulimia pdf PDF

Title Bulimia pdf
Author Greta Sbrofatti
Course Igiene e cultura medico sanitaria
Institution Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
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Summary

Breve riassunto sulla Bulimia.
Comprende:
- definizione
-eziopatogenesi
-sintomi
-diagnosi
-prevenzione e cura...


Description

BULIMIA  Definizione La 'bulimia (dal greco, boulimía, composto di (bôus) "bue" e (limós) "fame"; propr. 'fame da bue') è un disturbo del comportamento alimentare. La bulimia nervosa è, insieme all'anoressia nervosa, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Ciò che contraddistingue la bulimia è un problema dell'alimentazione per cui una persona ingurgita una quantità di cibo eccessiva per poi ricorrere a diversi metodi per riuscire a non metabolizzarlo e, quindi, non ingrassare (vomito autoindotto, utilizzo di lassativi, purghe, digiuni e intenso esercizio fisico).  Eziopatogenesi La bulimia non è semplicemente un problema con il cibo, le abbuffate possono essere provocate dalle diete, dallo stress o dalle emozioni negative, come la rabbia o la tristezza. Il vomito e le altre tecniche per evitare di ingrassare sono tutti modi per avere l’impressione di tenere meglio sotto controllo la propria vita e alleviare lo stress e l’ansia. Non esiste una causa unica per la bulimia, al contrario ci sono diversi fattori che possono risultare decisivi per lo sviluppo della patologia. 





Cultura. Nei paesi sviluppati le donne sono costantemente indirizzate verso un certo ideale di bellezza. Vedere ovunque immagini di donne perfette e magre rende difficile accettare ed amare il proprio corpo così com’è. Famiglia. Se vostra madre o vostra sorella soffrono o hanno sofferto di bulimia, anche voi siete più a rischio. I genitori che fanno molta attenzione all’aspetto fisico, sono perennemente a dieta o criticano il corpo dei figli aumentano le probabilità che il proprio figlio soffra di bulimia. Traumi o fonti di stress. Gli eventi traumatici, come lo stupro, o le fonti di stress, come l’inizio di un nuovo lavoro, possono causare la bulimia.





Personalità. Chi soffre di bulimia probabilmente non si piace, odia il proprio aspetto fisico o prova una profonda disperazione. Spesso ha forti sbalzi d’umore, ha problemi ad esprimere le emozioni negative o non riesce a controllare i comportamenti impulsivi. Fattori biologici. Il patrimonio genetico, gli ormoni e i neurotrasmettitori probabilmente sono fattori che possono influire sulla comparsa della bulimia.

 Sintomi Chi soffre di bulimia può essere magro o in sovrappeso, oppure mantenere il peso forma. Le azioni tipiche della bulimia, ad esempio il vomito autoindotto, spesso sono eseguite di nascosto, perché il paziente si vergogna o si sente disgustato, quindi è difficile capire se il paziente è veramente bulimico. È possibile, però, fare attenzione ad alcuni segni premonitori. Chi soffre di bulimia può ricorrere a tecniche estreme per perdere peso, ad esempio può:  Usare i farmaci dimagranti, diuretici o lassativi,  Andare in bagno dopo ogni pasto (per vomitare), Fare molto esercizio fisico, anche quando fuori il tempo è brutto, quando non sta bene o è stanco, Chi soffre di bulimia può presentare i segni caratteristici del vomito, ad esempio: 

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Gonfiore alle guance o alla mandibola, Calli o tagli sulle nocche (se usa le dita per provocare il vomito), Denti più chiari del normale, Occhi rossi (con capillari rossi in evidenza),

Chi soffre di bulimia spesso soffre anche di altri problemi psichiatrici, ad esempio di:  Depressione,  Ansia, Abuso di sostanze. Le persone bulimiche, inoltre, possono avere un’immagine distorta del proprio corpo, che si manifesta con il pensiero di essere troppo grassi, con l’odio per il proprio aspetto fisico e con il timore di ingrassare. La bulimia, inoltre, può causare stati d’animo anomali: il paziente bulimico può avere sbalzi d’umore, può essere triste o può non avere voglia di uscire con gli amici. 

 Diagnosi Capire se si soffre di bulimia nervosa non è semplice e palese come nel caso dell'anoressia nervosa. Le persone colpite sono generalmente normopeso, alcune in lieve sottopeso o sovrappeso e una piccolissima parte in grave sovrappeso. Il DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) ne trova le caratteristiche in:  Ricorrenti abbuffate: le caratteristiche che devono essere presenti per un'abbuffata sono: 1. Il consumo di una grande quantità di cibo; 2. La sensazione della perdita di controllo. (Le abbuffate, in alcuni casi, quando il disturbo dura da molto, possono anche essere programmate e si può perdere così il senso di perdita del controllo). Le abbuffate, in riferimento a questa definizione, possono essere sia oggettive che soggettive. Oggettive quando si mangia in un determinato periodo di tempo, una quantità di cibo decisamente maggiore a quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Soggettive quando si consumano quantità corrette di cibo reputandole eccessive ed inadatte. Causa di una percezione errata nei confronti del cibo. 





Comportamenti compensatori: La seconda componente importante della bulimia nervosa sono le condotte compensatorie conseguenti alle abbuffate, quali: il vomito autoindotto (che può essere provocato anche dopo un qualsiasi cibo), l'assunzione di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci tiroidei, il digiuno ed eccessivo esercizio fisico. Frequenza: Perché si possa diagnosticare la bulimia nervosa, le abbuffate e le condotte compensatorie devono manifestarsi almeno due volte la settimana per tre mesi. Ciò implica una dipendenza. Preoccupazione smisurata per le forme corporee e il peso: l'autostima viene decisamente influenzata dalle forme e dal peso corporeo,si sente l'esigenza di seguire sempre una dieta ma si ha nonostante ciò il terrore perenne di ingrassare e se questo accade si fa di tutto per dimagrire: frequentemente è proprio questo che spinge le persone che ne soffrono a cercare una cura.

 Cura e Terapia I pazienti bulimici possono guarire, grazie all’aiuto di un’équipe formata da medici, nutrizionisti e psicologi. I medici aiutano il paziente a ristabilire un rapporto corretto con il cibo e ad affrontare i pensieri e le sensazioni negative. La terapia per la bulimia usa diverse tecniche, ma il successo della terapia dipende dal paziente. Per liberare il paziente dalla necessità di abbuffarsi e di purgarsi, il medico può consigliargli di: 



Ascoltare i consigli di un nutrizionista e di ricorrere alla psicoterapia, in particolare a quella cognitivo comportamentale Farsi prescrivere dei farmaci

Esistono gruppi Overeaters Anonymus (sul modello degli alcolisti anonimi); ci si confronta, si racconta la propria storia e viene assegnato uno sponsor, un ex dipendente di cibo o vomito o non cibo pronto a sostenerti. Non ci sono diete ma l’impegno e l’obiettivo comune di smettere. La terapia cognitivo comportamentale è mirata a riflettere sul ruolo importante che la mente assume nell’influenzare il nostro stato d’animo e le nostre azioni. La terapia cognitivo comportamentale specifica per la bulimia si è dimostrata efficace nel ridurre le abbuffate e gli atti compensatori, nonché nel modificare le abitudini alimentari. La terapia per la bulimia può essere individuale oppure di gruppo. Alcuni antidepressivi come la fluoxetina (Prozac®), l’unico farmaco approvato dalla FDA per la terapia della bulimia, possono aiutare i pazienti affetti anche da depressione e/o ansia. La fluoxetina sembra anche in grado di:  ridurre l’alternanza tra abbuffate e atti compensatori,  diminuire il rischio di ricadute e migliorare la condotta alimentare (la “ricaduta” è la situazione in cui ci si ammala di nuovo, dopo un periodo in cui ci si è sentiti meglio.

 Prevenzione La bulimia nervosa rientra fra i disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia nervosa, il disturbo di alimentazione non controllata (in inglese Binge Eating Disorder) e gli altri disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (acronimo DCA-NAS). Le cause della malattia non sono note, probabilmente la bulimia riconosce più cause: familiari, psicologiche, socio-culturali e genetiche. La bulimia benché si stia diffondendo anche nei bambini e negli adulti, coinvolge primariamente le ragazze in età adolescenziale e le giovani donne, in un momento in cui la definizione della propria identità e/o l’assunzione di un ruolo più attivo nella famiglia o nella società risulta particolarmente fragile. La prevenzione della bulimia si focalizza sulla capacità di cogliere i primi segnali di disagio dell’adolescente per poterli rileggere con lui, contestualizzarli e “ridimensionarli” attraverso una visione della realtà più concreta e meno ideale. L’ambito elettivo in cui questo deve avvenire, eventualmente con l’aiuto di figure esterne (terapeuti), è la famiglia. Ragazzi inseriti in un ambiente sereno, capace di comprenderli, di aiutarli a fare esperienza positiva del mondo che li circonda, in grado di trasmettere valori autentici difficilmente andranno incontro alla bulimia o all’anoressia....


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