CAE Bernini Maria Chiara PDF

Title CAE Bernini Maria Chiara
Course Didattica Generale
Institution Università degli Studi di Macerata
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Summary

Esercitazione di tirocinio e didattica, progettazione di un Cae per la scuola primaria....


Description

Bernini Maria Chiara N*Matricola 77579 CAE: Ciclo di apprendimento esperienziale Tempi: 2 ore, secondo semestre Classe: Prima primaria Breve introduzione dell’attività: L’attività ha come focus principale quello della stesura di un testo da parte dei bambini. Per l’avvio dell’attività verrà usato il libro di lettura “Il dito magico”, di Roald Dahl, illustrato da Quentin Blake che i bambini hanno già cominciato a leggere con l’insegnante. La trama parla di una bambina di otto anni dotata di un potere: un dito magico, che lancia incantesimi maligni su coloro che la fanno arrabbiare. Il giorno dell’attività saranno i bambini a scrivere la storia, servendosi delle immagini del libro. Processi attivati: • • • • • • • •

Comprendere messaggi Gestire le informazioni Comunicare Risolvere un problema reale Progettare Pianificare Gestire ostacoli e cambiamenti Descrivere e motivare le scelte fatte

Competenze: •



Competenza alfabetico-funzionale: La competenza alfabetica funzionale indica la capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni utilizzando materiali visivi, sonori e digitali attingendo a varie discipline e contesti. Essa implica l’abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo. Competenza imprenditoriale: La competenza imprenditoriale si riferisce alla capacità di agire sulla base di idee e opportunità e di trasformarle in valori per gli altri. Si fonda sulla creatività, sul pensiero critico e sulla risoluzione di problemi, sull’iniziativa e sulla perseveranza, nonché sulla capacità di lavorare in modalità collaborativa al fine di programmare e gestire progetti.

Traguardi per lo sviluppo di competenze: - L’alunno partecipa a scambi comunicativi (conversazioni, discussioni di classe) con i compagni e con l’insegnante, rispettando il turno di parola. Formula messaggi chiari e pertinenti. - L’alunno acquisisce le capacità grafo-motorie e percettive necessarie per l’apprendimento della scrittura. Scrive frasi corrette. - L’alunno legge semplici testi cogliendone il senso globale.

Obiettivi: -

Comprendere il significato globale di brevi e semplici racconti scritti Raccontare esperienze personali Scrivere autonomamente frasi e parole Scrivere parole e frasi come didascalia ad immagini o a sequenze di immagini Utilizzare parole e frasi per produrre semplici testi narrativi, anche utilizzando disegni

Materiali: -

Immagini fornite dall’insegnante Quaderni Fogli Penne e matite

Metodologie e filosofia educativa: Lo scrivere non è un processo così semplice e spontaneo, ma è frutto di incertezze, prove, errori e scelte da compiere. Tutto ciò presuppone delle abilità che emergono con l’esperienza e la maturazione dell’individuo ma soprattutto grazie all’esercizio. Ho progettato l’attività partendo dalla convinzione che il bambino disponga anzitutto di un pensiero immaginativo. Egli non rappresenta astrattamente le cose, non forma ancora concetti astratti, ma li raffigura: quando gli parliamo, spieghiamo e, ancor più, quando raccontiamo qualcosa, suscitiamo nella sua interiorità il sorgere di un’immagine mentale. Spesso, nell’espressione di disagio di un bambino, nel suo ammettere “non ho capito”, si manifesta proprio questa difficoltà a farsi una immagine di quanto diciamo. In questo senso, bisogna tenere conto di ciò anche nell’insegnamento della scrittura e della lettura. Si rivela necessario un metodo che faccia appello all’immaginazione in questa fase della crescita. In secondo luogo, ho scelto di dividere gli alunni in coppie perché ritengo che queste siano molto efficaci con i bambini di prima primaria per i quali è ancora difficile riuscire ad attivare una collaborazione nel gruppo. Le coppie sono formate dall’insegnante che affianca due bambini con diversi livelli di apprendimento (coppia eterogenea). L’attività può essere in questo modo differenziata, permettendo a ciascuno di sperimentare il successo nel livello di apprendimento in cui si trova accrescendo così la propria autostima. Le Indicazioni Nazionali raccomandano di incoraggiare l’apprendimento collaborativo: tale attività dà la possibilità di fornire “un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti” come auspicato al punto 4 degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. Inoltre, l’attuale ricerca didattica valorizza le pratiche della peer education e del cooperative learning in quanto qualificano i processi d’apprendimento e favoriscono i processi formativi.

Il termine peer education significa “educazione tra pari” e indica comunicazione tra coetanei che instaurano un rapporto di educazione reciproca. Alle coppie di bambini si offre la possibilità di sviluppare la conoscenza con la consapevolezza di essere in grado di trasmetterla e condividerla con altri. L’apprendimento cooperativo garantisce agli alunni risultati scolastici più elevati, maggiori competenze sociali, una più approfondita acquisizione di contenuti e abilità, più alti livelli di autostima. Per far sì che il lavoro cooperativo si qualifichi come tale devono essere presenti i seguenti elementi: -

-

Interdipendenza positiva: i membri della coppia fanno affidamento gli uni sugli altri per raggiungere lo scopo. Responsabilità individuale: tutti devono rendere conto sia della propria parte di lavoro sia d quanto hanno appreso. Uso appropriato delle abilità nella collaborazione: gli alunni vengono incoraggiati e aiutati a sviluppare la fiducia nelle proprie capacità, la comunicazione, il prendere delle decisioni e il difenderle, la gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali. Valutazione del lavoro: Si valuta l’efficacia del lavoro e il funzionamento della coppia, e si individuano i cambiamenti necessari per migliorarne l’efficienza

Valutazione: La valutazione si basa essenzialmente sull’osservazione sistematica dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento dei bambini, attraverso l’utilizzo di una Rubrica Valutativa elaborata sulla base del Curricolo. Le fasi sono tre: iniziale, in itinere e finale (esiti formativi). La misurazione del raggiungimento dei traguardi previsti per i bambini viene espressa mediante i seguenti livelli: a. iniziale, b. intermedio, c. avanzato. Rubrica Valutativa: COMPETENZE CHIVE INDICATORI COMPETENZA Organizzazione del PERSONALE, SOCIALE lavoro E CAPACITA’ DI IMPARARE AD IMPARARE

DESCRITTORI - Organizza il lavoro in modo autonomo e funzionale - Organizza il lavoro in modo abbastanza funzionale e riceve qualche aiuto - Organizza il lavoro in modo disattendo, tralasciando informazioni e

PUNTI - Avanzato (9-10)

-

Intermedio (7-8)

-

Base (6)

COMPETENZA IMPRENDITORIALE

COMPETENZA ALFABETICOFUNZIONALE

Pianificazione, progettazione e autovalutazione

Ascoltare e parlare

Riflettere sulla lingua

deve essere aiutato - Fatica nell’organizzazione del lavoro e deve essere sempre aiutato Pianifica e progetta il percorso riflettendo criticamente sul proprio lavoro

-

Iniziale (4-5)

-

Avanzato (9-10)

Pianifica e progetta il percorso giustificando le proprie scelte

-

Intermedio (7-8)

Progetta il percorso se guidato e narra le proprie scelte

-

Base (6)

Fa fatica a progettare il percorso e lo fa solo se aiutato Ascolta, comprende, interagisce in modo prolungato, corretto e articolato

-

Iniziale (4-5)

-

Avanzato (9-10)

Ascolta, comprende, interagisce, in modo adeguato, pertinente e corretto

-

Intermedio (7-8)

Ascolta, comprende e interagisce in modo passivo, per tempi brevi e non è sempre pertinente

-

Base (6)

Ascolta, comprende e interagisce in modo passivo, per tempi brevi, è non adeguato, scorretto e non pertinente

-

Iniziale (4-5)

Riconosce ed usa la lingua correttamente

-

Avanzato (9-10)

Riconosce ed usa la lingua abbastanza correttamente

-

Intermedio (7-8)

Riconosce ed usa la lingua essenzialmente

-

Base (6)

Riconosce ed usa la lingua con molte lacune

-

Iniziale (4-5)

Autovalutazione: L’autovalutazione, proposta nel momento conclusivo dell’attività, stimola i bambini ad una prima riflessione sul lavoro svolto e sulle proprie modalità di apprendimento e di autovalutarsi rispondendo a semplici quesiti. Una classe in cui i bambini diventano via via consapevoli dei propri livelli di apprendimento, delle proprie competenze ma anche delle proprie difficoltà accetterà che le attività siano differenziate sulla base delle esigenze di ciascuno. L’insegnante, sulla base dei risultati accertati, ha la possibilità di individuare le effettive esigenze di ciascun alunno o gruppo di alunni, predisponendo adeguati strumenti di recupero, rinforzo, consolidamento, potenziamento.

PREDISPOSIZIONE DELL’ATTIVITA’ Attività n.1

TITOLO:

TEM PI:

La penna magica, salviamo la scrittura! 120 min

AVVIO

La docente richiama l’attenzione dei bambini e li invita a porsi in posizione di ascolto. I bambini noteranno immediatamente qualcosa di insolito: l’insegnante di italiano ha la consuetudine di leggere uno paragrafo di libro di letture ogni giorno prima di cominciare la lezione. Diversamente dal solito, la docente non avrà con sé il libro. A questo punto saranno gli alunni stessi a chiedere all’insegnante perché quel giorno non ha cominciato la lettura: B1: “Maestra, perché oggi non hai il libro?” B2: “Maestra, ma lo hai dimenticato?” B3: “Maestra, perché sei triste?” Insegnante: “Matilde ne ha combinata una delle sue! Con il suo dito magico ha cancellato le parole del libro ed ha lasciato solo le immagini. Ora vi leggo la lettera che mi ha mandato così capirete meglio.”

Successivamente, la docente tira fuori dalla sua cartella una lettera che leggerà agli alunni:

10 min

Cari Bambini, Ieri ero davvero arrabbiata con la maestra perché ho preso un brutto voto nel compito di scrittura. Ho pensato che il mondo sarebbe stato più bello senza le parole scritte così con il mio dito le ho cancellate tutte. Oggi mi sono accorta che ho combinato un guaio, ma non riesco a fare il contro incantesimo! Aiutatemi voi, vi prego! Per fare il contro incantesimo dovrete scrivere voi la mia storia, potete aiutarvi con le immagini del racconto. Buon Lavoro Ragazzi, so che non mi deluderete!

DISCUSSIONE E PRATICA

L’insegnante divide la classe a coppie: ad ogni coppia sarà assegnata un’immagine del libro e dovranno immaginare cosa succede scrivendo una breve didascalia. Prima di cominciare, la docente fa un breve brainstorming chiedendo agli alunni secondo loro quali sono le regole da seguire per una buona stesura del testo: Insegnante: “Bambini, prima di scrivere il testo voglio darvi alcuni suggerimenti. Anzi, sarete voi a darmeli. Ad esempio, avete affrontato altre volte un compito simile? Quali sono state le difficoltà? Questa volta a cosa farete attenzione?” B1: “Si! Una volta abbiamo riempito un testo inventando le frasi mancanti” B2: “Si è vero, per me è stato difficile trovare le parole giuste” B3: “Una volta a scuola abbiamo portato una foto della nostra famiglia e l’abbiamo spiegata. È stato bello parlare della mia famiglia” Insegnante: “Quali sono state le vostre difficoltà? A cosa bisogna stare attenti quando si scrive un testo?” B1: “Per me è stato difficile perché ho avuto poco tempo” B2: “Io non avevo in mente niente da scrivere” Insegnante: “Stavolta come gestirete il tempo? Se avrete difficoltà come agirete?” B2: ”Secondo me possiamo fare che uno scrive e l’altro controlla il tempo. Poi insieme ricontrolliamo le frasi” B3: “Se ho difficoltà chiedo aiuto al mio compagno, se neanche il mio compagno lo sa chiedo alla maestra” B4: ”Secondo me dobbiamo mettere un timer” Insegnante “Giusto bambini, dovete controllare il tempo. Le frasi devono essere semplici e brevi.”

20 min

In seguito, l’insegnante, dopo la discussione con gli alunni scrive alla lavagna queste linee guida che li aiuteranno durante la stesura del testo: • Controllare il tempo • Scrivere frasi semplici • Chiedere aiuto all’insegnante • Confrontarsi con i compagni PRATICA

In seguito, gli alunni procederanno con la scrittura dei testi a coppie. Ogni gruppo dovrà scegliere un referente di coppia che alla fine del lavoro dovrà spiegare come hanno lavorato, riflettere sulle scelte effettuate e sui ragionamenti che hanno fatto. L’insegnante aiuterà gli alunni con alcune domande stimolo: “Cosa vi ha suscitato l’immagine?” “Quali idee avete avuto?” “Quali idee invece avere scartato? Perché?” “Avete avuto dubbi?”

30 min

Dopo l’attività di scrittura, l’insegnante proporrà una seconda attività di 20 confronto con i pari: La docente raccoglierà tutti gli elaborati e dopo averli mischiati li E consegnerà ai gruppi che dovranno fare una revisione. AUTOVALUTAZ I bambini dovranno leggere gli elaborati e riferire secondo loro cosa si IONE può migliorare e le cose che hanno gradito. Questo passaggio è sostanziale in quanto sono convinta che dare legittimità a strumenti di valutazione tra pari consenta di dare agli studenti un ruolo più attivo dandogli la possibilità di riflettere sulla valutazione ed esercitare il pensiero critico. Questa modalità consente anche di riconsiderare il ruolo dell’allievo nella valutazione attraverso la responsabilizzazione e il riconoscimento della propria soggettività. DISCUSSIONE

CONCLUSIONE

L’attività si conclude con la composizione del racconto finale realizzato unendo e ordinando tutti gli elaborati. L’insegnante, in seguito, chiederà ai bambini di scrivere per intero la storia finale sul quaderno: ciò servirà non solo per la concettualizzazione dell’attività ma fungerà anche da mediatore aggregatore. Per la documentazione la docente proporrà agli alunni un’intervista di gradimento: https://docs.google.com/forms/d/1EtAWXMTJs1aD4O1h338hC4j5l1W0 CGxNc8A667l5Zyo/edit Gli studenti dovranno fornire un giudizio personale sul proprio lavoro, inoltre potranno esprimersi elencando le cose che hanno gradito e quelle che hanno gradito meno. L’intervista è utile in quanto si parte

30 min

dalla convinzione che i processi autovalutativi divengano una risorsa per l’apprendimento e costituiscano un’opportunità di sedimentazione e rielaborazione dell’esperienza.

Bibliografia: ❖ ❖ ❖ ❖ ❖

Indicazioni Nazionali per il curricolo Le avventure di Leo, guida per l’insegnante Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile Costruire e certificare competenze con il curricolo verticale, di Roberto Trinchero Amici a Verdebosco...


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